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9.5/10
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Credo valga la pena affrontare "Gigant" per tutti i fan di Oku che vogliono andare oltre la singola opera e provare a conoscere l'autore, in tutte le sue debolezze e i suoi colpi di genio.

Così come in "Hen" la protagonista dell'opera è una storia d'amore, ma a differenza di "Hen" in cui si era lanciato in triangoli e quadrilateri, qui abbiamo una relazione classica, con tutti i classici ostacoli che si frappongono: le incomprensioni della società, le paure a esporsi dei protagonisti. Vi troverete una serie di topoi che ad Oku stanno a cuore, non ultima la quantità enorme di tette, che potrebbero sembrare fine a se stesse ma che secondo me aiutano la narrazione: qui la bellezza del corpo femminile diventa una vera e propria arma contro la banalità delle solite morali bigotte.

L'evoluzione dei personaggi limitata, ma comunque presente, la rende un'opera che vuole affrontare anche temi più maturi quali l'evoluzione da amore di coppia a famiglia.

"Gigant" è in tutto e per tutto una favola classica, romantica con alcuni colpi di scena e trovate narrative all'altezza.

I disegni solo le classiche tavole foto realistiche 3d alle quali sono stati applicati i disegni, sicuramente meno estremo che "Inuyashiki", ma pur sempre 3d (senza mai dimenticare che Oku è stato un antesignano in questo stile).