Napoli Comicon 2025 – Anteprima Screamer, il nuovo racing game anime Milestone in collaborazione con Polygon Pictures
Un progetto davvero importante e con tanto potenziale
di Marcello Ribuffo
Al Napoli Comicon 2025 abbiamo avuto modo di assistere a qualcosa di veramente speciale, in grado di riunire in un'unica opera mondi assai diversi. Non è certo la prima volta che il mondo anime e videoludico si intrecciano ma nel campo dei racing game è un avvenimento più unico che raro.

Abbiamo avuto qualche esempio da Automodellista di Itsuno e R: Racing Revolution ma quello che il team italiano Milestone sta cercando di proporre è qualcosa di davvero diverso e ricco di potenziale, tanto che potrebbe diventare una vera serie anime se tutto andrà per il verso giusto. Screamer è un titolo storico e primo lavoro di Milestone (all'epoca Graffiti), un racing arcade simile a Ridge Racer e ai primi Need for Speed.
In un mercato odierno che non vede titoli di questo stampo, il nuovo Screamer può ritagliarsi una grossa fetta di utenza e vista la qualità dell'opera, potrebbe fare ben altro. Milestone è sicuramente conosciuta per i suoi sportivi annuali, come MotoGP o SuperCross, ma produrre un gioco come questo è un'esperienza totalmente diversa. Al panel dedicato presso l'HyperStage, e moderato da Beatrice Lorenzi e Lorenzo Longoni, l'Executive Producer & Associate Creative Director Stefano Basilio, ha illustrato alcune peculiarità del nuovo progetto, sviluppato in collaborazione con lo studio d'animazione giapponese Polygon Pictures.
Nonostante una netta specializzazione per la CGI, avendo lavorato tra gli altri a Ghost in the Shell 2: Innocence, Knights of Sidonia e Transformers: Prime, in Screamer si assisterà a una commistione di generi, con animazione 2D e 3D che si fonderà perfettamente, grazie anche all'esperienza di Milestone. Sono stati diversi gli anni in cui lo studio milanese ha cercato di riportare in vita questo brand ma solo nell'ultimo periodo si è riusciti a creare uno script importante, capace di prendere spunto non solo dai racing game più famosi ma persino dai picchiaduro.
Questa strana commistione di culture così diverse, come quella italiana e giapponese, si riversa dunque in Screamer, anche se la bilancia pende pesantemente verso il Sol Levante. L'idea di Milestone è quella di produrre in tutto e per tutto un'opera giapponese, citando e mescolando alcuni dei più grandi anime come Akira, Ghost in the Shell, Cowboy Bebop e persino Cyberpunk: Edgerunners. È per questo che la componente narrativa sarà centrale, con i diversi personaggi che avranno un proprio background, evoluzione e risoluzione per mezzo delle gare. In questo, sembra proprio che la parte “racing” sia stata utilizzata per raccontare prima di tutto delle storie, anche con una certa drammaticità di fondo.

Per l'occasione sono stati mostrati anche un paio di artwork in esclusiva (purtroppo uno un po' stretchato) di una dei protagonisti e la sua vettura, una Honda NSX customizzata. Il design ricalca sicuramente le opere citate in precedenze, ma con un forte accento sulla car culture giapponese, centrale quando si tratta di street racing. Sappiamo che al centro di queste vicende ci sarà uno speciale torneo, in cui le varie storie dei personaggi si intrecceranno. Vendetta, redenzione e altri archetipi narrativi saranno protagonisti e sarà davvero interessante vedere come verranno mescolati gameplay e narrativa.
Purtroppo, nel panel non se n'è parlato ma è un'analisi che aggiungiamo direttamente noi per completezza, visto quanto detto. Da TOCA Race Driver, infatti, abbiamo avuto diversi esempi di narrativa applicata ai racing game. Basti pensare alla modalità Breaking Point di F1 o a quanto accaduto in Grid Legends (qui la recensione), con attori in carne e ossa e modelli poligonali fusi grazie alla tecnologia Stagecraft. Tuttavia, molto spesso i due elementi esistono separati, proprio perché in gara possono accadere dinamiche non previste come un fuori pista, un testacoda o persino un incidente in grado di compromettere la gara. In Grid Legends si era provato a fare qualcosa in tal senso, con piccoli accadimenti in-game scriptati (ad esempio la foratura avvenuta al personaggio interpretato da Ncuti Gatwa) legati alla cutscene successiva, ma nonostante questo, lo scollamento era inevitabile. Non importa vincere tutte le gare se per trama si è dei novellini insomma: con tutte le vittorie in attivo saremo sempre piloti alle prime armi ed è chiaro come questo cortocircuito rovini un po' l'esperienza.
È per questo che in quella recensione – e a questo punto vale anche qui – venne citato Ace Combat, uno dei pochi titoli in grado di fare regia in-game nonostante il pieno controllo del giocatore. Tutto quello che accade a livello narrativo accade mentre stiamo giocando, anche in punti della mappa molto lontani da dove ci troviamo. E anche lì, tra il volteggiare tra i cieli, abbattimenti e telecamera “libertina”, il tutto rimane comprensibile, con il giocatore coinvolto al 100% nella narrativa. Dunque, come fare in un racing game frenetico come Screamer? Probabilmente lo scopriremo solo più avanti ma sarebbe stato interessante poter porre questo quesito a Basilio.

Regia e gameplay dovrebbero andare di pari passo. Sappiamo grazie al Panel che della prima si occupa quasi interamente Polygon Pictures, con un modus operandi che ci è stato raccontato attraverso un aneddoto. In Milestone si era cominciato a disegnare i personaggi protagonisti, con i vari artisti che erano stati in grado non solo di abbozzare ma di creare un disegno quasi definitivo. Ecco, Polygon li ha praticamente ridisegnati. Parliamo tra l'altro di personaggi interpretati da grossi nomi del settore che non ci sono stati ancora svelati. Sappiamo infatti solo di Troy Baker, che sarà lo speaker e forse collante di tutte le vicende. Lo stesso attore, famoso ovviamente per essere Joel di The Last of Us e Higgs in Death Stranding, è intervenuto sulla caratterizzazione e interpretazione del suo personaggio e per quanto ne sappiamo, non è nemmeno un ruolo nuovo per lui. In DiRT 5 (qui la recensione) di Codemasters infatti, assieme a Nolan North (Nathan Drake per intenderci) era uno dei protagonisti dell'ultimo racing game del brand, anche se solo con la sua voce. Una situazione simile insomma, e sicuramente potrà portare tutta la sua esperienza in Screamer.
Si tratta, secondo Basilio, di un'opera composta da due anime principali:
“È un gioco di corse sì, ma fortemente innovativo e spero che questa cosa sarà apprezzata e che piacerà. La seconda è invece riferita alla componente narrativa, molto grossa, molto sfaccettata, e con tanti personaggi diversi. Sono storie adulte, profonde e in grado di far riflettere. Vorrei che arrivasse tutto questo ai giocatori”.

Screamer sembra avere tutte le carte in regola per spiccare. Basta guardare il trailer per capire quanto potenziale abbia questo progetto. Arriva in un momento in cui di titoli di questo tipo non ve ne sono e con questa veste visiva potrebbe essere in grado di attirare anche chi di racing game non ne mastica. Non vediamo l'ora di saperne di più anche dal punto di vista sonoro, con una colonna sonora che deve per forza di cose spingere sull'acceleratore, ricordandoci magari i bei pomeriggi passati con Ridge Racer. La vera sfida sarà come rendere omogenee le componenti narrative e ludiche ma sembra che in Milestone, abbiano le idee chiare.

Abbiamo avuto qualche esempio da Automodellista di Itsuno e R: Racing Revolution ma quello che il team italiano Milestone sta cercando di proporre è qualcosa di davvero diverso e ricco di potenziale, tanto che potrebbe diventare una vera serie anime se tutto andrà per il verso giusto. Screamer è un titolo storico e primo lavoro di Milestone (all'epoca Graffiti), un racing arcade simile a Ridge Racer e ai primi Need for Speed.
In un mercato odierno che non vede titoli di questo stampo, il nuovo Screamer può ritagliarsi una grossa fetta di utenza e vista la qualità dell'opera, potrebbe fare ben altro. Milestone è sicuramente conosciuta per i suoi sportivi annuali, come MotoGP o SuperCross, ma produrre un gioco come questo è un'esperienza totalmente diversa. Al panel dedicato presso l'HyperStage, e moderato da Beatrice Lorenzi e Lorenzo Longoni, l'Executive Producer & Associate Creative Director Stefano Basilio, ha illustrato alcune peculiarità del nuovo progetto, sviluppato in collaborazione con lo studio d'animazione giapponese Polygon Pictures.
Nonostante una netta specializzazione per la CGI, avendo lavorato tra gli altri a Ghost in the Shell 2: Innocence, Knights of Sidonia e Transformers: Prime, in Screamer si assisterà a una commistione di generi, con animazione 2D e 3D che si fonderà perfettamente, grazie anche all'esperienza di Milestone. Sono stati diversi gli anni in cui lo studio milanese ha cercato di riportare in vita questo brand ma solo nell'ultimo periodo si è riusciti a creare uno script importante, capace di prendere spunto non solo dai racing game più famosi ma persino dai picchiaduro.
Questa strana commistione di culture così diverse, come quella italiana e giapponese, si riversa dunque in Screamer, anche se la bilancia pende pesantemente verso il Sol Levante. L'idea di Milestone è quella di produrre in tutto e per tutto un'opera giapponese, citando e mescolando alcuni dei più grandi anime come Akira, Ghost in the Shell, Cowboy Bebop e persino Cyberpunk: Edgerunners. È per questo che la componente narrativa sarà centrale, con i diversi personaggi che avranno un proprio background, evoluzione e risoluzione per mezzo delle gare. In questo, sembra proprio che la parte “racing” sia stata utilizzata per raccontare prima di tutto delle storie, anche con una certa drammaticità di fondo.

Per l'occasione sono stati mostrati anche un paio di artwork in esclusiva (purtroppo uno un po' stretchato) di una dei protagonisti e la sua vettura, una Honda NSX customizzata. Il design ricalca sicuramente le opere citate in precedenze, ma con un forte accento sulla car culture giapponese, centrale quando si tratta di street racing. Sappiamo che al centro di queste vicende ci sarà uno speciale torneo, in cui le varie storie dei personaggi si intrecceranno. Vendetta, redenzione e altri archetipi narrativi saranno protagonisti e sarà davvero interessante vedere come verranno mescolati gameplay e narrativa.
Purtroppo, nel panel non se n'è parlato ma è un'analisi che aggiungiamo direttamente noi per completezza, visto quanto detto. Da TOCA Race Driver, infatti, abbiamo avuto diversi esempi di narrativa applicata ai racing game. Basti pensare alla modalità Breaking Point di F1 o a quanto accaduto in Grid Legends (qui la recensione), con attori in carne e ossa e modelli poligonali fusi grazie alla tecnologia Stagecraft. Tuttavia, molto spesso i due elementi esistono separati, proprio perché in gara possono accadere dinamiche non previste come un fuori pista, un testacoda o persino un incidente in grado di compromettere la gara. In Grid Legends si era provato a fare qualcosa in tal senso, con piccoli accadimenti in-game scriptati (ad esempio la foratura avvenuta al personaggio interpretato da Ncuti Gatwa) legati alla cutscene successiva, ma nonostante questo, lo scollamento era inevitabile. Non importa vincere tutte le gare se per trama si è dei novellini insomma: con tutte le vittorie in attivo saremo sempre piloti alle prime armi ed è chiaro come questo cortocircuito rovini un po' l'esperienza.
È per questo che in quella recensione – e a questo punto vale anche qui – venne citato Ace Combat, uno dei pochi titoli in grado di fare regia in-game nonostante il pieno controllo del giocatore. Tutto quello che accade a livello narrativo accade mentre stiamo giocando, anche in punti della mappa molto lontani da dove ci troviamo. E anche lì, tra il volteggiare tra i cieli, abbattimenti e telecamera “libertina”, il tutto rimane comprensibile, con il giocatore coinvolto al 100% nella narrativa. Dunque, come fare in un racing game frenetico come Screamer? Probabilmente lo scopriremo solo più avanti ma sarebbe stato interessante poter porre questo quesito a Basilio.

Regia e gameplay dovrebbero andare di pari passo. Sappiamo grazie al Panel che della prima si occupa quasi interamente Polygon Pictures, con un modus operandi che ci è stato raccontato attraverso un aneddoto. In Milestone si era cominciato a disegnare i personaggi protagonisti, con i vari artisti che erano stati in grado non solo di abbozzare ma di creare un disegno quasi definitivo. Ecco, Polygon li ha praticamente ridisegnati. Parliamo tra l'altro di personaggi interpretati da grossi nomi del settore che non ci sono stati ancora svelati. Sappiamo infatti solo di Troy Baker, che sarà lo speaker e forse collante di tutte le vicende. Lo stesso attore, famoso ovviamente per essere Joel di The Last of Us e Higgs in Death Stranding, è intervenuto sulla caratterizzazione e interpretazione del suo personaggio e per quanto ne sappiamo, non è nemmeno un ruolo nuovo per lui. In DiRT 5 (qui la recensione) di Codemasters infatti, assieme a Nolan North (Nathan Drake per intenderci) era uno dei protagonisti dell'ultimo racing game del brand, anche se solo con la sua voce. Una situazione simile insomma, e sicuramente potrà portare tutta la sua esperienza in Screamer.
Si tratta, secondo Basilio, di un'opera composta da due anime principali:
“È un gioco di corse sì, ma fortemente innovativo e spero che questa cosa sarà apprezzata e che piacerà. La seconda è invece riferita alla componente narrativa, molto grossa, molto sfaccettata, e con tanti personaggi diversi. Sono storie adulte, profonde e in grado di far riflettere. Vorrei che arrivasse tutto questo ai giocatori”.

Screamer sembra avere tutte le carte in regola per spiccare. Basta guardare il trailer per capire quanto potenziale abbia questo progetto. Arriva in un momento in cui di titoli di questo tipo non ve ne sono e con questa veste visiva potrebbe essere in grado di attirare anche chi di racing game non ne mastica. Non vediamo l'ora di saperne di più anche dal punto di vista sonoro, con una colonna sonora che deve per forza di cose spingere sull'acceleratore, ricordandoci magari i bei pomeriggi passati con Ridge Racer. La vera sfida sarà come rendere omogenee le componenti narrative e ludiche ma sembra che in Milestone, abbiano le idee chiare.