Recensione
Teogonia
7.0/10
"Teogonia" è un titolo minore passato quasi inosservato nella sconfinata e scoppiettante produzione della stagione 2025, fatta di titoli ben più famosi e altisonanti. Se non avessi la fissa per il genere isekai o fantasy, probabilmente non lo avrei mai visto, e tutto sommato posso ammettere che sarebbe stato un peccato!
Tanto per iniziare, non si tratta di un anime creato da una grande casa di produzione, e nemmeno con grandi mezzi. Le animazioni sono passabili, al massimo rasentano la sufficienza, disegni e character design dei personaggi sono piuttosto banalotti, o cliché se vogliamo, le scene di combattimento non sono il massimo, e nemmeno spiccano le musiche.
Diciamo che il comparto tecnico è una sufficienza proprio tirata per i capelli!
Tuttavia, c'è qualcosa di genuino in questo anime che mi ha portato a finirlo agevolmente e ad incuriosirmi sulla trama, e se mai ci sarà un prosieguo con una seconda stagione.
In breve, l'ambientazione è un mondo fantasy piuttosto primitivo e ancestrale, un mondo in cui la forza bruta e la sopraffazione sono l'unico linguaggio disponibile. Il livello sociale o addirittura la quantità di cibo disponibile sono legati a quanta forza lavoro e di combattimento dispone il singolo. È una società strettamente patriarcale e contadina, in cui troppo spesso è necessario difendersi dagli assalti esterni. I nobili ricevono una specie di benedizione sacra da déi pagani siti in pietre scolpite (stile poignee g. di "One Piece"), che fungono da santuari e che donano poteri sovraumani ai possessori, e prosperità e benessere alla terra stessa, quanto più vigoroso e in salute si dimostra il prescelto.
Il protagonista della storia è un ragazzino di nome Kai, che vive nel villaggio di confine di Lag. Il ragazzo è un profugo, il suo villaggio e la sua famiglia sono stati distrutti e depredati da mostri semiumani che abitualmente attaccano i paesi di frontiera per farne razzia. Il ragazzo si impegna nel lavoro e nel combattimento, sperando sempre di possedere più potere e migliorare il suo status, tuttavia, durante una battaglia contro degli orchi dalle sembianze suine, ferito viene abbandonato sul campo di battaglia e destinato a soccombere, e finisce lottando in una vallata dove è sito il santuario di un dio pagano misconosciuto e segreto, che lo salva donandogli la sua benedizione. Il ragazzo scoprirà un po' alla volta di esser diventato potentissimo, in quanto il dio della valle è una sorta di mediatore tra i vari poteri divini, e vi si erge come il più potente. Non appoggia nessuna specie in particolare e si erge a guardiano supremo, punendo in maniera crudele ogni intemperanza di qualsiasi razza, ma dotato anche di grandi slanci di benevolenza verso chiunque è meritevole.
Da qui in poi non vorrei raccontare altro della storia, per non 'spoilerare' troppo.
È una storia fantasy piuttosto particolare con una trama semplice, spiccia e anche piuttosto cruenta, in quanto gli esseri di questo mondo, siano essi umani o semiumani, hanno tutti una sorta di organo chiamato pietra divina accanto al cuore, e ogni volta che un personaggio muore, il vincitore compie una sorta di rito di cannibalismo, cibandosi del nettare di questa pietra, per accrescere la propria condizione fisica o per assimilarne i poteri, nel caso fosse un possessore di benedizione divina. Piuttosto crudo e cruento, malgrado non sia propriamente splatter.
Altro punto a sfavore, oltre a quello puramente tecnico già citato, è la parte isekai, in quanto spiegata per nulla e utilizzata a mero pretesto per dare al protagonista quelle conoscenze tecniche, scientifiche e culturali del nostro mondo, per accrescerne le tecniche di combattimento o i poteri curativi, in quanto totalmente assente in questo mondo fantasy una parvenza di cultura del progresso. I ricordi di un mondo lontano appaiono sempre come dei deja vu nel protagonista.
Seppur sono presenti armi metalliche e attrezzi vari, potremmo datare l'ambientazione (per fare un paragone) ai primi gruppi preistorici che si riunivano in comunità, vivendo di agricoltura, seppur sono presenti rimandi al Basso Medioevo feudale come organizzazione sociale. Insomma, un bel calderone, su cui si passa sopra, visto il genere fantasy e l'ambientazione che non è propriamente nel nostro mondo.
A parte tutti gli aspetti negativi dati dall'approssimazione tecnica e narrativa, vi ho trovato una storia interessante con una trama semplice, ma che sa dove vuole andare a parare, e che mi ha incuriosito su quelli che potrebbero essere gli sviluppi futuri di una storia che promette scenari più ampi.
Inoltre, di fondo la storia cerca di mettere in luce temi importanti come la differenza sociale, la corruzione, il ruolo sociale delle donne in una società patriarcale e violenta, e la differenza di razze che porta a conflitti evitabili.
Certo, malgrado tutto come voto non posso superare il 7, già piuttosto generoso e di stima per l'impegno di portare sullo schermo questa piccola produzione con temi piuttosto abusati ma con una narrazione che si sforza di essere originale.
Prima stagione di soli dodici episodi, se trovate un buco temporale, vi consiglio di darle una possibilità.
Tanto per iniziare, non si tratta di un anime creato da una grande casa di produzione, e nemmeno con grandi mezzi. Le animazioni sono passabili, al massimo rasentano la sufficienza, disegni e character design dei personaggi sono piuttosto banalotti, o cliché se vogliamo, le scene di combattimento non sono il massimo, e nemmeno spiccano le musiche.
Diciamo che il comparto tecnico è una sufficienza proprio tirata per i capelli!
Tuttavia, c'è qualcosa di genuino in questo anime che mi ha portato a finirlo agevolmente e ad incuriosirmi sulla trama, e se mai ci sarà un prosieguo con una seconda stagione.
In breve, l'ambientazione è un mondo fantasy piuttosto primitivo e ancestrale, un mondo in cui la forza bruta e la sopraffazione sono l'unico linguaggio disponibile. Il livello sociale o addirittura la quantità di cibo disponibile sono legati a quanta forza lavoro e di combattimento dispone il singolo. È una società strettamente patriarcale e contadina, in cui troppo spesso è necessario difendersi dagli assalti esterni. I nobili ricevono una specie di benedizione sacra da déi pagani siti in pietre scolpite (stile poignee g. di "One Piece"), che fungono da santuari e che donano poteri sovraumani ai possessori, e prosperità e benessere alla terra stessa, quanto più vigoroso e in salute si dimostra il prescelto.
Il protagonista della storia è un ragazzino di nome Kai, che vive nel villaggio di confine di Lag. Il ragazzo è un profugo, il suo villaggio e la sua famiglia sono stati distrutti e depredati da mostri semiumani che abitualmente attaccano i paesi di frontiera per farne razzia. Il ragazzo si impegna nel lavoro e nel combattimento, sperando sempre di possedere più potere e migliorare il suo status, tuttavia, durante una battaglia contro degli orchi dalle sembianze suine, ferito viene abbandonato sul campo di battaglia e destinato a soccombere, e finisce lottando in una vallata dove è sito il santuario di un dio pagano misconosciuto e segreto, che lo salva donandogli la sua benedizione. Il ragazzo scoprirà un po' alla volta di esser diventato potentissimo, in quanto il dio della valle è una sorta di mediatore tra i vari poteri divini, e vi si erge come il più potente. Non appoggia nessuna specie in particolare e si erge a guardiano supremo, punendo in maniera crudele ogni intemperanza di qualsiasi razza, ma dotato anche di grandi slanci di benevolenza verso chiunque è meritevole.
Da qui in poi non vorrei raccontare altro della storia, per non 'spoilerare' troppo.
È una storia fantasy piuttosto particolare con una trama semplice, spiccia e anche piuttosto cruenta, in quanto gli esseri di questo mondo, siano essi umani o semiumani, hanno tutti una sorta di organo chiamato pietra divina accanto al cuore, e ogni volta che un personaggio muore, il vincitore compie una sorta di rito di cannibalismo, cibandosi del nettare di questa pietra, per accrescere la propria condizione fisica o per assimilarne i poteri, nel caso fosse un possessore di benedizione divina. Piuttosto crudo e cruento, malgrado non sia propriamente splatter.
Altro punto a sfavore, oltre a quello puramente tecnico già citato, è la parte isekai, in quanto spiegata per nulla e utilizzata a mero pretesto per dare al protagonista quelle conoscenze tecniche, scientifiche e culturali del nostro mondo, per accrescerne le tecniche di combattimento o i poteri curativi, in quanto totalmente assente in questo mondo fantasy una parvenza di cultura del progresso. I ricordi di un mondo lontano appaiono sempre come dei deja vu nel protagonista.
Seppur sono presenti armi metalliche e attrezzi vari, potremmo datare l'ambientazione (per fare un paragone) ai primi gruppi preistorici che si riunivano in comunità, vivendo di agricoltura, seppur sono presenti rimandi al Basso Medioevo feudale come organizzazione sociale. Insomma, un bel calderone, su cui si passa sopra, visto il genere fantasy e l'ambientazione che non è propriamente nel nostro mondo.
A parte tutti gli aspetti negativi dati dall'approssimazione tecnica e narrativa, vi ho trovato una storia interessante con una trama semplice, ma che sa dove vuole andare a parare, e che mi ha incuriosito su quelli che potrebbero essere gli sviluppi futuri di una storia che promette scenari più ampi.
Inoltre, di fondo la storia cerca di mettere in luce temi importanti come la differenza sociale, la corruzione, il ruolo sociale delle donne in una società patriarcale e violenta, e la differenza di razze che porta a conflitti evitabili.
Certo, malgrado tutto come voto non posso superare il 7, già piuttosto generoso e di stima per l'impegno di portare sullo schermo questa piccola produzione con temi piuttosto abusati ma con una narrazione che si sforza di essere originale.
Prima stagione di soli dodici episodi, se trovate un buco temporale, vi consiglio di darle una possibilità.
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