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FRANCESCO

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FRANCESCO

Episodi visti: 48/50 --- Voto 9,5
"Getter Robot Go" è un anime del 1991 che non è mai arrivato in Italia e ho avuto modo di vederlo da poco in originale con sottotitoli di fan.
Si tratta di un robot che fa parte del manga della Getter saga, ma che nella versione anime non ha alcun legame con i precedenti "Getter Robot" e "Getter Robot G". In effetti mi risulta che questo anime abbia avuto poco successo forse perché uscito all’alba degli anni Novanta quando ormai i robottoni erano passati di moda e replicava un canovaccio nagaiano non più seguito. Il revival dei robot nagaiani ci sarebbe stato solo a partine da fine anni Novanta e soprattutto in anni Duemila, quando però le nuove proposte si configuravano secondo canoni narrativi più articolati di quelli degli episodi autoconclusivi come in Getter Go e con un numero di puntate molto più limitate (mentre Getter Go seguiva ancora lo standard di anni Settanta e si assestava su ben 50 puntate).

Forse anche l’estetica di questo Getter non ruba particolarmente l’occhio, visto che nella sua prima configurazione si presenta in un blu mare e in un verde petrolio come colori dominanti, mentre le altre sue due versioni Getter Sho e Getter Gai appaiono esteticamente più “contorte” rispetto alle serie Getter originarie, anche perché la loro trasformazione è rigida e non assume l’idea della lega “polimorfica”. In tal senso, si può comprendere perché questa serie sia ritenuta un po’ marginale e poco riuscita rispetto a tutte le altre discendenti dalla tradizione nagaiana. Sul web ho quindi notato giudizi poco entusiasti di chi ne aveva visto solo qualche puntata. In realtà, però, avendola ora vista praticamente per intero (tranne gli episodi 30 e 45 che non ho trovato, ma di cui avevo comunque visto le scene di anticipazioni presentate al termine degli episodi precedenti), devo dire che non mi è affatto dispiaciuta, anzi mi ha sorpreso positivamente. L’animazione ricorda un po’ lo stile di Dancougar e la storia procede in maniera tutto sommato interessante e ben sostenuta. I mostri contro cui Getter robot Go combatte in ogni puntata, denominati bestie meccaniche, e inviati dal professor Randow, che vuole dominare il mondo, hanno un loro stile caratteristico ben definito (richiamando secondo me certi canoni da Alien) e Getter Go si evolve notevolmente dalla sua prima apparizione in versione di prototipo non armato, sino a tutti i passaggi successivi. La serie quindi è incentrata sulle continue battaglie del robot, ma lungo le tante puntate non ci sono passaggi morti da questo punto di vista, perché di puntata in puntata vi sono cambiamenti nelle armi e nelle configurazioni del Getter per poter affrontare il nemico che si perfeziona nelle sue strategie, anche per alcuni cambiamenti che avverranno nell’entourage di Randow; peraltro capita che le battaglie si svolgano fuori dal Giappone, in altre zone del mondo, a seguito dei programmi di invasione di Randow.

Anche i singoli episodi hanno un ritmo abbastanza incalzante e in genere spettacolare: i combattimenti sono avvincenti e li ho trovati ad esempio molto più riusciti rispetto a anime robotici prodotti già in anni Ottanta come Golion o Dancougar. Non male poi i vari personaggi di contorno, ad esempio, dalla parte dei buoni, erano buffi i due piccoli professori aiutanti del professor Tachibana. Forse solo le musiche sono meno memorabili rispetto ai robot nagaiani di anni Settanta (all’inizio la prima sigla non è nemmeno dedicata al Getter, ma dopo alcune puntate, comunque si arriva a una sigla più specifica che non è male), quindi se vi piace il genere robotico, recuperare questo Getter Go può valere la pena: le 50 puntate scorrono tutto sommato piacevolmente, non ci sono passaggi troppo celebrali tipo Evangelion (o come lo stesso Shin Getter Robo- The last day), ma la storia è sempre edificante e ha anche momenti epici (sebbene senza gli apici più melodrammatici di Mazinger, Jeeg, o Goldrake). Pure il finale, nel crescendo delle puntate conclusive ha una sua imponenza. Certamente, Getter Go non raggiunge le vette dei nagaiani più classici, però, per chi oggi apprezza il genere robotico, intrattiene più che bene, secondo me e lo fa in modo lineare e puntuale, direi anche pulito e senza fronzoli superflui. Ovviamente, Getter Go non può avere il carattere di originalità che avevano altri anime (il dottor Randow è tutto sommato una versione di cattivo già vista con il dottor Hell nel Mazinger Z), e non so se può adattarsi alle preferenze narrative di ragazzini attuali, ma per il resto l’ho trovato molto meritevole e sicuramente sottovalutato e sarei contento se magari qualcuno decidesse di doppiarlo e distribuirlo in Italia, visto che per altri robottoni che a suo tempo non erano arrivati da noi, poi questo è stato fatto: penso a Raideen o Dancougar. Sarà anche che mi piacciono tutte le serie Getter sia anime che manga, ma per tutte le motivazioni sopra presentate, per questo Getter Go sono portato a dare un voto assai elevato, ossia 9,5 e spero che questa mia recensione possa essere utile a dare maggiore visibilità a questo anime, visto che sul web non ci sono molte informazioni specifiche.