Recensione
Labirinto e altre storie
8.5/10
Sto continuando la lettura dei vari numeri della serie Junji Ito Collection edita da J-Pop. "Labirinto e altre storie" è una raccolta di undici racconti autoconclusivi a tema horror, divisi nei vari generi. L'edizione J-Pop è sempre molto curata, e questa collana presenta delle copertine veramente accattivanti che, garantisco, fanno una gran figura una volta esposte in libreria. Fare una recensione vera e propria non è facile quando si tratta di racconti così brevi anche se alcuni sono leggermente più lunghi di altri, con l'occasione voglio recensire la storia che mi ha colpito di più "La casa dove vive il disertore".
La storia racconta di alcuni fratelli sopravvissuti alla seconda guerra mondiale. Essi ospitano in segreto un ragazzo che ha disertato durante il servizio militare e che ora vive in una loro stanza da diversi anni. Nonostante la guerra sia ormai giunta al termine, questa famiglia fa credere al disertore, Saburo Furukawa, che i conflitti della guerra siano ancora in atto. Tutto ciò per una vendetta personale del fratello maggiore Adera. Infatti mentre era già nascosto a casa loro Saburo si era infatuato di Kimie, sorella minore di Adera, quest'ultima fuggendo dal fratello maggiore in forte disaccordo verso la loro relazione, rimase vittima di un bombardamento aereo nemico. Adera quindi, ritiene così Saburo responsabile della morte della sorella, vendicandosi a suo modo con una tortura psicologica, far credere al disertore che la guerra non è ancora finita, andando avanti per otto lunghi anni. Non vado oltre per evitare spoiler e lasciarvi il piacere della lettura.
Il maestro Junji Ito in quest'opera racconta di vendetta e tortura psicologica, non è il classico racconto horror dell'autore, ma un qualcosa di più profondo e riflessivo. Forse l'ho apprezzato particolarmente proprio perché si distingue dalle altre storie lette fin'ora.
Nel complesso è un ottimo racconto, assolutamente da non perdere. Anche gli altri racconti del volume "Labirinto e altre storie" sono degna di nota, ad esempio: "i lunghi capelli in soffitta" e "il cuore di un padre". Se non sbaglio questa raccolta è con alcuni primi scritti del maestro, ho infatti notato delle storie più strutturate, ma con disegni più "acerbi" rispetto alle opere più recenti, nulla che rovini l'opera, ma chi ha letto vari lavori del maestro, noterà subito la differenza.
A conti fatti direi che è un volume da 8,5/10. È un voto abbastanza alto, ma considerando la qualità delle storie se lo merita tutto, mi sarei spinto anche a 9,5 se la qualità delle tavole fosse stata alla pari delle sue opere più recenti, ma va bene così. Fatto sta che una volta entrati nel mondo di Junji Ito, non se ne esce tanto facilmente!
La storia racconta di alcuni fratelli sopravvissuti alla seconda guerra mondiale. Essi ospitano in segreto un ragazzo che ha disertato durante il servizio militare e che ora vive in una loro stanza da diversi anni. Nonostante la guerra sia ormai giunta al termine, questa famiglia fa credere al disertore, Saburo Furukawa, che i conflitti della guerra siano ancora in atto. Tutto ciò per una vendetta personale del fratello maggiore Adera. Infatti mentre era già nascosto a casa loro Saburo si era infatuato di Kimie, sorella minore di Adera, quest'ultima fuggendo dal fratello maggiore in forte disaccordo verso la loro relazione, rimase vittima di un bombardamento aereo nemico. Adera quindi, ritiene così Saburo responsabile della morte della sorella, vendicandosi a suo modo con una tortura psicologica, far credere al disertore che la guerra non è ancora finita, andando avanti per otto lunghi anni. Non vado oltre per evitare spoiler e lasciarvi il piacere della lettura.
Il maestro Junji Ito in quest'opera racconta di vendetta e tortura psicologica, non è il classico racconto horror dell'autore, ma un qualcosa di più profondo e riflessivo. Forse l'ho apprezzato particolarmente proprio perché si distingue dalle altre storie lette fin'ora.
Nel complesso è un ottimo racconto, assolutamente da non perdere. Anche gli altri racconti del volume "Labirinto e altre storie" sono degna di nota, ad esempio: "i lunghi capelli in soffitta" e "il cuore di un padre". Se non sbaglio questa raccolta è con alcuni primi scritti del maestro, ho infatti notato delle storie più strutturate, ma con disegni più "acerbi" rispetto alle opere più recenti, nulla che rovini l'opera, ma chi ha letto vari lavori del maestro, noterà subito la differenza.
A conti fatti direi che è un volume da 8,5/10. È un voto abbastanza alto, ma considerando la qualità delle storie se lo merita tutto, mi sarei spinto anche a 9,5 se la qualità delle tavole fosse stata alla pari delle sue opere più recenti, ma va bene così. Fatto sta che una volta entrati nel mondo di Junji Ito, non se ne esce tanto facilmente!