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gian.villani

Volumi letti: 37/37 --- Voto 9
Premetto che mi sono iscritto a questo sito praticamente spronato da voler recensire questo manga, quindi già da qui potrete capire l'impatto che ha avuto su di me quella che io reputo una piccola opera d'arte.
Bisogna, secondo me, partire da una premessa: Dai non nasce come opera autonoma ma come trasposizione su carta di una delle saghe più importanti del mondo videoludico nipponico, cioè "Dragon Quest".
Parto da questo occorre chiarire che a differenza di altri manga che nascevano per esigenza di merchandising come ad esempio Saint Seiya, Dai ha raggiunto una maturità tale da poter essere senza dubbio considerata opera a sé, per giunta molto ben riuscita.
Non intendo dilungarmi sulla trama, ma preferisco soffermarmi sui Pro e i Contro che ho riscontrato leggendolo.
L'opera mostra chiaramente durante i vari capitoli la crescita del gruppo del prode guerriero. Fra i vari personaggi, infatti, ognuno, al momento della presentazione al pubblico, è caratterizzato da pecche che lo contraddistinguono e che nel corso dell'opera vengono limate con sapienza tramutandosi nei pregi e nelle caratteristiche degli stessi alla fine dell'opera.

La trama tende a decollare con un po' di lentezza, i primi capitoli sembrano narrare una storia lenta e noiosa oggettivamente, ma basta attendere poco per trovarsi proiettati in un mondo davvero ben curato che poco a poco attira sempre più il lettore.
Per quanto la trama forse risulti un po' troppo lineare (caratteristica di ogni possibile titolo Dragon Quest, caratterizzato da colpi di scena ben poco sconvolgenti), riesce a far nascere un forte legame fra il lettore e protagonisti, che ben descritti caratterialmente entrano facilmente nel cuore di chi segue la storia e le avventure del prode guerriero.
Il disegno è curatissimo e probabilmente è una delle caratteristiche che più lo avvicina a Toriyama, tanto che parte della critica lo identificava come uno dei reali creatori dell'opera, tesi sfatata ma tenendo comunque conto che coordinando la squadra di scrittori e disegnatori penso che una minima influenza ci sia stata.

Per me quest'opera riesce a rispecchiare l'idea di Dragon Quest, anzi a tratti la supera mostrando un mondo che va preso con leggerezza, questo è un manga semplice e lineare, non un evangelion né un Attack on Titan, è un opera che va letta senza la pretesa di trovare un obbligatorio colpo di scena, per quanto l'opera in realtà ne sia zeppa.
Per ora sembra che abbia elencato solo lati positivi, quindi mi soffermerò sul suo per me unico lato negativo: i continui clichè.
L'opera probabilmente paga due elementi: punto primo è un manga vecchio, quindi qualsiasi cosa che ad oggi risulta essere scontata lì per lì al momento della prima uscita forse non lo era; punto secondo, è pur sempre una storia ideata sulla base di Dragon Quest, che oggettivamente mantiene sempre una sua trama di fondo ben delineata. Probabilmente almeno una volta leggendolo vi troverete a pensare che un dato evento era davvero "scontato".

Detto ciò sarà difficile far sì che la nuova generazione possa avvicinarsi ad un'opera del genere, per quanto poca fama abbia avuto oggettivamente in nazioni diverse da quella nipponica. Per me il voto reale dell'opera sarebbe un otto e mezzo, ma preferisco alzarlo a nove per incoraggiare qualsiasi possibile lettore della mia recensione: non perdetevelo, è davvero bello!


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alex di gemini

Volumi letti: 37/37 --- Voto 9
Come tanti ho seguito il manga di Dai sulla scia della passione per l'anime e devo dire di non essermi pentito della scelta. Dai incontrerà molti nuovi amici e avversari, vi saranno grandi sviluppi dei personaggi già conosciuti, e le storie d'amore, appena accennate nell'anime, avranno qui grande sviluppo e importanza. Ma vi saranno anche due dolorosi addii e una bella sorpresa. In un perfetto stile Shonen Jump Dai dovrà crescere a tutto spiano acquisendo poteri sempre più incredibili ma restando in bilico fino all'ultimo. Due saranno i tormentoni: ma Avan è veramente morto? Quanti allievi avrà creato nel suo peregrinare? Domande che troveranno una risposta.
La storia mi ha donato grandi emozioni e non è mai calata di intensità pur nella sua lunghezza che, per la necessità di accelerare, ha fatto si che gli ultimi quindici albi venissero allungati a tankobon. Ho trovato molto buono l'equilibrio tra storie d'amore e i combattimenti, un vero cardine e punto di merito della saga. Il fatto poi che, a differenza di Dragonball, si abbia un'unica grande saga e non parti separate da anni può piacere o non piacere; a me sì. Molto bello il personaggio di Daniel (Pop), nato codardo ma educato da eroe; dovrà crescere tantissimo, un vero esempio sia per i compagni che per i lettori. La grafica è buona e la regia curatissima.

Potrei stare ore a raccontare i vari episodi e le emozioni che mi hanno suscitato, il perché sia uno dei manga migliori che abbia letto, ma meglio fermarsi qui. Del resto molto è stato già detto. Noto altresì la bellezza del finale, originalissimo e splendido. Un ultimo appunto: non mi è piaciuta la sufficienza con cui è stata fatta la traduzione in alcuni punti. Non serve molto per vedere come l'italiano non sia buono: come si fa a dire "Ricettario delle formule" o come si possono compiere certi lapsus? Complimenti infine ad Aban, uno dei personaggi più belli che abbia incontrato in un manga e che vorrei incontrare nella realtà.

Un manga che consiglio a tutti, voto finale 9


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Spirit Eater

Volumi letti: 37/37 --- Voto 7
Quando si persa ai Jrpg la mente si concentra subito su due saghe note in tutto il mondo: "Final Fantasy" e "Dragon Quest". Se il primo titolo ammicca ad atmosfere fantasy a tratti anche occidentaleggianti, il secondo è pienamente in stile manga e non possiamo stupircene più di tanto visto che sin dal primo capitolo Akira Toriyama è stato il concept artist.
Viene quindi naturale immaginarsi che "Dragon Quest" abbia vari spin-off cartacei e animati che ampliano il mondo ideato da Yuji Hoiri. Probabilmente il titolo più famoso tra queste produzioni è "Dragon Quest: Dai no Daibouken", in Italia conosciuto come "Dai, la grande avventura!" (il "Dragon Quest" fu rimosso perché quando il manga fu pubblicato i vari videogames relativi alla saga non erano ancora approdati in terra nostrana).
L'opera è divisa in trentasette albi in Giappone, mentre la Star decise di pubblicarlo in formato "sottiletta" per poi passare all'albo standard negli ultimi volumi per un totale di cinquantaquattro pubblicazioni.
Visto il periodo di creazione del manga salta subito agli occhi la lunghezza della storia. Era molto più raro a quel tempo trovare prodotti che superassero i venti tankobon (basta pensare che serie molto famose come Saint Seiya e Dragonball arrivavano al massimo a quaranta volumi).
Comprendiamo quindi che "Dai no Daibouken" ebbe un buon successo (tanto da essere citato anche in "Medaka Box").
La trama tratta le vicende di Dai, un giovane ragazzo che sarà destinato a compiere un lungo viaggio al fine di sconfiggere Satana Baan, un essere demoniaco che vuole appropriarsi del mondo in superficie per darlo ai demoni.
Il nostro guerriero costruirà quindi il suo party e "livellerà" fino ad essere abbastanza potente da combattere l'antagonista.
L'andamento della serie è lineare e molto semplice, a tratti prevedibile, ma intendiamoci: qui siamo all'alba degli shonen e certi colpi di scena, per noi prevedibili, erano al tempo clamorosi.
I segni del tempo si sentono pesare sulla storia solo per quanto riguarda i personaggi allegri e spensierati e per le continue false morti (un preciso personaggio sembra morire circa tre volte per poi salvarsi miracolosamente).
Le varie battaglie risultano ben riuscite grazie all'ampio parco di tecniche e stili che nel corso degli anni "Dragon Quest" ha elaborato: si va dalle arti marziali ai combattimenti con armi bianche o armature fino alle magie classiche della serie come Raiden o Gira. Purtroppo però, visti in sequenza, i vari combattimenti si somigliano troppo e, alla lunga, annoiano.
Come già detto i personaggi principali sono pieni di buona volontà e buoni sentimenti, ma non poche volte li vedremo vacillare nel corso dell'opera: tra fallimenti, perdite di memoria e debolezza i nostri protagonisti dovranno riflettere a lungo prima di prendere una decisione.
Gli antagonisti sono invece i più interessanti: dal mitico Hyunkel (personaggio che sarà preso da esempio da moltissimi mangaka) a Satana Hadler, "La Grande Avventura di Dai" mostra un'interessante evoluzione psicologica per (quasi) ogni "cattivone".
In ogni caso tutti i personaggi sono ben caratterizzati.
Il tratto di disegno è pulito e semplice: dinamico quando serve e molto in stile toriyamesco, è perfetto per rappresentare i mostri di "Dragon Quest". Purtroppo però il monster design di Toriyama stona un po' troppo nel contesto a volte drammatico e violento del manga essendo molto dolce e scherzoso. Il character design è più che ottimo quando si parla di umani, mentre è un po' troppo infantile per gli uomini-bestia e qualche antagonista principale (ma tutto sommato è comprensibile che l'autore abbia voluto adeguarsi alle linee guida di Tori per non deludere i fan della saga).
"Dai no Daibouken" è un buon manga con un'ottima caratterizzazione dei personaggi che risente però di un tipo di azione molto vecchio stile (spesso ripetitiva) e di un design poco interessante. L'ampio utilizzo dei classici buoni sentimenti alla Jump non aiuta di sicuro, ma il mondo pieno di dettagli rappresentato nell'opera e l'ottima evoluzione psicologica fa risalire il punteggio del manga fino ad un 7 e mezzo che arrotondo a 7 in quanto membro della nuova generazione che ormai ha visto mille volte i cliché presenti nella storia.


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GianniGreed

Volumi letti: 37/37 --- Voto 9
Dai no Daibouken - La grande avventura di Dai è un manga di 37 volumi creato sulla scia del successo crescente della serie di videogame Dragon Quest di Enix. Il manga è comunque un opera originale, che oltre il nome e il character design dei mostri non riprende quasi nulla dai giochi.
Il fumetto è capace di reggersi sulle sue sole gambe, grazie a personaggi carismatici e una storia avvincente.

Più che un videogame, "La grande avventura di Dai" è un manga di tipo shonen abbastanza classico, e ne contiene gli elementi tipici: un protagonista "ingenuo" e dal cuore puro con un forte senso di giustizia, amici che lo aiutano nei combattimenti, avversari di potenza sempre maggiore, rivali onorevoli, cattivi senza scrupoli, allenamenti e potenziamenti.

I combattimenti hanno un ruolo preponderante nel fumetto, ma non è il più importante.
Le battaglie di Dai e i suoi compagni contro i vari nemici sono davvero avvincenti e sorprendenti, piene di momenti esaltanti e colpi di scena, messi esattamente al momento giusto. Non un solo combattimento può essere considerato inutile o liquidato con facilità. Tutte le battaglie sono un grande percorso che porterà i personaggi al combattimento finale con tutta l'esperienza accumulata, in una crescita continua che si riflette sul modo di combattere e di pensare anche quando la situazione sembra senza via d'uscita. E qua si vede il genio degli autori: ogni combattimento è davvero imprevedibile e l'esito non è mai scontato. Ovviamente non ho mai pensato nemmeno una volta che il protagonista potesse perdere, si sa che l'eroe non può essere sconfitto, eppure, mentre leggevo, più volte mi sono ritrovato a domandarmi "e adesso Dai cosa puoi fare? Come puoi vincere?"

Dicevo però che non è questo l'aspetto più importante del fumetto. Per me è la caratterizzazione dei personaggi, la loro crescita e i rapporti che hanno gli uni con gli altri.
I personaggi di Dai sono ottimamente caratterizzati, più che semplici rappresentazioni grafiche.
Sono ragazzi, ragazze, uomini e anche demoni o mostri che lottano, soffrono, amano, piangono, si disperano, affrontano scelte difficili, insomma vivono.
Tutti i personaggi hanno un percorso di crescita ben definito. Non ci sono personaggi piatti o buoni perché devono esserlo per forza e cattivi "perché si". Tutti hanno dubbi, più volte vacillano pensando di abbondare tutto, qualcuno lo fa, poi torna indietro sapendo di aver sbagliato, altri sono incrollabili nelle loro convinzioni fino al punto di dare la vita, altri cambiano schieramento dopo aver ammesso gli errori compiuti. Tutto ciò rende il cast di personaggi di Dai no Daibouken uno dei migliori mai visti in un fumetto.

Lo stile grafico migliora ed evolve di continuo, tanto che il primo volume e l'ultimo non sembrano disegnati dalla stessa persona. All'inizio il disegnatore si rifà a quello che è lo stile di Akira Toriyama, disegnatore ufficiale di personaggi e mostri dei videogame, ma con il proseguire della serie, acquisisce uno stile personale, che migliora sempre più arrivando all'apice negli ultimi volumi.

Ho letto questo manga adesso perché mi è stato fortemente consigliato, e sono davvero felice di aver colto il suggerimento.
Devo dire che ho alle spalle 11 anni di lettura, e tanti shonen letti, alcuni di quelli più blasonati anche, e devo dire che parecchi (quasi tutti) escono sconfitti dal confronto con Dai.
Storia avvincente come poche, colpi di scena sorprendenti, combattimenti epici.
In Dai no Daibouken ho trovato compagni d'avventura, forti guerrieri con i quali avrei voluto combattere al loro fianco, avversari da rispettare, ed eroi ai quali voler assomigliare.
Durante la lettura del fumetto mi sono divertito, appassionato, intristito, commosso. Raramente un fumetto mi ha fatto provare una così vasta gamma di emozioni.
Un manga consigliatissimo a tutti quelli che cercano un vera "grande avventura".

dagio88

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dagio88

Volumi letti: 50/37 --- Voto 8
Anche se la trama può sembrare scontata è un manga da non perdere per tutti gli appassionati del genere shonen! Si ha davvero l'impressione di vivere le emozioni di un vero GDR e nonostante l'apparente semplicità c'è molto da imparare da questo manga ricco di valori. Insomma per chi come me ha visto il cartone e vuole assolutamente conoscere il finale deve leggerlo! Io stesso non vedo l'ora di conoscere il finale. Persino i disegni sono ricchi nei particolari e miglioreranno nel corso della lettura del manga, seguendo l'evoluzione personale di ciascun personaggio.


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Magik

Volumi letti: 54/37 --- Voto 8
La grande avventura di Dai è uno shonen manga creato da Riku Sanjo e Kôji Inada nel 1989. Da piccolo ho visto la versione animata, che a causa dello scarso successo ottenuto è stata interrotta al quarantanovesimo episodio, nel suo punto migliore, così decisi di acquistare la versione cartacea in un unico blocco, e non me ne sono affatto pentito.

La storia è quella delle più classiche, con un ragazzino di nome Dai che sogna di diventare un prode eroe e che si scoprirà essere in realtà un discendente dei cavalieri del drago, infatti quando perde il controllo sulla sua fronte compare un tatuaggio a forma di drago che gli dona una forza straordinaria. Il giovane eroe viene addestrato dall'eroe Aban, che si sacrificherà per lui pur di proteggerlo dal malvagio Hadler, così Dan insieme al mago Pop, alla principessa Leona, la chierica Maan, gli ex nemici Crocodyne e Hyunkel si uniranno per sconfiggere l'esercito demoniaco e il suo sovrano demoniaco Satana Baan.

Quando si legge questo manga si ha l'impressione di giocare ad un vero gioco di ruolo, infatti come in quest'ultimo i personaggi durante tutto il corso della storia diventano sempre più forti, salgono di livello, acquistano esperienza, imparano ad usare tecniche e magie sempre più potenti. Un'altra cosa che ti sorprende in questo manga è il numero di personaggi che compare durante tutta la storia, infatti molti nemici sconfitti diventano preziosi alleati, nonostante Dai sia il protagonista assoluto, questa è un'opera corale in cui tutti i personaggi hanno un ruolo e un proprio spazio ben definito, nessuno è lasciato indietro e tutti contribuiscono alla sconfitta dei vari nemici.

Il manga è edito in Italia da Star Comics nella solita edizione sottiletta senza infamia e senza lode, ed è composto da 54 volumi difficili da reperire oggi perché è un manga un po' datato. Nonostante i 54 volumi la storia si legge tutta d'un fiato, infatti il manga non è mai ripetitivo e noioso, anzi ti coinvolge e ti appassiona fino alla fine, con numerosi colpi di scena.
Un manga di genere da leggere per chi vuole una storia basata sul coraggio e sull'amicizia e per chi vuole vivere una grande avventura. Voto 8.

Utente10093

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Utente10093

Volumi letti: 37/37 --- Voto 9
Dai è un ragazzino di dodici anni che vive da solo su una sperduta isola infestata da soli mostri. Questo ragazzino ha da sempre un sogno, ovvero quello di diventare un potente guerriero. Dai durante le sue avventure incontra un prode guerriero di nome Aban, che diventerà il suo insegnante per farlo diventare un guerriero forte come lui. Da qui cominciano le fantastiche avventure di Dai, avventure in cui troverà molti amici, ma soprattutto molti ostacoli da superare.

Davvero un manga bellissimo. La trama di questi volumetti è davvero molto ben curata e anche essendo ben 37 volumetti non si presenta mai scontata o banale. La trama è piuttosto semplice, ma è comunque appassionante. I disegni del manga, anche essendo molto semplici sono comunque davvero belli. Leggere questi volumetti è stato davvero molto piacevole e rilassante.
Consiglio la lettura di questo manga a chi vorrebbe passare un po’ di tempo con una lettura molto bella e scorrevole. Come voto finale gli do nove.


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giovamix86

Volumi letti: 37/37 --- Voto 6
Non sono d'accordo con molti dei miei colleghi recensori.
Possiedo tutti i numeri di Dai e devo dire che la banalità del fumetto non risiede solo nella radice videoludica o semplicemente perché risale agli anni '80 (vogliamo elencare tutte le opere degli anni '80 più mature e meno banali di Dai?), ma bensì nella semplicità di idee degli autori, che non riescono mai a far decollare la storia in una epicità spesso ricercata in questo genere di shounen fantasy.

Dai la grande avventura fa parte della saga Dragon Quest, caratterizzata da protagonisti eroici e classici nemici da sconfiggere. Dai è un ragazzino di 12 anni, cavaliere del drago destinato assieme ai suoi compagni nonché amici a difendere il mondo dal perfido Hadler.
Nonostante questa opera presenti un disegno piuttosto infantile, il tratto è di tutto rispetto che va di numero in numero migliorando sempre di più fino alla maturità finale sia del protagonista che del disegno. I testi e i dialoghi sono semplici, con frequenti gag comiche tra i personaggi. Punto a favore del fumetto è la caratterizzazione dei personaggi, davvero egregia. Peccato che il fumetto tende ad annoiare dopo qualche numero, rinnovando di continuo nemici e personaggi ma sempre con lo stesso ritmo. Io ovviamente l'ho letto tutto e nonostante verso la fine la storia prende anche quella direzione epica di cui il genere ha bisogno come il pane, il fumetto nel complesso stenta a farsi rileggere una seconda volta.
Consigliato ai fan dei fantasy classici che vogliono un eroe con la E maiuscola, non è il mio caso.


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dade88

Volumi letti: 54/37 --- Voto 8
Un fumetto a mio avviso sottovalutato, poco considerato e da molti ho sentito cose spiacevoli. Invece questo manga è molto bello e ben riuscito, lo consiglio soprattutto ai fan di Dragon Ball, di cui qualcosa mi ha ricordato.

Andiamo con ordine: Dai è un bambino che parla coi mostri, e ci vive strabene in un isola sperduta in mezzo al mare, con il suo "nonno" adottivo, Ubaldo (che è un mostro pure lui). La sua vita sembra felice, fino a quando Gome, il suo miglior amico mostro, non viene rapito da una banda di avventurieri, e trasferito nel reame di Delmulin sulla terraferma. Dai riuscirà a salvare Gome e scoprirà molto sul suo conto, insieme alla sua straordinaria potenza.
Incontrerà la principessa del regno, Leona, della quale si innamorerà a prima vista, nonostante questa sia anche lei più che una bambina.
Gli anni passano e Dai sente sempre di più il desiderio di diventare un cavaliere delle giustizia; inizierà quindi un addestramento con il celebre maestro Aban, che combatté anni prima insieme ai guerrieri della luce per sconfiggere l'oscurità. Grazie ad Aban, Dai conoscerà il mago Pop, ragazzo un po' ingenuo ma dal cuore d'oro e scoprirà tutte le tecniche che esistono nel mondo che lo circonda. Il destino di Dai non sarà semplice, come quello di Aban (che in realtà a vederlo non gli daresti mezza credibilità).
Dai partirà per il suo incredibile viaggio contro l'esercito di Hadler, diviso in vari plotoni e con diversi comandanti di armata (fantastico questo modo iniziale di dividere l'esercito). Incontrerà un'altra preziosa alleata, Maam, i cui genitori erano vecchi compagni d'arme di Aban.
In più ci sarà il prode Hyunkel che avrà un ruolo molto importante nella storia, partendo come antagonista.

Insomma ho cercato di dare un idea senza svelare nulla di interessante, perché è bello godersi la lettura senza niente di svelato. È bello come l'autore abbia potuto costruire un mondo così complesso, con le sue armi, con le sue magie, tanto che nel manga spesso ci sono delle schede che spiegano le varie evoluzioni delle tecniche magiche. La storia è molto ben fatta, e gli antagonisti sono ben curati. Pop e Maam sono gli amici e i compagni che ogni eroe vorrebbe al suo fianco, e Dai risulta veramente poco pesante (nonostante sia il protagonista, che si sa, è il più forte di tutti!).

L'8 è dovuto al fatto che la ristampa italiana bella è durata solo fino al numero 7, ho dovuto andare a cercare la vecchia stampa di 54 numeri che sono tutto tranne che pratici. In più il disegno è bello ma non spettacolare, diciamo che è da 7, e quel qualcosa che mi ricorda un po' Dragon Ball (che però non svelo) mi ha dato un po' un senso di già letto... però è un bel rileggere!
Consiglio a tutti gli amanti di Dungeons & Dragons (il gioco di ruolo), dell'avventura, delle magie e delle storie lunghe.

Fra X

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Fra X

Volumi letti: 17/37 --- Voto 7
<B>[Attezione, questa recensione contiene spoiler.]</B>

Avevo seguito la serie televisiva prima su Junior TV e poi su Italia 1 e l'avevo trovata proprio una saga fantasy ben riuscita e godibile. Non capivo però perché dopo lo scontro con Baran s'interrompesse. Solo qualche tempo fa ho scoperto che sono stati i produttori a non produrre più nuove puntate e che questa è tratta da un fumetto. Curioso di sapere come continua, ho cominciato ad acquistare la serie cartacea. Beh, benché perda, a mio avviso, un pochino rispetto alla versione animata, risulta comunque avvincente e coinvolgente. Almeno fino allo scontro con Baran. Dopo onestamente il tutto risulta alquanto irritante, anche perché la serie prende sin troppo spunto da "Dragon Ball".
Dai, come Gohan è un meticcio e quando si arrabbia diventa fortissimo. E, come Goku, deve lottare contro un suo famigliare o comunque simile. I combattimenti ormai si svolgono tutti o quasi tipo DB e cioè volando e facendo colpi uno più pazzesco di un altro, e il nostro, risulta a volta troppo irritante visto che sbroglia la situazione solo lui! Si, è il protagonista, ma prima anche Pop e Maam avevano la loro parte. Infatti gli altri personaggi sono meglio caratterizzati e più simpatici a mio parere.
Baran si trasforma come fanno i saiyan e altri personaggi di DB.
Poi anche qui c'è un torneo, anche se poi prende una piega ben diversa rispetto a DB.
Per non parlare della mancanza di originalità nella storia del passato di Aban con la principessa Flora che è praticamente la sosia di Leona, o sarebbe meglio dire il contrario visto che è più grande! C'è la storia della perdita della memoria di Dai che è il massimo del prevedibile.
Alla fine non ce l'ho fatta più e ho mollato, anche perché i cattivi non sono un granché, o meglio alcuni non ci fanno una bella figura: un esempio è Adler che, nonostante possa essere uno dei più tosti, viene dipinto come un idiota e ogni volta, in un modo o nell'altro, perde o non vince del tutto! Per non parlare degli araldi di Baran, che sembrano fortissimi mentre poi Hyunkel due su tre li sistema in due secondi! Che costava mettere direttamente solo il più forte, ma molto più forte rispetto agli altri due.
Peccato, perché l'idea della fazioni all'interno dello schieramento nemico è molto interessante, ma potevano fare un po' tutti tosti, non solo alcuni.
Non boccio però la serie perché nella prima parte è godibile. E anche perché la serie animata l'ho seguita con passione e interesse. </B></B>


 7
Devil

Volumi letti: 37/37 --- Voto 9
Se dovessi consigliare la lettura di un manga del genere shonen a qualcuno, oltre a Dragon Ball, Hokuto no Ken e altri, consiglierei sicuramente Dragon Quest - Dai no daiboken. Cos'ha di speciale questo manga? La storia? Il tratto? I personaggi? Analizziamo il tutto con ordine.

Era il 1989 quando in Giappone, nelle pagine di Jump, veniva pubblicata una storia ispirata alla celebre saga videoludica Dragon Quest. Il marchio era ed è molto fertile di idee ed ecco che si apprestava a nascere una delle serie shonen più belle mai esistite, Dai no daiboken appunto. Alla sua creazione ci pensarono un trio di mangaka appena usciti dal Bird Studio, il celebre team di assistenti di Akira Toriyama che tutti gli amanti di manga e anime conoscono. Il trio era composto da Koji Inada per le illustrazioni e Riku Sanjo con Yuji Horii alla sceneggiatura. Un gruppetto che assieme fece un ottimo lavoro, direi perfetto.
Ma veniamo alla storia, oggetto principale del discorso: Dai, un ragazzino di circa 12 anni, vive in un'isoletta circondato da mostri di vario genere e trascorre beato le giornate, tra un gioco ed un altro. Ad occuparsi di lui c'è Brass, un mostro dell'isola che lo ha trovato e che lo accudisce. Il sogno di Dai è quello di diventare un prode guerriero e di sconfiggere il Male salvando il mondo. Assieme a lui c'è il fido Gome, un Golden Metal Slime che lo segue dappertutto. Il giovane incontrerà presto un maestro che gli insegnerà le basi per essere un guerriero ed un grande amico che lo accompagnerà ovunque andrà per sconfiggere il Grande Satana appena comparso.

All'apparenza sembra una trama molto semplice e lineare, di come siamo abituati a vederne di tutti i colori e in tutte le salse. E magari non vi posso dare nemmeno torto se ci aggiungo che Dai ha anche un misterioso potere che si risveglia ogni tanto e che gli permette di battere qualsiasi avversario gli si pone davanti. Una trama semplice, banale insomma.
Ma il punto di forza di Dai non è tanto nella sua trama di base (che man mano che si evolve la storia diventa sempre più intrigante e sensazionale), ma quanto nei personaggi e nei loro intrecci semplicemente magnifici. L'evoluzione caratteriale dei personaggi di Dai - La grande avventura è un qualcosa di speciale, di stupendo, che ci regala una crescita psicologica non indifferente e che pone i nostri eroi in problemi che non si fermano all'uccisione di mostri o al salvataggio di una cittadella infestata dai demoni. I nostri eroi vengono posti di fronte anche a problemi quotidiani come l'amore, la gelosia, l'invidia, i sensi di colpa, la scarsa fiducia in sé stessi, la mancanza di una persona importante, tutti elementi che vengono messi in primis e che vengono affrontati in una maniera perfetta, facendo crescere i personaggi fino ad una maturità che mai ci saremmo aspettati.
Risvolti, colpi di scena, in Dai - La grande avventura non mancherà tutto ciò, rivali che portano il lettore a tifare per loro in quanto aventi onore, valori, lealtà, orgoglio e che metteranno in discussione la loro fedeltà al Nemico. Un'opera completa, che culmina nella saga finale, donandoci scontri magnifici, situazioni indimenticabili, rivelazioni, dichiarazioni d'amore e molto, molto altro ancora.

Discostandoci ora dalla trama e dallo schema dei personaggi voglio parlarvi del tratto, altro punto di forza di quest'opera stupenda. Il maestro Inada ci regala una continua evoluzione del disegno, che parte da un semplice e lineare tratto, pulito e piacevolmente osservabile, fino a scene curate magnificamente e meticolose nei particolari. La somiglianza tra il suo tratto e quello di Toriyama è lampante, in quanto ricordo che Koji Inada proviene dal suo Studio, ma la differenza è netta, avendo uno stile che sì, si avvicina a quello del papà di Dragon Ball, ma che fa immediatamente suo, mostrandoci uno stile indipendente e che si discosta totalmente da quello del mentore. Insomma, lo stile di Dai - La grande avventura non è una mera copia di quello di Dragon Ball, assolutamente. Purtroppo molta gente non la pensa così, e dopo una breve occhiata alla trama, ai disegni e a qualche pagina del manga etichetta con ignoranze la saga come una banale copiatura di Dragon Ball.
Parlando del tratto mi vengono alla mente le stupende tavole dei combattimenti tra Dai e Crocodyne, lo scontro con Hyunkel, Baran, Hadler, tutti quei personaggi resi magnificamente. In particolare Hyunkel, con i frontespizi dei capitoli appena la sua entrata in scena, dove è rappresentato stupendamente.

Personalmente il mio primo approccio con Dai no daiboken è stato con il numero 42, epico per chi conosce la storia. Ovviamente non capii molto della trama, non avendo i precedenti numeri, ma già mi colpii per gli splendidi combattimenti che offriva, per i personaggi visivamente accattivanti e per il tratto così somigliante a quello di Dragon Ball. Passò poco tempo e nel 2002 passarono su Italia 1 la serie anime con il titolo "I Cavalieri del Drago" e da lì nacque definitivamente la passione per la serie. Purtroppo l'anime non riscosse molto successo, anche perché troncato a meno della metà non permise una visione completa dell'opera, un vero peccato. Infatti l'anime ripercorre i primi 15 volumi(dell'edizione italiana) dei 54 della serie completa.

Venendo all'edizione italiana, l'opera è edita da Star Comics con un adattamento a "sottilette" di 54 numeri. Con l'uscita dell'anime su Italia 1 la casa editrice iniziò una ristampa dal titolo "Dai - La grande avventura - I Cavalieri del Drago", aggiungendo il titolo (confusionario, tra l'altro) datogli da Mediaset, ma interrotta per scarse vendite. L'edizione è abbastanza reperibile e consiglio veramente a tutti di dargli almeno una possibilità in quanto è un ottimo titolo che non tradirà le aspettative degli amanti del genere, sopratutto i fan del maestro Toriyama.


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Lybra

Volumi letti: 37/37 --- Voto 10
Un solo commento dovrebbe bastare: perfetto. Già perché a parte la favolosa storia fantasy è miracoloso come gli assistenti di Toriyama siano riusciti lungo una storia di ben 37 volumi originali a mantenere sempre uno stile sobrio, coerente e sopratutto senza mai dimenticare il vero cardine e motore della storia: l'avventura e l'unione dei protagonisti, perché la forza di Dragon Dai risiede proprio nel gruppo che unito fino alla fine persegue nell'avventura... a differenza di uno shonen con sfere e draghi ben più famoso.

Un solo rimpianto: il terribile flop della ristampa italiana e il flop in madrepatria della versione anime, che sia proprio vero che certe volte il successo arriva solo per la moda dietro ad un titolo anziché per i contenuti?


 2
Dai Cavaliere del Drago

Volumi letti: 37/37 --- Voto 10
Stiamo parlando di un'opera d'arte nella storia dei fumetti, che ti proietta in un'altra realtà e ti fa sognare come nulla altro.
I disegni son tutti chiari e puliti, i personaggi non son più ipermuscolosi (vedi Dragon Ball), ma definiti e snelli; le ambientazioni riprendono perfettamente i canoni fantasy, e pur essendo semplici risultano sempre mistici.
Il profilo psicologico dei personaggi può apparire inizialmente banale, ma proseguendo nella storia, poco per volta, la loro personalità emerge e ci porta a trepidare per loro o addirittura ad amare alcuni malvagi grazie al loro carisma. Il fascino di alcuni personaggi ci stupisce per come ben realizzato, come ad esempio Misto, Baran, Hadler, Larhalt o Aban; chi non ha odiato Zaboera a causa della sua ambizione egoistica e sfrenata? O ancora, chi non ha sognato di rompere il muso alla Morte Killvearn, che si diletta a far cadere i nemici nelle sue trappole assassine? Anche se comunque resto dell'opinione che Dai e il Grande satana Baan siamo i migliori in assoluto!
Per quanto riguarda la trama... scusate l'entusiasmo, ma come può non emozionare una storia così coinvolgente e profonda! Non mancano i colpi di scena, i momenti di disperazione totale e gioia irrefrenabile (comunque non voglio rovinare la sorpresa a chi non ha ancora letto il manga).
In definitiva: il più bel fumetto mai creato.
Voto: 10 e lode.


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BU773RS

Volumi letti: 37/37 --- Voto 9
Che bello, veramente bello. Dai no Daiboken è probabilmente il primo manga che io abbia mai letto. Ogni lettore di manga a cui piace il fantasy deve leggerlo almeno una volta nella propria vita; tra l'altro fa parte della serie Dragon Quest, e credo che chiunque ami i JRPG conosca questo brand!
Ritengo questo manga il migliore nel suo genere per diversi motivi... primo fra tutti la storyline. Trama mai banale e ricca di colpi di scena; i protagonisti crescono in maniera "normale" e crescono non solo fisicamente o in potenza, ma anche spiritualmente. Il che rende molto più realistica la visione da JRPG che il manga in questione vuole darci. I personaggi, sebbene siano tanti, sono tutti caratterizzati perfettamente e credo anche che sia la prima volta, per me, vedere che un personaggio "secondario" (secondario solo perchè il suo nome non è nel titolo, ma va considerato ampiamente come co-protagonista) sia caratterizzato meglio del protagonista... ma è ovvio, parlo di Pop!
Il tratto dell'autore è chiaramente ispirato a quello di Toriyama, ma sempre con una propria chiave di lettura personale, il che rende più appetibile per gli occhi la visione delle vignette.
Molto altro credo sia meglio non dirlo, il manga è lungo, ma non annoia mai. Il mio consiglio è di recuperarlo se potete; questo titolo non può mancare nella vostra collezione!


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claud

Volumi letti: 37/37 --- Voto 10
Nell'universo di Dragon Quest, una piccola pietra miliare del manga. Dalla matita di due grandi maestri come Sanjo e Inada, quest'opera è un vero e proprio capolavoro.
La trama inizialmente può apparire relativamente semplicistica, con protagonista un ragazzino, senza alcun approfondimento psicologico. Ma basta solo continuare a leggere per scoprire che in realtà tutto ciò è solo apparenza, in quanto il manga nella sua completezza è approfondito e dettagliato. Dalla caratterizzazione dei personaggi, sia quelli principali che quelli secondari. Persino i nemici sono caratterizzati e la loro psiche rende ogni singolo incontro e scontro un punto fondamentale per il proseguimento della trama stessa.
Legami affettivi e sentimentali fanno da contorno alla storia senza però rendere il manga pesante o melenso.
Grande importanza viene data a legami di amicizia e a valori importanti quali onore e fiducia.
La trama non risulta mai noiosa e i colpi di scena si susseguono dando sempre alla storia una nuova sferzata di innovazione, rendendo sempre appassionante la lettura.
Il disegno si evolve in maniera magistrale, partendo dai primi numeri nei quali gli stessi personaggi risultano pressoché semplicistici, fino ad arrivare agli ultimi in cui i dettagli più insignificanti vengono realizzati in modo da dare una cornice splendida alla tavola.
Nel complesso quindi reputo Dai no Daibouken un titolo assolutamente da non perdere.
Ovviamente una piccola critica va a porsi come neo su questa stupenda opera ed è il finale forse leggermente approssimativo rispetto al resto dell'opera.
Ciononostante non tanto di rilievo da evitare di averlo nella propria collezione da appassionati... Non perdetelo!

Minako85

Volumi letti: 37/37 --- Voto 10
Dai No Daibouken credo possa essere considerato uno degli esempi più emblematici di shonen manga esistenti nel panorama di titoli pubblicati in Italia.

La trama all'inizio risulta molto semplice, quasi banale. I primi due volumi potrebbero a prima vista risultare molto infantili, non aiutati da uno stile di disegno ancora immaturo, che potrebbe far allontanare i fans più precipitosi nel giudicare un'opera. E tuttavia tali persone commetterebbero un grave sbaglio, essendo Dai uno shonen eccezionale, da cui alcuni autori moderni dovrebbero trarre spunto.

Collegato al vasto universo dei videogiochi di Dragon Quest, riesce tuttavia ad essere una lettura ottima anche per chi, come me, non ha mai giocato a nessun gdr della serie.
La trama di Dai scorre in modo fluido e ben organizzato dal primo all'ultimo volumetto, senza mai lasciare il lettore perplesso o annoiato. Nonostante la linearità generale, non mancano i colpi di scena e le sorprese, capaci di rinnovare sempre l'interesse del lettore.
Nonostante il genere sia chiaramente shonen, l'autore trova spazio anche per inserire sottotrame legate ai sentimenti dei protagonisti. Ci troviamo quindi di fronte anche a storie d'amore corrisposte e non, elemento che a mio parere arricchisce il manga senza stonare e lo rende ancora più gradevole anche alle lettrici più disinteressate al genere shonen.
Il mondo in cui si svolgono le vicende dei protagonisti è ben curato e definito con dovizia di particolari e attenzione a rendere ogni località unica e originale. Si passa così dall'isola isolata e popolata solo da mostri al regno pseudo-medioevale tipicamente di ispirazione videoludica.

Uguale cura e attenzione viene riservata ai personaggi. In questo manga ne appaiono tantissimi, ma nessuno risulta mai davvero noioso o patetico. Ognuno, anche le comparse, ha una sua individualità. L'autore riesce a gestire l'immensa mole di persone senza davvero mai perderne qualcuno per strada dimenticandosene. Ognuno fa il suo dovere nel miglior modo possibile, senza cadere in non volute contraddizione.
Per quanto riguarda i protagonisti, sono tutti splendidamente realizzati, ognuno matura moltissimo nel corso della storia, tanto che alla fine del manga si risulta stupiti nel constatare che il personaggio è davvero lo stesso individuo dell'inizio della storia. Stessa cosa per i comprimari, che hanno quasi tutti ampio spazio per svilupparsi e mostrare le loro caratteristiche.
I personaggi femminili si discostano dalla classica donzella in pericolo. Sono battagliere e determinate tanto quanto gli uomini e al pari di essi contribuiscono alle battaglie.

Così come i personaggi, anche lo stile di disegno matura costantemente, arrivando ad essere semplice, pulito ed essenziale, senza particolari ornamenti ma perfettamente in linea con la storia e l'ambientazione.

Dai è una storia molto lunga, ma mai banale o noiosa. L'unica sua piccola pecca secondo me è il finale, che ho trovato fin troppo aperto, senza tuttavia rovinare di fatto l'opera.
In definitiva, non posso che consigliare a tutti questo manga, che si amino o meno gli shonen.
Un 10 pieno.


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Kouga

Volumi letti: 37/37 --- Voto 7
Dai ha una trama semplice, datata ed accattivante al contempo: quelle storie vecchio stile che solo gli hardcore-gamer fantasy possono apprezzare e gioire nell'aver tra le mani: il tratto spoglio e semplicistico si concentra diventando dettagliato per rappresentare il ricco comparto di heroes e villains, nonché armi ed accessori del caso. Il manga è consigliato a chiunque apprezzi i giochi di ruolo e che spesso si sentirà immerso in una partita mentre segue le avventure del prode Dai, Pop, Maam e gli altri. Ha raccolto sulle sue spalle un'eredità difficile, Dragonball, ed è riuscito con un discreto successo a guadagnarsi la fine della pubblicazione, sebbene la ristampa in deluxe sia stata droppata dopo pochi volumi, peccato. Consigliato ai palati fini vecchio stile. ;-)

Kotaro

Volumi letti: 37/37 --- Voto 9
Dai no daibouken ha una trama semplice semplice, che ad un lettore di oggi può sembrare di una banalità sconcertante: c'è l'eroe, c'è il cattivo da abbattere, e ci sono i compagni che lo aiuteranno a farlo.

Il motivo per cui Dai no daibouken è così semplice risiede fondamentalmente nell'età (iniziò nel 1989 e si protrasse per quasi tutti gli anni '90) e nel fatto di essere basato su un videogioco, Dragon Quest, che sulla fine degli anni '80 praticamente inventò quello che sarebbe stato l'rpg giapponese, e che continua tuttora a mietere successi basando le sue storie sul semplice conflitto tra bene e male, ma riuscendo a colpire i giocatori per la simpatia dei personaggi e per l'azzeccatissima ambientazione fiabesca delle vicende.

Eppure, nonostante la sua apparente semplicità, che può renderlo agli occhi di un lettore odierno quasi banale, Dai no daibouken ha moltissimo da insegnare a chi oggi legge e scrive shonen manga d'azione.
Un manga come questo, che ha nel titolo la parola "bouken" (= avventura), non può di certo esimersi dal presentarci un mondo vasto, complesso e sfaccettato in cui far compiere ai personaggi un grande viaggio di formazione, elemento questo che manca alla maggior parte dei suoi "colleghi" contemporanei, che sono ambientati tra le vie di una città o in un mondo fatto solo di qualche foresta o qualche landa rocciosa o desertica (gli sfondi inesist... ehm, bianchi dell'Hueco Mundo di Bleach ne sono la prova più lampante).
Il cast dei personaggi sarà, come è giusto che sia, variegatissimo e nessuno dei membri sarà lasciato al caso.
Oltre al protagonista, che risulta essere tutt'altro che piatto ma estremamente credibile nella sua caratterizzazione e crescita fisica e psicologica durante le vicende, ci sono personaggi per tutti i gusti, ognuno con il proprio, differente, stile di combattimento; ognuno con i suoi sentimenti, i suoi problemi e il suo personale percorso da compiere per crescere fisicamente e psicologicamente assieme ai compagni.
Sono proprio questi i punti di forza di Dai no daibouken.
In primis la concezione dell'avventura, del viaggio, dello scorrere del tempo, del racconto di formazione, elementi che ormai sembrano quasi scomparsi dalle produzioni odierne.
In secundis, la caratterizzazione dei personaggi: tutti diversi l'uno dall'altro, tutti convincenti a loro modo, tutti che crescono uniformemente compiendo il loro percorso di formazione man mano che la storia progredisce, stabilendo così un legame empatico col lettore e risultando a lui umani e convincenti, anche nel caso di creature di fantasia.

In questo Dai no daibouken è aiutato da uno stile di disegno davvero bello, che riesce a tratteggiare in maniera convincente personaggi con fisicità o età anagrafiche completamente diverse e dona un aspetto simpatico a tutti i personaggi (retaggio, questo, ereditato dal grande maestro Akira Toriyama che è l'illustratore dei videogiochi di Dragon Quest, e di cui il disegnatore di Dai no daibouken è stato assistente).
I disegni sono pulitissimi e decisamente gradevoli. Inizialmente il tratto è tremolante e inesperto, ma si evolverà in corso d'opera giungendo a delle vette davvero elevate di pulizia e spettacolarità, riuscendo a tratteggiare in maniera adulta e determinata le espressioni dei personaggi quando la storia lo richiede e regalandoci degli splendidi personaggi femminili.

E naturalmente, come ogni manga del genere che si rispetti, non ci lascerà una storia vuota, ma ci insegnerà l'amicizia, l'amore, i rapporti padre-figlio, il rispetto per la diversità, la lealtà, il perdono, l'altruismo e tutta una serie di valori che fa sempre piacere ritrovare in una storia simile.
Non lasciatevi ingannare dalla lunghezza o dalla vecchiaia di questa storia, e recuperatela. Vedrete che non vi dispiacerà e che riuscirà ad entrarvi nel cuore immediatamente, regalandovi grandi emozioni, grandi personaggi e una grande avventura, come da titolo.

Utente970

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Utente970

Volumi letti: 37/37 --- Voto 8
Splendido manga fantasy, messo a suo tempo in ombra dalla critica, in favore dell'Emblema di Roto, con cui Dai condivide alcuni elementi. A farlo sottovalutare purtroppo fu una crescita non sempre convincente dei personaggi, in particolar modo dello spadaccino immortale Hyunkel, che nel ruolo di tenebroso stava meno sotto i riflettori, ma mai in secondo piano nel gruppo, eccetto Dai, in quanto a forza. Anche il resto del cast ha avuto però prima o poi un'evoluzione notevole, anche se nel caso del mago Pop è stato un percorso piacevolmente più sofferto, e nel caso di Crocodyne e Chiu, come da tradizione koboldiana, molto più limitato. Anche la maturazione caratteriale di Hadler avrebbe dovuto essere affrontata in maniera più lenta, ma il risultato in questo caso non influisce comunque negativamente sulla storia. Purtroppo verso la fine gli autori si lasciano un po' andare, quasi a divertirsi per primi nell'animare la battaglia. L'orialgon infatti non pare più tanto resistente come lega, la forza raddoppiata di Dai non implica i giusti e previsti cambiamenti fisici, la forza di Baan rispetto ad un cavaliere del drago e spropositata e la comparsata di Aban pare risibile a quel punto della storia. Alla fine Dragon Dai pur non raggiungendo l'eccellenza rimane un ottimo manga, con dei personaggi amabili, a cui, due paia di volumetti in più, potevano dare un po più di respiro.


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Swordman

Volumi letti: 37/37 --- Voto 9
Questo manga è stato il secondo che ho collezionato con continuità. E’ stato infatti pubblicato dalla Star Comics subito dopo la conclusione di Dragon Ball ed erroneamente ne è stato considerato l’erede in quanto realizzato da collaboratori del maestro Toriyama. Niente di più sbagliato poiché le due opere hanno poco altro in comune.
Inspirato dalla serie di videogiochi Dragon Quest, Dai, ne riprende in pieno tutti cliché: la storia è quella di un viaggio del protagonista e del suo gruppo per sconfiggere le forze del male che minacciano il mondo; ci sono le stesse figure cioè il prode guerriero (lo stesso Dai), il mago, il bel tenebroso, il demone arcinemico e arciostinato; gli incantesimi sono gli stessi cosi come i mostri tra l’altro disegnati dallo stesso Toriyama.
Il manga parte molto in sordina mostrando una certa ripetitività e dei disegni tutt’altro che eccezionali. Tuttavia a partire dal volume 10 fino al 15 la storia inizia a ingranare. Da questo punto in poi il manga sale parecchio di livello.
Si introducono personaggi molto interessanti sia tra i “buoni” che tra i “cattivi” e per quelli iniziali si assiste a una loro profonda evoluzione.
Si assiste a battaglie veramente emozionanti (ma anche quelle iniziali erano più che discrete) con tecniche sempre più potenti.
Si affrontano nella storia i temi più diversi come l’amicizia, il razzismo, la guerra, il destino...
Insomma si viene trasportati in una escalation di vicende che culminerà nella battaglia decisiva con il malvagio e potentissimo leader dell’esercito demoniaco per concludersi in un finale tutt’altro che scontato.
Dai è, in conclusione, un manga veramente molto bello (pur non raggiungendo la perfezione), erroneamente sottovalutato dai più e che può piacere a tutti, specialmente agli appassionati di avventura, dei giochi di ruolo o di Dragon Quest.


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*Lukino*24*

Volumi letti: 37/37 --- Voto 8
<b>Attenzione possibili Spoiler</b>

Dai no Daibouken è una delle tantissime "versioni" ambientate nell'universo di Dragon Quest.
Un fantasy puro ben realizzato.
La trama comincia con la presentazione di Dai, il protagonista, nonché figlio di Baran un potente cavaliere dei draghi, che vive assieme a Brass, un vecchio mostro che chiama "nonno", sull'isola Delmulin.

Dai, in compagnia del suo amico slime di nome Gome, sogna di diventare un prode guerriero; viene iniziato alle arti magiche da Brass, anche se più propenso al combattimento con la spada. Durante il suo allenamento farà la conoscenza della bella principessa Leona, che approda sull'isola per celebrare un rito sacro, ma verrà interrotta dalle pedine dell'esercito demoniaco del grande Satana Hadler, Dai cercherà di soccorrerla ed in quel momento scoprirà di essere in possesso un di un'enorme potere.
Dai diventerà l'apprendista del grande prode guerriero Aban, colui che sconfisse la precedente incarnazione di Satana.

Da questo momento comincia la vera avventura per Dai che durante il suo cammino incontrerà i fedeli amici Pop e Maam, assieme a loro si scontrerà con l'esercito di Hadler per portare la pace e la tranquillità nel mondo.

Una trama ben elaborata con un intreccio fantastico; i sentimenti dei personaggi sono alla base della storia, anche se non mancano di certo i combattimenti, che con il passare dei volumi maturano sempre di più cambiandone a volte il carattere come accade per esempio a Pop e Hyunkel. Colpi di scena non molti ma ben studiati e inseriti nel momento giusto. Tantissimi i personaggi come s'addice al più classico dei GDR (Gioco di Ruolo), molto originali.

Graficamente ricorda molto Dragon Ball, ma oltre la collaborazione di Toriyama per la realizzazione di mostri e fondali, non ha nulla a che fare; magari stile un po' anonimo all'inizio che cambia radicalmente con il passare della storia migliorando il tratto e la precisione d'esecuzione.
Uno Shonen-Fantasy da leggere tutto d'un fiato, leggetelo e non rimarrete delusi!


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GIGIO

Volumi letti: 37/37 --- Voto 8
Dragon Quest - La Grande Avventura di Dai è stato uno di quei manga che ho acquistato e letto in blocco a serie già conclusa. Ero curioso di leggere questo manga in quanto avevo apprezzato l'Emblema di Roto ed è un genere il fantasy che mi piace parecchio. Ero comunque dubbioso sul fatto di trovarmi di fronte un manga un po' da ragazzini, un manga molle e dove si smazza poco. All'inizio sinceramente il manga mi aveva dato un po' quest'impressione non era disegnato alla grande ed in effetti la trama era un po' poco adulta. Col passare dei numeri però mi sono ricreduto e devo dire che il risultato è un dei manga più belli, emozionanti e avvincenti che abbia mai letto. Supera nettamente l'Emblema di Roto che già ammiravo e devo dire che a parere mio non è molto inferiore a Dragon Ball. Protagonisti eccezionali, carismatici e con un'anima che prende il lettore, storia fitta e mai ripetitiva che scorre via molto bene e velocemente. Questo manga può darvi solo l'impressione di essere un copia di Dragon ball, in realtà non lo è affatto. Un fantasy dunque molto ben scritto e devo dire che dopo la metà anche ben disegnato, i personaggi diventano "più adulti" meno squadrati, e anche gli scontri diventano più complessi e più avvincenti. Per quanto riguarda finale non rimarrete delusi, forse non è ciò che vi aspettavate ma è uno di quei finali strappalacrime che piacciono tanto. Un classico che non lascia punti oscuri. Venendo al voto devo dire che per chi a letto le altre mie recensioni non "regalo" 10 a tutti i manga che mi sono piaciuti preferisco differenziare ma ci tengo a dire che se il mio voto è 8 significa che il manga è quasi un capolavoro.


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Pain

Volumi letti: 37/37 --- Voto 10
Veramente un bellissimo manga, forse perchè è stato il primo che ho collezionato. Inizialmente ho seguito l'anime trasmesso anche dalle reti private e poi anche da Mediaset (ma incompleto) e così ho deciso di seguirlo. Comincio dal parco tecnico: il tratto è simile a Dragonball e questo rende ancora più piacevole la lettura di coloro che sono fan dell'universo di Toriyama. Dai, appartnente alla stirpe dei Cavalieri del Drago, è un po' il Goku della situazione. Durante il suo viaggio per sconfiggere le forze del male incontrerà diversi amici che si uniranno a lui e si farà amici persino coloro che un tempo erano suoi acerrimi nemici. Il complicato rapporto con il padre ed i combattimenti con Hadler sono veramente ben curati. Direi che l'introspezione dei personaggi, nel complesso, è ben curata, insieme anche ai colpi di scena e le sorprese che lasceranno il lettore a bocca aperta. Ho letto i numeri tutti d'un fiato, in soli due giorni, e questo mostra come non sia pesante e di come le scene e lo sviluppo della trama si snodino in modo fluido. Personalmente lo consiglio a tutti, non potete non avere tra le vostre collezioni un manga simile.

mastersilver88

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mastersilver88

Volumi letti: 37/37 --- Voto 9
Manga stupendo, da rivalutare e collezionare fieramente in casa accanto a titoli ben più noti nel mondo dei fumettari.
Il character design risente molto della mano di Akira Toriyama, soprattutto all'inizio, ma mano a mano che la storia procede si notano molti miglioramenti e personalizzazioni del segno.
Oltre ad essere un fantasy che ritengo molto valido, ha una dote che lo rende una perla rara (soprattutto per il periodo in cui è stato scritto, e per il filone in cui è inserito): la caratterizzazione degli antagonisti. Finalmente dei cattivi che pensano, provano sentimenti, reagiscono in modo attivo alla storia!
Leggetelo tutte le volte che volete, non vi stancherete mai, coglierete ogni volta dettagli e sfumature diverse, aspetti che vi sono sfuggiti, intrecci, sentimenti. Non lasciatelo abbandonato sugli scaffali delle fumetterie!

Mistobaan

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Mistobaan

Volumi letti: 37/37 --- Voto 10
Potevo forse mancare? Proprio io che ho scelto come nickname quello di un mitico personaggio (malvagio) della serie? Certo che no. Manga piacevole da leggere e molto scorrevole. All'inizio il disegno è molto grezzo e comincerà a diventare pregiato solo dal ventesimo numero. Le battaglie sono molto avvincenti e alcuni memorabili (Dai vs Baran su tutti, ma anche Dai vs Hadler parte3). L'unica pecca è che ha un elemento troppo da "Beautiful". Non vi dico cosa, dovete leggere per capire. Consigliato a chi piace il fantasy e a chi vuole leggere qualcosa di "diverso, ma non tanto" da Dragon Ball e affini.