Ferdinand
<Attenzione contiene spoiler>
Che cosa possiamo dire di questo lungometraggio? A una prima vista mi dà l'impressione di qualcosa di già visto, sentito e sperimentato che sinceramente non sembra proporre niente di nuovo. Quando si crea una storia sarebbe opportuno prendere l'oggetto della storia medesima e sottoporlo ad un'attenta analisi e rielaborazione onde evitare di cadere nella stereotipia, specialmente a quella dovuta per mancanza di argomentazioni innovative, argute. Inoltre, è fortemente consigliato evitare di mettere contenuti a caso senza un ordine preciso e quindi in modo troppo casuale, il quale non permette una chiara e corretta comprensione degli eventi della vicenda. Purtroppo qui assistiamo a tutto questo e ciò va ad impattare la vicenda in modo decisamente negativo. La trama è composta sostanzialmente di blocchi che però lavorano in modalità compartimenti stagni, i quali non rendono gradevole la visione della storia. A tuttò ciò si aggiunge, per l'appunto, l'inserimento di contenuti grotteschi in modo casuale e senza uno scopo preciso, cosa che non fa altro che acuire il segno di stagnanza della trama e che può allettare una persona alla ricerca di contenuti "leggeri", ma la quale può anche irritare, annoiare, tediare chi invece cerca contenuti dai messaggi più profondi e più complessi. Ferdinand dà quindi l'impressione di una storia che viene narrata con il singhiozzo e con battute prevedibili e molto scontate. La narrazione non lascia spazio all'introspezione dei personaggi e ciò non fa che appiattire ulteriormente lo spessore della storia, la quale ne risulta fortemente compromessa, soprattutto attraverso l'uso di dialoghi monotoni e prevedibili. La grafica non è proprio curata come si dovrebbe ed anzi risulta caratterizzata da disegni messi a caso e soprattutto disomogenei nello stile, il tutto nel segno di una inclusività che però esclude ogni sorta di armonia e coesione , se possiamo usare un ossimoro e/o una litote. La colonna sonora è composta di tracce anonime, le quali non contribuiscono al miglioramento della qualità della narrazione, ma anzi l'appiattiscono ulteriormente.
Questo lungometraggio, per come la vedo io, è destinato a cadere nell'oblio, nonostante il suo messaggio nobile e ammirevole, il quale però non è stato veicolato in modo appropriato.
Un fiasco totale, un fallimento su tutta la linea e sotto ogni aspetto.
Voto: 2
Che cosa possiamo dire di questo lungometraggio? A una prima vista mi dà l'impressione di qualcosa di già visto, sentito e sperimentato che sinceramente non sembra proporre niente di nuovo. Quando si crea una storia sarebbe opportuno prendere l'oggetto della storia medesima e sottoporlo ad un'attenta analisi e rielaborazione onde evitare di cadere nella stereotipia, specialmente a quella dovuta per mancanza di argomentazioni innovative, argute. Inoltre, è fortemente consigliato evitare di mettere contenuti a caso senza un ordine preciso e quindi in modo troppo casuale, il quale non permette una chiara e corretta comprensione degli eventi della vicenda. Purtroppo qui assistiamo a tutto questo e ciò va ad impattare la vicenda in modo decisamente negativo. La trama è composta sostanzialmente di blocchi che però lavorano in modalità compartimenti stagni, i quali non rendono gradevole la visione della storia. A tuttò ciò si aggiunge, per l'appunto, l'inserimento di contenuti grotteschi in modo casuale e senza uno scopo preciso, cosa che non fa altro che acuire il segno di stagnanza della trama e che può allettare una persona alla ricerca di contenuti "leggeri", ma la quale può anche irritare, annoiare, tediare chi invece cerca contenuti dai messaggi più profondi e più complessi. Ferdinand dà quindi l'impressione di una storia che viene narrata con il singhiozzo e con battute prevedibili e molto scontate. La narrazione non lascia spazio all'introspezione dei personaggi e ciò non fa che appiattire ulteriormente lo spessore della storia, la quale ne risulta fortemente compromessa, soprattutto attraverso l'uso di dialoghi monotoni e prevedibili. La grafica non è proprio curata come si dovrebbe ed anzi risulta caratterizzata da disegni messi a caso e soprattutto disomogenei nello stile, il tutto nel segno di una inclusività che però esclude ogni sorta di armonia e coesione , se possiamo usare un ossimoro e/o una litote. La colonna sonora è composta di tracce anonime, le quali non contribuiscono al miglioramento della qualità della narrazione, ma anzi l'appiattiscono ulteriormente.
Questo lungometraggio, per come la vedo io, è destinato a cadere nell'oblio, nonostante il suo messaggio nobile e ammirevole, il quale però non è stato veicolato in modo appropriato.
Un fiasco totale, un fallimento su tutta la linea e sotto ogni aspetto.
Voto: 2
