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menelito

Volumi letti: 15/15 --- Voto 6
!!!Questa è una recensione-sfogo, contiene MOLTI SPOILER!!!
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Premesso che la caratterizzazione dei personaggi e il loro background generale è interessante e, penso, ben elaborato. Sorgono comunque troppe pecche verso la fine di questa storia dalle grandi potenzialità.
Per iniziare, il problema principale: tutta la serie di eventi che portano al climax finale sembrano sparire magicamente dopo di questo. I tormenti e le catene che avvolgevano i protagonisti sono svaniti immediatamente dopo che il protagonista maschile ha salvato la sua bella, senza nessun dettaglio su come abbiano convinto la gente del villaggio (che pare sia stato fatto in quattro e quattr'otto, nonostante mi pare di ricordare che per evitare quell'incombenza qualcuno abbia preferito buttarsi da una scogliera, quindi mi sembrava quantomeno un fatto degno di menzione...) e senza dettagli su quale ruolo avranno d'ora in avanti le sacerdotesse, se ne avranno uno, o se saranno ancora considerate tali. Insomma, dopo più di 100 capitoli potevano sforzarsi e dedicarne almeno un paio a questi dilemmi. Invece no, finita alla veloce la parte drammatica, sbem! Tutti in vacanza a divertirsi fra la neve di Hokkaido. E poi ritornano a casa come niente fosse. Come se un capitolo in cui si mostra quanto sono carine le ragazze che giocano a palle di neve, sia più importante di un capitolo in cui si dà un Cavolo DI SENSO ALLA STORIA PRINCIPALE. Poi nella scena finale mi sarei aspettato qualche gravidanza. Ma niente, pare che secondo l'autore i bimbi non nascano in quel modo. Ahh, le storie ben scritte...

Imprevisto il repentino cambio di rotta nella narrazione (qualche avvisaglia in realtà c'era stata nei capitoli precedenti a questo arco, ma dettagli che sembravano non contare, e invece...): dopo un centinaio di capitoli in cui ci si focalizza praticamente solo sull'"harem" e sulle loro giornate passate insieme, subentra la parte drammatica che fino ad un certo punto non mi era dispiaciuta affatto.
L'amore quasi incondizionato delle sacerdotesse per un'isola retrograda che senza un sacrificio sarebbe stata divisa e piena di problemi (il popolino voleva il ssssangue), è un presupposto che porta a riflessioni etiche interessanti e che se fosse stato sviluppato con solo un po' più di pazienza e un po' meno capitoli filler avrebbe potuto portare su un livello totalmente diverso questo manga.
In generale comunque a quest'opera manca un ritmo adeguato, ci sono diversi momenti interessanti ma alcuni capitoli sembrano davvero scritti col copia-incolla. Alla fine dei conti non posso promuovere questa storia perché nonostante l'abbia iniziata tanti anni fa' e desiderassi da tempo di vederne il finale, il suddetto è stato deludente e non esaustivo quanto avrei sperato. Potenziale tremendamente sprecato, molto deluso.

P.S.: Qualcuno spieghi all'autore che non si possono disegnare delle areole come se fossero monetine quindi un cerchietto bello marcato e via... Quelli sono seni, mica dei cavolo di salvadanai!!! Per carità, belli i paesaggi ma certi dettagli (soprattutto anatomici) erano da bruciarsi le cornee.


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Eversor

Volumi letti: 15/15 --- Voto 7
"Umi no Misaki" è sicuramente un titolo da consigliare a chiunque ami il genere harem/sentimentale, sebbene mostri alcune piccole carenze. 15 volumetti veramente appassionanti, che intrigano e entusiasmano grazie alla forza della commedia, ma con tratti drammatici piuttosto interessanti. Kou Fumizuki, l'autore, non risparmia una bella dose di ecchi, che, però, non appare in maniera così smodata e ingombrante.

Il protagonista è Nagi Goto, un ragazzo normalissimo che, per ragioni familiari, si trasferisce su un'isola sperduta nel sud del Giappone. Arriva e subito incontra un'affascinante fanciulla dai lunghi capelli, Shizuku Narumi, che l'accoglie e gli mostra le meraviglie locali. Tutto sembra far presagire che la permanenza sull'isola sarà quieta, pacifica e rilassante. "Sembra", appunto,poiché, come avrà il dispiacere (o il piacere) di scoprire, Nagi è la reincarnazione del Dio drago, divinità principale dell'isola. E, come tale, dovrà essere accudito e riverito dalle tre principali sacerdotesse: Shizuku, la vivace ed energica Karin e la rigida e ferrea Soyogi.
Così nascerà una strana situazione, che vedrà tutte e tre le fanciulle coinvolte in questo gioco di amori soffusi e sentimenti velati (ma neanche tanto), con al centro il fortunato Nagi, sommerso letteralmente dalla passione delle tre ragazze.

La trama si sviluppa in maniera intrigante e anche divertente. Come nel più classico degli harem, le tre ragazze faranno a guerra per riuscire a conquistare il cuore del "povero" protagonista, a cui toccherà un'ipotetica scelta finale. Sebbene gli sviluppi siano comunque emozionanti, non posso che far presente alcune piccole imperfezioni, soprattutto nel finale.
Un harem, seppur divertente, deve comunque indirizzarsi verso una conclusione a senso chiuso (o almeno secondo i miei gusti personali). Una ragazza ,tra le tante, deve prevalere, anche se non era la scelta migliore. In "Umi no Misaki" tutte e tre avranno uno spazio pressappoco uguale, e, a mio avviso, ricevono da Nagi un amore identico. Una relazione che cresce man mano e si spinge fino a un punto in cui, tornare indietro, appare leggermente forzato. E dunque come andrà a finire? Nagi ne sceglierà una oppure no? A voi il piacere di scoprirlo.

I disegni sono sicuramente migliorabili. Se, da un lato, Karin, Shizuku e Soyogi mostrano personalità estremamente distinte (anche se leggermente stereotipate), dall'altro non ricevono lo stesso trattamento da un punto di vista grafico. I volti sono quasi uguali e così anche le varie espressioni facciali.
Diversi i fondali, che invece ostentano una cura dei particolari impressionante. Una sequenza di effetti scenici di grande pregio, che equilibrano in parte la carenza di spessore dei vari protagonisti. La storia si evolve in maniera fluida e chiara, e ogni capitoli mostra costanti colpi di scena e sviluppi tutto sommato imprevedibili.

"Umi no Misaki", dunque, si presenta come un manga gradevole, che, però, avrebbe potuto fare molto meglio. Un pizzico di drammaticità in più, coraggio maggiore in alcuni tipi di scelte e dei disegni più dettagliati. Tante piccole cose che, in fin dei conti, hanno impedito a tale opera di spiccare il volo.

Voto finale: 7… meno!