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kirk

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7,5
Il mondo in bottiglia è la prima di una serie di opere mature che sono state pubblicate su Big Comic della Shogakukan da parte di Osamu Tezuka: si tratta di opere da molti considerati capolavori quali Kirihito, Ayako e Barbara. Certo ce ne sono anche altre in seguito come ad esempio Il bisturi e la spada ma questa arriva moto più tardi mentre quelle citate all’inizio della mia recensione sono invece vicine, sono uscite in 5 anni e hanno cose simili come sfondo: la vendetta, l’abuso sulle donne, l’alcool.
Eppure sono opere diversissime.
Nel mondo in bottiglia troviamo il Tezuka di Lost World che passa di palo in frasca, rimodellato dalle invenzioni del gruppo del gekiga, ma ci troviamo ancora nel mondo pre Shonen Jump in cui gli autori potevano sbizzarrrirsi senza la paura di essere tagliati al 10 episodio.
Questo manga dura infatti solo 20 episodi ma esprimono l’opera come la vuole il Maestro che la disegna.
L’ho paragonata a Lost World perché nasce in un modo e poi fa dei voli pindarici in cui tutto cambia, all’inizio non sappiamo dove andremo, non sapremo che si parla di vendetta, di un piano che prevede la distruzione <spoiler> della civiltà umana inondando il mondo con due cose: la possibilità di vestire l’immagine di un altro e inondando il mercato con l’oro cosa che fa andare le banche e le attività umane in rovina. Certo la seconda cosa qualche economista avrebbe detto non rovina l’economia in quanto la mano invisibile avrebbe trovato una soluzione.<fine spoiler>
Certo vediamo nel manga molti personaggi i quali si muovo in modo sempre logico per quello che rappresentano: sarebbe stato un problema d’altronde che in soli due volumi si facessero errori di psicologia dei protagonisti e delle spalle.
Per quanto riguarda poi il disegno e quello solito di Tezuka: ha accettato infatti la lezione del gekiga senza far suo un tratto diverso che in minimissima parte.
Insomma il mio voto è un sette e mezzo.


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jabura24

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
A volte diviene necessario tenere conto del contesto storico, geografico e culturale in cui un opera nasce. Questo è il caso del "Il mondo in una bottiglia" dove vengono affrontati molti temi d'attualità del Giappone degli anni '60, anni del boom economico, che non si discostano poi di molto da quelli dei giorni d'oggi. Un manga intrigante, appassionante e interessante fin dal suo inizio, con ritmi differenti e risvolti inaspettati. Le tematiche affrontate sono molto pesanti, ma sempre presentate quasi con ironia, anche grazie allo stile e al disegno "cartoonesco" di Tezuka.

Il limite dell'opera è, però, che questa nel suo corso tocca molti argomenti, ma mai in realtà in maniera approfondita (nonostante non lo faccia superficialmente), credo volutamente dall'autore, per portare al lettore alla riflessione. Sicuramente si tratta di un opera molto importante della bibliografia di Tezuka, che pone una svolta dalle opere più leggere, scritte precedentemente, per spostarsi ad opere più impegnative, spesso di carattere politico e/o filosofico.