logo AnimeClick.it

-

Gundam deve contenere alcuni canoni per poter essere degno di partecipare alla saga.

1) Non deve esserci distinzione tra buoni e cattivi

In questo Crossbone fallisce clamorosamente, creando un ipercattivo il cui obiettivo (e non sto nemmeno spoilerando perchè lo dice proprio appena apre bocca) è distruggere la terra perchè qualcuno in passato non ha capito quanto fosse geniale. I buoni sono semplicemente degli sfortunati che capiscono la trama del cattivo e per qualche ragione che non spiegano neppure, tentano di mettergli le spade laser tra le ruote. Gravemente insufficiente.

2) Un Gundam deve essere rubato almeno una volta a serie

Per rispettare questo imperativo viene improvvisata una scena delirante in cui il protagonista si trova a combattere in un'arena, senza robot e contro un tizio col robot. Direi appena suffificiente.

3) Deve comparire almeno un nuovo modello di Gundam

Qui ci siamo, c'è un Crossbone che finalmente è dotato di I-Field e devo dire che si dimostra anche utile in un paio di scene.

4) Almeno un personaggio apparentemente buono deve sbroccare malissimo e scappare ossessionato dalla guerra.

Qui siamo lontani anni luce dalla sufficienza. Purtroppo i personaggi sono poco più che figurine stereotipate e senza personalità, passano da una guerra indicibile all'altra senza fare una piega, risultando totalmente inumani.

5) per chiudere la trama bisogna tirar fuori dal cilindro la storia che i new-type sono l'evoluzione del genere umano perchè sanno ritirarsi dalla guerra oltre che farla molto meglio degli esseri umani normali.

Questo è sinceramente l'unico punto per cui potrebbe valere la pena leggere questo mattonazzo da 1400 pagine: come tutti sappiamo è dal primo Gundam che solo se si è new-type si riesce a mettere in moto la portentosa macchina da guerra ed allo stesso tempo ci si può connettere mentalmente agli altri new-type per fare discorsi al limite del delirio senza bisogno dell'interfono. In questo Crossbone si da una lettura diversa (che non vi spoilero) e che in effetti ha qualche tipo di valore anche nel rileggere mentalmente le altre molto più degne avventure del robottone bianco più amato del Giappone.