Recensione
Candy
5.0/10
"Candy" è una piccola serie in due volumi che funziona bene quando si mantiene sul piano dello slice of life, con una narrazione centrata sulla dolcezza quotidiana e sulle interazioni affettuose tra le protagoniste. Il tratto morbido dell’autrice e l’atmosfera scolastica intima creano un contesto accogliente che valorizza i momenti romantici e rende la lettura emotivamente gradevole.
Tuttavia, la struttura narrativa mostra segni di debolezza quando cerca di aggiungere complessità psicologica: i malintesi forzati, le gelosie improvvise e alcuni passaggi drammatici appaiono più meccanici che naturali, quasi inseriti per obbligo più che per necessità narrativa. Il tentativo di alzare il livello drammatico non risulta credibile, spezzando l’equilibrio che il manga costruisce nei suoi momenti migliori. Il finale affrettato rappresenta il tallone d’Achille dell’opera: le risoluzioni sono troppo rapide, alcuni archi narrativi — come l'amore non corrisposto di Tamaki — risultano compressi o lasciati in sospeso, tanto da richiedere un supplemento web ("Candy Hatsukoi") per approfondirli, risultando comunque poco soddisfacente. Questo evidenzia una tensione irrisolta tra il formato breve e l'ambizione narrativa, un problema comune nelle serie corte ma che qui si avverte in modo particolare.
Tuttavia, la struttura narrativa mostra segni di debolezza quando cerca di aggiungere complessità psicologica: i malintesi forzati, le gelosie improvvise e alcuni passaggi drammatici appaiono più meccanici che naturali, quasi inseriti per obbligo più che per necessità narrativa. Il tentativo di alzare il livello drammatico non risulta credibile, spezzando l’equilibrio che il manga costruisce nei suoi momenti migliori. Il finale affrettato rappresenta il tallone d’Achille dell’opera: le risoluzioni sono troppo rapide, alcuni archi narrativi — come l'amore non corrisposto di Tamaki — risultano compressi o lasciati in sospeso, tanto da richiedere un supplemento web ("Candy Hatsukoi") per approfondirli, risultando comunque poco soddisfacente. Questo evidenzia una tensione irrisolta tra il formato breve e l'ambizione narrativa, un problema comune nelle serie corte ma che qui si avverte in modo particolare.