AARO - All-domain Anomaly Resolution Office-, un mosaico di misteri. Recensione
Virtuosismi registici, mix tra mitologia e crimine, scrittura incisiva e molto altro: scopriamo i segreti di una fiction davvero fuori dal comune
di Rudido

Miyabi Okitama è il direttore della Zenryoiki Ijou Kaiketsu Shitsu (nota come Zenketsu), la più antica agenzia investigativa esperta nella risoluzione di casi misteriosi. Miyabi emana un'aura elegante, possiede conoscenze, memoria e intuizioni straordinarie e, grazie alle sue capacità, risolve casi anomali e inspiegabili che non possono essere risolti nemmeno con indagini scientifiche all'avanguardia.
I suoi casi riguardano spesso il paranormale e l'occulto. Si reca sul posto e indaga nel dettaglio, mettendo insieme tutti i fatti e deducendo un'ipotesi comprensibile a tutti, anche se le parole che pronuncia sono spesso misteriose, ed è una persona che non mostra agli altri ciò che ha davvero in mente.
I suoi casi riguardano spesso il paranormale e l'occulto. Si reca sul posto e indaga nel dettaglio, mettendo insieme tutti i fatti e deducendo un'ipotesi comprensibile a tutti, anche se le parole che pronuncia sono spesso misteriose, ed è una persona che non mostra agli altri ciò che ha davvero in mente.
La storia parla di un misterioso ufficio investigativo statale e si sviluppa attraverso una serie di casi enigmatici di vario genere che si verificano a Tokyo: omicidi efferati, misteriosi svenimenti collettivi, o parti di aerei scomparsi da anni che precipitano di colpo sulla città.
Il tutto è filtrato dal punto di vista, e dall'atteggiamento scettico, dell'agente Koyume Amano, interpretata ottimamente e con grande naturalezza da Alice Hirose (Maria-sama ga miteru, Hyouka, 366 giorni), che viene assegnata al particolare ufficio del titolo all'inizio della storia. Si tratta di una divisione speciale e poco conosciuta che affianca la polizia nelle indagini segnate dalla possibile presenza di elementi soprannaturali, che sembrano avere a che fare con la mitologia giapponese.

Muovendosi tra fantasy e investigativo in un'atmosfera a tratti piuttosto macabra, l'opera incorpora perfettamente anche interessanti elementi di critica sociale nelle trame dei singoli episodi. Ma soprattutto, riesce a tenere sempre alta la soglia dell'attenzione per tutta la sua durata e, quando vuole, anche a stupire lo spettatore.
Al centro della trama ci sono anche le diverse interazioni della protagonista con gli altri membri dell'AARO, a cominciare da Miyabi Okitama, interpretato magistralmente e con grande carisma da Tatsuya Fujiwara (Battle Royale – The Movie, Death Note, Saint Oniisan the Movie: Holy Men vs Akuma Gundan, Rurouni Kenshin Kyoto Inferno). Gli altri componenti della squadra sono Tamio Ukino, nei cui panni c'è il mitico veterano Fumiyo Kohinata (Orange Days, Outrage, Fullmetal Alchemist, Outrage Coda), Masahiko Serita, portato sullo schermo dal bravo Takaya Sakoda, e Himeka Toyotama, interpretata con dinamismo e freschezza da Riko Fukumoto (My love mix-up, Trillion Game).

La narrazione inizia e si sviluppa in un primo momento portando avanti la trama generale attraverso i vari casi che vengono risolti nei singoli episodi, per poi subire brusche accelerazioni narrative e diversi ribaltamenti di prospettiva dalla sua metà in poi. Ma non è tutto.
Il riuscitissimo mix tra mitologia e crimine, tra elementi fantastici e quotidiani che c'è in ogni puntata, fa quasi da contrappunto alle riflessioni non banali sui vari aspetti del Giappone contemporaneo presenti nelle sotto-trame. Questa ambientazione e queste storie sapientemente costruite, sostenute ed elevate dalla scrittura incisiva di Tsutomu Kuroiwa (Samurai Sensei, My Love Mix-Up!, Golden Kamui), rendono AARO un'operazione ancor più riuscita e una fiction davvero fuori dal comune.

Uno degli elementi che più apprezzato dell'opera è poi sicuramente l'aspetto puramente cinematografico: AARO è una vera delizia per gli occhi. Jun'ichi Ishikawa (Celeb to Binbo Taro, Date - Koi to wa Donna Mono Kashira, The Floor Plan), il regista, è infatti un grande veterano della tv nipponica, sulla scena da decenni con opere sempre degne di interesse. In AARO ci regala dei veri virtuosismi registici. Difficile infatti, se non impossibile, non notare nel corso della visione numerose sequenze con inquadrature di altissimo livello visivo, con una cura dei dettagli e un uso della luce spettacolari.
Anche se gli effetti speciali non riescono a raggiungere questi livelli altissimi, l'insieme risulta comunque molto ben costruito, con una coerenza visiva che immerge completamente nella narrazione.

La serie si distingue anche per un montaggio inusuale, che incorpora elementi molto particolari come i fermi immagine e le virate a nero, utilizzate con frequenza e in modo strategico in determinati momenti. Anche questi "artifizi" visivi contribuiscono a restituire un'atmosfera davvero particolare, amplificata dal mix di generi che tra l'altro non esula di ricorrere, di tanto in tanto, anche a toni più leggeri.
Perfettamente calibrata la OST, in cui oltre agli orecchiabilissimi temi strumentali ricorrenti di Ryo Konishi, troviamo nomi noti del j-pop come TOMOO e Miisha Shimizu.

Insomma, AARO - All-domain Anomaly Resolution Office è una serie TV di altissimo livello che non posso che stra-consigliare: con una trama particolarissima e ben costruita che miscela mistero mitologia giapponese e tanto altro, un cast stellare e un comparto tecnico a dieci stelle, saprà intrattenere incuriosendo sia gli appassionati del genere, sia coloro che sono alla ricerca di una fiction capace di sorprendere.