GAP The Series
In Thailandia, quando si parla di Girls’ Love (GL), c’è un prima e un dopo "GAP: The Series". Prima erano solo sottotrame nascoste, fanservice o piccole nicchie. Con "GAP" invece è arrivata la prima vera serie GL in prima serata, su TV nazionale e YouTube: un salto enorme, considerando che il BL (Boys' Love) lì è praticamente ovunque e monopolizza la scena. "GAP" ha dimostrato che anche una storia d’amore fra due donne può funzionare allo stesso livello, con lo stesso successo commerciale. Ed è successo sul serio: nel giro di poche settimane era ovunque, diventando un fenomeno anche fuori dalla Thailandia.
La storia, di base, non è nulla di complicato: Mon, ragazza entusiasta e un po’ imbranata, finisce a lavorare per Sam, la donna elegante e inarrivabile che ha sempre idolatrato: classica dinamica capo-dipendente, con in più la differenza d’età a rendere tutto più “piccante”. Poi ovviamente ci sono i drammi familiari: la nonna di Sam è il vero muro contro cui la protagonista sbatte, e da lì partono le tensioni principali. Intorno a loro, colleghi e amici fanno da contorno con scene leggere e comiche.
Il cuore, però, sono loro due. Sam è fredda, rigida, a tratti quasi insopportabile, ma dietro nasconde delle fragilità. Freen la interpreta con una naturalezza sorprendente: riesce a renderla simpatica anche quando ti verrebbe voglia di scuoterla. Mon invece è tutta energia, dolcezza e ostinazione. Becky le dà un’aria luminosa, perfino quando scivola nei momenti comici più goffi. L’alchimia tra le due è incredibile: ci credi davvero, non sembra mai recitata o forzata.
La parte yuri è quello che ha fatto parlare di più: niente allusioni timide o sottotesti, ma veri baci, momenti romantici intensi e naturali. È una cosa che raramente si vede in Asia in prodotti mainstream, e ti colpisce proprio perché non c’è imbarazzo, non c’è paura.
Tecnicamente la serie non è chissà cosa: la regia fa il suo dovere, la fotografia è molto luminosa (forse anche troppo patinata), la colonna sonora è orecchiabile ma a lungo andare stucca. Però, nel complesso, scorre via liscia, e soprattutto funziona la parte comica: Mon che cerca di conquistare Sam a modo suo regala momenti buffi che alleggeriscono tutto. Forse negli ultimi episodi la serie indulge un po’ troppo in un melodramma “cheap”, meno in linea con la leggerezza che la caratterizza, ma non abbastanza da intaccare davvero l’esperienza complessiva.
Lo ammetto: mi ha preso più di quanto pensassi. Nonostante la trama non sia originale, mi sono ritrovata a fare binge-watching senza quasi accorgermene. È una di quelle serie che non ti incolla per i colpi di scena, ma perché ti affezioni ai personaggi e stai bene con loro. Ti fa sorridere, ridere, emozionare senza mai diventare pesante o troppo drammatica. Una comfort rom-com perfetta da guardare quando hai bisogno di qualcosa che scaldi il cuore.
E poi ci sono loro, Freen e Becky, che da sole meritano un capitolo a parte. Prima erano già comparse insieme in "Secret Crush on You", ma con "GAP" hanno fatto il botto e si sono trasformate in un vero fenomeno globale. Riviste, eventi, tour internazionali: ovunque vadano, portano dietro un fandom enorme. Hanno persino continuato a lavorare insieme in "The Loyal Pin" e adesso pure con "Uranus 2324", film sci-fi con coppia lesbica al centro.
Ormai Freen e Becky non sono solo attrici, ma un simbolo culturale. Hanno dimostrato che il GL può avere la stessa forza commerciale e mediatica di qualsiasi love story etero o BL. La loro chimica è talmente reale che molti fan si chiedono se tra loro ci sia qualcosa anche fuori dallo schermo. Forse è proprio questa ambiguità a renderle così magnetiche.
La storia, di base, non è nulla di complicato: Mon, ragazza entusiasta e un po’ imbranata, finisce a lavorare per Sam, la donna elegante e inarrivabile che ha sempre idolatrato: classica dinamica capo-dipendente, con in più la differenza d’età a rendere tutto più “piccante”. Poi ovviamente ci sono i drammi familiari: la nonna di Sam è il vero muro contro cui la protagonista sbatte, e da lì partono le tensioni principali. Intorno a loro, colleghi e amici fanno da contorno con scene leggere e comiche.
Il cuore, però, sono loro due. Sam è fredda, rigida, a tratti quasi insopportabile, ma dietro nasconde delle fragilità. Freen la interpreta con una naturalezza sorprendente: riesce a renderla simpatica anche quando ti verrebbe voglia di scuoterla. Mon invece è tutta energia, dolcezza e ostinazione. Becky le dà un’aria luminosa, perfino quando scivola nei momenti comici più goffi. L’alchimia tra le due è incredibile: ci credi davvero, non sembra mai recitata o forzata.
La parte yuri è quello che ha fatto parlare di più: niente allusioni timide o sottotesti, ma veri baci, momenti romantici intensi e naturali. È una cosa che raramente si vede in Asia in prodotti mainstream, e ti colpisce proprio perché non c’è imbarazzo, non c’è paura.
Tecnicamente la serie non è chissà cosa: la regia fa il suo dovere, la fotografia è molto luminosa (forse anche troppo patinata), la colonna sonora è orecchiabile ma a lungo andare stucca. Però, nel complesso, scorre via liscia, e soprattutto funziona la parte comica: Mon che cerca di conquistare Sam a modo suo regala momenti buffi che alleggeriscono tutto. Forse negli ultimi episodi la serie indulge un po’ troppo in un melodramma “cheap”, meno in linea con la leggerezza che la caratterizza, ma non abbastanza da intaccare davvero l’esperienza complessiva.
Lo ammetto: mi ha preso più di quanto pensassi. Nonostante la trama non sia originale, mi sono ritrovata a fare binge-watching senza quasi accorgermene. È una di quelle serie che non ti incolla per i colpi di scena, ma perché ti affezioni ai personaggi e stai bene con loro. Ti fa sorridere, ridere, emozionare senza mai diventare pesante o troppo drammatica. Una comfort rom-com perfetta da guardare quando hai bisogno di qualcosa che scaldi il cuore.
E poi ci sono loro, Freen e Becky, che da sole meritano un capitolo a parte. Prima erano già comparse insieme in "Secret Crush on You", ma con "GAP" hanno fatto il botto e si sono trasformate in un vero fenomeno globale. Riviste, eventi, tour internazionali: ovunque vadano, portano dietro un fandom enorme. Hanno persino continuato a lavorare insieme in "The Loyal Pin" e adesso pure con "Uranus 2324", film sci-fi con coppia lesbica al centro.
Ormai Freen e Becky non sono solo attrici, ma un simbolo culturale. Hanno dimostrato che il GL può avere la stessa forza commerciale e mediatica di qualsiasi love story etero o BL. La loro chimica è talmente reale che molti fan si chiedono se tra loro ci sia qualcosa anche fuori dallo schermo. Forse è proprio questa ambiguità a renderle così magnetiche.
"Gap The Series" è una pietra miliare nel panorama delle serie Girl Love (GL) thailandesi, un vero e proprio cambiamento di paradigma che ha lasciato il segno. Con decine e decine di milioni di visualizzazioni per episodio su YouTube, ha dimostrato che il pubblico globale, e anche quello generalista, è più che pronto per narrazioni che vadano oltre gli schemi narrativi convenzionali. Questo successo travolgente è la prova che queste storie hanno un impatto su una vasta platea e che il piacere del pubblico nel vederle rappresentate è più forte che mai.
La trama riprende la classica formula della relazione tra una giovane neoassunta e la sua potente CEO, ma lo fa con una freschezza che cattura sin dal primo episodio. La chimica tra le protagoniste è molto buona: ogni sguardo è carico di tensione e tante scene trasmettono emozioni palpabili. Il modo in cui la serie esplora le dinamiche di potere, desiderio e ammirazione è poi audace ma mai gratuito, con situazioni cariche di intimità che, per un drama GL, sono decisamente più intense rispetto al passato.
Eppure, la dolcezza che permea lo sviluppo della trama non viene mai meno, trovando sempre un miracoloso equilibrio tra passione e tenerezza. Certamente, nel complesso la serie non è assolutamente priva di difetti. La scrittura a tratti può sembrare poco incisiva, e degli sviluppi appaiono un po’ prevedibili, mentre altri un po' affrettati. Inoltre la recitazione delle protagoniste risulta ancora un po' grezza in alcuni momenti, probabilmente perché era una delle loro prime esperienze in un ruolo così complesso. Ma nonostante queste imperfezioni, è impossibile ignorare quanto "Gap The Series" abbia segnato una svolta per il genere.
Questo è infatti stato il primo vero drama GL thailandese di tale lunghezza (12 episodi da circa 60 minuti) e con una produzione così curata e impegnativa. La qualità è davvero molto buona: dal cast, scelto con cura, alla regia non banale, che riesce a catturare ogni sfumatura emotiva e visiva, creando un’esperienza immersiva. Molto interessante l'uso esasperato di inquadrature oblique o sbilenche ma graficamente ricercate. Utilizzando luci e oggetti di scena, che spesso coprono parzialmente i personaggi, il regista crea non solo effetti visivi degni di nota, ma arricchisce la narrazione con un potente linguaggio simbolico che enfatizza temi di intimità, conflitto e instabilità emotiva. Per non parlare delle tante scenografie davvero evocative. La serie, inoltre, affronta anche temi profondi senza mai risultare pesante o forzata.
Ma non è finita qui. Il successo di Gap e della Idolfactory, la casa di produzione che lo ha realizzato, ha aperto la strada a una vera e propria rivoluzione GL e ha ispirato altri Network e società thailandesi a seguire il suo esempio con tante nuove produzioni dello stesso tipo.
Le co-protagoniste Freen e Becky, diventate delle vere e proprie icone GL, stanno proseguendo il loro percorso con nuovi progetti importanti e di qualità, come l'ambizioso film sci-fi "Uranus 2324" e la serie in costume "The Loyal Pin" entrambi usciti nel 2024, continuando a conquistare fan in tutto il mondo e consolidando la loro influenza sul genere.
Insomma, "Gap The Series", è praticamente già un pezzo di storia, oltre ad essere una serie che emoziona, appassiona e lascia il segno. Non sarà perfetta, ma è senza dubbio una visione imprescindibile per gli appassionati del genere.
La trama riprende la classica formula della relazione tra una giovane neoassunta e la sua potente CEO, ma lo fa con una freschezza che cattura sin dal primo episodio. La chimica tra le protagoniste è molto buona: ogni sguardo è carico di tensione e tante scene trasmettono emozioni palpabili. Il modo in cui la serie esplora le dinamiche di potere, desiderio e ammirazione è poi audace ma mai gratuito, con situazioni cariche di intimità che, per un drama GL, sono decisamente più intense rispetto al passato.
Eppure, la dolcezza che permea lo sviluppo della trama non viene mai meno, trovando sempre un miracoloso equilibrio tra passione e tenerezza. Certamente, nel complesso la serie non è assolutamente priva di difetti. La scrittura a tratti può sembrare poco incisiva, e degli sviluppi appaiono un po’ prevedibili, mentre altri un po' affrettati. Inoltre la recitazione delle protagoniste risulta ancora un po' grezza in alcuni momenti, probabilmente perché era una delle loro prime esperienze in un ruolo così complesso. Ma nonostante queste imperfezioni, è impossibile ignorare quanto "Gap The Series" abbia segnato una svolta per il genere.
Questo è infatti stato il primo vero drama GL thailandese di tale lunghezza (12 episodi da circa 60 minuti) e con una produzione così curata e impegnativa. La qualità è davvero molto buona: dal cast, scelto con cura, alla regia non banale, che riesce a catturare ogni sfumatura emotiva e visiva, creando un’esperienza immersiva. Molto interessante l'uso esasperato di inquadrature oblique o sbilenche ma graficamente ricercate. Utilizzando luci e oggetti di scena, che spesso coprono parzialmente i personaggi, il regista crea non solo effetti visivi degni di nota, ma arricchisce la narrazione con un potente linguaggio simbolico che enfatizza temi di intimità, conflitto e instabilità emotiva. Per non parlare delle tante scenografie davvero evocative. La serie, inoltre, affronta anche temi profondi senza mai risultare pesante o forzata.
Ma non è finita qui. Il successo di Gap e della Idolfactory, la casa di produzione che lo ha realizzato, ha aperto la strada a una vera e propria rivoluzione GL e ha ispirato altri Network e società thailandesi a seguire il suo esempio con tante nuove produzioni dello stesso tipo.
Le co-protagoniste Freen e Becky, diventate delle vere e proprie icone GL, stanno proseguendo il loro percorso con nuovi progetti importanti e di qualità, come l'ambizioso film sci-fi "Uranus 2324" e la serie in costume "The Loyal Pin" entrambi usciti nel 2024, continuando a conquistare fan in tutto il mondo e consolidando la loro influenza sul genere.
Insomma, "Gap The Series", è praticamente già un pezzo di storia, oltre ad essere una serie che emoziona, appassiona e lascia il segno. Non sarà perfetta, ma è senza dubbio una visione imprescindibile per gli appassionati del genere.