Two on Ice
Non avevo mai sentito il nome di Elck Itsumo e se devo essere sincero se il livello di quello che riesce a creare è questo preferisco non sentirlo più nominare.
Ma cos’è Two on Ice? Un manga sportivo a venature sentimentali.
Alla Adachi insomma? Si, ma ad un livello decisamente inferiore.
Mi è capitato di guardare qualche campionato di pattinaggio e qualche gala del ghiaccio, dunque quello del pattinaggio artistico è uno sport che un po’ seguo, che un po’ mi interessa. Cosa che non succede per boxe, baseball o basket eppure considero capolavori Ashita no Joe, Touch o Slam Dunk.
Ma qual è il problema: la trama o il disegno?
Entrambi eppure in entrambe le cose con una maggiore cura da parte del autore tutto poteva filare meglio e portare quest’opera a durare più di un semestre. La trama è infatti scontata: un giovane Hayuma ha una cotta per Kisara, un ex pattinatrice prodigio, e decide di dedicarsi allo sport per far coppia con lei, naturalmente lui è un prodigio e lavorando insieme formano una coppia anche nella vita.
Certo oltre allo sport l’autore ha inserito un pattinatore cattivo che non si capisce quali piani abbia tranne umiliare le sue compagne facendole sembrare inette.
Naturalmente costui è bellissimo, fortissimo e sadico… ma alla fine non c’è il tempo di capire cosa può fare contro i protagonisti ai quali sono dedicati molti capitole per vedere come migliorano come coppia e poi il focus passa su costui senza che alla fine i due micro universi si riescano a fondere.
Il secondo problema è che di pattinaggio c’è ne è abbastanza ma, ahimè, esso è di livello elementare e il mangaka non riesce a trasmettere sulla carta la bellezza dello sport, forse perché ciò è impossibile o forse perché non ne è semplicemente capace. Insomma ha scelto uno sport che probabilmente gli piaceva ma che non è riuscito a far piacere. O ha scelto uno sport “vergine” dall’utilizzo in milioni di manga come calcio, baseball, nuoto ma che non è riuscito a far valere il principio cosa nuova, cosa interessante.
La trama sentimentale poi è di una banalità incredibile e non è paragonabile all’intensità ad esempio di Blue Box, che probabilmente fagocita i voti di chi è interessato al romance nei sondaggi di Shonen Weekly Jump. Non sappiamo se fosse uscito prima di Blue Box Two on Ice avrebbe avuto maggior fortuna, ma visto che con i se non si fa la storia, passo al mio giudizio: cinque
Ma cos’è Two on Ice? Un manga sportivo a venature sentimentali.
Alla Adachi insomma? Si, ma ad un livello decisamente inferiore.
Mi è capitato di guardare qualche campionato di pattinaggio e qualche gala del ghiaccio, dunque quello del pattinaggio artistico è uno sport che un po’ seguo, che un po’ mi interessa. Cosa che non succede per boxe, baseball o basket eppure considero capolavori Ashita no Joe, Touch o Slam Dunk.
Ma qual è il problema: la trama o il disegno?
Entrambi eppure in entrambe le cose con una maggiore cura da parte del autore tutto poteva filare meglio e portare quest’opera a durare più di un semestre. La trama è infatti scontata: un giovane Hayuma ha una cotta per Kisara, un ex pattinatrice prodigio, e decide di dedicarsi allo sport per far coppia con lei, naturalmente lui è un prodigio e lavorando insieme formano una coppia anche nella vita.
Certo oltre allo sport l’autore ha inserito un pattinatore cattivo che non si capisce quali piani abbia tranne umiliare le sue compagne facendole sembrare inette.
Naturalmente costui è bellissimo, fortissimo e sadico… ma alla fine non c’è il tempo di capire cosa può fare contro i protagonisti ai quali sono dedicati molti capitole per vedere come migliorano come coppia e poi il focus passa su costui senza che alla fine i due micro universi si riescano a fondere.
Il secondo problema è che di pattinaggio c’è ne è abbastanza ma, ahimè, esso è di livello elementare e il mangaka non riesce a trasmettere sulla carta la bellezza dello sport, forse perché ciò è impossibile o forse perché non ne è semplicemente capace. Insomma ha scelto uno sport che probabilmente gli piaceva ma che non è riuscito a far piacere. O ha scelto uno sport “vergine” dall’utilizzo in milioni di manga come calcio, baseball, nuoto ma che non è riuscito a far valere il principio cosa nuova, cosa interessante.
La trama sentimentale poi è di una banalità incredibile e non è paragonabile all’intensità ad esempio di Blue Box, che probabilmente fagocita i voti di chi è interessato al romance nei sondaggi di Shonen Weekly Jump. Non sappiamo se fosse uscito prima di Blue Box Two on Ice avrebbe avuto maggior fortuna, ma visto che con i se non si fa la storia, passo al mio giudizio: cinque
