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“Phantom Stalker Woman” è un volume unico di Minetaro Mochizuki, pubblicato da Star Comics nella collana Umami. Avendo già letto altri titoli della stessa collezione, ho deciso di recuperare anche questo e, devo dirlo, è stata una lettura che mi ha preso fin da subito.



La trama ruota attorno alla figura di una stalker e alle conseguenze delle sue ossessioni. È una storia che scorre velocissima, quasi magnetica, con un ritmo adrenalinico che ti tiene incollato alle pagine dall’inizio alla fine. Non è un horror classico, non ci sono mostri o elementi soprannaturali evidenti, ma l’angoscia è sempre presente e cresce capitolo dopo capitolo in modo sottile e disturbante.



I personaggi funzionano bene per quello che l’opera vuole raccontare. Non c’è un grande approfondimento psicologico, anche perché la storia è breve, ma sono costruiti in modo efficace e riescono a trasmettere tensione e disagio. La figura della stalker è sicuramente il fulcro del racconto ed è resa in maniera convincente, risultando inquietante proprio per quanto è “umana”.



Le tematiche sono molto attuali e macabre a modo loro: ossessione, controllo, perdita dei limiti e paura costante. È un tipo di horror più realistico, che colpisce perché potrebbe accadere davvero. Non cerca lo shock visivo, ma lavora più sulla tensione psicologica e sull’ansia che si accumula durante la lettura.



I disegni non sono sensazionali o particolarmente spettacolari, ma nel contesto funzionano. Sono esattamente il tipo di tavole che mi aspettavo da un’opera del genere. Le espressioni dei personaggi sono fatte bene e aiutano molto a rendere credibili le situazioni e il clima di inquietudine generale.



Nel complesso “Phantom Stalker Woman” è stata una lettura breve ma intensa che mi ha lasciato soddisfatto. Il finale è volutamente aperto restando coerente con il tono dell’opera. Unica pecca è la durata del volume, l'autore avrebbe potuto dilungarsi nelle vicende o approfondire la storia della stalker. Nel complesso un volume che consiglio a chi cerca un horror "diverso", personalmente mi ha fatto venire voglia di recuperare altre opere del maestro Mochizuki. Voto finale 7.5/10.