Awa Odori e Obon


L’Awa Odori, o Awa Dance Festival, si tiene dal 12 al 15 Agosto nella prefettura di Tokushima, nell’isola di Shikoku: è il più grande e spettacolare festival di danza del Giappone, e attira oltre 1,3 milioni di turisti ogni anno. Il nome è composto da “Awa”, ovvero l’antico nome feudale di Tokushima, e “Odori”, che significa danza: la danza di Tokushima.

Origini e leggenda: l’Obon e Bon Odori
L’Awa Odori si svolge durante l’Obon, ossia la Festa dei Morti, anche chiamata Festa delle Lanterne: si tratta di un’antica celebrazione per onorare il passaggio all’aldilà degli spiriti degli antenati.

Awa odori 1

Secondo una corrente interpretativa, il vero nome della festa era Urabon, oggi semplificato in Obon oppure Bon, e la sua etimologia andrebbe ricercata nel termine sanscrito “Ullabana”, ossia “essere appeso o stare a testa in giù”, che è rappresentativo della sofferenza delle anime dei morti, che deve essere alleviata; mentre secondo un'altra corrente il significato è tributario di una versione persiana della parola, che ha il significato di qualcosa che “sta tra la vita e la morte”.

Un’antica leggenda del Sutra Urabo (in giapponese Urabonkyou) tramanda che Maudgalyayana, anche conosciuto come Mokuren, monaco e discepolo di Buddha, ebbe una visione della sua defunta madre intrappolata nel Gakidou, una specie di Inferno o Ade della tradizione buddhista in cui la donna era costretta a patire la fame e la sete tra terribili sofferenze. Mokuren, sconvolto, chiese aiuto a Buddha stesso, che gli consigliò di dare alla madre una ciotola di riso, del cibo e delle bevande, in modo da aiutarla a sopportare la sofferenza, nonché di presentare delle offerte ai monaci che avevano completato il loro ritiro spirituale il quindicesimo giorno del settimo mese - la data è stata spostata ad agosto con il passaggio dal calendario lunare a quello gregoriano. Il monaco eseguì ciò che gli era stato raccomandato di fare e lo spirito della madre venne liberato. Non potendo trattenere la grande gioia, cominciò a danzare con tutta la passione che aveva in corpo. Così nacque la Bon Odori o “Danza della Felicità”; venne istituito un vero e proprio culto dedicato ai propri antenati: il giorno dell’Obon, appunto, allietato dalle danze.

Altare e Toro Nagashi (lanterne galleggianti)

Come si festeggia l’Obon oggi? Toro nagashi, fuochi d’artificio e danze
Questa ricorrenza religiosa si è evoluta in una vacanza, sfruttata come un’occasione per ritornare ai luoghi di origine e per riunire tutti i rami delle grandi famiglie patriarcali, nonché come un’occasione per visitare le tombe dei propri antenati. Tradizioni buddhiste e shintoiste si fondono: si ritiene che nel primo giorno dell’Obon, il Mukaebi, le porte dell’al-di-là si aprano per rilasciare gli spiriti degli antenati, i kami, che vengono a visitare gli altari delle case d’origine. Si tratta di spiriti benevoli che proteggono la vita dei discendenti vivi e ritornano per festeggiare e divertirsi con loro. Le famiglie accendono un fuoco di benvenuto davanti a un piccolo altare, il butsudan, e bruciano foglie secche, e tutt’intorno accendono innumerevoli lanterne di carta per dare il benvenuto ai kami. Durante la seconda giornata verranno visitate le tombe e in particolare si banchetterà con i morti, portando loro del cibo e mangiando nei cimiteri.

Oggigiorno l’Obon non si festeggia solo in forma privata, ma diventa una festa pubblica da celebrare davanti ai templi, in piazza o nel viale più largo della città. Le folle di gente, che accorrono, vestono i tradizionali kimono estivi, gli yukata, e cappelli di paglia, per assistere a delle celebrazioni che assomigliano molto alle sfilate dei carnevali occidentali, o forse più alla festa messicana el Día de los Muertos. Sono allestiti stand con giochi, cibo, bevande, e l’anguria la fa da padrona. Ogni festival culmina con il terzo giorno, l'Okuribi, in cui vengono accese le toro nagashi, ossia lanterne galleggianti di carta che vengono lasciate alla corrente dei fiumi, a simbolizzare il ritorno degli spiriti, dopo una breve visita per l’Obon, al mondo dei morti. Il giorno finisce poi in un tripudio di fuochi d’artificio.
Ma indubbiamente la fanno da padrona le danze: Bon Odori.

Awa odori 2

Awa Odori, origini storiche delle danze e usanze attuali
Quindi l’Awa Odori non è altro che la danza Bon Odori della prefettura di Tokushima, rivista e modificata per i festeggiamenti dell’Obon. La prendiamo, ad esempio, come festival di eccellenza per parlare anche in generale del Bon Odori.
Le origini di questa danza vanno trovate nelle danze giapponesi sacerdotali buddhiste del Nembutsu-odor e del Hiji-odori durante il periodo Kamakura (1185-1333), e anche nel Kumi-odori, danza vivace e difficile da eseguire.

L’Awa Odori è diventata una grande festa cittadina nel 1586, quando Hachisuka Iemasa, il daimyo della provincia di Awa, organizzò dei festeggiamenti per l’apertura del castello di Tokushima. Gli invitati, dopo aver mangiato e bevuto in gran quantità, presi dai fumi dell’alcol, cominciarono a inciampare e a barcollare, e alcuni presero degli strumenti e cominciarono a suonare, cantando delle canzoni all’impronta. Si narra che così nacque l’Awa Odori.

Questa versione dei fatti è supportata dai versi di una canzone tradizionale della festa: l'Awa Yoshikono, versione locale della Yoshikono Bushi che risale al periodo Edo.

Odoru ahou ni
Chi danza è scemo
Miru ahou
Gli spettatori sono degli scemi
Onaji ahou nara
Entrambe le categorie sono ugualmente sceme
Odorana son, son
Allora è meglio danzare




I ballerini gridano anche l’Hayashi Kotoba, ossia domanda e risposta: “Yattosa, yattosa”, “Hayaccha yaccha”, e Erai yaccha, erai yaccha, Yoi, yoi, yoi, yoi. Queste parole non hanno alcun significato, fungono semplicemente da incitamento e danno il ritmo.

La danza viene organizzata in gruppo, e nella città ne esistono mille tra club, scuole, quartieri e aziende. Il gruppo viene chiamato ren, e ogni gruppo ha un proprio nome e uno stile di ballo. Per i turisti che vogliano partecipare, è stato istituito il Niwaka-ren, cioè il gruppo di principianti. I ren danzano per le vie, accompagnati dal suono dei tipici shamisen (liuti), dei taiko (tamburi), dei shinobue (flauti) e delle kane (campane). Gli artisti vestono i tradizionali costumi, gli Obon, e cantano e suonano sfilando come in una parata.




I tre giorni di danze
Le danze Odori si svolgono nel corso dei tre giorni dell'Obon, che variano lievemente nella collocazione temporale di regione in regione,  occupando un arco temporale che si estende dal 12 al 17 agosto.
L’odierno festival dell'Awa Odori rompe con la tradizione ed estende i festeggiamenti a 4 giorni: dal 12 al 15 agosto. Solitamente le danze vengono aperte dopo l’illuminazione degli altari in onore della venuta dei kami, il primo giorno, e poi proseguono durante la seconda giornata, per culminare nella notte della terza.

La danza diurna è chiamata Nagashi: si tratta di semplici passi che vanno a comporre una coreografia progressiva, la quale incede ritmica e lineare per le strade della città. I bambini e gli uomini hanno più libertà di movimento e si danno a dei passi molto estesi e a movimenti veloci; le donne, invece, strette nei kimono della festa, incedono più lentamente con movimenti meno frenetici ma più ricercati.

La danza notturna, Zomeki, è un ballo più frenetico dal movimento circolare: inebriati dal sake, anche gli spettatori cominciano a ballare, un po’ come descrive la tradizione, ed è proprio in quest’occasione che le voci si fanno sentire di più, tra canti e richiami tradizionali ritmati. La parata termina in un tripudio di colori e suoni, tra gli spalti predisposti per gli spettatori, nel caos e nell'eccitazione: dall'alto, l'audience si confonde con i ballerini in un unico ondeggiante, gioioso e policromo mare.





Cosa si può fare se non ci si reca a Tokushima ad agosto? Awa-odori Kaikan
Se proprio non si riesce a visitare la città verso ferragosto, è possibile avere un assaggio del festival presso la struttura dell'Awa-odori Kaikan, dove vengono tenute delle rappresentazioni durante tutto l’anno, e si ha la possibilità di assistere ai virtuosismi di ballerini professionisti e di essere coinvolti nelle danze, con l’aiuto degli stessi. Per chi non voglia cimentarsi in nei balli, ma sia interessato solo al folclore, è stato allestito un museo che ripercorre la storia e le usanze del festival.

Awa Odori, gli anime e l’invasione di otaku
La città di Tokushima ha commissionato degli speciali poster promozionali in tema di anime per l’Awa Odori Festival 2010; si tratta di una mossa promozionale, già attuata l’anno scorso con discreto successo di gradimento del pubblico. Senonché quest’anno la risposta degli otaku è stata fin troppo positiva: i poster appesi in giro per la città, infatti, sono stati tutti rubati da orde di otaku inferociti, che hanno fatto una corsa contro il tempo e contro la concorrenza per accaparrarsi, anzi rubare, un agognato poster. Alcuni otaku, colti sul fatto, sono stati arrestati.  Molti dei poster trafugati sono finiti in vendita online, per cifre che si aggirano tra gli 80.000 e i 100.000 yen!
Nel tentativo di porre rimedio alla situazione e alla persistente richiesta di poster da parte dei fan, l’amministrazione comunale ha incaricato l’ufficio del turismo di distribuire gratuitamente 1.000 poster.

Il video mostra gli otaku in fila mentre aspettano di ricevere i poster, che sono stati dati via sulla base del “chi primo arriva, meglio alloggia”. Un uomo infuriato sfoga la sua rabbia, gridando che lui è stato in fila dalle 5 del mattino e non è riuscito a ottenere nulla…



Infine, ecco, nella gallery, i poster incriminati, che ritraggono i protagonisti dell’anime, nonché light novel, Kara no Kyouka, e le protagoniste del videogame Touhou Project.

Alla costante ricerca di nuovi anime che mi sappiano ancora stupire ed emozionare.

25 commenti

  • Apachai - 13 anni fa
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    Ah che bella notizia, sono sempre interessato alle tradizioni giapponesi!
    Certo che sfruttano davvero bene gli anime a scopo commerciale!
  • GianniGreed - 13 anni fa
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    belle queste feste giapponesi, vorrei proprio esserci una volta.
  • EroKira - 13 anni fa
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    @Apachai : "Certo che sfruttano davvero bene gli anime a scopo commerciale!" O_O

    ovviamente non sai che gli anime sono prodotti commerciali ? xD.

    Vabbè comunque festa e tradizioni stupende e suggestive come al solito quelle "jappiche" ^*
  • Ironic74 - 13 anni fa
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    E' bello vedere che all'estero la morte viene vista con meno senso del lugubre: che dire, da noi sarebbe considerato irrispettoso mangiare nei cimiteri, danzare il giorno dedicato ai morti e addirittura farci una fiera estiva.Le nostre radici cristiane in questo caso pesano eccome.
    Cmq grazie x le news sull'O-Bon , proprio l'altro giorno vedevo la malinconia di Harhui Suzumiya nella pallosissima serue di endless night dove si vedeva questa festa dove le donne partecipavano in Kimono e mi era venuta la curiosita' di saperne di piu'.
  • cartman666 - 13 anni fa
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    @Ironic ce lo meritiamo perche' ci siamo presi una religione importata, e tra l'altro pure una di quelle piu' schifose, con la sua venerazione di pezzi di cadavere.
    Era meglio tenerci Giove e compagnia, molto piu' divertente.
  • KUMA-29 - 13 anni fa
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    @cartaman666 se preferisci Giove e compagnia perche li trovi divertenti allora apprezzi anche le loro abitudini omossessuali e strampalate...complimenti bella religione!
  • mastersilver88 - 13 anni fa
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    "...da noi sarebbe considerato irrispettoso mangiare nei cimiteri, danzare il giorno dedicato ai morti e addirittura farci una fiera estiva..."

    Purtroppo siamo stati sfortunati a nascere a fine '900, ci siamo persi molte tradizioni religiose locali, tra dolci dei morti, calze dei morti, fiere, feste! Anche solo gli usi che si avevano in casa di lasciare la tavola apparecchiata e la porta aperta per sfamare gli spiriti dei propri cari di ritorno dall'aldilà, rimasuglio nelle campagne, fa ben capire cosa ci siamo persi! (purtroppo) ç__ç
    Ora i morti stanno solo al cimitero, si applaude ai funerali e si sta tristi e senza banchetto, che delusione...
  • fabio.devoti - 13 anni fa
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    Ma che bella tradizione Mi piacerebbe proprio andarci un giorno
  • kais - 13 anni fa
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    complimenti per l'articolo....
  • zambot 3 (anonimo) - 13 anni fa
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    Veramente nel cristianesimo delle origini si mangiava davanti alle tombe dei propri defunti e si dava anche una porzione al defunto. S. Agostino criticava questa pratica perché capitava che si eccedeva troppo con il vino e che alla fine i morti da piangere non erano più uno soltanto..
  • gilbo88 - 13 anni fa
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    hahaha! che vestiti singolari! quei cappelli mi fanno venire in mente le piadine!cmq molto bravi!
  • Friederike72 - 13 anni fa
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    Ma che interessanti questi articoli sulle tradizioni giapponesi che appaiono spessissimo in anime e manga e non sono sempre immediatamente comprensibili per noi occidentali ^^
    La mia penfriend giapponese mi aveva detto che andava a casa della mamma in questi giorni: ora so perchè, grazie a AC XD
    L'uomo che sfoga la sua rabbia nel video della coda per i poster, però, io non l'ho visto: forse sfoga la sua rabbia in modo giapponese, molto pacato ^^
  • cartman666 - 13 anni fa
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    @Kuma, non vedo perchè no, sempre meglio che essere un cattorepresso, e cmq forse non lo sai, tra i preti cattolici l'omosessualità e' diffusissima.
  • Andromeda - 13 anni fa
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    Wow! Come sono movimentate e colorate le feste giapponesi!
    Nonostante il Giappone sia un Paese così all'avanguardia, i suoi abitanti rispettano ancora i vecchi costumi e le antiche tradizioni. Quanto mi piacerebbe poter partecipare ad almeno una di queste celebrazioni! Sapendo che è praticamente impossibile, mi tocca organizzare delle festicciole che riproducono quelle nipponiche per amici "nippomani" e familiari. E' un vero peccato che invece qui da noi l'aspetto riguardante le feste tradizionali sia andato perduto e che ora prevalga invece solamente quello legato alle sagre...
  • ICHIGO-KON - 13 anni fa
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    Ore di fila per un poster... grandi!
  • Nekomajin - 13 anni fa
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    ReiRan se il mio idolo, i tuoi articoli sono BELLISSIMI <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/love.png" alt="" title=" "> <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/love.png" alt="" title=" "> grazie!
  • Shaoranlover - 13 anni fa
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    Mi associo a Nekomajin per farti i complimenti per l'articolo, ReiRan
    Di queste feste studiai molto per il mio esame sullo Shinto (e praticamente tutto l'esame fu sul tema della morte, con certi aneddoti e tradizioni, come l'automummifacazione in vita, brrr), tuttavia condivido il pensiero di molti, son tradizioni estremamente interessanti e un giorno vorrei tanto poterle toccare con mano
  • giorgio13 - 13 anni fa
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    bellissimo articolo ReiRan!

    ogni tanto delle belle pillolone di cultura, tradizioni e folklore giapponese sono un vero toccasana!
    che costumi bellissimi e coloratissimi, che fantastiche danze e che clima travolgente!
    quando sono stato a Tokyo ho assistito ad una Matsuri, e credevo che quella fosse il top in fatto di feste, ma questa Awa Odori è molto ma molto di più, sia come numeri che come bellezza!
    l'origine di questa danza mi ricorda vagamente i rituali dionisiaci dove tutti gli ubriachi compiono balli orgiastici, però i giappi non sono così attaccati alla terra (come direbbe Nietzsche) !

    bellissimo anche il fatto che possano danzare anche i turisti! come mi piacerebbe provarci!

    certo che gli otaku giapponesi sono una forza della natura!
    arrivare addirittura a rubare dei banalissimi poster... allucinante...
    devono arrivare a distribuirli gratis!
    c'è da ridere per non piangere!

    ancora complimentoni ReiRan per questa dettagliatissima e interessantissima notizia!
  • Catulla - 13 anni fa
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    <i>ce lo meritiamo perche' ci siamo presi una religione importata, e tra l'altro pure una di quelle piu' schifose, con la sua venerazione di pezzi di cadavere.</i>
    A livello popolare, Cartman 666, l'usanza di mangiare presso le tombe si era mescolata con originale sincretismo al sistema religioso cattolico. I morti avevano una loro potenza, erano entità soprannaturali, anche malefiche se non allietate con il cibo o con altri doni, che non erano affatto previste nel sistema religioso cattolico, così come il Purgatorio è un'invenzione a posteriori della Chiesa per meglio integrarsi con la credenza ormai diffusa nelle terribili anime che aleggiavano senza pace nel mondo dei vivi sotto forma di fantasmi e fate. Purgatorio come luogo di espiazione intermedio, destinato ai morti di morte violenta e a chi non si è pentito in punto di morte.

    Passando alla notizia in sé abbiamo qui un buon collage d'informazioni, non c'è che dire, hai un'ottima intuizione nello scovare notizie e collazionarle, ReiRan. In un'agenzia turistica lavoreresti bene come compilatrice di opuscoletti-guida. Poche, semplici e sparute informazioni per il turista medio, non male.
    Manca una certa dose di approfondimento antropologico e di rielaborazione in questo tuo articolo. Mi ha lasciato un po' spiazzata perché non è da te.
    Ma voglio spiegarti i motivi della mia perplessità, dal momento che la mia formazione nel campo delle tradizioni e dell'antropologia non mi permette di elogiare questo articolo.
    Di sicuro hai raccolto le notizie fondamentali per parlare di questa usanza e le hai collegate nel modo corretto per dar loro la parvenza di profondità. Ma la profondità è proprio quello che manca e ciò si evince particolarmente in certi punti:

    - <i>che è rappresentativo della sofferenza delle anime morte, che deve essere alleviata</i>
    In base a cosa tu qui scrivi che deve essere la sofferenza delle anime morte (questa poi! le anime muoiono?) ad essere alleviata? Non può essere semplicemente il contrario? Che cioè siano i vivi ad aver bisogno di catalizzare in qualche modo un evento sconcertante come la morte dei propri cari o di ingraziarsi delle potenziali entità pericolose in virtù del loro status di non più appartenenti al mondo dei vivi? Insomma, tu qui non spieghi il motivo per cui queste <i>anime morte</i> abbiano bisogno di essere alleviate, pur ammettendo, ripeto, che siano esse ad averne bisogno.

    -<i>poiché la storia venne tramandata e si trasformò da leggenda in tradizione, venne istituito un vero e proprio culto dedicato ai propri antenati</i>
    E' evidente che qui non ti sono chiare le dinamiche dell'evoluzione delle tradizione e dei culti ad esse legati, né il rapporto tra leggenda e tradizione. Chi dice che la leggenda si trasforma in tradizione e che dalla tradizione nasca il culto? Molto spesso, anzi sempre, il percorso non è affatto lineare come lo presenti tu. Fosse così semplice potremmo tranquillamente capire il significato di certe pratiche di cui si è perso il senso nei secoli, ma che le popolazioni interessate continuano a perpetrare, pur avendone perso il significato originario. Spesso la tradizione consolida un culto che è nato prima e in moltissimi casi la leggenda nasce a posteriori per spiegare l'usanza che si tramanda nei secoli, per darle un senso e conferirle autorità. La leggenda in qualche modo dà peso a qualcosa di sacro che esiste fin dalle origini della comunità interessata, si tratta di una rielaborazione o di qualcosa che nasce con l'usanza continua, ma mai prima di essa e aprioristicamente!

    -<i>in particolare si banchetterà con i morti, portando loro del cibo e mangiando nei cimiteri</i>
    Questo uso si presenta con modalità differenti in tutto il modo e nell'area mediterranea era ancora presente fino a tempi recentissimi. Nella sola Sicilia l'usanza di mangiare presso le tombe era ancora diffusa fino agli anni '50 del XX secolo. Fu la Chiesa ad abolire tali pratiche, non tanto perché <i>irrispettose</i> come qualcuno su questo topic ingenuamente ha scritto, ma perché lesive del sistema cultuale cristiano, in quanto implicavano un attaccamento ai beni terreni anche dopo la morte.
    Mi stupisco di come certa utenza possa scrivere determinate cose senza prima essersi accertata della loro verità.

    - <i>assomigliano molto alle sfilate dei carnevali occidentali, o forse più alla festa messicana el Día de los Muertos.</i>
    Perché hai preso proprio questi due esempi? Ce ne sarebbero altri mille da portare, meglio non fare collegamenti troppo forzati, dal momento che le tradizioni orientali non si possono paragonare tout court alle tradizioni dell'altro capo del globo: diversa la mentalità, ma soprattutto il contesto culturale in cui si sono formate.

    Altro appunto: hai spiegato come è nata la danza a livello di leggenda, ma manca la spiegazione di cosa rappresenti la danza in questo specifico caso, quale sia la sua valenza cultuale.
    Di sicuro infatti non abbiamo a che fare affatto con una danza gioiosa atta a festeggiare un lieto evento. La danza è percuotimento del terreno, modo per risvegliare le sue energie vitali e la vegetazione o stimolare la potenza dei morti. Tramite la percussione ritmata del suolo i morti vengono svegliati, vengono rinvigoriti dal movimento dei vivi, in un continuum tra vita e morte che nel mondo popolare non è mai venuto meno.

    Ecco i miei appunti. Certo, considero il target per cui è stata composta la notizia, ma a mio avviso potevi risparmiarti molte informazioni superficiali, che l'80% dell'utenza non ha letto di sicuro, per scrivere una notizia più sintetica e allo stesso tempo più pregna di significato e di analisi dell'evento descritto.
    Mi dispiace, ma ripeto, la mia formazione non mi permette di farne un elogio.
  • Armisael - 13 anni fa
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    Non punto il dito, ma spero che l'autore di certe aberranti uscite si renda conto di aver proferito delle ignobili cazzate, non mi metto a contestare punto su punto perchè in tutta onestà mi prenderebbe lo sconforto a dover spiegare certe cose. Magari domani proseguo nella shitstorm...i fricchettonismi new age per farmi rigurgitare bile nera ci sono, vedremo.<br><br>P.S.: la cultura umana ha radici psicologiche molto più comuni di quanto il primo intellettuale da due soldi possa contestare con patetiche rimostranze geografiche, anzi consiglierei al soggetto in questione di analizzare la genetica delle migrazioni umane per capire quanto in realtà alcune cose siano molto più vicine di quanto si pensi.
  • Catulla - 13 anni fa
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    @Armisael<br>Non capisco con quali credenziali tu possa venire a farmi discorsi del genere. Questa è la mia branca di studi. Se sei un mio collega potrebbero uscir fuori discussioni interessanti. Però credo proprio che tu non lo sia visto che hai un'altissima considerazione degli studi antropologici!<br><br>Di sicuro hai letto male qualcosina, considerando anche l'orario <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/suprised.gif" alt="" title=" "> , dal momento che proprio io non ho fatto nessuna rimostranza geografica, proprio perché le radici psicologiche della cultura umana sono comuni. A me può non essere chiara la genetica delle migrazioni umane ( e qui potrebbero nascere altre discussioni, ma andremmo OT, peccato), ma se la mettiamo così allora a te non è affatto chiara la dinamica della trasmissione culturale, dell'acculturazione e dell'inculturazione. Non c'è certo bisogno di tirare in ballo la genetica! Sai che a volte può essere fuorviante e spesso fantasiosa, vero?<br><br>Fricchettona new age? <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/biggrin.gif" alt="" title=":D"> Etichetta originale! D'altronde potrebbe essere un titolo più simpatico che il solito, trito, dottore in Antropologia culturale ed etnologia.
  • Armisael - 13 anni fa
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    Diciamo che in sostanza la penso realmente così, ma ci ho messo del flame per motivi che astraggono da animeclick, aggiungici l'ora e non è così difficile capire che ho calcato troppo la mano anche se l'intento era quello di provocare una reazione con spiegazioni più precise e meno del tipo "è così perchè è così e basta" non so se mi spiego.
    Comunque, tirando in ballo la genetica mi riferivo agli aplogruppi, che sono riscontrabili materialmente appunto.

    E si, l'antropologia culturale resta un campo sul quale ho dei grossi, grossissimi dubbi specie quando dalla ricerca, raccolta e catalogazione di dati si lancia in azzardi teorici che non possono non ricordare le teorie di Freud agli inizi della psicologia. Interessante come inizio, e dopotutto da qualche parte ed in qualche modo si deve pur cominciare, ma non è il caso di innalzarne il vessillo di scienza potente e risolutiva, di bestialità ne sento parecchie. No non studio nulla di strettamente correlato, ma frequentando ben 3 persone che si occupano di questo ambito, vedo che persino loro hanno dei dubbi in merito (e parlo di gente che si fa mesi su e giu per le Ande ancora prima della laurea, non i primi cazzoni di passaggio) quindi...

    Ora di pranzo, a dopo per il secondo round.
  • Catulla - 13 anni fa
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    Cacolo! E c'è ancora il secondo round? Ah ah ah! Ricorda che hai a che fare con una dolce fanciulla!
    Peccato che per il dopo pranzo Catulla non c'è più e non può più controbattere fino al prossimo fine settimana.

    Armisael, non pretendo di innalzare il vessillo dell'antropologia culturale come scienza, hai frainteso. Nè tantomeno ho dato spiegazioni arbitrarie. Ma quello che mi sembra azzardato da parte tua è innanzitutto il collegamento con le teorie di Freud, che con questo ambito, ahimè, almeno per quello che ho studiato finora, hanno ben poco a che fare. Dei dubbi sulla scientificità esatta dell'antropologia ce li ha anche la sottoscritta. Ma in fondo è meglio così. Il voler a tutti costi conferire un'aura positivista a tale area tematica ha prodotto le bestialità più mostruose nell'ambito della disciplina.
    Che si può fare allora quando ci si ritrova davanti a tematiche culturali? Non si deve tentare di capirne le dinamiche di diffusione e di sviluppo? Non si deve tentare un approccio conoscitivo, seppur non esatto ( per quanto anche le scienze cosiddette esatte oggi come oggi possano esser definite tali, considerati gli ultimi risvolti)? Insomma, è meglio lasciarsi andare allo scetticismo totale e al relativismo di ogni interpretazione? Non penso che le persone che conosci tu, appunto perché valide, la pensino così. Sennò che senso avrebbe occuparsi di questo ambito?

    Comunque sia, la discussione è sempre più interessante. Possiamo parlarne pure all'infinito e a ogni ora!
  • Armisael - 13 anni fa
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    Sono di corsa pure io maledizione, ma punto a proseguire la discussione pure io più avanti.
    Freud non centra nulla, era solo un parallelismo. Ha fatto la storia e dato origine ad una scienza che nel bene o male funziona e col tempo ha dimostrato di essere in grado di perfezionarsi, ma le teorie iniziali ora sono estremamente sputtanate o comunque considerate degli abbozzi più che delle leggi di base.
    Poi in realtà sarebbe da mettersi a parlare delle correlazioni tra antropologia, psicologia e le moderne neuroscienze, dal momento che si stanno aprendo nuovi campi d'indagine in merito, ma sarebbe impelagarsi in un macello di proporzioni epiche con il rischio anche di mettermi a dire grandissime cazzate, dovrei rinfrescare la memoria in proposito, perchè tra neurologia, psichiatria e tutto il resto è davvero troppa roba. E devo darci degli esami XD

    Sulle tematiche culturali, beh si io sono un terribile relativista.
    Poi si, si possono catalogare e collegare con metodi "accademici occidentali" ma senza l'osservazione diretta dall'interno sarebbe sempre come, passami l'ennesimo esempio, cercare di analizzare dei pesci in un acquario sigillato...utile fino ad un certo punto.
    E lo stesso nella cultura umana, c'è sempre un punto per passare oltre il quale è necessario cambiare approccio; e questo vale anche per la maggior parte delle altre scienze, solo che alcune prettamente razionali (es. matematica, fisica) lo fanno senza problemi da sempre, per altre, tra cui la stessa medicina, è sempre un problema infrangere le ortodossie che vengono a crearsi di continuo...

    A stasera...
  • sylar 46 - 13 anni fa
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    Approfondimento interessante, fa sempre piacere leggere articoli dove si possono apprendere usi, costumi e ricorrenze di un altro paese con una differente cultura

    <i>Un uomo infuriato sfoga la sua rabbia, gridando che lui è stato in fila dalle 5 del mattino e non è riuscito a ottenere nulla…</i>

    E pensare che di solito da noi succede alle poste

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