Gli esami di ammissione alle varie scuole giapponesi sono molto duri, ancor di più nel passaggio da liceo ad università. Essere ammessi in un ateneo prestigioso può voler dire avere un lavoro garantito una volta finiti gli studi. C'è quindi una concorrenza spietata e la pressione sociale e in famiglia può essere insopportabile.
Eppure difficilmente si hanno notizie di imbrogli e quando accade finiscono in prima pagina, come il caso di una stundentessa di 19 anni della prefettura di Osaka che si è presentata alla polizia, affermando di essere coinvolta in un imbroglio e di aver divulgato una domanda presente in un esame di ammissione all'università.
 

La confessione è arrivata dopo che una foto di una domanda sulla storia mondiale è apparsa tramite un'app di videochiamata durante il test.
Secondo le fonti, la studentessa avrebbe detto agli investigatori di aver ceduto alla tentazione di imbrogliare, perché i suoi voti non stavano migliorando.
Ha sostenuto il test in una sede nella prefettura di Osaka e mirava a entrare in un'università di Tokyo; ha dichiarato di aver chiesto aiuto tramite internet solo per un quesito sulla storia mondiale e non in altre materie per paura di essere scoperta.
 

L'incidente è venuto alla ribalta grazie ad uno studente dell'Università di Tokyo che si è reso conto che l'immagine che aveva ricevuto tramite un sito Web di un servizio di tutoraggio era stata inviata durante l'esame del 15 gennaio e così ha informato le autorità del ministero dell'Istruzione.
Lo studente ha dichiarato che ha ricevuto una richiesta di aiuto a risolvere il questionario da quella che affermava essere una studentessa di 17 anni delle superiori. L'uomo ha perciò inviato la risposta, ma in seguito ha scoperto che la domanda era stata utilizzata nella prova d'esame.
Sembra che la studentessa abbia chiesto consiglio ad almeno quattro persone sempre attraverso il sito.
 

Secondo il Centro nazionale per l'ingresso all'università, agli esami viene chiesto di lasciare gli smartphone e i dispositivi digitali nelle borse durante i test.
Ma la studentessa sotto accusa ha nascosto il suo cellulare nella manica della giacca ed è così riuscita a scattare la foto incriminata.

Fonti consultate:
TheMainichi