Recensione
Karma of Purgatory
5.5/10
“Karma of Purgatory” è una serie completa composta da cinque volumi, pubblicata in Italia da J-pop in un cofanetto unico. Il prezzo di copertina è di €29.50, nella media delle edizioni simili J-pop e il formato è tankobon. La serie è scritta da Shun Hirose e disegnata da Negi Haruba.
La trama racconta due storie legate al tema del suicidio e al purgatorio. Il primo arco narrativo segue un percorso più concreto e parte da un’idea che poteva essere sviluppata molto bene. La seconda parte invece cambia tono, seguendo una ragazza che sogna di diventare idol. Entrambe le storie hanno buoni spunti, ma la narrazione procede sempre molto velocemente e non lascia spazio a momenti davvero d’impatto.
Le tematiche principali sono il bullismo, le difficoltà emotive, il senso di colpa e la ricerca di una sorta di redenzione. Sono argomenti delicati e non facili da affrontare, e qui vengono trattati in modo piuttosto leggero. L’idea di base è interessante, ma lo sviluppo non riesce a rendere giustizia alla profondità di questi temi.
I disegni sono puliti, ordinati e sempre chiari. Non ci sono tavole particolarmente memorabili, ma lo stile rimane costante e funzionale alla storia. È un tratto semplice che si lascia leggere senza difficoltà.
I personaggi risentono molto della velocità della trama. Avrebbero avuto bisogno di più spazio per essere costruiti in modo convincente. Nel primo arco sono un po’ più credibili, mentre nel secondo diventano più superficiali e meno coinvolgenti. Le loro decisioni spesso arrivano all’improvviso, senza una vera crescita.
Nelle mie considerazioni finali, posso dire che “Karma of Purgatory” parte da un’idea buona ma risulta troppo frettoloso in quasi tutti i suoi momenti. La seconda parte, con il tema dell’idol, stona un po’ rispetto al tono dei temi trattati e appare troppo adolescenziale. Nel complesso è una lettura che scorre, ma lascia poco. A prezzo pieno non la consiglierei, nell’usato può valere la pena recuperarla, soprattutto se trovata a poco come è capitato a me. Il mio voto finale è 5.5/10.
La trama racconta due storie legate al tema del suicidio e al purgatorio. Il primo arco narrativo segue un percorso più concreto e parte da un’idea che poteva essere sviluppata molto bene. La seconda parte invece cambia tono, seguendo una ragazza che sogna di diventare idol. Entrambe le storie hanno buoni spunti, ma la narrazione procede sempre molto velocemente e non lascia spazio a momenti davvero d’impatto.
Le tematiche principali sono il bullismo, le difficoltà emotive, il senso di colpa e la ricerca di una sorta di redenzione. Sono argomenti delicati e non facili da affrontare, e qui vengono trattati in modo piuttosto leggero. L’idea di base è interessante, ma lo sviluppo non riesce a rendere giustizia alla profondità di questi temi.
I disegni sono puliti, ordinati e sempre chiari. Non ci sono tavole particolarmente memorabili, ma lo stile rimane costante e funzionale alla storia. È un tratto semplice che si lascia leggere senza difficoltà.
I personaggi risentono molto della velocità della trama. Avrebbero avuto bisogno di più spazio per essere costruiti in modo convincente. Nel primo arco sono un po’ più credibili, mentre nel secondo diventano più superficiali e meno coinvolgenti. Le loro decisioni spesso arrivano all’improvviso, senza una vera crescita.
Nelle mie considerazioni finali, posso dire che “Karma of Purgatory” parte da un’idea buona ma risulta troppo frettoloso in quasi tutti i suoi momenti. La seconda parte, con il tema dell’idol, stona un po’ rispetto al tono dei temi trattati e appare troppo adolescenziale. Nel complesso è una lettura che scorre, ma lascia poco. A prezzo pieno non la consiglierei, nell’usato può valere la pena recuperarla, soprattutto se trovata a poco come è capitato a me. Il mio voto finale è 5.5/10.