L’Italia è una penisola isolata in parte come il Giappone, e condivide una certa sensibilità ‘insulare’. Anche il rapporto ambivalente con l’inglese e l’ammirazione per Francia e Inghilterra sono elementi comuni.
Il nostro chiamiamolo per quello che è: grave complesso d'inferiorità ed incapacità di far pace con la propria storia
La prima serie è un capolavoro. Come mai piace agli italiani? Ricordo che a qualcuna piaceva Jigen, ma a molti piaceva Fujiko / Margot. Poi boh, ognuno avrà un motivo.
PS. La cosa più strana è proprio questo interesse verso l'Italia.
sorprendente parentela tra Lupin III e il cinema popolare italiano degli anni ’60 e ’70.
Vero, Lupin III ha un po' copiato quel genere di vecchi film Italiani dove c'è il tizio di turno che vive un avventura e c'è la fa, dopo mille peripezie, è di solito è pure un fuorilegge.
"Masao Nomura, esperto di cultura italiana e conduttore radiofonico giapponese, nato a Torino e di madre italiana, suggerisce che la chiave dell’amore italiano per Lupin vada ricercata anche nelle similarità tra i due Paesi. “L’Italia è una penisola isolata in parte come il Giappone, e condivide una certa sensibilità ‘insulare’. Anche il rapporto ambivalente con l’inglese e l’ammirazione per Francia e Inghilterra sono elementi comuni. Insomma, c’è un’identità culturale condivisa, anche se spesso sottovalutata.”
Assolutamente no signor Nomura. La nostra cultura in parte anche la tua essendo Nomura italo-giapponese si basa sul continuo scambio tra culture diverse di una vastità molto ampia che abbraccia tre continenti Europa-Africa-Asia grazie al Medioriente. Basta pensare alla cucina siciliana con vari dolci influenzati dalla gastronomia araba... Nel mio Comune costruirono una torre per difendersi dalle invasioni dei saraceni.
Il parallelismo Italia-Giappone su quello che dice Nomura non sta in piedi.
Concordo con l'articolo, poi da noi forse è stato l'anime più replicato in assoluto, prima sulle reti locali e poi una volta giunto sulle reti mediaset, non ricordo un periodo in cui è mancata la sua presenza, dagli anni 90 poi iniziarono a trasmettere anche tutti gli special, i film, gli oav, insomma penso non esista nessuno sia della vecchia che della nuova generazione che non conosca Lupin III.
Scusate, io da italiano e vero uomo amo City Hunter. Lupin lasciamolo ai bambini...
Ovviamente scherzo, volevo dire la cazzata della giornata, sono entrambe due grandi opere.
Lupin l'ho sempre trovato carino ma ha sempre avuto i suoi alti e bassi, l'ho rivalutato molto dalla quarta stagione, dove le storie hanno cominciato a prendere più senso e della continuità. L'intervista è parecchio interessante e condivido quel che è stato detto.
Ho appena chiesto a tre miei amici che sono qui con me ora e mi hanno risposto "È il sogno degli italiani, un ladro che la scampa sempre". Sipario.
realta per molti, specialmente eletti..
Molte cose sono condivisibili
Ma non concordo assolutamente questa cosa
"Masao Nomura, esperto di cultura italiana e conduttore radiofonico giapponese, nato a Torino e di madre italiana, suggerisce che la chiave dell’amore italiano per Lupin vada ricercata anche nelle similarità tra i due Paesi. “L’Italia è una penisola isolata in parte come il Giappone, e condivide una certa sensibilità ‘insulare’. Anche il rapporto ambivalente con l’inglese e l’ammirazione per Francia e Inghilterra sono elementi comuni. Insomma, c’è un’identità culturale condivisa, anche se spesso sottovalutata.”
Assolutamente no signor Nomura. La nostra cultura in parte anche la tua essendo Nomura italo-giapponese si basa sul continuo scambio tra culture diverse di una vastità molto ampia che abbraccia tre continenti Europa-Africa-Asia grazie al Medioriente. Basta pensare alla cucina siciliana con vari dolci influenzati dalla gastronomia araba... Nel mio Comune costruirono una torre per difendersi dalle invasioni dei saraceni.
Il parallelismo Italia-Giappone su quello che dice Nomura non sta in piedi.
concordo....poi l'ammirazione per francia e inghilterra ahahahah
Ho appena chiesto a tre miei amici che sono qui con me ora e mi hanno risposto "È il sogno degli italiani, un ladro che la scampa sempre". Sipario.
realta per molti, specialmente eletti..
Molte cose sono condivisibili
Ma non concordo assolutamente questa cosa
"Masao Nomura, esperto di cultura italiana e conduttore radiofonico giapponese, nato a Torino e di madre italiana, suggerisce che la chiave dell’amore italiano per Lupin vada ricercata anche nelle similarità tra i due Paesi. “L’Italia è una penisola isolata in parte come il Giappone, e condivide una certa sensibilità ‘insulare’. Anche il rapporto ambivalente con l’inglese e l’ammirazione per Francia e Inghilterra sono elementi comuni. Insomma, c’è un’identità culturale condivisa, anche se spesso sottovalutata.”
Assolutamente no signor Nomura. La nostra cultura in parte anche la tua essendo Nomura italo-giapponese si basa sul continuo scambio tra culture diverse di una vastità molto ampia che abbraccia tre continenti Europa-Africa-Asia grazie al Medioriente. Basta pensare alla cucina siciliana con vari dolci influenzati dalla gastronomia araba... Nel mio Comune costruirono una torre per difendersi dalle invasioni dei saraceni.
Il parallelismo Italia-Giappone su quello che dice Nomura non sta in piedi.
concordo....poi l'ammirazione per francia e inghilterra ahahahah
Ai francesi invidio l'amore viscerale per la lettura... Come i giapponesi la cultura riveste un ruolo importante nella società... Invece da noi in Italia ampie fette della popolazione non legge e addirittura considerano la lettura uno spreco di tempo ☹️.
Concordo con l'articolo, poi da noi forse è stato l'anime più replicato in assoluto, prima sulle reti locali e poi una volta giunto sulle reti mediaset, non ricordo un periodo in cui è mancata la sua presenza, dagli anni 90 poi iniziarono a trasmettere anche tutti gli special, i film, gli oav, insomma penso non esista nessuno sia della vecchia che della nuova generazione che non conosca Lupin III.
Non potrò mai dimenticare i film di Lupin la domenica pomeriggio spesso attorno alle 14:00. Amo Lupin ma devo ammettere che alcune repliche mi diedero fastidio! Tipo quando facevano One Piece saga di Skypiea alternato con Lupin...
Il nostro chiamiamolo per quello che è: grave complesso d'inferiorità ed incapacità di far pace con la propria storia
Tralasciando il fatto che lo sfottò goliardico nei confronti della Francia esiste in tutto il mondo e non è una prerogativa dolo italiana - complesso d'inferiorità? Perché? Riguardo cosa?
La Fiat 500, un anime che fin dalla sua prima messa in onda negli anni 80 per tematiche riusciva a farsi piacere da grandi e piccini, un ladro che riusciva (quasi) sempre a spuntarla, in modi roccamboleschi e rapinava (il più delle volte) dei ricchi snob str*nzi con la puzza sotto il naso, Margot/Fujiko, momenti che sembravano essere usciti da una "commedia all'italiana" tra battute e scene tra Lupin e Margot/Fujiko, ecc..
Da grandissimo amante del personaggio, mi viene davvero difficile dare un'argomentazione diverse dal "è fico". Ho scritto e ho intenzione di scrivere articoli lunghi 10-20-30 pagine su Lupin, ma al cuore di tutto c'è il fatto che è un personaggio estremamente cool. Non saprei dire se agli altri italiani piace per questo, ma per me è così.
Poi ovviamente vengono tutta un'altra serie di fattori che riguardano l'estremamente pregevole fattura di molte delle opere di Lupin, ma in prima battuta per me c'è il fattore cool.
Perchè a noi italiani piace essere ladri... gentiluomini però. A parte scherzi la mia parte preferita di Lupin sin da piccolo era quando spiegavano come erano riusciti a rubare o intrufolarsi senza farsi scoprire, poi le maschere e le trovate assurde su dove veniva nascosto il tesoro di turno, sempre nei luoghi più assurdi, aggiungi dei personaggi carismatici e hai la ricetta segreta per avere divertimento senza tempo e senza fine.
Bene o male molti elementi citati spiegano alcune cose.
Non posso parlare per l'Italia tutta ma credo si possa riassumere il successo dell'opera nel suo fondere e integrare bene il noto e l'esotico, con un mix fra nostalgia e novità. Univa il sempreverde mito del trickster che viola le regole per il gusto di farlo, ad un'estetica moderna, vicina al sentire comune pop dei tempi in cui usciva.
La fusione fra passato e moderno era dichiarata esplicitamente dal nome genealogico del protagonista, ma anche da comprimari come Goemon, che di fatto è un samurai trapiantato nel presente, un vero e proprio anacronismo vivente.
Lo stesso Lupin di fatto è un aggiornamento del superuomo di massa. Già il "nonno" letterario aveva quel suo appeal da antieroe sfacciato, a volte anche violento, e proprio per questo seducente. Il nipote eredita queste caratteristiche aggiungendovi un tocco da secondo dopoguerra: azioni che si articolano in un mondo più tecnologico, donne fatali dal sex appeal più esplicito, e un generale disincanto giocoso (anche se venato da sano nichilismo).
un po’ come accadeva nei film di James Bond.
In effetti Monkey Punch trasse ispirazione anche dalla saga cinematografica di 007, il che contribuiva al tono action più moderno.
Tutto questo poteva funzionare bene nell'Italia che viveva l'onda lunga degli anni di piombo e stava già entrando nel reflusso.
Io ho iniziato a guardare l'anime grazie alla sigla ("Lupin fisarmonica") ma ci sono altri cartoni di cui mi piaceva la sigla ma che una volta guardata l'opening cambiavo canale
"Masao Nomura, esperto di cultura italiana e conduttore radiofonico giapponese, nato a Torino e di madre italiana, suggerisce che la chiave dell’amore italiano per Lupin vada ricercata anche nelle similarità tra i due Paesi. “L’Italia è una penisola isolata in parte come il Giappone, e condivide una certa sensibilità ‘insulare’. Anche il rapporto ambivalente con l’inglese e l’ammirazione per Francia e Inghilterra sono elementi comuni. Insomma, c’è un’identità culturale condivisa, anche se spesso sottovalutata.”
Assolutamente no signor Nomura. La nostra cultura in parte anche la tua essendo Nomura italo-giapponese si basa sul continuo scambio tra culture diverse di una vastità molto ampia che abbraccia tre continenti Europa-Africa-Asia grazie al Medioriente. Basta pensare alla cucina siciliana con vari dolci influenzati dalla gastronomia araba... Nel mio Comune costruirono una torre per difendersi dalle invasioni dei saraceni.
Il parallelismo Italia-Giappone su quello che dice Nomura non sta in piedi.
Grazie per averlo specificato, davvero, stavo per scriverlo io.
L'Italia sarà pure una penisola ma non è mai stata isolata, anzi, la nostra è una delle culture più aperte e contaminate al mondo, ed è anche questo il motivo per cui è così ricca e variegata. Siamo stati praticamente il centro del mondo in diversi periodi storici, abbiamo "esportato" la nostra cultura quando abbiamo ricoperto il ruolo di dominatori e abbiamo importato quelle altrui quando siamo stati conquistati.
Inoltre, a differenza dei Giapponesi, non ci siamo mai isolati culturalmente e col tempo abbiamo sviluppato anche una discreta esterofilia che ci ha permesso di conoscere ciò che di bello proviene dall'estero.
L'esempio della Sicilia è perfetto perché riassume ottimamente il discorso. Storicamente contesa da tutti i popoli del mediterraneo, è divenuta un crocevia invidiabile di culture e costumi diversi.
Ad ogni modo, sono siciliano anch'io e pure nella mia città vi sono le torri di cui parli. Potremmo essere vicini o addirittura compaesani senza nemmeno saperlo. Di che parti sei? Ovviamente non sentirti obbligato, sei liberissimo di non rispondere.
Lupin mi piace da sempre perché mi diverto tanto a vederlo, perché mi piacciono i protagonisti, per Zenigata, per le loro innumerevoli, folli e incredibili avventure, per e bellissime donne che ci sono, perché ci sono momenti seri e momenti di divertimento e momenti di riflessione. Sinceramente quando sono giù e vedo Lupin mi sento subito meglio, è da sempre così per me
"Masao Nomura, esperto di cultura italiana e conduttore radiofonico giapponese, nato a Torino e di madre italiana, suggerisce che la chiave dell’amore italiano per Lupin vada ricercata anche nelle similarità tra i due Paesi. “L’Italia è una penisola isolata in parte come il Giappone, e condivide una certa sensibilità ‘insulare’. Anche il rapporto ambivalente con l’inglese e l’ammirazione per Francia e Inghilterra sono elementi comuni. Insomma, c’è un’identità culturale condivisa, anche se spesso sottovalutata.”
Assolutamente no signor Nomura. La nostra cultura in parte anche la tua essendo Nomura italo-giapponese si basa sul continuo scambio tra culture diverse di una vastità molto ampia che abbraccia tre continenti Europa-Africa-Asia grazie al Medioriente. Basta pensare alla cucina siciliana con vari dolci influenzati dalla gastronomia araba... Nel mio Comune costruirono una torre per difendersi dalle invasioni dei saraceni.
Il parallelismo Italia-Giappone su quello che dice Nomura non sta in piedi.
Grazie per averlo specificato, davvero, stavo per scriverlo io.
L'Italia sarà pure una penisola ma non è mai stata isolata, anzi, la nostra è una delle culture più aperte e contaminate al mondo, ed è anche questo il motivo per cui è così ricca e variegata. Siamo stati praticamente il centro del mondo in diversi periodi storici, abbiamo "esportato" la nostra cultura quando abbiamo ricoperto il ruolo di dominatori e abbiamo importato quelle altrui quando siamo stati conquistati.
Inoltre, a differenza dei Giapponesi, non ci siamo mai isolati culturalmente e col tempo abbiamo sviluppato anche una discreta esterofilia che ci ha permesso di conoscere ciò che di bello proviene dall'estero.
L'esempio della Sicilia è perfetto perché riassume ottimamente il discorso. Storicamente contesa da tutti i popoli del mediterraneo, è divenuta un crocevia invidiabile di culture e costumi diversi.
Giusto entrambi. Siamo due paesi peculiari, ma la nostra cultura non è stata isolata come quella giapponese, invece è giusto citare la nostra esterofilia, spesso piaggeria, che molte volte volte ci fa copiare cose sbagliate. Anche la perculata Francia ci è affine, per gusto glamour e amore per la bellezza e buona cucina, tutte cose che ama anche Lupin, e tacitamente apprezzata per la maggior cura per la letteratura e coraggio nel difendere i loro diritti in piazza.
Inoltre continua a pesare questo: "Nomura individua anche una sorprendente parentela tra Lupin III e il cinema popolare italiano degli anni ’60 e ’70. Film con protagonisti ladri, donne fatali e commissari, pieni di humor e intrigo, erano all’ordine del giorno." Abbiamo tutt'ora produzioni piene di commedie e sentimentali con protagonisti criminali. Canaglie che si vuol far amare, specie se fuggono in 500.
Ho appena chiesto a tre miei amici che sono qui con me ora e mi hanno risposto "È il sogno degli italiani, un ladro che la scampa sempre". Sipario.
Così si crea il culto della furbizia, dell'opportunista che vive l'oggi come se non ci fosse domani, divertendosi a spese altrui, contro il buon senso popolare. Si arriva ad ammirare pure la persona di potere che ti frega, se è cool.
Ma a differenza di quelle, a Lupin e amici non interessa il potere e sono pure di buon cuore, creando un mood che vive sul nostalgico-romantico-storico mescolato a una modernità disimpegnata, quasi sempre bene, et voilà: il mix perfetto, come già fatto notare da 2247, per l'Italia; almeno per quella cialtrona che vorrebbe essere furba e cool.
esatto, secondo me Lupin rispecchia gli ideali dell'italiano medio, in un paese dove vince chi è più furbo degli altri e riesce ad "imbrogliare" il sistema, viene ammirato un personaggio che ruba, truffa, imbroglia, si fa beffe delle forze dell'ordine ed è sempre circondato da belle donne. Probabilmente anche averlo proposto in tv per 50 anni ha contribuito a diffonderlo, lo conoscono anche i miei nonni! Poi viene percepito come un cartone occidentale nonostante sia giapponese, forse per il taglio avventuroso degli episodi.
Lupin III ha indubbiamente un chè di italico nel suo modo di essere, sarà per quello che lo sentiamo così vicino... Comunque è un personaggio senza tempo, spero vivrà per sempre!
Amo Lupin da sempre perché i personaggi funzionano, un'amalgama di caratteri e rivalità che però trovano il loro equilibrio nello stare insieme (è stato proprio lo scoprirsi così diversi, eppure simili, che ha fatto unire Lupin a Jigen e a Goemon, specialmente nella prima serie, in giacca verde, che amo alla follia). In un'ottica più italiana, abbiamo sempre amato storie di avventura, mistero e azione, e Lupin III è la sublimazione di tali archetipi letterari.
Il nostro chiamiamolo per quello che è: grave complesso d'inferiorità ed incapacità di far pace con la propria storia
La vera amicizia, la fiducia, il rispetto, e l aiuto reciproco anche se si è avversari....
PS. La cosa più strana è proprio questo interesse verso l'Italia.
Vero, Lupin III ha un po' copiato quel genere di vecchi film Italiani dove c'è il tizio di turno che vive un avventura e c'è la fa, dopo mille peripezie, è di solito è pure un fuorilegge.
Se è per questo non mi pare che l'Inghilterra ci piaccia molto.
Vedasi anche Diabolik.
Ma non concordo assolutamente questa cosa
"Masao Nomura, esperto di cultura italiana e conduttore radiofonico giapponese, nato a Torino e di madre italiana, suggerisce che la chiave dell’amore italiano per Lupin vada ricercata anche nelle similarità tra i due Paesi. “L’Italia è una penisola isolata in parte come il Giappone, e condivide una certa sensibilità ‘insulare’. Anche il rapporto ambivalente con l’inglese e l’ammirazione per Francia e Inghilterra sono elementi comuni. Insomma, c’è un’identità culturale condivisa, anche se spesso sottovalutata.”
Assolutamente no signor Nomura.
La nostra cultura in parte anche la tua essendo Nomura italo-giapponese si basa sul continuo scambio tra culture diverse di una vastità molto ampia che abbraccia tre continenti Europa-Africa-Asia grazie al Medioriente.
Basta pensare alla cucina siciliana con vari dolci influenzati dalla gastronomia araba...
Nel mio Comune costruirono una torre per difendersi dalle invasioni dei saraceni.
Il parallelismo Italia-Giappone su quello che dice Nomura non sta in piedi.
Ovviamente scherzo, volevo dire la cazzata della giornata, sono entrambe due grandi opere.
Lupin l'ho sempre trovato carino ma ha sempre avuto i suoi alti e bassi, l'ho rivalutato molto dalla quarta stagione, dove le storie hanno cominciato a prendere più senso e della continuità. L'intervista è parecchio interessante e condivido quel che è stato detto.
realta per molti, specialmente eletti..
concordo....poi l'ammirazione per francia e inghilterra ahahahah
Ai francesi invidio l'amore viscerale per la lettura... Come i giapponesi la cultura riveste un ruolo importante nella società... Invece da noi in Italia ampie fette della popolazione non legge e addirittura considerano la lettura uno spreco di tempo ☹️.
Non potrò mai dimenticare i film di Lupin la domenica pomeriggio spesso attorno alle 14:00.
Amo Lupin ma devo ammettere che alcune repliche mi diedero fastidio! Tipo quando facevano One Piece saga di Skypiea alternato con Lupin...
Tralasciando il fatto che lo sfottò goliardico nei confronti della Francia esiste in tutto il mondo e non è una prerogativa dolo italiana - complesso d'inferiorità? Perché? Riguardo cosa?
Poi ovviamente vengono tutta un'altra serie di fattori che riguardano l'estremamente pregevole fattura di molte delle opere di Lupin, ma in prima battuta per me c'è il fattore cool.
A parte scherzi la mia parte preferita di Lupin sin da piccolo era quando spiegavano come erano riusciti a rubare o intrufolarsi senza farsi scoprire, poi le maschere e le trovate assurde su dove veniva nascosto il tesoro di turno, sempre nei luoghi più assurdi, aggiungi dei personaggi carismatici e hai la ricetta segreta per avere divertimento senza tempo e senza fine.
Non posso parlare per l'Italia tutta ma credo si possa riassumere il successo dell'opera nel suo fondere e integrare bene il noto e l'esotico, con un mix fra nostalgia e novità.
Univa il sempreverde mito del trickster che viola le regole per il gusto di farlo, ad un'estetica moderna, vicina al sentire comune pop dei tempi in cui usciva.
La fusione fra passato e moderno era dichiarata esplicitamente dal nome genealogico del protagonista, ma anche da comprimari come Goemon, che di fatto è un samurai trapiantato nel presente, un vero e proprio anacronismo vivente.
Lo stesso Lupin di fatto è un aggiornamento del superuomo di massa.
Già il "nonno" letterario aveva quel suo appeal da antieroe sfacciato, a volte anche violento, e proprio per questo seducente. Il nipote eredita queste caratteristiche aggiungendovi un tocco da secondo dopoguerra: azioni che si articolano in un mondo più tecnologico, donne fatali dal sex appeal più esplicito, e un generale disincanto giocoso (anche se venato da sano nichilismo).
In effetti Monkey Punch trasse ispirazione anche dalla saga cinematografica di 007, il che contribuiva al tono action più moderno.
Tutto questo poteva funzionare bene nell'Italia che viveva l'onda lunga degli anni di piombo e stava già entrando nel reflusso.
Grazie per averlo specificato, davvero, stavo per scriverlo io.
L'Italia sarà pure una penisola ma non è mai stata isolata, anzi, la nostra è una delle culture più aperte e contaminate al mondo, ed è anche questo il motivo per cui è così ricca e variegata. Siamo stati praticamente il centro del mondo in diversi periodi storici, abbiamo "esportato" la nostra cultura quando abbiamo ricoperto il ruolo di dominatori e abbiamo importato quelle altrui quando siamo stati conquistati.
Inoltre, a differenza dei Giapponesi, non ci siamo mai isolati culturalmente e col tempo abbiamo sviluppato anche una discreta esterofilia che ci ha permesso di conoscere ciò che di bello proviene dall'estero.
L'esempio della Sicilia è perfetto perché riassume ottimamente il discorso. Storicamente contesa da tutti i popoli del mediterraneo, è divenuta un crocevia invidiabile di culture e costumi diversi.
Ad ogni modo, sono siciliano anch'io e pure nella mia città vi sono le torri di cui parli. Potremmo essere vicini o addirittura compaesani senza nemmeno saperlo. Di che parti sei? Ovviamente non sentirti obbligato, sei liberissimo di non rispondere.
A presto ^^
Giusto entrambi. Siamo due paesi peculiari, ma la nostra cultura non è stata isolata come quella giapponese, invece è giusto citare la nostra esterofilia, spesso piaggeria, che molte volte volte ci fa copiare cose sbagliate.
Anche la perculata Francia ci è affine, per gusto glamour e amore per la bellezza e buona cucina, tutte cose che ama anche Lupin, e tacitamente apprezzata per la maggior cura per la letteratura e coraggio nel difendere i loro diritti in piazza.
Inoltre continua a pesare questo:
"Nomura individua anche una sorprendente parentela tra Lupin III e il cinema popolare italiano degli anni ’60 e ’70. Film con protagonisti ladri, donne fatali e commissari, pieni di humor e intrigo, erano all’ordine del giorno."
Abbiamo tutt'ora produzioni piene di commedie e sentimentali con protagonisti criminali.
Canaglie che si vuol far amare, specie se fuggono in 500.
Così si crea il culto della furbizia, dell'opportunista che vive l'oggi come se non ci fosse domani, divertendosi a spese altrui, contro il buon senso popolare.
Si arriva ad ammirare pure la persona di potere che ti frega, se è cool.
Ma a differenza di quelle, a Lupin e amici non interessa il potere e sono pure di buon cuore, creando un mood che vive sul nostalgico-romantico-storico mescolato a una modernità disimpegnata, quasi sempre bene, et voilà: il mix perfetto, come già fatto notare da 2247, per l'Italia; almeno per quella cialtrona che vorrebbe essere furba e cool.
Probabilmente anche averlo proposto in tv per 50 anni ha contribuito a diffonderlo, lo conoscono anche i miei nonni!
Poi viene percepito come un cartone occidentale nonostante sia giapponese, forse per il taglio avventuroso degli episodi.
Comunque è un personaggio senza tempo, spero vivrà per sempre!
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