Recensione
Armor Hunter Mellowlink
6.5/10
"Armor Hunter Mellowlink" è uno spin-off di dodici puntate tratto dalla serie "Armored Trooper Votoms". Ambientato in un periodo di pace tra i due grandi schieramenti Gilgamesh e Balarant, il soldato Ality Mellowlink è in cerca di vendetta per i suoi compagni d'armi, il suo battaglione è stato inviato in una missione suicida e lui è l'unico sopravvissuto.
Una puntata dopo l'altra, Ality ucciderà in maniera rituale i generali coinvolti in questa cospirazione: similmente a un videogioco, grossomodo ogni puntata tratta un nemico e un luogo diverso, e non a caso viene titolata "Stage: ...", sfruttando le caratteristiche ambientali e diverse strategie di guerriglia. Infatti, Mellowlink non utilizza un mecha come solitamente fanno i suoi avversari, ma solo un vecchio e grosso fucile anti-AT. È senz'altro un personaggio iconico, simile a un Rambo versione anime, da cui prende sicuramente ispirazione, avvolto nel suo mantello come Kenshiro e con un vistoso fucile in spalla, similmente allo spadone di Gatsu. Di pochissime parole, sarà difficile appassionarsi eccessivamente a lui, vista la scarsità di elementi forniti oltre la sua vicenda. La sua storia si intreccerà a quella di altri due personaggi, l'intrepida Lulucy e l'ufficiale Keak: entrambi, da figure minori, diverranno più importanti, mostrandosi più sfaccettati del protagonista stesso, regalando alla storia direzioni inaspettate.
Le animazioni sono buone ma non speciali, la colonna sonora e gli effetti sonori non sono un granché, e la trama, per quanto ben costruita e con le dovute variazioni, non salva da un vago senso di ripetitività e non esalta.
Ultima nota: sebbene il nostro eroe si inventi delle strategie sempre diverse per sopperire alla situazione di svantaggio da cui parte, quello che lo salva veramente ogni volta è la totale incapacità di prendere la mira dei suoi miopi avversari.
Una puntata dopo l'altra, Ality ucciderà in maniera rituale i generali coinvolti in questa cospirazione: similmente a un videogioco, grossomodo ogni puntata tratta un nemico e un luogo diverso, e non a caso viene titolata "Stage: ...", sfruttando le caratteristiche ambientali e diverse strategie di guerriglia. Infatti, Mellowlink non utilizza un mecha come solitamente fanno i suoi avversari, ma solo un vecchio e grosso fucile anti-AT. È senz'altro un personaggio iconico, simile a un Rambo versione anime, da cui prende sicuramente ispirazione, avvolto nel suo mantello come Kenshiro e con un vistoso fucile in spalla, similmente allo spadone di Gatsu. Di pochissime parole, sarà difficile appassionarsi eccessivamente a lui, vista la scarsità di elementi forniti oltre la sua vicenda. La sua storia si intreccerà a quella di altri due personaggi, l'intrepida Lulucy e l'ufficiale Keak: entrambi, da figure minori, diverranno più importanti, mostrandosi più sfaccettati del protagonista stesso, regalando alla storia direzioni inaspettate.
Le animazioni sono buone ma non speciali, la colonna sonora e gli effetti sonori non sono un granché, e la trama, per quanto ben costruita e con le dovute variazioni, non salva da un vago senso di ripetitività e non esalta.
Ultima nota: sebbene il nostro eroe si inventi delle strategie sempre diverse per sopperire alla situazione di svantaggio da cui parte, quello che lo salva veramente ogni volta è la totale incapacità di prendere la mira dei suoi miopi avversari.
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