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Elisa Torino

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Elisa Torino

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Bella la grafica, la storia é scorrevole a tratti. Ogni tanto mi è sembrato di perdere il senso logico degli eventi, ma nell'insieme, l'alternanza di storie a combattimenti rende piacevole la visione. La trama è interessante, intensa, con colpi di scena inaspettati. I personaggi sono complessi, ma ben caratterizzati. Il pensiero guida dietro il quale viene sviluppata la trama è dal mio punto di vista poco sensata, non so se perché culturalmente diverso o perché l'organizzatore maniaco é un pazzo... sta di fatto che il finale è davvero una sorpresa non compiuta... quindi qualcuno mi spieghi come va avanti.


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npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Ci sono delle volte in cui certi anime, pur essendo all'apparenza banali e poco originali, riescono a colpirmi più di quanto m'aspettassi. Uno di questi casi è costituito proprio da questo Hamatora, un titolo che ho cominciato a seguire un po' svogliatamente (anche se le potenzialità per essere un buon "action" erano evidenti sin da subito) ma che poi, quando ha cominciato a calare i suoi assi, è riuscito a vincere a mani basse la partita del mio interesse. Lo scopo di un anime, o di un'opera di qualsiasi altro genere, dovrebbe essere sempre quella di riuscire a trasmettere qualcosa allo spettatore: ilarità, malinconia, tristezza, riflessione e così via. In Hamatora, oltre a casi polizieschi, combattimenti e super poteri, io ci ho visto la descrizione di alcune dinamiche sociali tristemente attuali da cui è possibile derivare una certa visione della natura dell'uomo. Non so, francamente, se ciò è stato voluto dall'autore o se si trova lì solo per puro caso; ma per il solo fatto che c'è non posso non rivolgere il dovuto plauso a quest'opera per la sua profondità.
Diamo un breve sguardo alla trama: In un mondo alternativo al nostro le persone si dividono in due categorie: da un lato abbiamo l'uomo comune mentre dall'altro troviamo i "Minimum holder", ossia persone dotate di una qualche abilità straordinaria. Questi poteri sono sempre innati, ossia presenti nell'individuo già al momento della loro nascita; al fine di sviluppare le proprie capacità i Minimum vengono poi addestrati presso l'Accademia Facultas e, una volta terminati gli studi, verranno loro attribuiti alcuni privilegi come il diritto ad un lavoro o il sostegno nel perseguimento di una determinata carriera. La scena si apre al caffè Nowhere, luogo dove l'agenzia investigativa Hamatora, composta da due ex-studenti ritiratisi dalla Facultas, ossia Nice e Murasaki, ricevono i loro potenziali clienti. La loro attenzione ben presto finirà per concentrarsi su un grave caso di cronaca che si sta verificando proprio in quei giorni: un serial killer ha preso di mira proprio i portatori di un Minimum.
La storia, presa in sé, non sembra effettivamente un granché; cos'ha allora di così speciale questo anime? Come già anticipato è la visione della realtà qui contenuta ad avermi impressionato; adesso cercherò di andare più nel dettaglio.
In Hamatora il mondo si divide in deboli (la gente comune) e in forti (i minimum); regna, dunque, la diseguaglianza. Se lo si segue con attenzione, però, si nota che sebbene nella trama si parli solo di una diversità di forza fisica, in realtà essa sottintende una qualsiasi forma di disuguaglianza, sia essa economica o sociale. Ed infatti la reazione delle persone è proprio quello che avviene in genere in questi casi: demonizzazione mediatica di chi è diverso, la nascita di presunti comitati della moralità pubblica, insulti ed incitazione alla violenza lanciati in forma anonima dalla sicura poltrona di casa. In questo contesto Moral, il cattivo di turno, simboleggia il rivoluzionario, ossia colui che si propone di eliminare qualsiasi forma di disuguaglianza e di creare una società giusta. Ma questa idea è da sempre una mera utopia per cui le tesi di Moral non possono che essere dettate dalla follia e dal delirio di onnipotenza; ed infatti il suo progetto è destinato a naufragare, come succede sempre.
Peccato che l'anime perda troppo tempo in questioni secondarie e/o inutili invece di dedicare più spazio a questa questione, magari approfondendola ancora meglio. Adottando qualche altro accorgimento ne sarebbe potuto venir fuori qualcosa di veramente memorabile.
Ad ogni modo il mio giudizio complessivo è molto buono; speriamo che la seconda serie sia quella della maturità e che possa strapparmi un giudizio ancora migliore.


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Rygar

Episodi visti: 24/12 --- Voto 6
Non si può certo affermare che la stagione invernale 2014 abbia brillato per quantità di titoli validi, e questo Hamatora risulta rientrare perfettamente nella media stagionale del periodo, classificandosi come opera passabile.

Hamatora è una serie della stagione invernale 2014 seguita da una seconda serie (denominata Re:␣Hamatora) nella stagione estiva 2014 della durata complessiva di 24 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2013.

Trama: esiste un'agenzia investigativa di nome "Hamatora", i cui membri sono individui speciali conosciuti con la definizione di "Minimum Holders", ossia individui dotati di poteri e abilità straordinarie. Ciascun "minimum" altro non è che una tipologia di potere unica per persona. I Minimum Holders provengono da un istituto di nome Facultas, e la loro esistenza non è sempre vista di buon occhio da parte dei "normodotati". Protagonisti della storia sono Nice, Murasaki, Hajime e i vari Minimum Holders dell'Hamatora, i quali sono impegnati nel risolvere i vari casi su commissione e a risolvere i conti col loro passato e con chi ha intenzione di sfruttare i Minimum.

Grafica: il prodotto è semplice, inizialmente scarno ma successivamente migliore. Nella prima serie il giudizio grafico era povero, nella seconda serie la situazione è migliorata. Le ambientazioni sono discretamente curate e sono sufficientemente variegate. Le animazioni sono buone, fluide e abbastanza veloci. Il character design è accettabile. Buon monster design.

Sonoro: nulla di eccezionale. Nessun opening risulta particolarmente attraente, sebbene il secondo sia migliore del primo. Lo stesso dicasi per gli ending. Gli OST sono piuttosto gradevoli, lo stesso vale per gli effetti sonori. Buon doppiaggio.

Personaggi: non malvagi anche se sono percettibili dei margini di miglioramento. La caratterizzazione è fondamentalmente buona, anche se a tratti risulta un po' sommaria. Il fattore introspettivo è scarsino ma non indispensabile data la tipologia dell'opera. Un discreto fattore evolutivo è presente. L'interazione s'attesta su buoni livelli.

Sceneggiatura: nemmeno qui si risulta esenti da difetti. La gestione temporale risulta piuttosto semplice, sebbene spesso sia frammentata da vari flashback. Se il principale difetto della prima serie era lo schermo macchiato da chiazze rosse, ora il principale difetto è la presenza d'innumerevoli stacchetti che frazionano l'opera. Il ritmo è un po' altalenante. In alcuni casi è lento, in altri è più movimentato. Le scene d'azione sono ben presenti e spesso ben realizzate. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono nella media. Nota curiosa: è praticamente onnipresente una mascotte tigrata.

Finale: un po' buonista e a tratti forzato, tuttavia riesce ad essere accettabile, completo ed esaustivo. La parola fine sembra essere definitiva.

In sintesi: Hamatora è un'opera accettabile e divertente pur con tutti i suoi limiti e difetti. L'anime sa intrattenere piuttosto bene anche se bisogna soprassedere su più di un difetto. L'opera è consigliata agli amanti delle serie d'azioni non troppo serie e con elementi di commedia.


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TheDarkLord

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Hamatora è un anime del 2014 composto da 12 episodi.
Questa serie invernale era riuscita a colpirmi parecchio per via di alcuni particolari che, trattati bene, avrebbero potuto trasformarlo in un'ottima serie, ma ciò purtroppo non è successo.

Nel nostro mondo esistono persone che possiedono un potere speciale che varia di persona in persona ovvero il "minimum". I nostri protagonisti hanno il dono di questi poteri e fanno parte dell'agenzia investigativa "Hamatora". Questa agenzia si occupa di indagare su casi particolari che hanno come protagonisti le persone munite del minimum. I nostri protagonisti però se la dovranno vedere con dei casi di omicidio di questi portatori che saranno legati a Moral, l'antagonista della storia il quale dice di provare compassione verso i deboli e di volerli aiutare a diventare forte, in modi però molto pericolosi.

Come ho detto prima, questo anime poteva essere sfruttato meglio in quanto i veri elementi presenti in esso non per niente male. Però ciò non è accaduto. Prima di tutto c'è poca caratterizzazione dei personaggi. Ad esempio non è stato sviluppato bene il rapporto di amicizia/rivalità tra Nice e Murasaki, i due membri principali dell'Hamatora ed è un peccato perché sono coloro a cui più ti interessi guardando la serie. Altra cosa negativa sono gli altri membri dell'agenzia investigativa (e non) che non sembrano avere utilità, come Master (che tutto il tempo prepara il caffè) oppure anche Hajime, una ragazza con un grande appetito che però sembra quasi una mascotte (e io speravo di vederla in azione). Mi sono invece sorpreso di come hanno parlato dell'amicizia tra Ratio e Birthday, probabilmente la più riuscita di tutti e la caratterizzazione di personaggi come Art e Moral.

Parlando del lato tecnico, ho apprezzato il character design dei personaggi ma non tanto il disegno che in certi punti si è rivelato abbastanza semplice e poco dettagliato. I colori invece da una parte mi sono piaciuti in certi parti per via della loro luminosità, ma in altri erano un po' esagerati. Gli sfondi sono realizzati abbastanza bene anche se a volte sembrano quasi finti.
Le musiche sono fatte bene e ho apprezzato molto l'opening e l'ending specialmente l'ultima.
I combattimenti, anche se brevi, si dimostrano essere uno dei punti forti dell'anime in quanto sono realizzati molto bene e anche perché riescono a intrattenere molto bene (una cosa che mi ha dato fastidio, ma credo che sia solo un problema mio, è quando Nice usa il suo potere per combattere e vengono usati colori appunto molto forti e psichedelici che in qualche occasione mi hanno fatto un po' male ma, come ho appena detto, probabilmente è un problema mio).

Il finale invece è un cliffhanger che ti lascia spiazzato in quanto fa finire il tutto in fretta dopo un colpo di scena e ti fa venir voglia di vedere subito la seconda stagione per vedere cosa è successo dopo e come va a finire.

Quindi Hamatora è un titolo che poteva essere sfruttato meglio, ma non per questo deve essere buttato via, anzi, consiglio a chi vuole intrattenersi un po' di guardarlo.
In questo periodo sta anche uscendo la seconda stagione e spero molto che certi difetti presenti qui siano migliorati.


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Nyx

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Hamatora è uno di quegli anime nato con buone idee, seppur non originali, ma portato avanti con un po' di sufficienza sotto svariati aspetti. Il comparto tecnico risulta di livello inferiore alla media delle opere di ultima generazione, non si può definire brutto ma in un certo qual modo votato al risparmio e altalenante. Le animazioni sono poche e semplificate, i colori sgargianti, forse anche troppo in certi frangenti, gli sfondi sembrano spesso realizzati con una computer graphic impoverita che non collabora sempre al meglio coi personaggi in primo piano. L'aspetto grafico degli stessi personaggi è semplice e pulito, non particolarmente dettagliato né particolarmente ricercato, sanno tutti più o meno di "già visto", eppure il primo approccio non è affatto negativo, si tratta di elementi interessanti, simpatici e discretamente "misteriosi" che piano piano avremo modo di conoscere meglio anche se forse mai quanto vorremmo.

La trama non brilla per originalità ma si lascia seguire con un certo trasporto, si susseguono episodi pseudo drammatici a fasi ironiche, alcune azzeccate altre decisamente meno, l'antagonista del gruppo principale, ossia il cattivo di turno, ha una caratterizzazione intrigante ma le sue logiche risultano spesso puerilmente deliranti. Hamatora non vuole spingere a fondo il pedale della serietà, anche quando si tratta della caratterizzazione dei suoi personaggi e questo è essenzialmente un grosso limite dell'opera. Il finale di questa serie non mancherà di sorprenderci ma allo stesso tempo ci metterà dinnanzi ad un epilogo essenzialmente aperto con probabilissimi sviluppi in una seconda serie, troppe sono le domande che restano senza risposta.

Hamatora è una serie che mi sento di consigliare a chi cerca un titolo d'azione incentrato su superpoteri, una storia da seguire con una certa leggerezza anche grazie ai numerosi intermezzi comici, ma che riserverà scene di una certa crudezza, quasi splatter. Personalmente avrei gradito un maggiore approfondimento dei personaggi e una connotazione diversa per molti di essi, degli sviluppi narrativi incentrati maggiormente sul serioso e una maggiore incisività delle fasi dei combattimenti, spesso gestite in modo frettoloso, avrei evitato il finale aperto e... a questo punto l'opera avrebbe potuto tranquillamente guadagnarsi un voto superiore al "semplice" 7.


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MattyPiranha

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Hamatora, serie della stagione invernale 2014 composta da 12 episodi, è una delle poche serie che si salva in questa alquanto scadente stagione di inizio anno. Nonostante questa serie non sarà di certo una delle più belle mai viste nell'animazione giapponese, di certo è capace di intrattenerci e non è difficile prenderla nel verso giusto.

La trama è abbastanza semplice ma comunque apprezzabile e non noiosa: nel mondo esistono degli uomini che sono nati con i "minimum", ovvero dei poteri magici diversi per ogni individuo. Questi poteri li possiedono anche i protagonisti della serie, Nice e Murasaki, che fanno parte di una agenzia investigativa di nome "Hamatora" che ha sede in un piccolo bar/ristorante e questi due ragazzi insieme ad altri membri di questa squadra e a un compagno di gavetta di nome Art che nonostante i numeri allenamenti nella scuola dei Minimum non è mai riuscito a tirar fuori il suo potere e dunque nessuno sa di quale si tratti. Perciò gran parte della storia si baserà sulla risoluzione di indagini che avranno dei risvolti più o meno positivi e in tutte loro missioni si ritroveranno ad affrontare persone dotate di Minimum, anche se presto scopriranno che questi sono artificiali e non ereditari, generando sicuramente non poche domande.

Come ho già accennato prima, durante le indagini ci saranno dei combattimenti, e sarà questo uno dei punti forti della serie. Queste lotte molto avvincenti saranno la cose che più ci attirerà l'attenzione e ci spingerà a vedere un episodio dopo l'altro. Un altro fattore da non sottovalutare è la storia che si svilupperà dalla seconda parte dell'anime che sarà incentrata sulla risposta alle domande che si sono formate quando i componenti dell' Hamatora hanno scoperto che si possono creare dei Minimum artificiali e molti criminali li stanno usando. Inoltre è presente una gran quantità di sangue che (finalmente) viene usato nel modo giusto e non così a caso come è successo in tanti anime neanche tanto remoti.

Il finale vede anch'esso una lotta, sicuramente la più importante della serie, che finirà però in un modo molto confuso e che fa presumere che ci sarà una seconda stagione dove probabilmente verrà data una risposta alle altre domande che si sono formate proprio nell'ultimo episodio.

Insomma, nonostante non ci siano chissà quali cose nuove e impressionanti, Hamatora è una serie assolutamente guardabile sopratutto considerando che, come ho detto all'inizio di questa recensione, è uno dei pochi prodotti meritevoli della stagione Invernale 2014.


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Anonimo Sulla Terra

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Serie invernale appena conclusasi, Hamatora è un'anime del genere 'poliziesco' in cui nel mondo una piccola parte della popolazione possiede super poteri, chiamati Minimum Holder. I nostri protagonisti lavorano come detective privati in un'agenzia investigativa detta 'Hamatora' , il cui ufficio sarebbe un bar, i quali verranno presto coinvolti in una serie di casi di omicidio in cui le vittime sono portatori di Minimum, proprio come loro.
Diciamo subito che la componente poliziesca è decisamente debole e carente in questa serie, causa la semplicità della risoluzione dei casi, rispetto al solito tema dell'integrazione difficile tra umani privi di potere e non , benché in questa serie è stato accentuato lo sfruttamento e gli apparenti privilegi riservati ai 'Minimum Holder' e focalizzando l'attenzione sull'invidia che le persone normali provano nei loro confronti.
Come potete vedere la trama è semplice e poco originale, non è una novità né necessariamente un difetto, tuttavia è scorrevole ed abbastanza interessante con qualche discreto colpo di scena, salvo l'intromissione di episodi sconnessi alla trama principale che spezzano il ritmo guastando non poco la visione.
I personaggi in generale non possiedono una caratterizzazione entusiasmante, ma almeno per molti è stato fornito un background tramite flashback capace di renderli più credibili e più comprensibili le loro azioni. Tuttavia tra questi troviamo tre personalità decisamente più complesse e meglio caratterizzate: il protagonista Nice è considerato un genio pure tra i ' Minimum Holder' e possiede un atteggiamento tutt'altro che eroico visto che fa ciò che gli pare e piace, uno spirito libero che odia gli incoscienti e chi non pensa alle conseguenze delle proprie azioni; Alt è un detective con il potenziale di avere un 'Minimum' ma mai espresso, e ciò gli provoca spesso un senso di inadeguatezza e un forte desiderio di dare il massimo in ogni cosa; l'antagonista principale possiede un distorto senso della pietà in cui crede di poter salvare le persone deboli, le persone comuni, donando il potere, Minimum, dalla loro 'misera condizione' rendendolo un buon personaggio simile a Makishima di Psycho Pass senza ahimè il suo carisma ma ci accontenta.
Il reparto tecnico è molto buono, animazioni fluide dai colori ben nitidi e soprattutto senza evidenti cali durante il proseguo della serie, quindi da questo punto di vista non ci sono problemi.
Il finale invece lascia molte cose in sospeso causa la scena finale che spiazza bene lo spettatore dando l'impressione di una futura seconda serie, sempre che ci sia causa incassi soddisfacenti, e il combattimento finale è stato troppo sbrigativo e con troppi dialoghi, quando ormai non c'era più nulla da dire. In sostanza Hamatora è una serie godibile con la consapevolezza che richiede necessariamente un seguito per concludere gli avvenimenti lasciati in sospeso, con una sceneggiatura lineare e leggera salvo scene stagnanti e inutili dal punto di vista della trama e un cast discreto ma neanche memorabile: la classica serie da vedere senza nessuna pretesa.