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Dimenticate lo stile lineare di una storia a cui siete abituati. Immergetevi in una storia che ha il sapore di dolce e amaro.
Dove sia la morte che la vita, vengono vissute in modo lento, quasi pacifico. Questo è ciò che mi sentirei di dire se volessi dare un senso all'ambientazione di questa meravigliosa storia, che mi ha toccato fino nel profondo. Nonostante per alcuni, come avevo letto in altre recensioni, il finale potrebbe risultare confusionario, se prestate la giusta attenzione vedrete che non solo c'è una profonda coerenza negli avvenimenti, ma c'è anche qualcosa in più. Quella sensazione di tristezza e rammarico che vi accompagnerà nelle ultime pagine.
The girl from the other side è una fiaba, certo, ma anche una meravigliosa metafora della vita. Dove i conflitti del mondo e le sue vicende travolgono e trasformano i due personaggi che cercano in tutti i modi di trovare un senso di "normalità" nel caos che vivono.
Una bambina dolce e vivace abbandonata in un bosco e una creatura chiamata "maestro" che gli sta accanto. Questi due semplici ingredienti, danno vita ad una delle storie più tenere, più profonde e più intense che ho mai letto in oltre 20 anni di lettura di manga.
Una profondità sottile, che non si percepisce con un impatto visivo violento o una storia travolgente, ma anzi, lo si percepisce pian piano, accompagnato dalle tavole che raccontano tutto in modo lento, ma fermo. Come a voler mettere tanti punti in ogni scena. In ogni frammento della storia.
E collegandoli tutti assieme, si riesce a capire il quadro completo e la profondità che avevamo sotto gli occhi, ma non eravamo capaci di guardare appieno.
Non racconterò ne parti della storia e entrerò nei dettagli tecnici. Non mi competono, ma posso dire per esperienza e per gusto personale che sia una opera non solo valida, ma che merita di stare nello scaffale di ogni amanti di storie "atipiche" e soprattutto profonde.
The girl from the other side riesce a dimostrare che si può raccontare come si faceva una volta, un fiaba che ci rimane impressa nell'anima, dandoci qualcosa che forse spesso troppo spesso dimentichiamo di avere.