Recensione
World Trigger
8.0/10
"Una Sci-Fi a scoppio ritardato"
Questa frase sintetizza nel modo migliore il manga World Trigger, realizzato da Daisuke Ashihara a partire dal 2013.
Non e' solo il mio parere, ma quello dell'autore stesso che ha scelto questa frase in seguito ad un concorso di slogan indetto per l'uscita del volume 10 della serie.
Il setting e' abbastanza standard e prefigura degli scontri tra umani (radunati in una organizzazione detta Border) e alieni (cosiddetti neighbour) provenienti da altre dimensioni, facendo uso tecnologie e armi avanzate basate un "potere" chiamato trion.
Per incominciare ad appassionarsi all'opera bisogna aspettare alcuni volumi, in particolare il quarto, dove si puo' assistere ad un emozionante scontro tra i migliori combattenti che la Terra puo' vantare e allo stesso tempo vengono fatte le dovute spiegazioni del variegato sistema di armi a disposizione e del loro funzionamento.
Tuttavia bisogna poi fare i conti con una frequenza di pubblicazione che ormai si attesta intorno ad un numero all'anno; rallentamento dovuto purtoppo a problemi di salute dell'autore.
La peculiarita' di questo manga e' la cura dell'aspetto strategico e tattico degli scontri: tattiche individuali basate sul particolare uso o specializzazione di un arma, strategie di squadra e sfruttamento del terreno circostante a proprio vantaggio.
Spesso inoltre vi sono dei commenti interni alla narrazione stessa e delle vere e proprie telecronache simili a quelle di eventi sportivi, il che e' perfetto per coinvolgere il lettore in mancanza di elementi quali ad esempio la morte degli sconfitti.
L'aspetto emotivo non e' comunque assente, infatti durante la storia si incontrano alcuni personaggi con forti sentimenti ed un lato emotivo che impatta nelle loro scelte e nel loro modo di essere.
Il protagonista terrestre, Osamu Mukumo, incarna proprio tale aspetto strategico.
"E' debole.[...] Pero' e' consapevole della propria debolezza e pertanto ha l'intelligenza di inventare idee e prevedere l'avversario". Cosi' viene descritto da uno dei combattenti piu' skillati all'interno dell'opera stessa. Apprezzabili i momenti in cui le sue strategie portano risultati concreti, ma le situazioni in cui, nonostante il suo impegno, viene messo alle strette e/o facilmente sconfitto, rischiano di far rimanere delusi. Di fatto sembra fuori posto rispetto a molti altri personaggi piu' forti.
Tuttavia gioca un ruolo fondamentale anche fuori dal campo di battaglia facendo valere la sua materia grigia e self-control con i capi della Border.
La copertina del primo volume e' pero' per il protagonista non terrestre Kuga Yuma. Egli si distingue per una notevole esperienza in battaglia e nelle fasi iniziali usa una
arma particolare legata a suo padre, che lo rende particolarmente forte. Successivamente entra a far parte della Border passando ad usare il loro equipaggiamento. Questo, insieme al confronto con personaggi e squadre sempre piu' forti, ridimensiona il suo essere op.
Va detto che col passare dei volumi, mentre Mikumo rimane sempre al centro di quello che succede, il focus su Yuma diminuisce tanto da farlo sembrare un personaggio secondario.
Veniamo quindi alla seconda caratteristica distintiva: l'incredibile numero di personaggi, sempre in continuo aumento.
Durante una prima lettura e' sicuramente problematico ricordarsi di tutti, tuttavia
ogni personaggio ha la sua caratterizzazione e le sue peculiarita' e non rimane li' solo per fare numero: contribuisce a creare un quadro variegato e bilanciato. Ovviamente non tutti vengono approfonditi e sviluppati allo stesso modo: e' impossibile dare visibilita' a tutti i personaggi
contemporaneamente dato che sono tantissimi, ma la possibilita' di poter mostrare le stesse situazioni da punti di vista di personaggi sempre diversi rende l'opera ancora piu' interessante.
Ho inoltre apprezzato il fatto che alla fine di ogni volume ci siano un paio di pagine dedicate ad ospitare dei brevi profili di ciascun personaggio.
Per quanto riguarda il disegno, segnalo l'uso di facce con "bocca a forma di tre", soprattutto su Yuma.
Per concludere ritengo che World Trigger sia un manga sottovalutato.
La grande varieta' nel sistema di personaggi, armi e poteri ed il focus sull'aspetto strategico rende gli scontri che si susseguono sempre originali ed emozionanti.
Questa frase sintetizza nel modo migliore il manga World Trigger, realizzato da Daisuke Ashihara a partire dal 2013.
Non e' solo il mio parere, ma quello dell'autore stesso che ha scelto questa frase in seguito ad un concorso di slogan indetto per l'uscita del volume 10 della serie.
Il setting e' abbastanza standard e prefigura degli scontri tra umani (radunati in una organizzazione detta Border) e alieni (cosiddetti neighbour) provenienti da altre dimensioni, facendo uso tecnologie e armi avanzate basate un "potere" chiamato trion.
Per incominciare ad appassionarsi all'opera bisogna aspettare alcuni volumi, in particolare il quarto, dove si puo' assistere ad un emozionante scontro tra i migliori combattenti che la Terra puo' vantare e allo stesso tempo vengono fatte le dovute spiegazioni del variegato sistema di armi a disposizione e del loro funzionamento.
Tuttavia bisogna poi fare i conti con una frequenza di pubblicazione che ormai si attesta intorno ad un numero all'anno; rallentamento dovuto purtoppo a problemi di salute dell'autore.
La peculiarita' di questo manga e' la cura dell'aspetto strategico e tattico degli scontri: tattiche individuali basate sul particolare uso o specializzazione di un arma, strategie di squadra e sfruttamento del terreno circostante a proprio vantaggio.
Spesso inoltre vi sono dei commenti interni alla narrazione stessa e delle vere e proprie telecronache simili a quelle di eventi sportivi, il che e' perfetto per coinvolgere il lettore in mancanza di elementi quali ad esempio la morte degli sconfitti.
L'aspetto emotivo non e' comunque assente, infatti durante la storia si incontrano alcuni personaggi con forti sentimenti ed un lato emotivo che impatta nelle loro scelte e nel loro modo di essere.
Il protagonista terrestre, Osamu Mukumo, incarna proprio tale aspetto strategico.
"E' debole.[...] Pero' e' consapevole della propria debolezza e pertanto ha l'intelligenza di inventare idee e prevedere l'avversario". Cosi' viene descritto da uno dei combattenti piu' skillati all'interno dell'opera stessa. Apprezzabili i momenti in cui le sue strategie portano risultati concreti, ma le situazioni in cui, nonostante il suo impegno, viene messo alle strette e/o facilmente sconfitto, rischiano di far rimanere delusi. Di fatto sembra fuori posto rispetto a molti altri personaggi piu' forti.
Tuttavia gioca un ruolo fondamentale anche fuori dal campo di battaglia facendo valere la sua materia grigia e self-control con i capi della Border.
La copertina del primo volume e' pero' per il protagonista non terrestre Kuga Yuma. Egli si distingue per una notevole esperienza in battaglia e nelle fasi iniziali usa una
arma particolare legata a suo padre, che lo rende particolarmente forte. Successivamente entra a far parte della Border passando ad usare il loro equipaggiamento. Questo, insieme al confronto con personaggi e squadre sempre piu' forti, ridimensiona il suo essere op.
Va detto che col passare dei volumi, mentre Mikumo rimane sempre al centro di quello che succede, il focus su Yuma diminuisce tanto da farlo sembrare un personaggio secondario.
Veniamo quindi alla seconda caratteristica distintiva: l'incredibile numero di personaggi, sempre in continuo aumento.
Durante una prima lettura e' sicuramente problematico ricordarsi di tutti, tuttavia
ogni personaggio ha la sua caratterizzazione e le sue peculiarita' e non rimane li' solo per fare numero: contribuisce a creare un quadro variegato e bilanciato. Ovviamente non tutti vengono approfonditi e sviluppati allo stesso modo: e' impossibile dare visibilita' a tutti i personaggi
contemporaneamente dato che sono tantissimi, ma la possibilita' di poter mostrare le stesse situazioni da punti di vista di personaggi sempre diversi rende l'opera ancora piu' interessante.
Ho inoltre apprezzato il fatto che alla fine di ogni volume ci siano un paio di pagine dedicate ad ospitare dei brevi profili di ciascun personaggio.
Per quanto riguarda il disegno, segnalo l'uso di facce con "bocca a forma di tre", soprattutto su Yuma.
Per concludere ritengo che World Trigger sia un manga sottovalutato.
La grande varieta' nel sistema di personaggi, armi e poteri ed il focus sull'aspetto strategico rende gli scontri che si susseguono sempre originali ed emozionanti.
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