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Non posso certo definirmi un'amante del baseball – sarà che in Italia non è uno sport così seguito, sarà che non conosco molto di più delle regole base di gioco – eppure "Diamond no Ace" ha saputo catturarmi pian piano, partita dopo partita, grazie a dei buoni personaggi e una storia non sempre così scontata come sembrerebbe.

Ma partiamo dall'inizio. Tratto dall'omonimo manga di Yuji Terajima pubblicato da Kodansha, questa prima serie animata di 75 episodi adatta all'incirca i primi 26 volumi dei 47 di cui è composta la prima serie cartacea.
La storia inizia con l'ultima partita della Akagi Junior High, una scuola media di Nagano in cui milita il giovane lanciatore e capitano Eijun Sawamura dal carattere tutt'altro che semplice, che viene notato da Rei Takashima, assistente della Seidou High, una scuola superiore di Tokyo rinomata per l'ottima squadra di baseball. La donna, convinta delle sue capacità di lanciatore ancora acerbo, dà a Sawamura l'opportunità di entrare a far parte della squadra ma il ragazzo inizialmente non è convinto. Supportato dai suoi amici e compagni di squadra della Akagi, servirà una visita ad una sessione di allenamento, uno scontro imprevisto e la conoscenza di Miyuki Kazuya, un ricevitore del primo anno, a convincere Sawamura ad entrare a far parte della Seidou, deciso a diventarne l'asso, ovvero il lanciatore con il numero uno sulla maglia. Più facile a dirsi che a farsi, ed infatti la sua scalata alla conquista del “mound” sarà tutt'altro che agevole per la presenza di altri lanciatori più grandi, ma non solo: fin da subito, il suo principale rivale sarà Furuya Satoru, un altro primino in arrivo dall'Hokkaido.

La prima cosa che ho apprezzato di questo spokon è come l'attenzione non sia esclusivamente sul protagonista, ovvero Sakamura, ma con il procedere degli episodi viene presa in considerazione una vasta gamma di personaggi, primi fra tutti i diversi titolari della Seidou. Chi più chi meno, viene analizzato e approfondito, e quando, come di consueto accade, al termine del campionato estivo quelli del terzo anno si ritirano per dedicarsi allo studio e agli esami di ingresso all'università, a me sono davvero mancati come l'aria tanto mi ero affezionata a loro.
Personalmente, tra l'altro, rispetto al protagonista, ho apprezzato molto di più personaggi come Miyuki, presentato al pari di un genio nel suo ruolo di ricevitore eppure non immune a errori (anche gravi) di valutazione, e Chris, che alla sua prima apparizione in pochi lo digeriranno, ma si rivelerà essere forse il più bel personaggio di tutta la serie.

Nonostante sia normale avere qualche calo narrativo in un anime di 75 puntate – tolto il solito inutile episodio riassuntivo, un paio di partite durano qualche puntata di troppo e un paio di situazioni sono tirate un po' troppo per le lunghe – la storia e le partite in sé rimangono uno dei punti forti della serie. Se l'inizio è inevitabilmente lento per l'introduzione dei tanti personaggi che avranno un ruolo, seppur piccolo, all'interno della lunga storia, dal momento in cui prende il via il campionato estivo non si avrà quasi più un attimo di pausa, almeno fino alla sua naturale fine. Alcune partite, in particolare, saranno cariche di suspense e, nel seguire lo svolgimento, un inning dopo l'altro, non sarà raro provare persino ansia, come si fosse in campo a giocare. Ovviamente non mancheranno i momenti drammatici e tantomeno quelli divertenti, con gag alle volte non fine a se stesse ma utili anche ad approfondire le varie relazioni tra i personaggi o i personaggi stessi.
Sulle animazioni, nulla da dire: il comparto rimane di buon livello per tutto l'anime, e le partite risultano abbastanza realistiche sotto l'aspetto del gioco, nonostante alcune caratteristiche volutamente marcate (ma neanche tanto) per distinguere talune tecniche o punti di forza di un personaggio rispetto alla normalità degli altri.

Quello che un po' mi ha deluso è invece il comparto musicale. Speravo di aggiungere qualcosa di nuovo alla mia libreria, e invece niente. Opening ed Ending, per quanto gradevoli da vedere, le ho trovate anonime, mentre molte BGM le ricordo a malapena, sarà che in più di un caso si sentivano poco, perché basse o sovrastate dalle voci dei personaggi. Me le ascolterò con calma a parte e chissà che magari qualcosa non me lo salvi.

Concludendo, un ottimo spokon, che consiglio a tutti gli amanti del genere, senza esclusione, per la davvero buona capacità di intrattenimento che offre dall'inizio alla fine, anche se la fine non è, visto l'esistenza di una seconda serie che, suppongo, adatti il resto del manga.