Rai 4 LogoPer due giovedì consecutivi, il 29 ottobre e il 5 novembre, ho avuto il piacere di assistere personalmente a due lezioni universitarie tenute dal dottor Carlo Freccero, direttore di Rai 4, che nell’ambito del Laboratorio di Linguaggi della Televisione Generalista, tenutosi presso l’Università di Roma3, ha voluto dedicare a un approfondimento al fenomeno Anime.

Il dott. Freccero si è dimostrato, oltre che un gran conoscitore delle meccaniche televisive che hanno permesso e ostacolato la diffusione televisiva degli anime in Italia per molti anni, anche un appassionato del genere: pensate che all’entrata in aula mi sono ritrovato di fronte ad una scritta enorme sulla lavagna: “Neon Genesis Evangelion”!

Incredulo ho assistito alle sue lezioni, e ricevuto personalmente da lui l’autorizzazione a pubblicarne la trascrizione integrale su AnimeClick.it, a riprova della sua attitudine a dialogare con un mondo di “nativi digitali”, che poi è effettivamente il target che Rai 4 si propone di raggiungere.

In attesa dell’intervista esclusiva che il direttore di Rai 4 ci concederà presto, riportiamo quindi alcuni estratti dell’interessante trascrizione delle sue lezioni:

Con gli Anime, quindi con il “continente più estremo” dei prodotti mediatici, possiamo capire anche a livello di sceneggiatura come cambia il nostro mondo mediatico, e come cambiamo noi con esso”...

...proprio nello spazio della TV dei ragazzi faranno quindi il loro esordio gli Anime giapponesi.
E attenzione: lo faranno in assoluto nel modo peggiore.
Questi prodotti sono adattati al gusto infantile: i prodotti cominciano ad essere amputati, censurati di tutte quelle parti che non sembrano idonee al gusto Disneyano imperante.
Il problema qual è: nel mondo occidentale vigeva la definizione che comparava animazione ai bambini, e di conseguenza alla fascia dei ragazzi.
A questo punto il giudizio della critica è unanime: questi prodotti sono diseducativi, violenti, anzi qualcuno dice anche che siano discutibili sia sul piano dei contenuti (che qualcuno dice siano nulli) che sul piano della realizzazione grafica. [...] E’ come dare una medicina sbagliata, e così succede una cosa interessante: il consumo precoce di questo prodotto ancorché edulcorato, normalizzato e tradotto per il gusto italiano colonizza una generazione di bambini occidentali che per la prima volta sono parcheggiati di fronte al televisore come fosse una babysitter tecnologica
”...

E’ cambiato tutto. E naturalmente il dispositivo di questo cambiamento è la tecnologia.
Mi sono soffermato su questo perché è molto importante, perché se c'è una cosa che gli Anime giapponesi capiscono è proprio questo cambiamento che avviene: non più il rapporto uomo-natura ma si inserisce il rapporto uomo-tecnica.
Ecco perché gli anime diventano fondamentali
”...

Studiate ragazzi, e capite il mondo che vi circonda: perché per rimanere giovani vale di più lo studio che non l'estetista...poi l'estetista può aiutare! Ma chi non studia invecchia più velocemente.
Quindi, per la prima volta la macchina non è uno strumento esteriore ma diventa una mutazione che si insinua profondamente dentro noi stessi: la tecnologia colonizza la nostra carne, entra a far parte dei nostri sensi, delle nostre identità.
E si apre quindi tutta quella tematica fondamentale di quegli anni che è il CYBERPUNK.
Il cyberpunk si manifesta negli anni '80, e fa della fantascienza lo strumento di analisi più adeguata ad esprimere lo spirito di cambiamento di quegli anni.
E gli Anime colgono per primi i segni di questo cambiamento.
Ecco perché vincono: gli Anime giapponesi riescono ad interpretare in modo straordinario questa tendenza, a seguire questo cambiamento.
Quindi vedete come vengono distrutti quei coglioni che dicevano “schifosi...cavolate” e invece tutto è un sintomo.
Interessante da notare è come in Giappone da una parte non fa altro che somatizzare, mostrare quest'immaginario del Cyberpunk, mentre da un altro lato il cinema americano con film come Blade Runner e la cinematografia di Cronenberg non fa altro che esprimere quest'angoscia, quest'inadeguatezza della propria identità di fronte a questa ibridazione tra corpo e macchina, natura e tecnologia.
Ma tutta questa tematica anticipante dei tempi è contenuta in modo molto maggiore e con maggiori sfumature espressive negli Anime giapponesi.
Dico qua anche un'affermazione un po' estrema: la cultura tradizionale orientale è così fortemente radicata nell'immaginario americano da far parte ormai anche in maniera ovvia e banale della narrativa americana. Io credo che, a dispetto della crisi economica ormai strutturale del Giappone, le icone culturali continuino a colonizzare nuove frontiere dell'immaginario collettivo contemporaneo, soprattutto nel mondo delle sottoculture giovanili pop.
Io credo che la sottocultura giovanile pop stia andando a sostituire completamente e progressivamente la disciplina di valori della cultura americana. Ed i manga dimostrano di essere il terreno più fertile dello sviluppo di questo nuovo immaginario.
Il mondo degli Anime e dei Manga è vario, multiforme. E non ha paura di muoversi in questo universo di conflitti, di opposizioni
”...


Potete scaricare la trascrizione completa con entrambe le lezioni, dove vengono nominati anche molti titoli specifici del calibro di Lady Oscar e Ghost in the Shell, cliccando sull’immagine di seguito:

Freccero Plug Suit

Un modo sicuramente inedito e un’occasione finora unica di poter leggere direttamente da un direttore di rete le proprie considerazioni su una tipologia di prodotto sul quale ha avuto il coraggio di puntare, sicuro delle potenzialità che offre il panorama anime contemporaneo.

Infine, il dott. Freccero si è assicurato che portassi anche i suoi ringraziamenti per la partecipazione massiva al piccolo esperimento condotto qui su AnimeClick.it in merito alla programmazione anime di Rai 4. Un piccolo documento in preparazione per l’appena conclusa fiera di Lucca Comics & Games, da lui definita “un fantastico ed enorme modello di aggregazione del fandom attivo”, e che non mancherà di consultare anche in futuro.