Recensione
The Asterisk War
7.0/10
Recensione di alex di gemini
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Ma non troppo.. su questo leit motiv sembra basarsi questa serie… ma andiamo con ordine. Asterisk, essendo ambientato a metà del 21mo secolo sembra la solita serie di fantascienza del futuro lontano ma non troppo. Invece rappresenta una storia alternativa dell’umanità e rientra quindi nel genere ucronico. La sedicente veggente americana Jean Dixon, infatti, aveva annunciato che, il 4 febbraio 1962, la Terra sarebbe stata vittima di un bombardamento meteoritico. Ciò è avvenuto nel mondo di Asterisk si intende, e l’umanità non è stata più la stessa. Oltre alle conseguenze geografiche e politiche con la nascita di nuove nazioni e la morte di altre ha provocato la nascita della starpulse generation. Ovvero dei genestella, bambini normali sotto ogni punto di vista ma dotati di forza fisica e capacità atletiche incredibili. Una stretta minoranza, poi, è in grado di servirsi del mana per gli scopi più vari e vengono chiamati dante se maschi o streghe se femmine. I fortunati vengono istruiti in scuole apposite e la più famosa è la città di Asterisk, moderna Babilonia e sede delle sei accademie più importanti del mondo. Culmine è la Festa ovvero il grande torneo annuale in cui gli studenti si sfidano. Il protagonista Ayato Amagiri si è iscritto alla scuola Seidokan per cercare sua sorella, scomparsa alcuni anni prima e.. avrà la solita trafila con l’incontro scontro con una bella ragazza e sarà attorniato da altre bellone? Si, ma non troppo. Ayato infatti è forte, ma non un campione e avrà la necessità di crescere molto. Le altre ragazze, poi, saranno per certi versi più forti di lui ma avranno anch’esse molta strada da fare per migliorarsi e partecipare al torneo Phoenix in cui ci si affronta a coppie. Anche i molti misteri di Asterisk vengono presentati.. ma senza nessuna fretta. Ed il punto è proprio questo: l’anime è stato tratto da una light novel di diciassette volumi e si ferma solo al sesto. Il secondo arco contenente il torneo Gryps in cui si lotta cinque contro cinque e il terzo con il Lindvolus in cui si lotta in solitario non sono mai stati realizzati e ciò è un male, perché solo andando fino in fondo si potrà capire realmente questa bella storia. Si potrebbe pensare che siamo in presenza di un fratello di Rakudai Kishi ma non è così. Le differenze sono davvero troppe per cui ciascun anime mantiene la sua originalità Per esempio qui i dante e le streghe sono una strettissima minoranza, mentre in Rakudai tutti lo sono. Inoltre, a mio avviso, pur corrispondendo anch’esso ai primi volumi, Rakudai si presenta meglio ed è godibile già da subito, mentre Asterisk ha bisogno di essere proseguito tramite la lettura della novel. La grafica è buona e anche la regia. Per le sigle ho trovato bellissima la ending della prima stagione e l’opening della seconda, mediocri le altre. Ma dopo otto anni la serie potrà continuare? Non ne sono sicuro, anzi non ci spero più dato che una degna continuazione avrebbe bisogno di altri quaranta episodi. In conclusione vorrei dare di più ma, dati i limiti succitati, più di sette non posso dare.
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