Recensione
Yagate kimi ni naru
8.0/10
Vedere animato uno dei manga yuri che maggiormente caratterizzano tale genere emoziona parecchio gli amanti dello stesso: "Yagate Kimi ni Naru", in inglese "Bloom into You", è infatti divenuto un classico, una delle prime opere guardate e/o lette da chi si avvicina al genere yuri.
In questo caso, si tratta della trasposizione animata dell'omonimo manga messa in onda solo tre anni dopo l'inizio della scrittura dell'opera originale, nello specifico nell'autunno del 2018. Essa è composta da (ahimè!) una singola stagione divisa in ben tredici episodi, attraverso cui pian piano si svela una storia romantica senza precedenti.
Innanzitutto, bisogna sottolineare il fatto che si tratta di una trasposizione pedissequa del manga, caratteristica fondamentale per coloro i quali guardano l'animazione dopo aver letto l'opera scritta. Per cui la narrazione, la caratterizzazione dei personaggi e la struttura della vicenda in sé sono esattamente quelle originali create dall'autrice Nio Nakatani.
I personaggi possiedono ognuno una buona caratterizzazione e diverse prospettive da cui osservare le relazioni romantiche proprie e altrui. Proprio quest'ultimo fattore riesce a creare una forte empatia nello spettatore che, anche non ritrovandosi strettamente nella situazione dei personaggi, riesce a cogliere le forti emozioni e preoccupazioni che ognuno di essi percepisce.
La narrazione risulta essere lenta e leggera, ma non annoia, e con assoluta delicatezza indaga nei sentimenti dei personaggi, lasciandone una curiosa disamina allo spettatore.
Oltre a focalizzare l'attenzione sulla storia principale, ossia il cambiamento del rapporto tra le due protagoniste, diversi aspetti sono portati alla luce, provando a instaurare una riflessione nello spettatore. Prima fra tutte vi è il dover fare i conti con una società, e magari anche una famiglia, non del tutto aperta a una relazione omosessuale, in cui anche le dirette interessate sono inconsciamente guidate da tali preconcetti.
Un altro importate punto si riscontra nel fatto che tutti i personaggi sono perlopiù adolescenti, e a quell'età le emozioni costituiscono l'intero loro mondo: c'è quindi chi si vuole mettere alla prova, chi si ostina a non voler provare determinati sentimenti (ad esempio, per non rimanere ferito), chi invece accetta di non essere adatto a provare certe emozioni piuttosto che altre. Si tratta di un mondo aggrovigliato e goffo a cui si sopravvive solamente crescendo.
Tecnicamente parlando, i disegni sono generalmente ben realizzati, fatta eccezione per alcune scene in cui, inspiegabilmente, la qualità del comparto grafico cala a picco. Inoltre, i colori utilizzati rendono appieno le emozioni che traspaiono da determinate scene, rendendo la visione ancora più coinvolgente. Ciò è implementato anche da uno splendido comparto musicale che massimizza l'interesse dello spettatore. Infine, le animazioni sono, così come i disegni, in linea di massima ben realizzate, anche se alle volte "perdono qualche pezzo" qui e lì.
Nonostante, come scritto sopra, la trasposizione emuli alla perfezione l'originale, ciò non vale per tutti e tredici gli episodi, in quanto, una volta giunta la fine, è possibile notare un discostamento significativo dal manga. Inoltre, risulta evidente come nell'anime alcune situazioni siano state lasciate in sospeso.
L'opera animata in sé è ben strutturata, e anche la conclusione studiata ad hoc per essa regge, eppure è chiaro che qualcosa manca all'appello, anche senza far riferimento all'originale. Infatti, si tratta di una conclusione che conclude ben poco e che risulta essere quasi totalmente ad immaginazione dello spettatore, ma in una circostanza in cui quest'ultimo vorrebbe avere decisamente meno dubbi... Non basta solamente la speranza di una risoluzione positiva!
Tralasciando gli sporadici difetti tecnici, alcuni cliché caratteristici del genere yuri e situazioni impensabili a livello reale, l'unica vera problematica potrebbe essere fornita solamente da una conclusione che non colma le aspettative. Problematica che avrebbe potuto essere risolta "velocemente" con l'aggiunta di due/tre episodi a questa stagione, ma portando avanti solo la storia principale, oppure "lentamente", creando una nuova stagione e sviluppando con calma l'intera vicenda.
Ciò però non è sinonimo di un prodotto di scarsa qualità, ma una semplice preferenza che avrebbe reso il tutto migliore.
In definitiva, si tratta di un'ottima opera d'animazione che costituisce un classico del genere e che con un'amabile narrazione riesce a far immedesimare lo spettatore, permettendogli di riflettere riguardo la vicenda e (perché no?!) riguardo sé stesso. Si tratta quindi di un'opera che, qualora se ne avesse l'occasione, va visionata, soprattutto da coloro i quali nutrono anche solo un minimo di interesse nei confronti di tale genere.
Voto: 8/10
In questo caso, si tratta della trasposizione animata dell'omonimo manga messa in onda solo tre anni dopo l'inizio della scrittura dell'opera originale, nello specifico nell'autunno del 2018. Essa è composta da (ahimè!) una singola stagione divisa in ben tredici episodi, attraverso cui pian piano si svela una storia romantica senza precedenti.
Innanzitutto, bisogna sottolineare il fatto che si tratta di una trasposizione pedissequa del manga, caratteristica fondamentale per coloro i quali guardano l'animazione dopo aver letto l'opera scritta. Per cui la narrazione, la caratterizzazione dei personaggi e la struttura della vicenda in sé sono esattamente quelle originali create dall'autrice Nio Nakatani.
I personaggi possiedono ognuno una buona caratterizzazione e diverse prospettive da cui osservare le relazioni romantiche proprie e altrui. Proprio quest'ultimo fattore riesce a creare una forte empatia nello spettatore che, anche non ritrovandosi strettamente nella situazione dei personaggi, riesce a cogliere le forti emozioni e preoccupazioni che ognuno di essi percepisce.
La narrazione risulta essere lenta e leggera, ma non annoia, e con assoluta delicatezza indaga nei sentimenti dei personaggi, lasciandone una curiosa disamina allo spettatore.
Oltre a focalizzare l'attenzione sulla storia principale, ossia il cambiamento del rapporto tra le due protagoniste, diversi aspetti sono portati alla luce, provando a instaurare una riflessione nello spettatore. Prima fra tutte vi è il dover fare i conti con una società, e magari anche una famiglia, non del tutto aperta a una relazione omosessuale, in cui anche le dirette interessate sono inconsciamente guidate da tali preconcetti.
Un altro importate punto si riscontra nel fatto che tutti i personaggi sono perlopiù adolescenti, e a quell'età le emozioni costituiscono l'intero loro mondo: c'è quindi chi si vuole mettere alla prova, chi si ostina a non voler provare determinati sentimenti (ad esempio, per non rimanere ferito), chi invece accetta di non essere adatto a provare certe emozioni piuttosto che altre. Si tratta di un mondo aggrovigliato e goffo a cui si sopravvive solamente crescendo.
Tecnicamente parlando, i disegni sono generalmente ben realizzati, fatta eccezione per alcune scene in cui, inspiegabilmente, la qualità del comparto grafico cala a picco. Inoltre, i colori utilizzati rendono appieno le emozioni che traspaiono da determinate scene, rendendo la visione ancora più coinvolgente. Ciò è implementato anche da uno splendido comparto musicale che massimizza l'interesse dello spettatore. Infine, le animazioni sono, così come i disegni, in linea di massima ben realizzate, anche se alle volte "perdono qualche pezzo" qui e lì.
Nonostante, come scritto sopra, la trasposizione emuli alla perfezione l'originale, ciò non vale per tutti e tredici gli episodi, in quanto, una volta giunta la fine, è possibile notare un discostamento significativo dal manga. Inoltre, risulta evidente come nell'anime alcune situazioni siano state lasciate in sospeso.
L'opera animata in sé è ben strutturata, e anche la conclusione studiata ad hoc per essa regge, eppure è chiaro che qualcosa manca all'appello, anche senza far riferimento all'originale. Infatti, si tratta di una conclusione che conclude ben poco e che risulta essere quasi totalmente ad immaginazione dello spettatore, ma in una circostanza in cui quest'ultimo vorrebbe avere decisamente meno dubbi... Non basta solamente la speranza di una risoluzione positiva!
Tralasciando gli sporadici difetti tecnici, alcuni cliché caratteristici del genere yuri e situazioni impensabili a livello reale, l'unica vera problematica potrebbe essere fornita solamente da una conclusione che non colma le aspettative. Problematica che avrebbe potuto essere risolta "velocemente" con l'aggiunta di due/tre episodi a questa stagione, ma portando avanti solo la storia principale, oppure "lentamente", creando una nuova stagione e sviluppando con calma l'intera vicenda.
Ciò però non è sinonimo di un prodotto di scarsa qualità, ma una semplice preferenza che avrebbe reso il tutto migliore.
In definitiva, si tratta di un'ottima opera d'animazione che costituisce un classico del genere e che con un'amabile narrazione riesce a far immedesimare lo spettatore, permettendogli di riflettere riguardo la vicenda e (perché no?!) riguardo sé stesso. Si tratta quindi di un'opera che, qualora se ne avesse l'occasione, va visionata, soprattutto da coloro i quali nutrono anche solo un minimo di interesse nei confronti di tale genere.
Voto: 8/10
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