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Ebbene si, devo ammetterlo, anche dopo molti anni sento ancora la delusione datami dall’anime Clockwork planet, così ho provato a trovare una risposta leggendo il manga, non lungo, non breve, dato che sono 10 tankoboon. Non ho trovato quello che cercavo o, meglio, l’ho trovato solo in parte. Siamo in pianeta Terra totalmente diverso da quello che conosciamo, dato che è tutta ricoperta d’ingranaggi grazie al genio del famoso scienziato Y. Ma dopo mille anni Naoto Miura, un ragazzino dall’udito incredibile e dall’immensa abilità manuale, dovrà affrontare la sfida più grande, ovvero curare il mondo dato che la tecnologia di Y sta perdendo colpi, è proprio il caso di dirlo. Ad aiutarlo saranno la geniale Marie che, essendo una meister ha studiato tecnologia ad altissimo livello, nonché la splendida androide Yuzu, creata da Y in persona. Come comprimari avremo l’androide tutore di Marie, una macchina dalle sembianze di bambina creata da Y, un cyborg combattente e la stessa imperatrice del Giappone. La storia procede più a lungo che nel manga e si riesce a capire meglio perché i nostri siano diventati terroristi: dato che il mondo certe cose non vuole capirle, ci vuole qualcuno che lo riporti sulla retta via con le maniere forti. Ma in ogni caso il risultato è ancora insufficiente, dato che molte cose non vengono approfondite a dovere e molte domande restano senza risposta. Anche il rapporto con Yuzu non è al livello delle aspettative che sarebbe lecito, dato il tipo di storia. La grafica è buona e la regia delle tavole valida. Nel complesso non riesco ancora a capire se sia meglio guardare prima l’anime e poi passare al manga o leggere solo il manga o non aver proprio a che fare con questa storia. In definitiva più di un severo sei non mi sento di dare.