Sword of the StrangerSword of the Stranger è la storia di un'insolita amicizia tra il samurai Nanashi (che vuol dire "senza nome", ed è anche il nome usato nella traduzione italiana) e il piccolo Kotaro e il suo cane Tobimaru. Sono entrambi braccati; Kotaro da una misteriosa milizia cinese che lo cerca a tutti i costi e i cui scopi non sono chiari, Senza Nome "fugge" invece dal suo oscuro passato che riaffiora ancor di più dopo l'incontro con Kotaro.
E mentre la vicenda si evolve, si evolve anche il rapporto tra i due, all'inizio difficile, con un Senza Nome che sembra essere senza cuore e Kotaro che fa leva sulla sua scaltrezza di ragazzo orfano, ma poi, conoscendosi meglio, si crea un solido legame tra i due, anzi tra i tre, visto che anche il cane ha la sua parte importante, legame che porterà Senza Nome a rischiare la vita per salvare quella del ragazzo.

Violenti, cruenti e spettacolari sono gli scontri con le spade e altre armi dell'epoca - nonostante qua e là compaia qualche fucile - con i soldati cinesi che sembrano degli inarrestabili, per fare un paragone moderno, Terminator.
La storia di per sé è discretamente lineare, ma non manca qualche colpo di scena e soprattutto non è così chiaro il motivo per cui dei cinesi si siano spinti fino in Giappone.
E questo è un pregio, perché la solidità del film sta soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, in particolare dei protagonisti sui quali si concentra la maggior parte della storia (ma anche il comandante della milizia e il generale del signorotto locale hanno il loro ruolo), nei combattimenti davvero ben riusciti e in una realizzazione tecnica davvero notevole; diverse sono le volte in cui si fa uso di computer grafica, che però è sempre perfettamente integrata con il resto.

Questo primo lungometraggio dello Studio Bones (Cowboy Bebop, Eureka Seven e Fullmetal Alchemist) secondo me è ben riuscito; a partire dalla storia piuttosto originale, fino alle animazioni e soprattutto agli scontri, realizzati con maestria, e a una colonna sonora che non include i classici motivetti orientaleggianti che si sentono nei film di samurai, nonostante gli strumenti utilizzati possano richiamare quelli dell'epoca, e la cosa è voluta, ma fa uso di musica orchestrale che riesce a sottolineare magnificamente ogni momento del film.Sword of Stranger - Raro

Ma veniamo all'edizione che ci propone Dynit in Blu-ray.
Curiosa l'idea di avere due copertine diverse per differenziare le due edizioni; quella Blu-ray, rispetto a quella DVD, è molto più scura e cupa, il che non guasta per un film del genere.
All'interno della scatola del Blu-ray troviamo un libretto di 24 pagine, con un'introduzione al film, alcune interviste allo staff e parecchi disegni preparatori; una cosa che credo i collezionisti apprezzeranno, anche perché la realizzazione grafica è molto in tema, un color seppia e una trama che dona un certo fascino alla carta.

Inserito il disco partiranno i trailer dei vari prodotti Dynit in Blu-ray, tra cui Evangelion e Akira, e a seguire il menu.
Il menu interattivo risulta essere abbastanza semplice, con una bella immagine di fondo e le varie voci in basso dalle quali possiamo lanciare il film, scegliere i capitoli che ci interessa rivedere o impostare la lingua e i sottotitoli. Ci sono poi gli extra che includono i vari trailer, sia giapponesi sia italiani, le interviste ai doppiatori e agli autori, queste in giapponese ma sottotitolate in italiano, e un "cinematics" che praticamente è costituito dai lavori preparatori al computer per gli animatori, con parti in computer grafica e parti disegnate a mano.

Sword of Stranger - Senza NomeInteressante notare che anche le interviste, pur essendo degli extra, sono in formato ad alta definizione; anche se non in 16:9, quindi ci sarà un po' di bordo nero attorno al video.
Tra gli extra troviamo anche un pilot (doppiato in italiano!) che in realtà è un piccolo prequel in cui si parla del passato di Senza Nome.
In ogni caso, il materiale aggiuntivo in questo Blu-ray è più che soddisfacente.
Per quanto riguarda il lato tecnico del film, sono presenti due tracce audio in italiano e giapponese, entrambe in DTS 5.1 ad alta definizione, che risultano decisamente performanti se eseguite da un impianto adeguato. La compressione video è di ottima fattura: video sempre fluido, non si notano artefatti e i colori sono resi magnificamente.

Sul fronte doppiaggio, da notare che i doppiatori giapponesi di Senza Nome e Kotaro sono alla loro prima avventura, mentre per la versione italiana abbiamo i più collaudati Fabio Boccanera (Miroku in Inuyasha, Kittan in Gurren Lagann) e Monica Bertolotti (Black Star in Soul Eater, Nozomi in Yes! Pretty Cure 5). Il doppiaggio italiano è davvero molto buono, voci azzeccatissime e ottima interpretazione. Durante le scene in cui si parla in cinese, comunque, il parlato dei personaggi è statoSword of Stranger - Senza Nome, Kotaro e Tobimaru lasciato come in originale con l'accompagnamento dei sottotitoli.

L'unico appunto che mi sento di muovere riguarda la scelta del font impiegato per i sottotitoli - ma magari sono delle politiche standard - che è sempre il solito carattere simil-arial nemmeno troppo grassetto.

Insomma, come ci sta abituando ultimamente la Dynit, un lavoro eccellente per una degna edizione in Blu-ray.
Inoltre la cura riposta anche nel materiale aggiuntivo, cioè libretto ed extra, indica che si ha interesse a fare il meglio, a un prezzo tutto sommato davvero onesto, considerando anche che l'edizione italiana deve aggiungere costi di traduzione e doppiaggio e tasse varie.

Per concludere, Sword of the Stranger è un titolo che non può mancare a chi ama le storie di samurai (se avete visto Kenshin, Samurai Vagabondo, non vi deluderà affatto) ma anche a tutti coloro che cercano un titolo "forte", ricco di azione e combattimenti. Il tutto in una perfetta edizione realizzata da Dynit.