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Capitan Harlock è senz'altro uno dei primi e più amati eroi di quella che fu definita la prima "invasione giapponese" dei disegni animati in Italia, ma che purtroppo, come serie televisiva trasmessa da RAI2 nel 1979, dovette pagare lo scotto della superficialità e dell'inesperienza di chi ne curò l'edizione italiana. A causa della rigidità dei palinsesti come tempo di trasmissione, dovette subire alcuni piccoli tagli di scene ritenute non essenziali, comunque anche abbastanza fastidiosi, perché comunque non impercettibili, chi ha versione DVD della prima serie sa di cosa parlo. Così pure anche l'addolcimento di certi dialoghi, ritenuti forse troppo arditi per una platea che all'epoca veniva ritenuta solo di bambini. La situazione italiana delle TV alla fine degli anni '70 e inizi anni '80 con la crescita esponenziale delle produzioni animate giapponesi importate e trasmesse da RAI ed emittenti private, fecero sì che questo titolo cadesse poi un po' nel dimenticatoio, fino all'autunno del 1987, quando l'allora appena neonata syndacation Italia 7 (nata dallo scioglimento del circuito Euro TV, e sulla spinta della Fininvest, che l'adoperò un po' come parcheggio di serie vecchie o non ritenute adatte alle proprie reti) trasmise una nuova serie animata che aveva per protagonista il pirata spaziale nato dalla matita di Leiji Matsumoto. In realtà i primi quattro episodi di quella nuova serie, che in originale portava il titolo di "Rotta infinita SSX" altro non erano che lo splendido lungometraggio cinematografico "Waga seishun no Arkadia" cioè l'Arcadia della mia giovinezza. Purtroppo tale operazione ha determinato una serie di fastidiosi tagli e manipolazioni della pellicola: quella più evidente è senz'altro l'aggiunta forzata della sigla della prima serie all'inizio e alla fine di ogni episodio. Non occorre certo essere degli intenditori per capire quanto fossero fuori posto i disegni e le animazioni piuttosto rozze di quelle sequenze della serie del 1978 con il resto del film. Così pure lasciava spiazzato lo spettatore che si vedeva sballotato temporalmente dalle vicende di un pioniere dell'aviazione dei primi del XX secolo, ad una situazione di una guerra interplanetaria rovinosamente perduta dall'umanità più di mille anni dopo. Situazione ben diversa da quella in cui cominciava la prima serie, e quindi si poteva capire sin da subito che questa seconda serie non era il seguito, ma il prequel di quella trasmessa dalla RAI. Comunque anche in questo caso i dubbi rimanevano tutti, visto che la vecchia serie si apriva con un'umanità che viveva nell'opulenza più assoluta, dovuta allo sfruttamento delle risorse del sistema solare, oltre che alla mancanza apparente di nemici, e governata da una classe dirigente del tutto inetta ed irresponsabile. Nel film fatto in quatto fette trasmesso nel 1987 invece la Terra era stata completamente devastata e soggiogata da una razza di umanoidi alieni provenienti dal pianeta Illumidus. E proprio gli illumidiani saranno gli avversari di Harlock e della sua ciurma per i successivi 22 episodi. Questo fa ben capire il fatto che le due serie siano quanto mai slegate ed indipendenti. La Yamato Video ha poi riproposto "L'arcadia della mia giovinezza" prima in VHS (in una versione purtroppo ancor più massacrata di tagli di quanto non fosse già la trasmissione televisiva) ed in DVD (integrale per quanto riguarda il video, ma con il doppiaggio televisivo realizzato da Fininvest e trasmesso per la prima volta da Italia 7). Perciò ho salutato con gioia questa riedizione realizzata da Yamato Video e Koch Media per le sale cinematografiche, sia perché la rimasterizzazione del video (anche se purtroppo per adattarlo al formato panoramico dall'originale 4:3, la casa di produzione giapponese ha dovuto tagliare le due porzioni sopra e sotto, ma tutto sommato è un sacrificio accettabile) ha restituito l'antico splendore delle immagini, divenute troppo scure e rovinate nei master utilizzati per la prima edizione DVD di YV, ma soprattutto per la completa revisione delle traduzioni ed adattamenti dei dialoghi! Già, perché in pratica è come se avessi visto per la prima volta questo film, a 27 anni di distanza dalla sua prima trasmissione in TV e a 32 dalla sua produzione, come in effetti è stato realizzato dai suoi autori. Le differenze tra e due versioni sono enormi, e cominciano proprio dall'incipit, la breve sequenza che narra del volo dell'esploratore Phantom F. Harlock con il suo biplano "Arcadia" sui cieli della Nuova Guinea. Nei pressi della catena montuosa Owen Stanley vine sorpreso da un furioso temporale che ne rende precario il mantenimento del velivoli in quota, e giunto in vista del picco più elevato, che supera i 5000 metri d'altezza, si rende conto di non poterla superare, in questo caso incassando la prima sconfitta della propria vita. Phantom F. Harlock a questo punto decide di aggirare l'ostacolo e, per alleggerire l'aereo, si libera di una certa quantità di carburante, rimanendo con un'autonomia di circa 10 minuti. La scena si conclude con queste parole dell'aviatore: "Finché non rinunci ad un sogno questo rimane vivo", simboleggiando quindi la suo volontà di non arrendersi nonostante la sconfitta appena subita; le immagini sfumano e resta l'immagine del picco più alto della Owen Stanley, detto "La Strega" sulla prima pagina di un libro che si chiude. Invece nel doppiaggio Fininvest non era Phantom F. Harlock a narrare la storia, ma bensì il figlio, e veniva detto che l'aereo aveva avuto una falla nel serbatoio, per questo il velivolo si era in seguito schiantato sulla montagna, causando la fine del valoroso aviatore, concludendo poi con la frase "Un giorno mio padre mi disse: Se continuerai a credere nei tuoi sogni, niente nella tua vita sara stato fatto invano". Al di là della bellissima frase con cui si conclude il racconto del viaggio nel vecchio doppiaggio, è del tutto incomprensibile il motivo che ha spinto gli adattatori ad alterare così tanto la storia, a farla finire in maniera tragica, perché dalle immagini non è certo che Phantom F. Harlock (che tra l'altro aveva pure perso la "F.") si sia schiantato sul picco della Owen Stanley, anzi tutto fa pensare che non solo sia sopravvissuto ma che poi abbia poi scritto lui stesso le memorie di quel viaggio. Del resto sarebbe stato poco logico che il figlio avesse potuto descrivere una scena in moto talmente vivido senza averla vissuta in prima persona. A questo punto partono i titoli di testa del film e la narrazione di sposta più di mille anni dopo, dove viene descritta la sconfitta di Harlock e dell'intera flotta della Federazione del Sistema Solare da parte di quella di Illumidus, che ha già occupato e sottomesso anche la Terra. Anche qui si nota una certa discrepanza tra il nuovo ed il vecchio adattamento. Nel nuovo Harlock dice: "Siamo sconfitti, ma sarà questo il capitolo finale?"; mentre nel vecchio: "Siamo stati sconfitti, ma questa non sarà la nostra fine!" In pratica nel primo caso Harlock sta riflettendo dubbioso su ciò che è avvenuto, mentre nel secondo sembra già sicuro che avrà la sua rivincita. Il racconto prosegue con la resa di Harlock, che atterra rovinosamente di proposito, riuscendo comunque a proteggere l'incolumità dei passeggeri civili che trasportava, presso la base di occupazione degli illumidiani (che ne vecchio adattamento vengono chiamati semplicemente "umanoidi") rendendo inservibile, almeno nell'immediato il suo vascello "Death Shadow". Il comandante della polizia militare illumidiana, un mercenario del pianeta Tokarga di nome Zoll che lo disarma riconosce in lui il valoroso comandante che distrusse la sua nave nella battaglia avvenuta nei pressi dell'ammasso di Castlemagne, e dopo avergli confessato la sua ammirazione, deve comunque intimargli di presentarsi a rapporto di fronte al capo delle forze di occupazione Illumidiane. Nel vecchio adattamento il fatto citato da Zoll si trasforma in un "Torneo del Castello della Grande Stella". Anche qui non capisco se si tratti di un errore o di una manipolazione voluta, in ogni caso un'altra grossa castroneria che mortificava la storia. Harlock prima di presentarsi davanti agli invasori però va alla ricerca della sua innamorata, Maaya, la cui voce veicolata da una radio clandestina, esorta i partigiani della resistenza terrestre a continuare a combattere e sperare nel futuro. Per poco non riesce raggiungere Maaya e dopo alcune peripezie si presenta davanti al comandate della base dell'esercito di occupazione illumidiano, il generale Zeda, e al suo aiutante di campo Murgisson, quest'ultimo tenta di umiliarlo, ma Harlock gli risponde a tono. Zeda chiede allora ad Harlock se è disposto a continuare a servire il pianeta Terra. Nel frattempo arriva pure il nuovo capo del governo fantoccio terrestre, il viscido e spregevole Triter (il fatto che assomigli foneticamente a "traitor", cioè traditore in inglese non è per nulla casuale), che avverte il comandante Zeda di non essere stato ancora capace di catturare "La Rosa" cioè la voce che incoraggia la resistenza alle forze di occupazione. Dopo aver aspramente rimproverato Triter, Zeda interroga Harlock sulle sue intenzioni, questi rifiuta l'offerta a collaborare con il nuovo governo terrestre, e così viene bruscamente congedato. La misteriosa creatura aliena Lamime (una donna bionda con il volto senza bocca e con due grandi occhi senza pupille) fornisce ad Harlock la tessera alimentare, con la raccomandazione di usarla prima possibile, visto che a breve tempo è prevista una grande penuria di generi alimentari. Harlock segue il consiglio di Lamime e si reca in un locale che ricorda vagamente un saloon del vecchio west, dove incontra un buffo omino con indosso la divisa da tecnico della flotta della Federazione Solare, ed in seguito ad una rissa i due riescono insieme a sfuggire dalla polizia. Il buffo ometto dall'aspetto di un mendicante altri non è che il geniale progettista di navi spaziali Tochirou Ooyama, e sta cercando di raccogliere un numero sufficiente di armi e di uomini per organizzare una rivolta contro gli invasori, Harlock fa quindi subito amicizia con lui; ma Zoll riesce a rintracciarli e a catturarli. Sottoposti quindi ad approfondite analisi da parte dei computer illumidiani, Zoll scopre che in un remoto passato i loro antenati si erano già conosciuti, e quindi viene ricostruita la scena grazie ad un'apparecchiatura ad ologrammi. Cieli della Francia del sud nell'anno 1944, uno stormo di Messerschmitt BF109 della Luftwaffe si scontra con velivoli alleati, a guidarli è l'asso dell'aviazione tedesca Phantom F. Harlock II. Dopo aver concluso vittoriosamente il duello aereo Harlock ed i suoi compagni atterrano per effettuare il rifornimento di carburante su una strada sottostante, ma proprio l'aereo di Harlock tocca il suolo rovinosamente sotto gli occhi di alcuni civili al seguito delle truppe tedesche, tra essi il giovane progettista ottico giapponese Tochirou Ooyama, il quale si precipita a dare soccorso al pilota. Harlock prima di abbndonare l'aereo in fiamme vuole a tutti i costi prendere il mirino Revi C12D che lui chiama affettuosamente "Il mio occhio". Grazie all'intervento di Tochirou, Harlock riesce a salvare se stesso ed il mirino dall'esplosione del suo velivolo, rammaricandosi di aver fatto un atteraggio così penoso. Pero Tochirou lo rincuora dicendogli che non fu colpa sua ma del carrello che era stato montato male, e che al momento di toccare terra, si era spezzato. Nella vecchia versione invece Tochirou diceva: "Non è stata colpa tua, ma di questa stupida guerra". Successivamente domanda ad Harlock qual'è il suo nome e perché stia combattendo sotto le insegne della Croce di Ferro. Questi risponde: "Sono Phantom F. Harlock II e combatto per rettitudine e devozione alla mia patria". Ora qui voglio rimarcare una delle peggiori nefandezze del vecchio adattamento: Harlock risponde: "Sono Phantom Harlock II (anche qui la "F." è sparita) e combatto su un aereo con la Croce di ferro perché è l'unico che ho trovato! Io combatto da solo per la pace e la libertà!" Allucinante! Da una parte un soldato che combatte per la propria patria, come del resto hanno fatto milioni di altre persone in tutto il mondo in quell'epoca, trasformato, nel vecchio doppiaggio, in uno stralunato idealista che è salito sul primo aereo che gli è capitato sotto mano! E per di più da solo, quando dalle immagini è chiaro che fa parte di uno squadrone della Luftwaffe. Capisco che una figura purissima di eroe come quella di Harlock accostata ai simboli di una delle più nefande ed orribili ideologie della storia dell'umanità strida non poco, ma è altrettanto chiaro che lui non combatte certo perché crede ciecamente nella parola di Hitler, lo fa esclusivamente perché la sua famiglia discende dall'antica aristocrazia tedesca, e perciò è per lui un punto d'onore servire la patria, anche se di certo si rende conto che quella guerra è sbagliata e sta per volgere rapidamente verso la sconfitta. Possibile che agli adattatori di Fininvest non siano stati capaci di capire questo?!!! Oltretutto quando Tochirou viene a conoscenza del nome del protagonista a sua volta si chiede se sia stato lui a scrivere quel libro che tanto lo stava appassionando, e Phantom F. Harlock II risponde: "L'ha scritto mio padre"; demolendo così ancor di più la versione della morte sul picco della Owen Stanley dell'aviatore sostenuta nel vecchio doppiaggio.
La storia prosegue con i due che fanno rapidamente amicizia e Tochirou confida ad Harlock che desidererebbe tornare in patria, però con il conflitto in corso ciò non è assolutamente possibile, perciò preferirebbe riparare in Svizzera, dove proseguire il suo lavoro di ricerca. Così Harlock, vista la ormai inarrestabile avanzata di terra da parte degli alleati, decide di nascondere Tochirou nella fusoliera del nuovo BF109 che si era fatto assegnare, con l'intento di portarlo al sicuro in Svizzera. Subito viene affrontato da aerei alleati, uno dei quali riesce a colpire la fusoliera con un proiettile che trancia il cavo del timone, ma dopo aver perso per un attimo il controllo del suo caccia, pochi istanti dopo lo ritrova, però nota che i comandi gli restituiscono una strana reazione. Nonostante questo il caccia di Harlock ha la meglio su tutti i suoi avversari, e così rimane solo, dirigendosi verso la Svizzera. A quel punto Tochirou domanda ad Halock se non sente anche lui nostalgia di casa, e così l'eroe racconta della sua terra natia, il paese di Heiligestadt, un paradiso naturale simile all'Arcadia greca, dove aveva avuto origine la casata dei nobili pirati cavalieri Harlock. Nel vecchio doppiaggio tutto il discorso era estremamente banalizzato, mentre in quello nuovo assume un significato poetico molto evocativo. Giunti quasi al confine tra Francia e Svizzera il carburante del caccia finisce e perciò Harlock è costretto ad un atterraggio di fortuna che termina proprio in riva ad un fiumiciattolo che segna propri la linea di demarcazione tra i due paesi. Messi i piedi per terra Harlock va subito a controllare il perché Tochirou non si muova, e così scopre che l'amico per consentire il governo del mezzo aveva legato il cavo spezzato del timone alla caviglia ed al polso, perciò era rimasto contuso. Caricatoselo sulle spalle, Harlock guada il fiumiciattolo e deposita Tochirou sull'altra riva, in territorio svizzero, anche perché in quel momento dei partigiani francesi si erano accorti dell'atterraggio del velivolo, e cercavano di catturare i sopravvissuti. E qui, nel vecchio doppiaggio viene fatta dire un'altra clamorosa e ridicola fesseria ad Harlock, che rivolto a Tochirou che gli chiedeva chi fossero le persone di cui stava sentendo le grida, risponde: "Non ti preoccupare, sono partigiani francesi. Ti aiuteranno a scappare!" Ora, al di là del fatto che Harlock si affetta a far attraversare il fiume a Tochirou, cosa che non sarebbe stata necessaria se quello che ha appena detto (o meglio che gli fanno dire gli adattatori di Fininvest) fosse vero; ma chiunque conosca un minimo la storia sa certamente che i partigiani della Francia Libera, combattono con gli alleati contro tedeschi, italiani e giapponesi. Quindi di certo non aiuterebbero Tochirou a scappare, forse magari perché è solo un civile gli risparmierebbero la vita, ma di certo lo prenderebbero prigioniero. Non riesco proprio a capire per quale demenziale motivo gli adattatori di Fininvest abbiano commesso una sciocchezza simile! Tanto più evidente dal fatto che una volta lascito l'amico al sicuro sulla riva svizzera del fiume, e dopo avergli donato per riconoscenza il suo prezioso Revi C12D "Il mio occhio", Harlock torna indietro ad affrontare il nemico, nonostante che Tochirou lo supplichi di fuggire insieme a lui, perché "Questo è il destino di un pirata cavaliere". Dopo di che Harlock viene ferito ad una spalla e circondato dai nemici. Il flashback finisce qui, senza darci di sapere cosa poi sia avvenuto effettivamente di lui.
Ora non vorrei dilungarmi troppo a spiegare il resto della trama, tanto più che credo sia nota alla maggior parte degli appassionati del Leijiverse, volevo sottolineare solo le peggiori nefandezze perpetrate nel vecchio adattamento (ce ne sarebbero anche altre più avanti nella narrazione,ma non così plateali) che hanno rovinato non poco la comprensione di questo splendido lungometraggio agli spettatori del nostro paese, e che finalmente ha ricevuto giustizia in questa riedizione cinematografica, consigliatissima a chi volesse gustarsela in Blue ray quando uscirà. Vorrei solo spezzare una lancia in favore dei doppiatori della vecchia versione, il casto era ottimo e le voci ben assegnate, al pari di quello nuovo. Secondo a me addirittura la voce di Triter nella vecchia versione era persino più azzeccata, e ne metteva meglio in rilievo il carattere viscido, codardo ed infame; pur essendo buona anche quella del nuovo doppiatore. Questo film è un vero colossal dell'animazione giapponese, considerando sopratutto l'epoca in cui fu realizzato, il 1982, e confrontandolo con prodotti coevi risulta senz'altro uno dei più curati come design, fondali ed animazione, e con una colonna sonora ricca di brani orchestrali classici come estratti da opere di Antonin Dvorak e Tomaso Albinoni, ed altri scritti ad hoc. ed in più due canzoni originali. Ed è proprio sulla colonna sonora che posso fare le uniche critiche di questa nuova versione e che non mi fanno dare il voto massimo a questa nuova versione targata YV/Koch Media, quando il titolo in sé la meriterebbe ampiamente. L'unica pecca, in sostanza, consiste nel fatto che la bella canzone di Maaya che si sente nella sequenza in cui la Death Shadow entra nell'atmosfera e atterra non viene sottotitolata (come invece avviene solitamente nei titoli della Ghibli), cosa che spero sia fatta nella versione per l'home video; e la canzone sui titoli di coda "Waga seishun no Arkadia" è stata sostituita dal tema strumentale della stessa. Non capisco perché sia stato fatto questo visto che nella vecchia versione DVD di YV, quest'ultima c'era, anche se nella traccia italiana per metà era coperta dalla sigla della trasmissione RAI.
In conclusione si tratta di un lungometraggio dal gusto epico, che introduce la figura di Harlock e ne spiega l'origine della sua carriera di pirata spaziale, la sceneggiatura è liberamente tratta da diversi manga di Leiji Matsumoto, e soprattutto per le parti riguardanti gli antenati di Harlock, anche da titoli di cui non era originariamente il protagonista. E' un film che si regge benissimo da solo ed è perfettamente comprensibile anche da chi non ha mai visto nessun altro film, serie TV o letto manga dedicati al pirata spaziale, benché chi lo abbia fatto vi trovera tutti i rimandi.