Recensione
Tomie
8.0/10
Ho appena finito "Tomie' di Junji Ito, pubblicato da J-pop. Un volume davvero imponente, bellissimo da vedere ma decisamente scomodo da maneggiare per via del formato e del peso.
La trama segue la misteriosa e inquietante figura di Tomie attraverso una lunga serie di capitoli che, pur essendo autoconclusivi, finiscono per collegarsi tra loro e costruire un’unica grande storia. È affascinante vedere come Ito sia riuscito a creare una struttura che cresce, evolve e ritorna su sé stessa. Anche qui ritroviamo il suo classico finale “aperto”, quel non detto che lascia una sensazione di incompiuto e che ormai è un suo marchio distintivo.
I personaggi funzionano molto bene, soprattutto Tomie, che domina completamente l’opera. È uno dei personaggi più iconici creati da Junji Ito: magnetica, disturbante, seducente e imprevedibile. Ogni individuo che entra in contatto con lei reagisce in modi estremi, e questo genera sempre situazioni potenti e mai ripetitive. Nonostante la lunghezza, l’interesse non cala proprio per il modo in cui Tomie riesce sempre a trasformare tutto attorno a sé.
Le tematiche affrontano diversi punti chiave dell’immaginario di Ito: l’ossessione, la bellezza come maledizione, la disgregazione dell’identità, la fragilità umana.
I disegni mostrano un Junji Ito più giovane, ma dove comunque il tratto è già riconoscibile. Si percepisce l’evoluzione dell’autore man mano che si avanza nella lettura, ed è anche questo uno degli aspetti più interessanti del volume.
Nel complesso "Tomie" è una lettura molto valida e importante, una lettura obbligatoria per chi vuole conoscere davvero il maestro Junji Ito. Una storia lunga, ricca, disturbante e con una protagonista che rimane impressa come poche altre. Il mio voto finale è un 8/10.
La trama segue la misteriosa e inquietante figura di Tomie attraverso una lunga serie di capitoli che, pur essendo autoconclusivi, finiscono per collegarsi tra loro e costruire un’unica grande storia. È affascinante vedere come Ito sia riuscito a creare una struttura che cresce, evolve e ritorna su sé stessa. Anche qui ritroviamo il suo classico finale “aperto”, quel non detto che lascia una sensazione di incompiuto e che ormai è un suo marchio distintivo.
I personaggi funzionano molto bene, soprattutto Tomie, che domina completamente l’opera. È uno dei personaggi più iconici creati da Junji Ito: magnetica, disturbante, seducente e imprevedibile. Ogni individuo che entra in contatto con lei reagisce in modi estremi, e questo genera sempre situazioni potenti e mai ripetitive. Nonostante la lunghezza, l’interesse non cala proprio per il modo in cui Tomie riesce sempre a trasformare tutto attorno a sé.
Le tematiche affrontano diversi punti chiave dell’immaginario di Ito: l’ossessione, la bellezza come maledizione, la disgregazione dell’identità, la fragilità umana.
I disegni mostrano un Junji Ito più giovane, ma dove comunque il tratto è già riconoscibile. Si percepisce l’evoluzione dell’autore man mano che si avanza nella lettura, ed è anche questo uno degli aspetti più interessanti del volume.
Nel complesso "Tomie" è una lettura molto valida e importante, una lettura obbligatoria per chi vuole conoscere davvero il maestro Junji Ito. Una storia lunga, ricca, disturbante e con una protagonista che rimane impressa come poche altre. Il mio voto finale è un 8/10.
News