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9.0/10
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NOTA PER I MODERATORI: la mini-recensione era già andata in una notizia dedicata al FEFF 2024.

Tre storie diverse unite dal filo conduttore dell'elaborazione del dolore, e un epilogo.
Nel primo segmento un anziano padre transessuale, che non ha mai superato la morte della figlia primogenita, accoglie per un teso pranzo di capodanno la figlia secondogenita con la sua famiglia. Nel secondo un pastore di mezza età, Makoto, che anni prima ha perso la moglie in un incidente, vive sull’isola di Hachijojima e riceve improvvisamente la visita della figlia, incinta. Ma lei nega di esserlo senza un apparente motivo. Nella terza parte una giovane donna, Reiko, sbarca da un traghetto a Osaka per andare al funerale di un suo ex fidanzato. Conoscerà un ragazzo, con cui passerà la notte, e grazie a questo incontro riuscirà a raccontare ed elaborare un brutale trauma del passato.

Film d'autore personalissimo e molto intimo, criptico, a tratti quasi impalpabile e rarefatto, ma di grande intensità, soprattutto nel terzo segmento e nell'epilogo in cui raggiunge il suo culmine. Spettacolare la fotografia, in particolare il bianco e nero della terza parte. Grandissime interpretazioni di Maki Carrousel e Shō Aikawa, potentissima e struggente Maeda Atsuko.
Stupendo ma non adatto a tutti i palati.