Recensione
Claymore
6.0/10
Claymore è davvero un Berserk al femminile?
Quanto a caratteristiche generali ci potrebbe anche stare: si combatte perlopiù con la spada, c'è una certa dose di violenza e gore e c'è persino una versione discount di Griffith.
La storia però prende tutt'altra direzione e narra di un gruppo di guerriere (le claymore) mezze umane e mezze yoma, il cui compito consiste esclusivamente nel dare la caccia a delle creature mostruose, gli yoma appunto, seguendo rigide regole di condotta. Regole di condotta imposte da un'organizzazione non meglio identificata che purtroppo rimarrà tale per tutta la durata dell'anime.
Sostanzialmente sono delle mercenarie che vengono assoldate per liberare città e villaggi da questi mostri che hanno la capacità di confondersi tra la gente ma che non sfuggono alla percezione delle claymore.
Le premesse sono piuttosto stuzzicanti: un anime perlopiù al femminile (ma senza pretese ideologiche), una casta di guerriere in perenne conflitto con la loro natura e con i demoni del loro passato, un'organizzazione ben ramificata che non si sa bene come, riesce a tenerle a bada.
Purtroppo nessuno di questi aspetti viene approfondito appieno.
La trama è piuttosto lineare ed è riassumibile perlopiù in una storia di vendetta, con un focus molto ristretto incentrato solo su una ristretta cerchia personaggi. Nonostante questo a me stava comunque piacendo, almeno inizialmente.
Già nel primo episodio la protagonista Claire ci viene presentata molto bene con tanto di entrata in scena ad effetto. Certo, le reazioni dei cittadini al passaggio di una biondina col fisico da indossatrice e "gli occhi d'argento" non sono le stesse che avrei avuto io, ma vabbe', perdoniamoli;).
Anche il rapporto con Raki, ragazzino sfortunato che la seguirà nel corso dell'avventura, ha una bella costruzione.
Ho trovato particolarmente interessante la questione del "limite": essendo guerriere mezze umane e mezze yoma posso accedere a determinate abilità che tornano molto utili in battaglia, il problema è che più ne abusano, più perdono il contatto con la loro parte umana e nei casi più gravi le portano a trasformarsi in mostri dissennati. Ergo rimangono lacerate fra la scelta di facilitarsi la vita a proprio rischio e pericolo e la voglia di mantenere la propia umanità al prezzo di grosse sofferenze.
I primi 9-10 episodi sono scritti molto bene, nulla di eclatante quanto a complessità ma hanno un bel grip emotivo; poi si rompe qualcosa, sembra quasi che la sceneggiatura passi di mano. I dialoghi scadono nel ripetitivo e nel banalotto, saltano gli equilibri, in particolare riguardo la questione del "limite", i combattimenti diventano più "pirotecnici" e meno "tecnici" e, come spesso accade anche negli anime più riusciti, si incomincia ad abusare di flashback, visioni ecc.
Alla lunga anche l'esagerata predominanza di donzelle inizia a stancare e si fa sentire la mancanza di qualche figura maschile di spessore che faccia un po' da contraltare all'esuberanza femminile. Inoltre (e qui mi farò sicuramente qualche nemico) avrei gradito un pizzico in più di "fanservice" in più, se non altro perchè in alcune scene si nota palesemente una volontà autocensoria.
Due parole sul lato tecnico-artistico. A me il design delle claymore è piaciuto tantissimo, in particolare quello di Claire, tanto angelica quanto risoluta. E vi dirò, sono riusciti a rendere in qualche modo affascinante persino la loro versione yoma.
Molto bello anche il disegno delle uniformi che enfatizzano ancora di più l'eleganza delle protagoniste.
Meno belli i colori, piuttosto slavati e con una fastidiosa dominanza ocra e i volti maschili che si somigliano un po' tutti.
Con le animazioni sono andati un po' "al risparmio", nel senso che si fa un po' un abuso di mosse fulminee a figura immobile (sulla falsariga dei 100 pugni di Hokuto per intenderci).
Al netto di tutto ne consiglio comunque la visione, se non altro per l'originalità del soggetto e per la qualità dei primi episodi, però dovete mettere in conto che è un'opera non completa. Si capisce benissimo che ci sarebbe dovuta essere almeno un'altra stagione, stagione che probabilmente non vedremo mai visto che ormai sono passati un po' di anni.
Quanto a caratteristiche generali ci potrebbe anche stare: si combatte perlopiù con la spada, c'è una certa dose di violenza e gore e c'è persino una versione discount di Griffith.
La storia però prende tutt'altra direzione e narra di un gruppo di guerriere (le claymore) mezze umane e mezze yoma, il cui compito consiste esclusivamente nel dare la caccia a delle creature mostruose, gli yoma appunto, seguendo rigide regole di condotta. Regole di condotta imposte da un'organizzazione non meglio identificata che purtroppo rimarrà tale per tutta la durata dell'anime.
Sostanzialmente sono delle mercenarie che vengono assoldate per liberare città e villaggi da questi mostri che hanno la capacità di confondersi tra la gente ma che non sfuggono alla percezione delle claymore.
Le premesse sono piuttosto stuzzicanti: un anime perlopiù al femminile (ma senza pretese ideologiche), una casta di guerriere in perenne conflitto con la loro natura e con i demoni del loro passato, un'organizzazione ben ramificata che non si sa bene come, riesce a tenerle a bada.
Purtroppo nessuno di questi aspetti viene approfondito appieno.
La trama è piuttosto lineare ed è riassumibile perlopiù in una storia di vendetta, con un focus molto ristretto incentrato solo su una ristretta cerchia personaggi. Nonostante questo a me stava comunque piacendo, almeno inizialmente.
Già nel primo episodio la protagonista Claire ci viene presentata molto bene con tanto di entrata in scena ad effetto. Certo, le reazioni dei cittadini al passaggio di una biondina col fisico da indossatrice e "gli occhi d'argento" non sono le stesse che avrei avuto io, ma vabbe', perdoniamoli;).
Anche il rapporto con Raki, ragazzino sfortunato che la seguirà nel corso dell'avventura, ha una bella costruzione.
Ho trovato particolarmente interessante la questione del "limite": essendo guerriere mezze umane e mezze yoma posso accedere a determinate abilità che tornano molto utili in battaglia, il problema è che più ne abusano, più perdono il contatto con la loro parte umana e nei casi più gravi le portano a trasformarsi in mostri dissennati. Ergo rimangono lacerate fra la scelta di facilitarsi la vita a proprio rischio e pericolo e la voglia di mantenere la propia umanità al prezzo di grosse sofferenze.
I primi 9-10 episodi sono scritti molto bene, nulla di eclatante quanto a complessità ma hanno un bel grip emotivo; poi si rompe qualcosa, sembra quasi che la sceneggiatura passi di mano. I dialoghi scadono nel ripetitivo e nel banalotto, saltano gli equilibri, in particolare riguardo la questione del "limite", i combattimenti diventano più "pirotecnici" e meno "tecnici" e, come spesso accade anche negli anime più riusciti, si incomincia ad abusare di flashback, visioni ecc.
Alla lunga anche l'esagerata predominanza di donzelle inizia a stancare e si fa sentire la mancanza di qualche figura maschile di spessore che faccia un po' da contraltare all'esuberanza femminile. Inoltre (e qui mi farò sicuramente qualche nemico) avrei gradito un pizzico in più di "fanservice" in più, se non altro perchè in alcune scene si nota palesemente una volontà autocensoria.
Due parole sul lato tecnico-artistico. A me il design delle claymore è piaciuto tantissimo, in particolare quello di Claire, tanto angelica quanto risoluta. E vi dirò, sono riusciti a rendere in qualche modo affascinante persino la loro versione yoma.
Molto bello anche il disegno delle uniformi che enfatizzano ancora di più l'eleganza delle protagoniste.
Meno belli i colori, piuttosto slavati e con una fastidiosa dominanza ocra e i volti maschili che si somigliano un po' tutti.
Con le animazioni sono andati un po' "al risparmio", nel senso che si fa un po' un abuso di mosse fulminee a figura immobile (sulla falsariga dei 100 pugni di Hokuto per intenderci).
Al netto di tutto ne consiglio comunque la visione, se non altro per l'originalità del soggetto e per la qualità dei primi episodi, però dovete mettere in conto che è un'opera non completa. Si capisce benissimo che ci sarebbe dovuta essere almeno un'altra stagione, stagione che probabilmente non vedremo mai visto che ormai sono passati un po' di anni.
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