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The Train of Death, horror thailandese del 2024, si inserisce nel filone dei survival-horror con un impianto narrativo piuttosto classico, ma riesce a distinguersi per alcuni spunti interessanti, soprattutto a livello tematico. Il film, infatti, non si limita a offrire tensione e sequenze inquietanti: dietro la sua facciata di genere, l’opera propone anche un messaggio ambientalista forte e attuale, che richiama esplicitamente i danni dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, in particolare riferendosi alle foreste del Sud-Est asiatico. Una riflessione che, pur non predominando sulla trama, aggiunge profondità alla narrazione, rendendola riferibile alla situazione ambientale in paesi come l’Indonesia.

La trama, purtroppo, non brilla per originalità: il canovaccio del gruppo di personaggi costretti a sopravvivere in un contesto ostile e misterioso è stato già ampiamente esplorato in ogni modo possibile nel cinema horror. Anche la sceneggiatura, soprattutto nella prima metà del film, risulta un po’ zoppicante e fatica a trovare il giusto ritmo. Alcune dinamiche appaiono prevedibili e il lungo prologo tende ad appesantire la narrazione, rallentando il coinvolgimento dello spettatore.

Tuttavia, The Train of Death riesce a riscattarsi nella sua seconda metà, grazie a una costruzione dei personaggi molto curata. Le figure principali, pur appartenendo a stereotipi del genere, vengono arricchite da sfumature psicologiche e relazioni credibili, che ne aumentano la carica emotiva. Il film culmina in un finale efficace, capace di spiazzare e lasciare il segno con alcuni colpi di scena ben orchestrati, che rimettono in discussione quanto visto fino a quel momento senza cadere nell'incoerenza.

Nel complesso, si tratta di un horror abbastanza canonico nella struttura, ma che sa essere divertente e coinvolgente, soprattutto per gli amanti del genere. Pur non reinventando la formula, The Train of Death si distingue per il suo tentativo – non banale – di legare intrattenimento e riflessione su temi importanti, come la crisi ambientale e l’impatto umano sugli ecosistemi.