Recensione
Princess Lover!
6.5/10
Il classico anime ecchi di cui pensi già di sapere tutto, ma che invece prende una piega inaspettata.
E purtroppo questa piega inaspettata stride a pieni polmoni, cozzando con tutto ciò che avviene nelle prime sei puntate.
L’inizio sembra un po’ uno dei tanti che si vedono in altri anime di questo genere, a parte il fatto che Teppei perde i genitori in "un incidente stradale” e accetta di farsi adottare dal nonno, a capo di una prestigiosa azienda, solo per poter trovare il colpevole.
Entrando nell’alta società, Teppei si vede anche costretto a frequentare una scuola di alto lignaggio, dovendo, per forza di cose, entrare in questo mondo a lui sconosciuto.
Come protagonista, Teppei non mi è dispiaciuto perché è diverso dai soliti protagonisti che vediamo negli ecchi.
Innanzitutto guida una moto e poi non ha assolutamente alcun desiderio di spiare le ragazze/rubargli la biancheria/pensare che farà cosacce con la fidanzata sceltagli dal nonno.
Teppei vuole solo trovare l’assassino dei suoi genitori e nel mentre stringe amicizia con le ragazze che gli ruotano attorno, che, in un modo o nell’altro, si innamorano di lui.
Per cui, anche con questo fattore singolare, la serie procede comunque normalmente, con anche il classico episodio ambientato alle terme.
Ecco, dopo aver visto questo episodio, mai ci si aspetterebbe un cambio di registro narrativo così sorprendente.
Tra persone prese in ostaggio, bombe da disinnescare e salvataggi organizzati all’ultimo minuto, ci si ritrova all’interno di un film alla “Mission Impossible” (o in un film di Detective Conan dove questi tre punti oramai non mancano mai), con Teppei pronto a fare acrobazie su acrobazie.
Quello che dovrebbe essere il cattivo della storia mi ha letteralmente fatto cadere le braccia quando si è messo a spiegare perché faceva ciò che faceva, così come la donna sua compare, che alla domanda “Perché prendete di mira noi?” risponde con “Perché siete ricchi.”.
Ah be’, ora tutto acquista un senso. Grazie tante.
E infine il finale.
Il finale che termina tutto a tarallucci e vino, con la vendetta di Teppei che va a farsi benedire, ma a lui non sembra importargliene più di tanto.
Perché ormai a Teppei importa solo di tornarsene a casa insieme alla ragazza che gli piace e di continuare a vivere insieme a lei.
E vissero tutti felici e contenti.
La serie era anche partita bene, proprio perché mi piaceva che Teppei fosse diverso dagli altri protagonisti di anime catalogati sotto l’etichetta “ecchi”.
Poi la questione della vendetta aggiungeva un qualcosa in più sia al suo personaggio che alla storia.
Ma purtroppo il finale ha rovinato tutto quanto, con un nemico principale insulso, che agisce per un motivo assurdo e che infine riceve baci e abbracci da tutti.
Sinceramente, non consiglierei quest’anime a nessuno.
E purtroppo questa piega inaspettata stride a pieni polmoni, cozzando con tutto ciò che avviene nelle prime sei puntate.
L’inizio sembra un po’ uno dei tanti che si vedono in altri anime di questo genere, a parte il fatto che Teppei perde i genitori in "un incidente stradale” e accetta di farsi adottare dal nonno, a capo di una prestigiosa azienda, solo per poter trovare il colpevole.
Entrando nell’alta società, Teppei si vede anche costretto a frequentare una scuola di alto lignaggio, dovendo, per forza di cose, entrare in questo mondo a lui sconosciuto.
Come protagonista, Teppei non mi è dispiaciuto perché è diverso dai soliti protagonisti che vediamo negli ecchi.
Innanzitutto guida una moto e poi non ha assolutamente alcun desiderio di spiare le ragazze/rubargli la biancheria/pensare che farà cosacce con la fidanzata sceltagli dal nonno.
Teppei vuole solo trovare l’assassino dei suoi genitori e nel mentre stringe amicizia con le ragazze che gli ruotano attorno, che, in un modo o nell’altro, si innamorano di lui.
Per cui, anche con questo fattore singolare, la serie procede comunque normalmente, con anche il classico episodio ambientato alle terme.
Ecco, dopo aver visto questo episodio, mai ci si aspetterebbe un cambio di registro narrativo così sorprendente.
Tra persone prese in ostaggio, bombe da disinnescare e salvataggi organizzati all’ultimo minuto, ci si ritrova all’interno di un film alla “Mission Impossible” (o in un film di Detective Conan dove questi tre punti oramai non mancano mai), con Teppei pronto a fare acrobazie su acrobazie.
Quello che dovrebbe essere il cattivo della storia mi ha letteralmente fatto cadere le braccia quando si è messo a spiegare perché faceva ciò che faceva, così come la donna sua compare, che alla domanda “Perché prendete di mira noi?” risponde con “Perché siete ricchi.”.
Ah be’, ora tutto acquista un senso. Grazie tante.
E infine il finale.
Il finale che termina tutto a tarallucci e vino, con la vendetta di Teppei che va a farsi benedire, ma a lui non sembra importargliene più di tanto.
Perché ormai a Teppei importa solo di tornarsene a casa insieme alla ragazza che gli piace e di continuare a vivere insieme a lei.
E vissero tutti felici e contenti.
La serie era anche partita bene, proprio perché mi piaceva che Teppei fosse diverso dagli altri protagonisti di anime catalogati sotto l’etichetta “ecchi”.
Poi la questione della vendetta aggiungeva un qualcosa in più sia al suo personaggio che alla storia.
Ma purtroppo il finale ha rovinato tutto quanto, con un nemico principale insulso, che agisce per un motivo assurdo e che infine riceve baci e abbracci da tutti.
Sinceramente, non consiglierei quest’anime a nessuno.