Riportiamo direttamente dal sito Dynit l'annuncio dei due mediometraggi:
Scritto da HAYAO MIYAZAKI (La Città Incantata, Ponyo, Il Castello Errante di Howl) e diretto da ISAO TAKAHATA (Lupin III, Kiki’s Delivery Service, Una Tomba per le Lucciole).
PANDA! GO, PANDA!
Dovunque vanno, qualsiasi cosa fanno… È sempre un gran divertimento!
Un giorno, Papà Panda e suo figlio Pandy decidono di fuggire dallo zoo nella speranza di trovare una nuova e più accogliente casa. Una piccola villetta vicino allo stagno dei bambù, attira la loro attenzione e così decidono di entrare a dare un’occhiatina.
Incontreranno così la piccola Mimiko, una bimba gentile e dolce che cura la casa durante l’assenza della nonna. L’incontro con Pamela sarà l’inizio di una serie di incredibili avventure che coinvolgeranno anche i loro vecchi amici del circo!
Disponibile quest'autunno in Dvd & Bluray.
©TMS – Ed. italiana a cura di DYNIT Srl
Scritto da HAYAO MIYAZAKI (La Città Incantata, Ponyo, Il Castello Errante di Howl) e diretto da ISAO TAKAHATA (Lupin III, Kiki’s Delivery Service, Una Tomba per le Lucciole).
PANDA! GO, PANDA!
Dovunque vanno, qualsiasi cosa fanno… È sempre un gran divertimento!
Un giorno, Papà Panda e suo figlio Pandy decidono di fuggire dallo zoo nella speranza di trovare una nuova e più accogliente casa. Una piccola villetta vicino allo stagno dei bambù, attira la loro attenzione e così decidono di entrare a dare un’occhiatina.
Incontreranno così la piccola Mimiko, una bimba gentile e dolce che cura la casa durante l’assenza della nonna. L’incontro con Pamela sarà l’inizio di una serie di incredibili avventure che coinvolgeranno anche i loro vecchi amici del circo!
Disponibile quest'autunno in Dvd & Bluray.
©TMS – Ed. italiana a cura di DYNIT Srl
Scommettiamo che il prossimo acquisto sarà la Famiglia Yamada? XD
Omohide poro poro proprio non riesco a mandarlo giù. Il messaggio di quel film è che le donne devono stare a casa a fianco dei mariti.
Takahata è molto conservatore, evidentemente l'emancipazione femminile non la vedeva di buon occhio.
@God87: quello per regola dovrebbe prenderlo la Lucky Red... xD
PS: cmq è PANDA! KO, PANDA!
Ma il contenuto del film mi è sembrato tutt'altro, mi è parso quello di una ragazza incapace di accettare se stessa perché piena di frustrazioni della sua infanzia, ancora a pensare al posto che vuole trovare nella società, a come si vedeva e come avrebbe voluto vedersi "da grande". E quel film, di una poesia assoluta e con un finale splendido, è il racconto della sua maturazione a persona adulta, al raggiunto saluto della sua fanciullezza.
Edit: comunque m'ero dimenticato che Panda Go Panda è scritto da Miyazaki, sarà per spacciarlo come opera sua che lo avranno preso.
Io questo messaggio non l'ho visto. Semmai c'e' il messaggio che la vita di campagna e' meglio di quella di citta'. Messaggio opinabile a dire il vero.
non ho capito la fine.
Comunque anch'io attendo Omohide Poro Poro.
Concordo sul "ko", ma secondo me ha più senso "panda kopanda", dove "ko" sta al posto del kanji di "bambino"/"figlio"/"cucciolo". Se così fosse il titolo farebbe riferimento al panda e al cucciolo di panda e mi pare appropriato. Il "ko" da solo invece non credo significhi qualcosa, inoltre la punteggiatura è assente (di solito almeno i punti esclamativi li inseriscono nei titoli).
So che il "ko" di kopanda dovrebbe essere un kanji ma probabilmente è stato scritto tutto in katakana perchè è una storia per bambini.
Prossimamente Totoro con protagoniste le due bambine Saretta e Miriana LOL.
E io concordo con te a mia volta xD. Hai ragione, Panda, KoPanda è la traduzione giusta perché scritto in Katakana. Cmq Ko in Kanji quando è da solo e se è questo (子) significa sia "bambino" che "figlio"
Ps: è stato scritto in Katakana perché "Panda" in questo caso è il corrispettivo di nome proprio.
Potrebbero aver deciso di cambiare il titolo per renderlo più "figo"?
Non so che dirti, non comprendo il senso di questo cambiamento di titolo, però posso assicurarti che nel titolo che appare nell'immagine i caratteri sono PA N DA KO PA N DA. Il nigori che dovrebbe trasformare "ko" in "go" non c'è proprio, così come non ci sono i punti esclamativi.
@meitei
Sì, lo so, è uno dei pochi kanji che ricordo e so leggere
Nel mio discorso sopra non mi sono spiegata bene, volevo dire che non credo che il "ko" di "Ko! panda" abbia qualche significato tipo il "go!" inglese o esclamazioni simili.
Si, il Ko jap e GO! in inglese non hanno nulla in comune
Dal commento di Kyøn sembra che anche i nomi siano stati occidentalizzati. Se effettivamente sarà cosi è un punto a sfavore per la Dynit, che almeno aveva adattamenti fedeli all' originale.
"è un'opera dedicata principalmente ai bambini, e come tale c'è bisogno che abbia nomi più facili per loro da comprendere"
In realtà è un ragionamento sbagliato, sono gli adulti che hanno queste esigenze, i bambini di solito si adattano facilmente ai nuovi nomi e di questi tempi nelle scuole i nomi stranieri abbondano.
@Albrechtseele
Meno male
Veramente vorrei tanto alcune opere "innocue" in Italia, ma arrivano solo qualche shonen e poco altro...
Ma perché nella notizia la protagonista cambia nome?XD
Come si chiamerà?
(fonte: Luca Franciosi, editor video Dynit)
(leggasi: manco sanno scrivere sul loro sito, talmente gliene frega di quest'opera)
i titoli internazionali delle opere Ghibli o comunque di Miyazaki e Takahata a volte sono diversi dalla traduzione letterale di quelli giapponesi, ma per scelta stessa dello Studio: Sen to Chihiro no Kamikakushi diventa il ben più pronunciabile Spirited Away, Majo no Takkyūbin diventa Kiki's Delivery Service, Omohide Poro Poro diventa Only Yesterday, Mimi o Sumaseba diventa Whisper of the Heart, Gedo Senki diventa Tales from Earthsea.
mi unisco a quelli che vogliono Omohide Poro Poro... già che ci sono dico che voglio anche Nausicaa e Princess Mononoke di nonno Hayao.
Takahata è molto conservatore, evidentemente l'emancipazione femminile non la vedeva di buon occhio."
Takahata aveva indubbiamente ragione.
Non si tratta di maschilismo.
Dicasi 'Giappone'. Ed essendo un film estremamente realistico, è normale che mostri quella facciata del Paese.
E poi potrebbe in egual modo essere visto come un film di denuncia, poiché alla fine è con la protagonista, splendidamente caratterizzata, che si finisce per provare una forte empatia.
Il punto di vista non è della protagonista ma del regista che usa il suo personaggio come megafono.
Il che rende la pellicola piuttosto antipatica e scorretta se si va a scavare nell'ideologia che il Takahata vorrebbe lì esporre.
Certo, le scene dell'infanzia della protagonista sono (quasi sempre) bellissime ma poi, i predicozzi del Takahata m'hanno lasciato davvero basito.
Saluti
Rappresentazione sempre posta dall'alto al basso, ben inteso, il che rende il tutto particolarmente fastidioso.
Saluti
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