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Marco23111988

Episodi visti: 115/115 --- Voto 8
"Candy Candy" è una vera e propria icona degli anime arrivati in Italia negli anni '80, talmente iconico che neppure la diatriba legale tra le autrici, il fatto che non venga più trasmesso in TV dal 1997 o che non ne venga più riproposto il manga, sono riusciti a farlo dimenticare; secondo me è la dimostrazione che puoi censurare, cancellare ma, specie grazie a Internet, non puoi far dimenticare. Io ho sempre sentito parlare di "Candy Candy" ma del fatto che non sia stato più trasmesso in TV da così tanto tempo non ne ero proprio a conoscenza, fino a che non mi sono deciso, alla veneranda età di 35 anni, a visionarlo, in un periodo in cui stavo recuperando per nostalgia vari cartoni degli anni '70/'80, una cosa che, inizialmente avevo deciso di fare più per "cultura" che per altro, ma che si è invece rivelata un'esperienza..

Forse ai giorni nostri potrà sembrare molto banale, perché ormai di orfanelle buone come il pane, bulli come Neal o Iriza e giovani ribelli dal cuore d'oro come Terence o misteriosi tutori legali, è pieno il mondo dell'animazione giapponese, ma per la stragrande maggioranza dei casi tutti questi topoi o clichè narrativi risalgono proprio a Candy, la stessa usanza di fare anime ambientati nell'800 europeo o statunitense risale proprio a Candy (all'epoca c'erano stati giusto i primissimi anime Meisaku: Heidi, il fedele Patrasch, e stava venendo trasmesso Marco dagli Appennini alle Ande).
Aldilà di questo Io credo che il vero motivo del successo di Candy non sia da attribuire tanto alla sua originalità quanto ai vari avvenimenti, ai personaggi e alla crescita della protagonista, posso capire quelli che non l'apprezzano, a volte questo tipo di personaggi possono essere di una bontà e di una stucchevolezza davvero snervanti, Candy secondo me non è nemmeno tra le peggiori in questo senso, anche la cosa che tutti i personaggi maschili che si avvicinano alla sua età si innamorino di lei dopo un po' stufa, ma il percorso che fa da orfana a figlia adottiva a ragazza consapevole di quello che vuole mi è piaciuta molto, e le sue storie d'amore meritano comunque un approfondimento.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

I vari amori di Candy, non sono campati per aria, a parte due ma solo in parte, ma altro non sono che i diversi tipi di amori che puoi trovare nella vita: l'amore adolescenziale per Anthony, quello ardente passionale per Terence e quello del destino per Albert, potevano comunque risparmiarsi l'ennesimo Andrew che si prendeva una cotta per lei, da dire che potrebbe anche rappresentare la cotta che hai per una ragazza mentre non ti accorgi della tua amica innamorata di te, tutto sommato non è nemmeno poi cosi forzato, anche il fatto che uno che ti tratta male fino al giorno prima all'improvviso ti dica di volerti sposare, si è l'ennesimo personaggio che si innamora della protagonista, il suo cambio di opinione su di lei, tra l'altro, è davvero troppo repentino ma allo stesso tempo il modo in cui tutto a un tratto decide che devi essere sua, che non importa quello che pensi o quello che pensava lui, ora ha cambiato idea e vuole che tu dimentica tutto, arrivando alle minacce, per quanto non sia piaciuta neppure a me come è stata sviluppata non è nemmeno cosi improbabile che uno possa volerti per il puro gusto di possederti.

I personaggi che ho preferito in assoluto sono Albert e Terence. Mi piacciono perché rappresentano due tipi diversi di uomini ideali e sono affascinanti nella caratterizzazione: Terence per il suo passato tormentato, l'essere un bullo dal cuore d'oro che però matura, Albert per essere l'uomo buono quanto misterioso, che appare sempre quando c'è bisogno di aiuto, di animo sensibile, amante della natura, pure lui alla fine un po' ribelle, considerando la sua famiglia.
Entrambi hanno le loro luci e ombre e non mi sento davvero per tifare per nessuno di loro, nemmeno su chi debba stare con Candy e qui rischio di dire una cosa impopolare: di solito la gente è spaccata tra questi due personaggi e con chi tra loro Candy finisca alla fine, a me pare abbastanza palese che il finale, almeno nella versione originale giapponese che vi consiglio di recuperare, voglia far pensare a un futuro per la protagonista con il suo "Principe della collina", per tutta la storia Candy non pensa ad altro che a chi potrebbe essere il suo misterioso principe comparso su quella collina quando era ancora piccola, e il finale fa pensare che starà con lui, nonostante nella versione nostrana vogliano far intendere altro. Ma ammetto che, pure in originale, è un finale semi aperto, non viene mai detto esplicitamente che Candy starà con lui e nemmeno che il "principe" la consideri più di una figlia o di una sorella, e secondo me è stato giusto tenere questo dubbio, la storia di Candy non è tanto una storia d'amore quanto una storia di crescita, crescita attraverso le gioie ma anche i dolori e l'amore è visto in tutte le sue angolazioni (l'amore tra fratelli, l'amore della zia Erol, nonostante il pessimo carattere e il suo odio per la protagonista, per i nipoti, l'amicizia ecc..) concludere il tutto con Candy che si sposava, sarebbe stato un completamento del suo percorso, specie se visto con la mente di quell'epoca, ma questa serie ci fa vedere chiaramente che il desiderio di una donna può anche essere altro, oltre al trovare un marito, vediamo una ragazzina farcela per conto suo, trovare un lavoro che ama, rifiutare le avances di chi è ricco ma arrogante e presuntuoso, e per questo secondo me è giusto lasciare il dubbio su un eventuale matrimonio. So bene che questa mia opinione non è assolutamente condivisa dalla maggioranza e che probabilmente verrò preso a insulti per quello che ho scritto ma è il mio modo di vedere le cose. In realtà ho pure dei dubbi che questo fosse il vero scopo delle autrici, anche per via del fanatismo del fandom, a volte credo che avessero paura di mettersi contro una parte di fan piuttosto che l'altra, tant'è che abbiamo aspettato 40 anni per un sequel formato romanzo che continua con questa ambiguità su chi effettivamente sarebbe il marito di Candy, un dubbio che, probabilmente sono l'unico a pensare, tutto sommato è giusto che rimanga tale, la storia ha ben altro da raccontare

Candy Candy è insomma non una storia d'amore ma di tanti amori diversi, che ti fa crescere con le lacrime (mi è veramente dispiaciuto per i personaggi che sono morti, ci sono veramente rimasto male) ma anche le risate (i momenti comici non mancano), il tutto condito da una trama densa di eventi, senza punti morti, che nonostante senta il peso dei suoi anni continua a rimanere impresso nell'immaginario collettivo, nonostante non venga più riproposto in TV e speriamo che un giorno possa tornare, perché è triste che un anime cosi iconico possa essere reperito sono per vie illegali.


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Peter Silver

Episodi visti: 115/115 --- Voto 10
Attenzione: contiene spoiler

Quando devo parlare di questo anime, ho sempre un magone al cuore: purtroppo la disputa sulla copyright delle due autrici continua, il rancore non è stato messo da parte e quindi sono vent'anni che non si può rivedere questo fantastico anime.

Candy Candy è un anime meraviglioso, nonostante l'animazione lascia a desiderare la storia, le musiche sono qualcosa che fanno sognare, un cult che nonostante gli anni rimarrà immortale. La storia di Candy è molto particolare alquanto originale proprio perché è drammatico: a differenza di molti altri anime non finisce bene, ma ha un finale agrodolce.
Candy è una bambina sfortunata e dà grandi insegnamenti, poiché la vita come può essere bella può anche essere crudele, ma non bisogna mai arrendersi e bisogna sempre andare avanti.
Candy non ha avuto un'infanzia felice, almeno una volta che ha dovuto abbandonare la sua vita felice con suor Maria e miss Pony iniziando un calvario di grosse difficoltà, dai problemi con la famiglia Legan alle difficoltà con gli Andrew per via della morte del suo caro Antony (una morte, quella di questo personaggio che forse nessuno è mai riuscito ad accettare).

Ciò che affascinato tutti quanti è stato soprattutto la storia con Terence, un amore travagliato, di cui una dolce ragazzina con un bellissimo e ribelle giovanotto che nonostante i bruschi modi la ama più di chiunque altro. L'anime va avanti e ha la possibilità di catturarti con una storia che diventa sempre più bella, l'evoluzione dei personaggi, le amicizie e soprattutto la parte di quando lei lavora come infermiera: diventa sempre tutto più bello, finché si scopre chi era quell' affascinante principe della collina...
Il finale originale (e non quello della Mediaset) è agrodolce, però, nonostante tutto, è sempre bello perché non ha il classico finale scontato da happy ending.
È un anime che rimarrà sempre nella storia e che si spera, un giorno magari possa riavere la giustizia che non ha potuto più ottenere per colpa di una disputa...
Malgrado l'animazione sia fatta male, lo consiglio proprio per le musiche e per la sceneggiatura. Lo consiglio a chi ha un animo romantico e soprattutto alle persone a cui piacciono le storie drammatiche.

Voto: 10


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Geisha-chan

Episodi visti: 115/115 --- Voto 10
'Candy Candy' è una serie TV che mi ha davvero colpita in tutti i sensi. Mi ha talmente colpito la storia dolce, ma allo stesso tempo drammatica, che l'ho rivista due volte. La trama si concentra sulle vicende di una bambina orfana, appunto Candy. Le sue vicende sono, come ho già accennato prima, sia dolci sia drammatiche. Ci sono una serie di fraintendimenti, che porteranno Candy sulla strada sbagliata, a conoscere e convivere con persone che non l'accettano ma addirittura la sfruttano. In questo anime si nota molto la provvidenza, ci fa capire e osservare cose molto importanti, anche ai più giovani. La serie va poi facilmente a tramutarsi in una storia drammatica, a seguito di morti inaspettate che porteranno la nostra protagonista alla tristezza. Ecco che però dopo il periodo brutto viene sempre quello bello in questa serie. Ci troviamo poi davanti a una scelta della nostra protagonista, che sarebbe quella di diventare infermiera. Insomma, una serie che merita tanto, sia per la storia, sia per i personaggi simpatici sia per i personaggi cattivi che possono suscitare rabbia. Ci sono una serie di vicende affascinanti di cui mi sono innamorata, vicende che non sono affatto pesanti e ripetitive.


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micheles

Episodi visti: 115/115 --- Voto 9
"Candy Candy" è stato il primo anime shoujo ad apparire in Italia, nel lontano 1980. Per questo gode di un seguito vastissimo tra i membri della Goldrake Generation e non solo, visto che è stato ritrasmesso più volte nel corso degli anni e gli amori di Candy con Anthony e Terence hanno fatto sospirare più di una generazione di ragazzine. Gli aspetti sentimentali non sono comunque gli unici presenti, visto che "Candy Candy" è soprattutto un racconto di formazione. Con il tempo molti anime e manga di ambientazione storica sono arrivati in Italia, ma "Candy Candy" resta a ragione uno dei più celebri e dei più meritevoli.

Tratto da un manga del 1975 di Kyoko Mizuki (storia) e Yumiko Igarashi (disegni) l'anime di "Candy Candy" racconta le avventure di una giovane orfana che sogna di fare l'infermiera nel middlewest americano, negli anni a cavallo della prima guerra mondiale. La mastodontica trama, che si dipana in ben 115 episodi, narra la vita di Candy dalla nascita alla giovinezza, passando per l'infanzia e l'adolescenza. Candy vive in mezzo ai due mondi: nata orfana poverissima, entra a far parte dell'alta società e ne esce per vivere nel mondo reale.
Nella prima parte Candy viene assunta come cameriera in una nobile famiglia e viene successivamente adottata dal misterioso zio William. Nella seconda parte Candy studia in un esclusivo collegio inglese. Nella terza parte infine Candy studia come infermiera a Chicago.

Vale la pena di notare che il bullismo, le invidie e le cattiverie femminili, tipiche di una quantità di anime dell'epoca, si sono viste per la prima volta in Italia in "Candy Candy". Rivedendolo con mia moglie qualche anno fa siamo stati impressionati dalla violenza psicologica presente in quest'anime e non ne consiglierei la visione ai bambini in assenza dei genitori, come lo guardavamo noi alle elementari. Ne consiglio invece la visione dai 12 anni in su, specialmente a chi è cresciuto con gli shoujo moderni a lieto fine obbligatorio, perché "Candy Candy" non è assolutamente scontato. Anche se la maggior parte dell'anime è fortunatamente allegra, conviene comunque fare scorta di fazzoletti ed essere preparati a scene molto dure.

Come valutare "Candy Candy"? Rivedendolo da adulto l'ho apprezzato più di quanto ricordavo. Posso dire che intrattiene e appassiona per tutte le 115 puntate, che il livello di coinvolgimento è sempre molto altro (a volte anche troppo, certe puntate fanno stare fisicamente male), che colori e chara design sono di prima classe per gli anni settanta, che i personaggi vengono costruiti magistralmente, che l'intreccio da romanzo d'appendice è pensato alla perfezione. Le voci sono perfette, specialmente quella di Candy, doppiata da Laura Boccanera. Lo metterei circa alla pari di "Georgie" e non prende 10 solo perché esiste "Lady Oscar". Da vedere.


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Leslie_burke

Episodi visti: 115/115 --- Voto 7
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Quest'anime mi ha accompagnato a lungo durante l'infanzia, e mi sono ritrovata a rivederlo per fare compagnia a una persona a me cara. Quindi, posso scrivere una recensione alla luce dei miei 16 anni.

La storia parla di un orfanella ignara delle sue origini, la dolce Candy Candy. I primi episodi parlano quindi della sua infanzia in orfanotrofio insieme alla sua migliore amica, e, fin qui, tutto rose e fiori. Ma poi, la trama si evolve, ponendo una Candy che entra timidamente nell'età adolescenziale di fronte a grosse sfide, che supererà più o meno con successo. Conosce anche il suo primo grande amore, che crede di vedere prima su una collina, e poi conosce meglio; muore però sotto i suoi occhi a causa di un incidente a cavallo.
Candy si trasferisce quindi prima in un college, dove s'innamora di un altro ragazzo, e poi sui campi di battaglia come infermiera, dove si prende particolarmente cura di un uomo misterioso. Intanto scopre di essere di nobili origini, e che le è stato imposto un matrimonio, con un ragazzo di cui era stata serva, e che lei odia. Tuttavia, uno zio benevolo si mette in mezzo, e salta tutto. La storia si conclude con Candy che scopre che lo zio è il ragazzo misterioso incontrato prima da piccola, poi curato sul campo di battaglia. La trama è molto riassunta, ma potete capire che non lascia mai tempo per annoiarsi.

I caratteri dei personaggi sono invece un po' più piatti; le persone o amano Candy o la odiano. Quest'ultima risulta spesso un po' troppo superficiale, ma mostra comunque dei solidi valori, come la bontà, la gentilezza, il coraggio e soprattutto un'infinita forza d'animo.
Anche i disegni lasciano un po' a desiderare; per una storia del genere capisco che i disegni semplici siano adatti, e creino l'atmosfera giusta, ma penalizzano molto gli sfondi e le espressioni.


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Sonoko

Episodi visti: 115/115 --- Voto 8
Candy Candy è stato uno dei primi anime che ho visto, purtroppo è passato parecchio tempo dalla sua ultima messa in onda, a causa dell'ancora irrisolta questione legale fra la sceneggiatrice Mizuki e la disegnatrice Igarashi. Ciò è un vero peccato, anche perché l'anime costituisce una vera pietra miliare delle serie sentimentali dell'epoca in cui la TV proponeva molte serie bellissime.

Sinceramente la protagonista non mi è mai stata particolarmente simpatica, anzi, ammetto che soprattutto in certi punti l'ho proprio odiata, sia perché non riuscivo a capire come mai tutti, ma proprio tutti, i personaggi maschili suoi coetanei s'innamorassero di lei, sia perché a volte mi pareva davvero troppo tonta, per come continuava a farsi abbindolare dai fratelli Legan, che a lungo andare erano diventati fin troppo prevedibili; tuttavia la storia era molto coinvolgente, una vera soap opera, che ti lasciava con un'enorme curiosità alla fine di ogni episodio.
E nonostante la sua persistente ingenuità, la protagonista vive un complesso percorso di crescita, non solo per il fatto che alla fine diventa una persona più matura e responsabile e trova la sua strada professionale, ma anche per i diversi amori che vive in questa decina d'anni in cui si articola la trama: la cotta infantile per il principe della collina, il primo amore adolescenziale per Anthony, la travolgente ed appassionata storia con Terence eccetera.

Ho saputo di recente che il finale dell'anime non è quello originale del manga, e questo mi fa apprezzare il tutto ancora di più, mi piacerebbe davvero tanto leggere la <i>vera</i> versione cartacea, ed evidenzio vera perché il fumetto che propose la Fabbri all'epoca non lo era, sia per probabili censure - non ne sono certa, ma lo immagino - sia e soprattutto perché alle due serie regolari ne seguiva una fantomatica terza che altro non era che una lunghissima delirante invenzione tutta italiana.

Login

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Login

Episodi visti: 115/115 --- Voto 4
Troppi episodi per una storia di una bambina patetica, incapace e superficiale fino alla fine. Considerarla un riferimento per qualcosa è veramente deprimente, Cappuccetto Rosso è un'Opera Dantesca al confronto. Comunque la mancanza di qualunque forma di trama coerente, anche minima, è uno standard per la stramaggioranza degli anime che ho visto. Candy Candy Si può guardare solo per passare il tempo e poi scordare, perché non ci sarà nulla da ricordare.

P.S.
Una che ama la Natura non coglie i fiori, lo fanno solo gli S**o**i.


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Aduskiev

Episodi visti: 115/115 --- Voto 9
Siamo di fronte a uno degli anime meno “anime” che la storia dell’animazione giapponese abbia mai esportato in Italia. Nato come romanzo, scritto dalla brava Kyoko Mizuki, trasportato in manga dalla Igarashi (anche "mamma" di Giorgie), Candy Candy arriva nel nostro paese nel 1980, trasmesso da reti locali. Perché parlo di un anime “poco anime”? Perché Candy ha più il sapore di una fiction, di una bella ed emozionante fiction televisiva per adolescenti e non. Il format non si incastra con nessuna delle produzioni animate trasmesse in Italia nei primi anni ’80. Anche se a un occhio poco allenato potrebbe sembrare “l’ennesima orfanella” Candy, come vedremo, è molto di più!

La storia è quella di Candice White, un’orfana che, in preda alle avversità e alle brutture della vita non troverà riscatto o il grande amore, ma la pace con se stessa e col mondo, che insegue per 115 puntate. A parte l’introduzione, in cui vediamo Candy bambina alla “Casa di Pony”, il resto della produzione è infatti costellato di drammi, ricatti, soprusi, morti violente e tradimenti. Quella di Candy, infatti, non è la classica vita dell’orfana in balia delle avversità, ma è la vita di una persona sfortunata. Una sfortunata con un cuore grande, ma pur sempre sfortunata. Questo suo grande cuore, questa sua solarità, il sorriso raggiante, gli occhi vivaci, le procureranno pochi (ma veri) amici e tanti nemici. Paradossalmente l’atteggiamento positivo della nostra eroina infatti attirerà quasi sempre su di sé le invidie di qualcuno che, attraverso complessi giochi di potere (un po’ esasperati se poi si pensa al fine ultimo di queste mosse), riusciranno sempre a metterla in difficoltà.

Candy subisce quindi una serie costante di umiliazioni e colpi bassi, dall’inizio alla fine, senza mai mollare la presa, restando aggrappata alla sottile corda della speranza. La speranza appunto ultima a morire, ma la speranza in cosa? Cosa cerca Candy e in cosa spera? A prima vista si potrebbe dire che la ragazza sia in cerca dell’amore di uomo e dell’affetto di una famiglia. In realtà Candy cerca se stessa. È una meravigliosa immagine dell’adolescenza e della difficoltà di crescere, in ogni contesto e in ogni situazione. Nonostante le avventure romanzate della ragazza infatti, il vero nemico di Candy, come lei stessa riconosce più volte, sono i suoi sbagli. Sbagli che però la trasformano, lentamente, dalla bambina spensierata della Casa di Pony alla raggiante studentessa del collegio britannico, alla coscienziosa infermiera di Chicago, fino alle ultime, decisive scelte della sua vita.
Ma in cosa sbaglia questa apparentemente buona e perfetta ragazzina d’inizio XX° secolo? Sbaglia nel riporre fiducia, nel credere ancora e ancora, nell’affidarsi nelle mani sempre sbagliate e sempre invidiose di qualcuno, nell’ostinarsi a non voler camminare da sola. Candy, maturando, capisce che l’unica persona sulla quale deve concentrare le proprie forze è se stessa e questa chiave di lettura introspettiva la porta a un cambiamento lento ma radicale, che la trasforma appunto da bambina in donna.

Il disegno è ben confezionato, con colori vivaci e acquerellati, chiaroscuri nitidi ed efficaci. Bene anche la key animation, considerato l’anno di produzione (1976). Le musiche sono ben collaudate sul filone tragico europeo di metà anni ’70. Sfondi chiari, spesso sfumati con scorci interessanti e, a volte, qualche caduta di stile.
In sostanza un buon prodotto, distribuito ai bambini e non per bambini questo anime appassionò molto più le madri che i figli. Uno shojo d’altri tempi, con una trama fittissima e piena di colpi di scena, accompagnata da un disegno gradevole e ben progettato. Storico. Nove.

Fra X

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Fra X

Episodi visti: 115/115 --- Voto 9
Uno degli shojo più famosi di sempre arrivò da noi circa trent'anni fa. Purtroppo la serie da oltre dieci anni, causa la famosa diatriba tra le due autrici, non è più possibile vederla in TV.
Trasposizione a fumetti di un romanzo della stessa autrice, ha dato un po' le linee guida di certe produzioni al femminile. La nostra eroina si mostra prima come una bimba e poi come una tipa piena d'energia e alquanto scanzonata, comportandosi, soprattutto nel primo caso, da maschiaccio. Avrà a che fare con persone frivole e boriose, ma saprà anche trovare dei veri amici e superare varie difficoltà. Conoscerà diversi ragazzi: dal gentile ed elegante Anthony al ribelle e malinconico Terence e all'avventuroso e anticonvenzionale Albert.
Un' opera non tanto strappalacrime quanto di formazione e vita vissuta come se ne facevano una volta che alterna momenti divertenti e simpatici ad altri più malinconici e tristi.
Il finale della serie animata è diverso da quello del fumetto.


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Nausica

Episodi visti: 115/115 --- Voto 8
<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>

Eccoci di fronte ad uno dei cartoni animati giapponesi più celebri, una vera e propria soap opera d'animazione che, con le sue 115 puntate, fin dalla sua prima messa in onda, negli anni Settanta, ha appassionato grandi e piccini. Infatti chi non si è lasciato coinvolgere dalle tante vicissitudini, spesso tragiche, che vive la bionda protagonista o non ha detestato i fratelli Neal e Iriza e la loro perfidia gratuita?
Da premettere che questo anime non mi ha mai presa completamente, comunque l'ho seguito dall'inizio alla fine, sperando che almeno nel finale Candy potesse trovare un po' di quella felicità ricercata nella sua infanzia e adolescenza.

La vicenda è nota e racconta le vicissitudini di Candy, orfana americana abbandonata appena nata, in una notte di neve, davanti all'orfanotrofio "Casa di Pony". Data la complessità della storia, credo si possa dividere la trama in tre macro aree.
Anzitutto l'inizio della vicenda, ambientata agli inizi del Novecento in America, con l'infanzia spensierata della vivace Candy insieme agli amici della Casa di Pony; il decisivo incontro con il "Principe della Collina"; l'ingresso nella famiglia Legan, dove subisce non pochi soprusi dalla coppia Neal-Iriza, e il successivo passaggio in casa Andrews, dove la piccola orfana conoscerà il primo amore della sua vita, il gentile Anthony.

Proprio con la morte di quest'ultimo, avvenuta in un tragico incidente di caccia, inizia la seconda parte della narrazione, con Candy che parte per l'Inghilterra per studiare nel prestigioso collegio Royal St. Paul di Londra. Proprio nel viaggio di andata la bionda protagonista incontrerà l'irrequieto e affascinante Terence, che scoprirà essere suo compagno di studi e con il quale vivrà numerose avventure e ovviamente un tenero amore.

La terza parte della storia vede Candy, dopo la partenza dall'Inghilterra di Terence a causa dell'ennesimo tranello di Iriza, abbandonare il collegio londinese per far ritorno in America e intraprendere la carriera di infermiera. Proprio in ospedale rincontrerà l'amico di sempre, Albert, senza memoria a causa di un incidente ferroviario, e cercherà di realizzare i suoi sogni, non senza ulteriori ostacoli e difficoltà.

Insomma una trama che non ha nulla da invidiare alla migliore tradizione soap-opera. Infatti nel corso della storia Candy incontrerà tantissimi personaggi e vivrà situazioni paradossali e spesso assurde, che sono rimaste nell'immaginario collettivo (come il suo viaggio in Messico e l'imbarcarsi da clandestina su una nave cargo diretta in America) e hanno fatto chiedere ai telespettatori perchè l'avversa sorte si accanisse tanto contro questa povera ragazza. Eppure il messaggio di fondo è chiaro: nonostante l'avverso destino di non conoscere le proprie origini e le tante vicissitudini incontrate, Candy non si arrende mai e usa tutta la sua vitalità e la sua gioia di vivere per superare i problemi e andare avanti.

Per quanto riguarda il disegno, buono il tratto anche se l'autrice raggiungerà il suo apice con la successiva serie "Georgie". Buono anche il doppiaggio italiano, con una scelta di voci abbastanza azzeccata rispetto ai personaggi dell'anime e al loro percorso psicologico.
Attualmente la messa in onda della serie è bloccata per una controversia legale tra le coautrici dell'anime e dell'omonimo manga, legata all'immenso successo raccolto da Candy non solo in Giappone ma anche in America e in Europa. Speriamo, come appassionata di animazione, che tutto possa concludersi in fretta per permettere ad un cartone storico di poter tornare presto in onda e continuare a raccogliere grandi successi.


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roooo83

Episodi visti: 40/115 --- Voto 5
Sono una grande appassionata di anime del passato, eppure Candy Candy non rientra nella categoria di quelli che mi sono rimasti nel cuore. Forse è proprio il suo essere troppo simile a una soap opera che me lo ha reso quasi odioso. Ancora oggi non so darmi una spiegazione ben precisa, so soltanto che anche se a molte mie coetanee è rimasto impresso come un anime da ricordare, io non sono riuscita ad amarlo neanche un po'...

simona

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simona

Episodi visti: 50/115 --- Voto 6
Sinceramente, Candy nonostante fosse una serie innovativa e che ha fatto la storia dei cartoni animati, non mi ha mai entusiasmato. Una vera e propria telenovela in cui la trama risulta essere, almeno a mio avviso, sempre molto straziante e difficile da reggere, a causa del suo essere orfanella fin da piccolina, della sua vita in collegio e di amori nati e falliti. Per quanto riguarda i personaggi posso dire che quasi tutti, a parte Terence, erano molto cattivi nei suoi confronti, ma nonostante ciò tutto questo dava alla protagonista la speranza per trovare la forza di vivere.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 115/115 --- Voto 10
Chi ritiene che questo cartone sia esclusivamente ad appannaggio di un pubblico femminile si sbaglia di grosso.

Le avversità che la protagonista supera fin da quando è piccola sono notevoli, e non sono tanto diverse da quelle che potrebbe superare un maschietto, collocando di fatto un personaggio femminile come candy di una ragazza che ha la forza d'animo al pari di quella dei maschietti se non di più.

La vita di candy non ha riservato gioie fin da subito orfana e capace di crescere molto in fretta ha una capacità di coraggio e adattamento alle avversità senza pari, laddove l'amore viene visto come qualcosa di fuori portata se non irraggiungibile.

Ma alla fine sono proprio questi legami, uniti a lealtà e forza d'animo che danno la possibilità alla protagonista di non cadere vittima di inganni orditi da signori altolocati e arroganti, l'immagine esatta contraria dell'indole di candy, che alla fine verrà premiata col ritorno alle cose care, le stesse che aveva lasciato, nella speranza di poterne trovare altre.

A volte si cerca la felicità lontano, ed invece la si ha sottomano, a mio avviso è questo il messaggio che vuole mandare quest'opera, piena di strade intricate, ma dove il sentiero verso la felicità viene tracciato proprio dalla dolce protagonista, un anime consigliatissimo e pieno di punti di riflessione.

Punti in cui si denotano alcune problematiche delle ragazze, molto più dure e sofferte di quelle presunte che vengono messe in bella mostra e ai quattro venti oggi in inutili reality che non insegnano nulla della vita.


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Shaka_no_virgo

Episodi visti: 115/115 --- Voto 9
<b>Contiene alcuni spoiler.</b>

Non gli do un 10 perché il chara non è eccelso, ma per uno shoujo di inizio anni '80 è comunque buono.
Candy è stata in Italia la prima soap opera in cartoni mai vista, che ha appassionato grandi e piccini. I trentenni di oggi, dovete crederci, ricordano bene la storia e quelle che all'epoca erano ragazzine penseranno con nostalgia a Terence! La storia vede protagonista Candice White Andrew (il vero nome di Candy) dall'infanzia sino all'età adulta e in 115 episodi vengono narrati 10 anni della vita della protagonista. Una vita tormentata fatta di angherie (Iriza e Neal Legan), grandi amori perduti (Anthony e Terence) e grandi amicizie da portare con sé per sempre (Annie, Patty, Stear ed Archie). In una decade, Candy viene adottata, perde il suo primo amore, viene mandata in collegio in Inghilterra, vive un secondo grande amore con Terence, scappa e torna in America per fare l'infermiera sino all'età adulta dove riuscirà finalmente a liberarsi dell'ombra della famiglia Andrew con una rivelazione sorprendente.
Un cartone da rivedere anche oggi, da far vedere ai propri figli e nipoti. Indimenticabile Terence, che fu amore per molte ragazzine dell'epoca, il prototipo del ragazzo sensibile e gentile dietro la facciata di ribelle ed anarchico.
Candy è un bell'esempio di forza ed ottimismo.
Da non perdere

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 80/115 --- Voto 8
Probabilmente la prima vera "telenovela" anime che abbia mai guardato. In realtà, da bambino, non mi piaceva dato che lo trovavo un anime "per femmine". In effetti non potevo comunque sfuggire alla micidiale struttura seriale che ti lasciava con il classico "cliffhanger" sentimentale tra un episodio e l'altro. Per quel che riguarda la storia posso dire che era davvero lunga e complessa, con una marea di personaggi interessanti che segnano di volta in volta la crescita di Candy, bambina buona e dall'infanzia difficile in un orfanotrofio. Alcuni di questi personaggi poi sono assolutamente deliziosi anche se abbastanza monodimensionali nel loro carattere: Perfidi i fratelli Neil ed Iriza, adorabili i fratelli Antony, Archie e Steve, magnetico ed affascinante il maledetto Terence (mi pare che si chiamasse così) e via via fino alla conclusione tra mille viaggi e peripezie della piccola Candy che diventa adulta. Anime sicuramente ben fatto e da considerare ancora per le nuove generazioni.