Call of the Night
Ho deciso di leggere Call of the Night dopo averne sentito parlare molto bene e, nonostante alla fine mi abbia deluso sotto diversi punti di vista, mi sento comunque di consigliarne la lettura a coloro che apprezzano le commedie shonen sentimentali. Inizialmente la progressione della trama è piuttosto lenta, ma dopo un paio di volumi la storia inizierà ad essere più interessante e coinvolgente.
Trama
Il manga segue le vicende di Ko Yamori, un quattordicenne insoddisfatto della propria vita che inizia a vagabondare per la città di notte. Durante queste sue uscite notturne incontrerà Nazuna Nanakusa, che si rivelerà presto essere una vampira. I due in breve tempo si troveranno a stringere un accordo: lui le lascerà bere il proprio sangue in cambio della possibilità di venire trasformato in vampiro, una volta soddisfatte determinate condizioni. Da questo momento, i due inizieranno a frequentarsi ogni notte e a conoscersi sempre di più.
Sviluppo della storia
L’autore riesce a trasmettere in modo realistico l’atmosfera notturna, che costituisce l'ambientazione principale per gran parte del manga. Inizialmente si procede forse troppo lentamente, ma è un'attesa necessaria per la caratterizzazione dei due protagonisti principali. Successivamente, con l'introduzione di diversi altri personaggi secondari, la narrazione acquisirà un ritmo più veloce.
I problemi iniziano nel momento in cui l’autore decide di allontanare il focus narrativo da Ko e Nazuna. La loro relazione passa in secondo piano, e ci si concentra invece su archi narrativi incentrati sui nuovi personaggi che vengono man mano introdotti. Questi archi, sebbene interessanti presi singolarmente, spesso non portano a nessuna reale crescita dei due protagonisti. A un certo punto vi è anche un netto cambiamento di genere: si passa dall'atmosfera slice of life a un tono molto più orientato all'azione, relegando i temi iniziali a un semplice contorno della storia, almeno fino alle battute finali.
Disegni
I disegni sono molto belli: l’autore ha uno stile incredibilmente efficace nel catturare l’atmosfera notturna che fa da sfondo alla maggior parte delle vicende. I personaggi hanno un ottimo character design e, per quanto riguarda i vampiri, vengono rappresentati molto bene sia il loro lato più “umano” che quello più oscuro da abitanti della notte, con una netta distinzione tra i due sia nello stile di disegno che nella gestione delle ombre.
Conclusione
Lo consiglio a coloro che cercano una lettura leggera e divertente. Purtroppo, dopo una prima parte molto valida, il manga si perde in sottotrame secondarie non sempre utili allo sviluppo della trama principale, che viene spesso messa in secondo piano. Tuttavia, la voglia di sapere come vada a finire la storia accompagna il lettore dall’inizio alla fine, grazie anche a dei personaggi molto apprezzabili, nonostante la scrittura sia un po’ ballerina.
Considerazioni con spoiler
Se la parte centrale del manga l’ho trovata non all’altezza di quella iniziale ma comunque godibile (la continua introduzione di personaggi negativi che poi diventano improvvisamente “buoni” dopo un po’ mi ha stufato), il finale è stato per me deludente. Dopo tutto il carico emotivo e il world building, dove i protagonisti erano spesso presentati come eccezioni alle regole (come la condizione di Nazuna, nata vampiro, o il potere di Ko di diventare un semi-vampiro), la conclusione è risultata troppo affrettata. Il problema, come sempre, non è l’aver optato per un finale del genere (scelta del tutto legittima da parte dell’autore) ma il fatto di aver condotto la storia in una precisa direzione, e con determinate premesse, per poi cambiare tutto sul finale. L’epilogo risulta forzato a prendere quella direzione, lasciando così anche molte cose in sospeso. Se l'autore avesse gestito meglio l’introduzione a questo finale, sarebbe risultato molto più scorrevole e coerente con tutto ciò che è stato narrato fino a quel momento.
Trama
Il manga segue le vicende di Ko Yamori, un quattordicenne insoddisfatto della propria vita che inizia a vagabondare per la città di notte. Durante queste sue uscite notturne incontrerà Nazuna Nanakusa, che si rivelerà presto essere una vampira. I due in breve tempo si troveranno a stringere un accordo: lui le lascerà bere il proprio sangue in cambio della possibilità di venire trasformato in vampiro, una volta soddisfatte determinate condizioni. Da questo momento, i due inizieranno a frequentarsi ogni notte e a conoscersi sempre di più.
Sviluppo della storia
L’autore riesce a trasmettere in modo realistico l’atmosfera notturna, che costituisce l'ambientazione principale per gran parte del manga. Inizialmente si procede forse troppo lentamente, ma è un'attesa necessaria per la caratterizzazione dei due protagonisti principali. Successivamente, con l'introduzione di diversi altri personaggi secondari, la narrazione acquisirà un ritmo più veloce.
I problemi iniziano nel momento in cui l’autore decide di allontanare il focus narrativo da Ko e Nazuna. La loro relazione passa in secondo piano, e ci si concentra invece su archi narrativi incentrati sui nuovi personaggi che vengono man mano introdotti. Questi archi, sebbene interessanti presi singolarmente, spesso non portano a nessuna reale crescita dei due protagonisti. A un certo punto vi è anche un netto cambiamento di genere: si passa dall'atmosfera slice of life a un tono molto più orientato all'azione, relegando i temi iniziali a un semplice contorno della storia, almeno fino alle battute finali.
Disegni
I disegni sono molto belli: l’autore ha uno stile incredibilmente efficace nel catturare l’atmosfera notturna che fa da sfondo alla maggior parte delle vicende. I personaggi hanno un ottimo character design e, per quanto riguarda i vampiri, vengono rappresentati molto bene sia il loro lato più “umano” che quello più oscuro da abitanti della notte, con una netta distinzione tra i due sia nello stile di disegno che nella gestione delle ombre.
Conclusione
Lo consiglio a coloro che cercano una lettura leggera e divertente. Purtroppo, dopo una prima parte molto valida, il manga si perde in sottotrame secondarie non sempre utili allo sviluppo della trama principale, che viene spesso messa in secondo piano. Tuttavia, la voglia di sapere come vada a finire la storia accompagna il lettore dall’inizio alla fine, grazie anche a dei personaggi molto apprezzabili, nonostante la scrittura sia un po’ ballerina.
Considerazioni con spoiler
Se la parte centrale del manga l’ho trovata non all’altezza di quella iniziale ma comunque godibile (la continua introduzione di personaggi negativi che poi diventano improvvisamente “buoni” dopo un po’ mi ha stufato), il finale è stato per me deludente. Dopo tutto il carico emotivo e il world building, dove i protagonisti erano spesso presentati come eccezioni alle regole (come la condizione di Nazuna, nata vampiro, o il potere di Ko di diventare un semi-vampiro), la conclusione è risultata troppo affrettata. Il problema, come sempre, non è l’aver optato per un finale del genere (scelta del tutto legittima da parte dell’autore) ma il fatto di aver condotto la storia in una precisa direzione, e con determinate premesse, per poi cambiare tutto sul finale. L’epilogo risulta forzato a prendere quella direzione, lasciando così anche molte cose in sospeso. Se l'autore avesse gestito meglio l’introduzione a questo finale, sarebbe risultato molto più scorrevole e coerente con tutto ciò che è stato narrato fino a quel momento.
Kotoyama per la sua opera si è ispirato alle creature delle tenebre e più precisamente alla stirpe dei Vampiri, i quali hanno sempre affascinato l’ immaginario collettivo, ma vediamo più in dettaglio il suo manga intitolato “Call Of The Night”
Kou è uno studente adolescente oppresso ed disgustato dalla propria vita diurna, nella quale si trova intrappolato e senza stimoli, come in un circolo vizioso senza vie d’ uscita, quindi quasi impulsivamente decide di gustare l’ ebrezza di quella notturna..
Il ragazzo, di questo nuovo modo di vivere ne rimane affascinato, quindi dorme di giorno per assaporare a pieno la vitalità della notte e di quel mondo tutt’ora ancora da scoprire, durante uno dei suoi raid notturni Kou incontra Nazuna una ragazza sbarazzina, la quale in realtà si rileverà essere una vampira...
Dopo qualche tempo tra lui e lei nasce una certa complicità che sarà il pilastro portante di tutta la storia….
Kotoyama, nel suo intreccio narrativo, riesce a miscelare molto abilmente tanti generi tra cui: la commedia, l’ horror, il thriller e l’ avventura, ecc, ma anche le tematiche della vita di tutti i giorni ovvero il confronto l’ uno con l’ altro, l’ amicizia, lo smarrimento, la solitudine, l’ indifferenza ecc, il cui risultato finale è eccelso perché riesce a dar vita ad una storia mozza fiato.
Per evitare di sfociare negli odiosi Spoiler, che potrebbero rovinarvi la lettura, mi fermo qui nel esporre la trama del manga.
Essendo il disegno un elemento soggettivo, non è mai facile darne un giudizio obbiettivo, tuttavia lo stile del mangaka l’ ho trovato subito magnetico, in primo luogo dalle ambientazioni diurna e notturne, che sono talmente realistiche in ogni dettaglio che mi sembra di vagare per le via della città in cui è ambientato la vicenda.
Anche la caratterizzazione dei protagonisti (Nazuna e Kou), dei comprimari e di quelli secondari e ben studiata perché si riesce a coglierne sia i pregi e i difetti di ognuno, principalmente dalle espressioni facciale oppure dalle loro movenze, in definitiva stile grafico graffiante che ha saputo conquistarmi fin dal primo volumetto.
In conclusione prendendo in esame, la storia, i disegni, le cover ovvero la sovracopertina, ed il prezzo accessibile, per ultimo ma non meno importante che il manga è quasi giunto al suo epilogo, la mia votazione è un bel dieci.
Kou è uno studente adolescente oppresso ed disgustato dalla propria vita diurna, nella quale si trova intrappolato e senza stimoli, come in un circolo vizioso senza vie d’ uscita, quindi quasi impulsivamente decide di gustare l’ ebrezza di quella notturna..
Il ragazzo, di questo nuovo modo di vivere ne rimane affascinato, quindi dorme di giorno per assaporare a pieno la vitalità della notte e di quel mondo tutt’ora ancora da scoprire, durante uno dei suoi raid notturni Kou incontra Nazuna una ragazza sbarazzina, la quale in realtà si rileverà essere una vampira...
Dopo qualche tempo tra lui e lei nasce una certa complicità che sarà il pilastro portante di tutta la storia….
Kotoyama, nel suo intreccio narrativo, riesce a miscelare molto abilmente tanti generi tra cui: la commedia, l’ horror, il thriller e l’ avventura, ecc, ma anche le tematiche della vita di tutti i giorni ovvero il confronto l’ uno con l’ altro, l’ amicizia, lo smarrimento, la solitudine, l’ indifferenza ecc, il cui risultato finale è eccelso perché riesce a dar vita ad una storia mozza fiato.
Per evitare di sfociare negli odiosi Spoiler, che potrebbero rovinarvi la lettura, mi fermo qui nel esporre la trama del manga.
Essendo il disegno un elemento soggettivo, non è mai facile darne un giudizio obbiettivo, tuttavia lo stile del mangaka l’ ho trovato subito magnetico, in primo luogo dalle ambientazioni diurna e notturne, che sono talmente realistiche in ogni dettaglio che mi sembra di vagare per le via della città in cui è ambientato la vicenda.
Anche la caratterizzazione dei protagonisti (Nazuna e Kou), dei comprimari e di quelli secondari e ben studiata perché si riesce a coglierne sia i pregi e i difetti di ognuno, principalmente dalle espressioni facciale oppure dalle loro movenze, in definitiva stile grafico graffiante che ha saputo conquistarmi fin dal primo volumetto.
In conclusione prendendo in esame, la storia, i disegni, le cover ovvero la sovracopertina, ed il prezzo accessibile, per ultimo ma non meno importante che il manga è quasi giunto al suo epilogo, la mia votazione è un bel dieci.
Finalmente metto le mani su quello che ai tempi del Lucca 2021 era stato l’annuncio J-Pop che più mi aveva messo in hype: “Yofukashi no Uta”, da noi “Call of the Night”. Anche l’annuncio di “Miss Kobayashi’s Dragon Maid” mi era stato molto gradito, ma mentre l’opera di Kyoushinsha Cool è poi arrivata in fumetteria relativamente presto (il 19 gennaio), il manga firmato da Kotoyama si è fatto attendere per ben quattro mesi, un lasso di tempo relativamente lungo per chi lo stava aspettando e che ha contribuito senz’ombra di dubbio ad ingigantirne le aspettative. Fortunatamente, lo dico subito a scanso di equivoci, ancora una volta “lo spettacolo vale il prezzo del biglietto” e naturalmente non si può che essere contenti e soddisfatti.
Confesso di aver immaginato che la storia prendesse il via in maniera più teatrale, mi ero immaginato chissà da quale situazione sarebbe scaturito l’incontro fra i due protagonisti… e invece il tutto è avvenuto in maniera “normale”, per quanto il termine possa assumere valore all’interno di un contesto nel quale si assiste alla nascita di una relazione (di un qualche tipo) fra un umano ed una vampira. Ovviamente, discorso che vale per milioni di altre opere, leggendo Call of the Night non ci troveremo immersi in un plot destinato a rivoluzionare alcunché, in qualcosa originale e mai visto prima… tranne per un piccolo particolare che cambia sostanzialmente la percezione del classico vampiro ed il ruolo che lo stesso si trova a ricoprire all’interno della storia; di conseguenza, pur potendo ben immaginare come possa svilupparsi il rapporto fra Ko (l’umano) e Nazuna (la bella vampira), non vi è modo di intuire dove in realtà potrà condurci la narrazione di questo horror/slice-of-life firmato dallo stesso autore di Dagashi Kashi. Quel che è certo fin dalle prime battute è che l’atmosfera, di per sé leggera (quasi da rom-com) nonostante la presenza sovrannaturale di un (per il momento almeno è uno) “demone succhia-sangue”, sarà via via impreziosita da una buona dose di introspezione dei due soggetti che certamente porterà il lettore a riflettere sul significato delle emozioni. Amore? Amicizia? Gelosia? Al momento ci viene presentato un ragazzo introverso incapace di comprendere e gestire sia il concetto di amicizia che di innamoramento, che suo malgrado si ritrova a relazionarsi con il tipo di persona diametralmente opposto a quello con il quale andrebbe d’accordo: la vampirella chiacchierona dalla battuta a doppio senso sempre pronta, che non si fa problemi a parlare di sesso ma arrossisce e si vergogna ogni qual volta viene pronunciata la parola “amore”.
I disegni sono davvero belli, lo stile di kotoyama è particolare ed assolutamente riconoscibile (diciamolo: a livello grafico in Nazuna Nanakusa c’è un bel po’ di Shidare Hotaru), cosa che personalmente reputo una garanzia di qualità. Le ambientazioni sono principalmente notturne ed il tratto del mangaka ben si adatta a rappresentare il fascino della città vissuta per la prima volta dal 14enne Ko Yamori in modo diverso a quello al quale era abituato, accompagnato costantemente da quel “brivido di libertà” che non aveva mai assaporato prima. Nazuna è esteticamente stupenda, non fisicamente dotata come la Shidare poco prima nominata, ma egualmente dotata di un fascino a mio giudizio ancora più magnetico… sarà a causa del fatto che è una vampira? E chi lo sa!
Di certo il mio giudizio su quest’opera è ampiamente favorevole, sono contento di averne preso il numero 1 ed ho tutta l’intenzione di continuare a seguirla. Non mi faccio neanche alcuna remora nel consigliarne la lettura, sono perfettamente cosciente del fatto che vi siano in circolazione miriadi di opere meritevoli di attenzione, ma una possibilità a Call of the Night la si può concedere assolutamente perché si capisce fin dai primi capitoletti che in questa edizione J-Pop, che ha debuttato proprio ieri (18/05/2022) qui in Italia (iniziata nel 2019 in Giappone, giunta al momento al volume n°10 e tutt’oggi in corso), c’è della sostanza.
Confesso di aver immaginato che la storia prendesse il via in maniera più teatrale, mi ero immaginato chissà da quale situazione sarebbe scaturito l’incontro fra i due protagonisti… e invece il tutto è avvenuto in maniera “normale”, per quanto il termine possa assumere valore all’interno di un contesto nel quale si assiste alla nascita di una relazione (di un qualche tipo) fra un umano ed una vampira. Ovviamente, discorso che vale per milioni di altre opere, leggendo Call of the Night non ci troveremo immersi in un plot destinato a rivoluzionare alcunché, in qualcosa originale e mai visto prima… tranne per un piccolo particolare che cambia sostanzialmente la percezione del classico vampiro ed il ruolo che lo stesso si trova a ricoprire all’interno della storia; di conseguenza, pur potendo ben immaginare come possa svilupparsi il rapporto fra Ko (l’umano) e Nazuna (la bella vampira), non vi è modo di intuire dove in realtà potrà condurci la narrazione di questo horror/slice-of-life firmato dallo stesso autore di Dagashi Kashi. Quel che è certo fin dalle prime battute è che l’atmosfera, di per sé leggera (quasi da rom-com) nonostante la presenza sovrannaturale di un (per il momento almeno è uno) “demone succhia-sangue”, sarà via via impreziosita da una buona dose di introspezione dei due soggetti che certamente porterà il lettore a riflettere sul significato delle emozioni. Amore? Amicizia? Gelosia? Al momento ci viene presentato un ragazzo introverso incapace di comprendere e gestire sia il concetto di amicizia che di innamoramento, che suo malgrado si ritrova a relazionarsi con il tipo di persona diametralmente opposto a quello con il quale andrebbe d’accordo: la vampirella chiacchierona dalla battuta a doppio senso sempre pronta, che non si fa problemi a parlare di sesso ma arrossisce e si vergogna ogni qual volta viene pronunciata la parola “amore”.
I disegni sono davvero belli, lo stile di kotoyama è particolare ed assolutamente riconoscibile (diciamolo: a livello grafico in Nazuna Nanakusa c’è un bel po’ di Shidare Hotaru), cosa che personalmente reputo una garanzia di qualità. Le ambientazioni sono principalmente notturne ed il tratto del mangaka ben si adatta a rappresentare il fascino della città vissuta per la prima volta dal 14enne Ko Yamori in modo diverso a quello al quale era abituato, accompagnato costantemente da quel “brivido di libertà” che non aveva mai assaporato prima. Nazuna è esteticamente stupenda, non fisicamente dotata come la Shidare poco prima nominata, ma egualmente dotata di un fascino a mio giudizio ancora più magnetico… sarà a causa del fatto che è una vampira? E chi lo sa!
Di certo il mio giudizio su quest’opera è ampiamente favorevole, sono contento di averne preso il numero 1 ed ho tutta l’intenzione di continuare a seguirla. Non mi faccio neanche alcuna remora nel consigliarne la lettura, sono perfettamente cosciente del fatto che vi siano in circolazione miriadi di opere meritevoli di attenzione, ma una possibilità a Call of the Night la si può concedere assolutamente perché si capisce fin dai primi capitoletti che in questa edizione J-Pop, che ha debuttato proprio ieri (18/05/2022) qui in Italia (iniziata nel 2019 in Giappone, giunta al momento al volume n°10 e tutt’oggi in corso), c’è della sostanza.