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7.5/10
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Recensione: Lookism (Netflix) – Ok, non è solo una storia di bullismo, è una bomba.

Guardate, quando ho iniziato a guardare Lookism, non avevo grandi aspettative, lo ammetto. È tratto da un webtoon, il che di per sé è un buon segno, ma insomma... Un altro dramma coreano sul bullismo e la vita scolastica? Che noia, pensavo.

E invece no, mi ha catturato in un modo che non riesco nemmeno a spiegare.

La premessa, la conosciamo, è quella del doppio corpo. C'è il protagonista, Daniel Park (o Hyeong-seok, come preferisci), che è la classica vittima. Povero ragazzo, davvero. Grasso, basso, bullizzato in modi che ti fanno venire il sangue al cervello. E poi, boom, si sveglia con un corpo nuovo. Un fisico da urlo, bello da morire, praticamente un modello.


La Crudeltà della Bellezza

Il punto forte della serie, per me, è quanto sia spietata nel mostrarci il "lookism". Non è una critica elegante, è una vera e propria sveglia. Daniel passa dall'essere ignorato, deriso, picchiato, a ricevere caffè e complimenti solo perché ha cambiato aspetto. È agghiacciante. Ti fa riflettere su quanto siamo tutti superficiali, anche quando non vogliamo ammetterlo.


Nel suo nuovo corpo, Daniel ha finalmente un assaggio di vita normale. Va a scuola, fa amicizie (alcune un po' strane, come la ragazza ossessionata o Vasco, che è un personaggio fantastico), e scopre che il mondo è molto più facile per chi ha un bell'aspetto. Ma il vero dramma, quello che mi ha tenuto incollato allo schermo, è il suo corpo originale. Quando deve restare lì, da solo, e viene trattato come spazzatura... Mamma mia, sale un senso di tristezza.


Questa doppia vita lo costringe a crescere a una velocità incredibile. Deve capire chi è e chi vuole diventare.


Ma poi... si picchiano. Un sacco. E qui arriva la parte che forse non tutti si aspettavano, soprattutto all'inizio. Lookism si trasforma in un anime di botte da orbi. E lì lo Studio Mir (quelli che hanno fatto cose davvero fighe, insomma) ha tirato fuori il meglio. Le scene di combattimento sono pazzesche. C'è una coreografia, una violenza, che mi ha ricordato un po' certi manhwa di arti marziali. L'evoluzione della trama verso le gang e le risse tra bande... è super veloce.


Questo è un po' il problema, eh. La serie si sbriga troppo. Otto episodi sono davvero pochi per una storia così ricca e, diciamocelo, dopo la parte sul lookism, che è la più riflessiva, si lanciano subito nell'azione. È come se volessero accontentare i fan delle scazzottate, sacrificando un po' di sviluppo. Alcuni personaggi secondari, che nel webtoon sono fondamentali, qui sono solo accennati o compaiono giusto per un paio di pugni.



E la fine? Un cliffhanger che ti fa urlare contro lo schermo. Ti lascia con un sacco di domande in sospeso. È chiaro che l'hanno fatto per pubblicizzare il webtoon, un po' furbetti.



Per concludere...



Se non l'hai visto, te lo consiglio davvero. È un anime che ha coraggio, con una opening che ti entra in testa e ti fa pompare l'adrenalina, e riesce a dire cose importanti (anche se poi si perdono un po' tra un destro e un sinistro). Se fossimo in un mondo perfetto, avrei voluto almeno 12 episodi per dare spazio a tutto.



Voto? Per l'impatto e le botte, un buon 7 e mezzo. È una serie solida, ma incompiuta. Assolutamente da recuperare, ma preparati a voler subito leggere il fumetto dopo, fidati.