Love Flops
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Life is a rollercoaster/Just gotta ride it" ("Life is a rollercoaster" - Ronan Keating - 2000)
"Ren'ai Flops" ("Love Flops") è una serie anime originale dell'autunno del 2022, dello studio Passione. Il nome dello studio è già tutto un programma e l'opera ne rappresenta la conseguenza: una rom-com harem con alcune trovate demenziali spesso oltre il limite della decenza e solo in pochissimi passaggi divertenti, almeno fino al plot twist in cui vira sul drammatico, spiazzando lo spettatore ignaro di essersi trovato col protagonista Asahi Kashiwagi a vedere le sue gesta in una sorta di "Matrix", in cui tutte le situazioni surreali sono il frutto della mente del protagonista, che si è ritrovato ad interagire con cinque IA sotto le sembianze di ragazze.
Questa continua volontà di scioccare o stupire è la principale caratteristica della serie, tanto da rendere la sua visione una sorta di rollercoaster: e lo spettatore non può fare altro che lasciarsi trasportare fino a fine corsa o abbandonare la visione, non riuscendo a cogliere il senso di una serie continua di stupidaggini insulse senza alcun collegamento, se non quello che le cinque IA provano qualcosa per il protagonista per delle situazioni vissute nel loro passato.
Che le cinque ragazze siano delle IA lo si intuisce dopo il predetto plot twist a tre quarti della serie, e il cambio di registro narrativo potrebbe sortire un effetto negativo o positivo a seconda delle aspettative con cui lo spettatore ha approcciato questa opera. Positivo o di sollievo, se non è riuscito ad apprezzare le situazioni imbarazzanti e assurde della prima parte, o negativo e di fastidio per il tono serio e triste che assume negli ultimi episodi, dopo essersi probabilmente sbellicato dalle risate nella prima parte.
Personalmente, ritengo che sia un'opera il cui scopo principale sia quello di sottoporre lo spettatore a situazioni forti e impattanti, dando sempre l'impressione di voler stupire sempre a tutti i costi. Se il cambiamento repentino di genere è apprezzabile, l'aspetto che mi ha convinto meno è l'oscillazione tra i generi: il finale ritorna al surreale demenziale dopo la parentesi seria e drammatica.
Resta sullo sfondo l'incipiente ma sempre più presente tema delle IA senzienti, autocoscienti e i relativi pericoli per l'umanità.
In questa serie si affronta in modo demenziale se e come le IA possano innamorarsi degli umani fino all'estremo sacrificio di sé stesse. Per carità, "Love Flops" non ha alcuna velleità filosofico introspettiva, sfiora l'argomento con la leggerezza tipica delle rom-com comiche, anche perché fino a due terzi dell'opera non si intuisce minimamente che le protagoniste siano appunto IA.
E nella parentesi più seria viene inserito il tema del rimpianto. Ammetto che l'episodio in cui il protagonista riesce finalmente ad elaborare il lutto del suo passato è tutto sommato ben costruita e consequenziale con il resto dell'opera. Nulla di particolarmente originale, anzi, ma dopo tutta la serie di scemenze viste fino a quel punto riuscirà ad accontentare anche lo spettatore che anela al romanticismo tipico nipponico, quello velato e segnato da quel vago senso di dolce tristezza...
In breve: "Love Flops" è una serie consigliabile a coloro che apprezzano le rom-com sentimentali e siano disposti ad accettare al posto dei cervellotici drammoni una comicità demenziale e poco (ma veramente poco) arguta, fatto salvo un passaggio all'inizio della serie al limite del "geniale", come la dichiarazione di Aoi ad Asahi. In caso contrario, si può fare a meno della visione.
"Life is a rollercoaster/Just gotta ride it" ("Life is a rollercoaster" - Ronan Keating - 2000)
"Ren'ai Flops" ("Love Flops") è una serie anime originale dell'autunno del 2022, dello studio Passione. Il nome dello studio è già tutto un programma e l'opera ne rappresenta la conseguenza: una rom-com harem con alcune trovate demenziali spesso oltre il limite della decenza e solo in pochissimi passaggi divertenti, almeno fino al plot twist in cui vira sul drammatico, spiazzando lo spettatore ignaro di essersi trovato col protagonista Asahi Kashiwagi a vedere le sue gesta in una sorta di "Matrix", in cui tutte le situazioni surreali sono il frutto della mente del protagonista, che si è ritrovato ad interagire con cinque IA sotto le sembianze di ragazze.
Questa continua volontà di scioccare o stupire è la principale caratteristica della serie, tanto da rendere la sua visione una sorta di rollercoaster: e lo spettatore non può fare altro che lasciarsi trasportare fino a fine corsa o abbandonare la visione, non riuscendo a cogliere il senso di una serie continua di stupidaggini insulse senza alcun collegamento, se non quello che le cinque IA provano qualcosa per il protagonista per delle situazioni vissute nel loro passato.
Che le cinque ragazze siano delle IA lo si intuisce dopo il predetto plot twist a tre quarti della serie, e il cambio di registro narrativo potrebbe sortire un effetto negativo o positivo a seconda delle aspettative con cui lo spettatore ha approcciato questa opera. Positivo o di sollievo, se non è riuscito ad apprezzare le situazioni imbarazzanti e assurde della prima parte, o negativo e di fastidio per il tono serio e triste che assume negli ultimi episodi, dopo essersi probabilmente sbellicato dalle risate nella prima parte.
Personalmente, ritengo che sia un'opera il cui scopo principale sia quello di sottoporre lo spettatore a situazioni forti e impattanti, dando sempre l'impressione di voler stupire sempre a tutti i costi. Se il cambiamento repentino di genere è apprezzabile, l'aspetto che mi ha convinto meno è l'oscillazione tra i generi: il finale ritorna al surreale demenziale dopo la parentesi seria e drammatica.
Resta sullo sfondo l'incipiente ma sempre più presente tema delle IA senzienti, autocoscienti e i relativi pericoli per l'umanità.
In questa serie si affronta in modo demenziale se e come le IA possano innamorarsi degli umani fino all'estremo sacrificio di sé stesse. Per carità, "Love Flops" non ha alcuna velleità filosofico introspettiva, sfiora l'argomento con la leggerezza tipica delle rom-com comiche, anche perché fino a due terzi dell'opera non si intuisce minimamente che le protagoniste siano appunto IA.
E nella parentesi più seria viene inserito il tema del rimpianto. Ammetto che l'episodio in cui il protagonista riesce finalmente ad elaborare il lutto del suo passato è tutto sommato ben costruita e consequenziale con il resto dell'opera. Nulla di particolarmente originale, anzi, ma dopo tutta la serie di scemenze viste fino a quel punto riuscirà ad accontentare anche lo spettatore che anela al romanticismo tipico nipponico, quello velato e segnato da quel vago senso di dolce tristezza...
In breve: "Love Flops" è una serie consigliabile a coloro che apprezzano le rom-com sentimentali e siano disposti ad accettare al posto dei cervellotici drammoni una comicità demenziale e poco (ma veramente poco) arguta, fatto salvo un passaggio all'inizio della serie al limite del "geniale", come la dichiarazione di Aoi ad Asahi. In caso contrario, si può fare a meno della visione.
Data la descrizione poco accattivante dell’anime, in cui vi è solo il riferimento a un trasferimento di cinque ragazze, spero di rendervi le idee un po’ più chiare con questa recensione.
In questo anime vedrete un’ambientazione decisamente inusuale per una romcom (è tutto altamente futuristico); avendo visto tutti gli episodi, trovo normale che sia difficile esprimersi riguardo eventuali descrizioni, perché sostanzialmente l’anime ha due sviluppi, una prima del grande colpo di scena e l’altra dopo...
Dal punto di vista della godibilità, alterna momenti di umorismo a momenti in cui l’imbarazzo tocca dei picchi poco chiari, inoltre la storia mi ha lasciato veramente allibito, perché ho come la sensazione che l’intera reputazione della serie sia rimasta alta per quattro semplici fattori.
Per prima cosa, le animazioni sono fatte bene, è tutto super pulito e le personalità dei personaggi sono ben distinte, nonostante qualche cliché tipico degli harem.
È poi un anime che ha una morale e tratta temi delicati con la semplicità di un bambino (cosa che sembra fatta apposta, come se parlarne seriamente smorzasse troppo il mood generale), cosa che mi ha impressionato ma allo stesso tempo urtato, dato che tutto sembra scorrere troppo veloce, come se la narrazione non volesse approfondire questi temi; stesso discorso per i personaggi, vengono approfonditi poco.
Terzo punto, sembra che l’unico punto di vista valido sia quello del protagonista maschile, è lui che detta letteralmente il ritmo per tutte e dodici le puntate, perché, come ho già detto, le ragazze dell’harem, sebbene siano ben distinte a livello caratteriale, non hanno avuto abbastanza spazio da permetterci di avere il loro punto di vista.
Infine, il colpo di scena che divide l’intera serie, che è l’unico momento in cui mi sembrava di vedere effettivamente qualcosa di stimolante: l’intero anime cambia e assume un’identità diversa, più “matura”, se vogliamo, lasciando spazio a qualche riflessione che sembrava impossibile avere nei primi episodi.
Nel complesso, ve lo consiglio, se volete godervi qualche momento funny con belle animazioni, tenendo conto però che è una storia che a tratti invita a riflettere, a tratti invita a non usare neuroni, perché ciò che stai guardando non ha spiegazioni.
In questo anime vedrete un’ambientazione decisamente inusuale per una romcom (è tutto altamente futuristico); avendo visto tutti gli episodi, trovo normale che sia difficile esprimersi riguardo eventuali descrizioni, perché sostanzialmente l’anime ha due sviluppi, una prima del grande colpo di scena e l’altra dopo...
Dal punto di vista della godibilità, alterna momenti di umorismo a momenti in cui l’imbarazzo tocca dei picchi poco chiari, inoltre la storia mi ha lasciato veramente allibito, perché ho come la sensazione che l’intera reputazione della serie sia rimasta alta per quattro semplici fattori.
Per prima cosa, le animazioni sono fatte bene, è tutto super pulito e le personalità dei personaggi sono ben distinte, nonostante qualche cliché tipico degli harem.
È poi un anime che ha una morale e tratta temi delicati con la semplicità di un bambino (cosa che sembra fatta apposta, come se parlarne seriamente smorzasse troppo il mood generale), cosa che mi ha impressionato ma allo stesso tempo urtato, dato che tutto sembra scorrere troppo veloce, come se la narrazione non volesse approfondire questi temi; stesso discorso per i personaggi, vengono approfonditi poco.
Terzo punto, sembra che l’unico punto di vista valido sia quello del protagonista maschile, è lui che detta letteralmente il ritmo per tutte e dodici le puntate, perché, come ho già detto, le ragazze dell’harem, sebbene siano ben distinte a livello caratteriale, non hanno avuto abbastanza spazio da permetterci di avere il loro punto di vista.
Infine, il colpo di scena che divide l’intera serie, che è l’unico momento in cui mi sembrava di vedere effettivamente qualcosa di stimolante: l’intero anime cambia e assume un’identità diversa, più “matura”, se vogliamo, lasciando spazio a qualche riflessione che sembrava impossibile avere nei primi episodi.
Nel complesso, ve lo consiglio, se volete godervi qualche momento funny con belle animazioni, tenendo conto però che è una storia che a tratti invita a riflettere, a tratti invita a non usare neuroni, perché ciò che stai guardando non ha spiegazioni.
Parto con il dire che è un anime che ha problemi d'identità. L'anime inizia come una qualsiasi harem rom-com: cinque ragazze, tutte presentate in un episodio una dopo l'altra, ognuna con il proprio carattere stereotipo, vanno a vivere dal protagonista, creando situazioni di imbarazzo, comiche e piene di umorismo demenziale e "perverso". Di colpo inizia a diventare un anime totalmente demenziale con scene surreali senza alcuna spiegazione o collegamento con la storia (momento più basso dell'opera), piene di umorismo che va sempre ad alludere a qualcosa di perverso. Finita questa fase, l'anime mostra tutto il suo potenziale per diventare serio, in parte scientifico e drammatico. Insomma, un anime che prova a toccare tantissimi generi, creando non poca confusione.
Finito il riassunto, dico cosa ne penso. La caratterizzazione dei personaggi è buona ma non perfetta, se paragonata ad opere come "The Quintessential Quintuplets", ad ogni modo è una buona caratterizzazione, anche se a mio parere alcuni personaggi sono caratterizzati meglio di altri, che invece spesso risultano essere banali o incoerenti. Il protagonista, nonostante rappresenti in pieno lo stereotipo del protagonista anime buono e che non toccherebbe una ragazza di propria iniziativa nemmeno a pagarlo, mi ha comunque colpito con una crescita personale e una caratterizzazione ben coerente. Il lato demenziale è stato simpatico, anche se è andato un po' ad esagerare. Le scene surreali con poteri magici ecc. nonostante le spiegazioni finali rimangono comunque un punto basso dell'anime, il cui punto di forza è soprattutto la fase finale in cui viene spiegato il motivo di tutto ciò. Musiche e disegni sono ottimi, fanno alzare di molto il voto dell'anime. Per il reparto tecnico nel complesso direi che ci siamo in pieno.
Nonostante io abbia odiato come l'anime abbia cambiato genere e introdotto scene abbastanza senza senso, ho notato, come penso ogni persona, che l'autore e tutto lo staff ci hanno dimostrato nella fase finale che riescono tranquillamente a creare un capolavoro, un anime che ti faccia emozionare, che riescono perfettamente a capire i tempi di pausa tra un dialogo e un altro, in altre parole credo che l'autore si sia voluto mettere alla prova creando un anime misto, che ti fa affezionare ai personaggi anche in maniera "strana", per poi capovolgere tutta la storia, cambiandola completamente. Nel complesso, l'anime è bello, piacevole da guardare e anche scorrevole. Credo che questo miscuglio di generi non abbia portato a un ottimo risultato complessivo, tuttavia è stato un anime piacevole, che mi ha emozionato e che mi ha fatto venire voglia di scrivere una recensione. Chiaramente non è da 6, poiché non è un anime solo sufficiente. Per via dei difetti elencati prima non è neanche un capolavoro, quindi escluderei il 10 e il 9. Per via dei tanti errori abbasserei il voto anche dall'8, però per me rimarrà almeno un 8 pieno. Ho percepito la bravura dell'autore nonostante lo stile particolare dell'opera, sono rimasto colpito come da un inizio simile sia riuscito a farmi emozionare e credo che anche questo sia da lodare. Nel complesso è un bell'anime con qualche sua stranezza, ma che per questo non lo rende né pesante da guardare né un anime brutto. Sono comunque contento di averlo recuperato!
Finito il riassunto, dico cosa ne penso. La caratterizzazione dei personaggi è buona ma non perfetta, se paragonata ad opere come "The Quintessential Quintuplets", ad ogni modo è una buona caratterizzazione, anche se a mio parere alcuni personaggi sono caratterizzati meglio di altri, che invece spesso risultano essere banali o incoerenti. Il protagonista, nonostante rappresenti in pieno lo stereotipo del protagonista anime buono e che non toccherebbe una ragazza di propria iniziativa nemmeno a pagarlo, mi ha comunque colpito con una crescita personale e una caratterizzazione ben coerente. Il lato demenziale è stato simpatico, anche se è andato un po' ad esagerare. Le scene surreali con poteri magici ecc. nonostante le spiegazioni finali rimangono comunque un punto basso dell'anime, il cui punto di forza è soprattutto la fase finale in cui viene spiegato il motivo di tutto ciò. Musiche e disegni sono ottimi, fanno alzare di molto il voto dell'anime. Per il reparto tecnico nel complesso direi che ci siamo in pieno.
Nonostante io abbia odiato come l'anime abbia cambiato genere e introdotto scene abbastanza senza senso, ho notato, come penso ogni persona, che l'autore e tutto lo staff ci hanno dimostrato nella fase finale che riescono tranquillamente a creare un capolavoro, un anime che ti faccia emozionare, che riescono perfettamente a capire i tempi di pausa tra un dialogo e un altro, in altre parole credo che l'autore si sia voluto mettere alla prova creando un anime misto, che ti fa affezionare ai personaggi anche in maniera "strana", per poi capovolgere tutta la storia, cambiandola completamente. Nel complesso, l'anime è bello, piacevole da guardare e anche scorrevole. Credo che questo miscuglio di generi non abbia portato a un ottimo risultato complessivo, tuttavia è stato un anime piacevole, che mi ha emozionato e che mi ha fatto venire voglia di scrivere una recensione. Chiaramente non è da 6, poiché non è un anime solo sufficiente. Per via dei difetti elencati prima non è neanche un capolavoro, quindi escluderei il 10 e il 9. Per via dei tanti errori abbasserei il voto anche dall'8, però per me rimarrà almeno un 8 pieno. Ho percepito la bravura dell'autore nonostante lo stile particolare dell'opera, sono rimasto colpito come da un inizio simile sia riuscito a farmi emozionare e credo che anche questo sia da lodare. Nel complesso è un bell'anime con qualche sua stranezza, ma che per questo non lo rende né pesante da guardare né un anime brutto. Sono comunque contento di averlo recuperato!
"Love Flops" è una serie composta da dodici episodi, una romcom con una comicità prevalentemente demenziale, mentre il tratto romance sarà con un forte accento harem.
La trama è presto detta, Asahi, il nostro protagonista, una mattina recandosi a scuola, avrà un susseguirsi di disavventure, che lo porteranno a fare svariati incontri, con diverse persone, per poi scoprire che, in un modo o nell'altro, diventeranno parte della sua vita.
Questa serie si può suddividere in due grandi sezioni, gli iniziali sei episodi in cui ci sarà una sorta di presentazione dei vari personaggi, ricostruendone il background e portando avanti, molto blandamente, una trama orizzontale, e i restanti episodi, dove si verrà a scoprire la vera storia che sottostà a tutto l'impianto narrativo della serie e metterà in ordine le surreali, quanto spesso ilari, vicende, che erano state presentate nella prima parte.
I primi episodi di "costruzione" dei personaggi saranno permeati da una comicità prevalentemente nonsense e diventeranno man mano sempre più demenziali, assurdi e astrusi; personalmente adoro questo tipo di humor, e spesso ammetto di aver subito il fascino ilare di talune scene, però non posso nascondere il fatto che questa prima parte sarà prevalentemente vuota, se non per qualche scena ammiccante, che può piacere ai più, ma che spesso lascia il tempo che trova.
Fortunatamente, la seconda parte cerca di rialzare le sorti dell'intera visione, e finalmente si delineerà il leitmotiv dell'intera visione, giustificando ogni avvenimento, facendo chiarezza su tutte le stranezze e le disavventure incomprensibili che si erano venute a creare, abbandonando quasi completamente la nota comica, che praticamente pervadeva totalmente i precedenti episodi, regalando maggior spazio al dramma, alla psicologia dei personaggi e dando una sua identità alla serie, cosa che però salva solo in parte il salvabile.
I personaggi saranno molto carini e particolari, nella loro rappresentazione grafica, purtroppo non si può dire lo stesso per la loro caratterizzazione, che sarà blanda e appena tratteggiata, a volte incoerente o ben poco comprensibile; specialmente le ragazze saranno legate a uno stereotipo e si cercherà di farle girare intorno a tale peculiarità. A dire il vero, la serie cerca di dare una spiegazione a tale situazione, ma bisogna prenderla con le pinze e mandare giù tanti se e tanti ma, per cercare di farsi andar bene tante e spesso troppe forzature, rispetto a tale punto.
Per la grafica, personalmente credo che sia il punto che ho maggiormente apprezzato, risultando molto variegata, pervasa da colori accesi e caldi, oltre che per un generale design molto accattivante, per quanto riguarda i propri personaggi, oltre a una grande cura per i vari dettagli e la voluttuosità delle nostre beniamine.
Per l'aspetto sonoro, devo dire che non ho particolarmente apprezzato le sigle, risultandomi fin troppo zuccherose e sdolcinate, mentre le OST di sottofondo riusciranno almeno in parte a dire la loro, specialmente sul finale, con i momenti più toccanti, in cui risulteranno più incisive e faranno finalmente sentire la loro presenza.
In definitiva, "Love Flops" sarà una corsa ad ostacoli, tra episodi bislacchi, comicità che non credo possa piacere a tutti, spingendo spesso sul nonsense o su riferimenti sessuali, e quindi per qualcuno di dubbio gusto, e un romanticismo spicciolo, per riuscire a raggiungere il vero succo della serie, che, per quanto mi riguarda, ha premiato la mia ostinazione, regalandomi finalmente qualche briciolo di emozione, che riesce a salvare l'intera visione da una bocciatura, facendo emergere la serie da una bollatura come mera serie fotocopia di tanti altri esponenti del genere harem.
La trama è presto detta, Asahi, il nostro protagonista, una mattina recandosi a scuola, avrà un susseguirsi di disavventure, che lo porteranno a fare svariati incontri, con diverse persone, per poi scoprire che, in un modo o nell'altro, diventeranno parte della sua vita.
Questa serie si può suddividere in due grandi sezioni, gli iniziali sei episodi in cui ci sarà una sorta di presentazione dei vari personaggi, ricostruendone il background e portando avanti, molto blandamente, una trama orizzontale, e i restanti episodi, dove si verrà a scoprire la vera storia che sottostà a tutto l'impianto narrativo della serie e metterà in ordine le surreali, quanto spesso ilari, vicende, che erano state presentate nella prima parte.
I primi episodi di "costruzione" dei personaggi saranno permeati da una comicità prevalentemente nonsense e diventeranno man mano sempre più demenziali, assurdi e astrusi; personalmente adoro questo tipo di humor, e spesso ammetto di aver subito il fascino ilare di talune scene, però non posso nascondere il fatto che questa prima parte sarà prevalentemente vuota, se non per qualche scena ammiccante, che può piacere ai più, ma che spesso lascia il tempo che trova.
Fortunatamente, la seconda parte cerca di rialzare le sorti dell'intera visione, e finalmente si delineerà il leitmotiv dell'intera visione, giustificando ogni avvenimento, facendo chiarezza su tutte le stranezze e le disavventure incomprensibili che si erano venute a creare, abbandonando quasi completamente la nota comica, che praticamente pervadeva totalmente i precedenti episodi, regalando maggior spazio al dramma, alla psicologia dei personaggi e dando una sua identità alla serie, cosa che però salva solo in parte il salvabile.
I personaggi saranno molto carini e particolari, nella loro rappresentazione grafica, purtroppo non si può dire lo stesso per la loro caratterizzazione, che sarà blanda e appena tratteggiata, a volte incoerente o ben poco comprensibile; specialmente le ragazze saranno legate a uno stereotipo e si cercherà di farle girare intorno a tale peculiarità. A dire il vero, la serie cerca di dare una spiegazione a tale situazione, ma bisogna prenderla con le pinze e mandare giù tanti se e tanti ma, per cercare di farsi andar bene tante e spesso troppe forzature, rispetto a tale punto.
Per la grafica, personalmente credo che sia il punto che ho maggiormente apprezzato, risultando molto variegata, pervasa da colori accesi e caldi, oltre che per un generale design molto accattivante, per quanto riguarda i propri personaggi, oltre a una grande cura per i vari dettagli e la voluttuosità delle nostre beniamine.
Per l'aspetto sonoro, devo dire che non ho particolarmente apprezzato le sigle, risultandomi fin troppo zuccherose e sdolcinate, mentre le OST di sottofondo riusciranno almeno in parte a dire la loro, specialmente sul finale, con i momenti più toccanti, in cui risulteranno più incisive e faranno finalmente sentire la loro presenza.
In definitiva, "Love Flops" sarà una corsa ad ostacoli, tra episodi bislacchi, comicità che non credo possa piacere a tutti, spingendo spesso sul nonsense o su riferimenti sessuali, e quindi per qualcuno di dubbio gusto, e un romanticismo spicciolo, per riuscire a raggiungere il vero succo della serie, che, per quanto mi riguarda, ha premiato la mia ostinazione, regalandomi finalmente qualche briciolo di emozione, che riesce a salvare l'intera visione da una bocciatura, facendo emergere la serie da una bollatura come mera serie fotocopia di tanti altri esponenti del genere harem.