Mahou no Pen
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione, sviluppo e conclusione
Uno sguardo sul Giappone all'indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale: sullo sfondo di un'ipotetica e probabile Hiroshima o Nagasaki distrutte dalle bombe atomiche emerge la figura di un bambino che è deciso a cambiare il mondo nel quale vive e farlo diventare un posto migliore. La sua svolta avviene con un incontro all'apparenza "ordinario", ma in realtà destinato a cambiare anche e prima di tutto la sua vita. Grazie a questo il bambino ha già chiaro in mente quale sarà il suo destino e nel suo sogno lo mette in atto per costruire il suo futuro e quello della sua gente. Alla fine si sveglia e capisce che si tratta di un sogno.
Comparto grafico e sonoro
Essendo stato prodotto nel lontano 1946, questo cortometraggio risente in modo palese ed evidente dell'influenza del suo tempo; la grafica è ancora in bianco e nero. Tuttavia, si ricorre già all'uso delle voci, segno di distacco dal cinema muto che caratterizzò le prime decadi del secolo precedente. Questo particolare è usato anche simbolicamente, come a testimoniare la prima rinascita del Paese alla fine della guerra e il desiderio del popolo di voltare pagina una volta per tutte e costruire un nuovo avvenire. Il ricorso alla coprotagonista femminile è esso stesso un gesto simbolico, come a testimoniare che essa svolge da ruolo di supporto e sostegno e diventa essa stessa una componente chiave nella creazione del nuovo futuro.
Messaggio nella vicenda
La vicenda, nella sua semplicità e brevità, ci fa capire che non dobbiamo aspettare che sia qualcun altro a plasmare il nostro sogno, bensì spetta a noi metterci impegno, costanza e dedizione, spirito di sacrificio e rinuncia per realizzarlo e/o concretizzarlo.
Giudizio finale
Un messaggio di speranza e fiducia nell'avvenire dopo tanto dolore, orrore e terrore, per far capire alla gente che il mondo non è finito e che si può cambiare, se lo si desidera, ci si crede e ci si mette d'impegno.
Voto: 8
Introduzione, sviluppo e conclusione
Uno sguardo sul Giappone all'indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale: sullo sfondo di un'ipotetica e probabile Hiroshima o Nagasaki distrutte dalle bombe atomiche emerge la figura di un bambino che è deciso a cambiare il mondo nel quale vive e farlo diventare un posto migliore. La sua svolta avviene con un incontro all'apparenza "ordinario", ma in realtà destinato a cambiare anche e prima di tutto la sua vita. Grazie a questo il bambino ha già chiaro in mente quale sarà il suo destino e nel suo sogno lo mette in atto per costruire il suo futuro e quello della sua gente. Alla fine si sveglia e capisce che si tratta di un sogno.
Comparto grafico e sonoro
Essendo stato prodotto nel lontano 1946, questo cortometraggio risente in modo palese ed evidente dell'influenza del suo tempo; la grafica è ancora in bianco e nero. Tuttavia, si ricorre già all'uso delle voci, segno di distacco dal cinema muto che caratterizzò le prime decadi del secolo precedente. Questo particolare è usato anche simbolicamente, come a testimoniare la prima rinascita del Paese alla fine della guerra e il desiderio del popolo di voltare pagina una volta per tutte e costruire un nuovo avvenire. Il ricorso alla coprotagonista femminile è esso stesso un gesto simbolico, come a testimoniare che essa svolge da ruolo di supporto e sostegno e diventa essa stessa una componente chiave nella creazione del nuovo futuro.
Messaggio nella vicenda
La vicenda, nella sua semplicità e brevità, ci fa capire che non dobbiamo aspettare che sia qualcun altro a plasmare il nostro sogno, bensì spetta a noi metterci impegno, costanza e dedizione, spirito di sacrificio e rinuncia per realizzarlo e/o concretizzarlo.
Giudizio finale
Un messaggio di speranza e fiducia nell'avvenire dopo tanto dolore, orrore e terrore, per far capire alla gente che il mondo non è finito e che si può cambiare, se lo si desidera, ci si crede e ci si mette d'impegno.
Voto: 8