Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi ci dedichiamo alla GAINAX, con Nadia, Evangelion e Gurren Lagann.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi ci dedichiamo alla GAINAX, con Nadia, Evangelion e Gurren Lagann.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Piacevolissima rivisitazione degli scenari creati da quel grandissimo precursore della fantascienza che è stato Jules Verne, questo celeberrimo "Nadia e il mistero della pietra azzurra" pesca a piene mani dall'universo creato dal geniale scrittore francese, infatti, gli autori di questo classico hanno sfornato un prodotto davvero intrigante, che non riesce ad andare aldilà di una valutazione discreta soltanto per alcune problematiche che ne inficiano la riuscita e di cui parleremo più avanti.
Il punto di forza su cui senz'altro l'avventura di Nadia e dei suoi amici può contare è senz'altro la trama. Posizionata in un periodo storico molto stimolante, la fine del diciannovesimo secolo, impregnata di ottimismo e di rinnovata fiducia nella capacità dell'uomo di plasmare la realtà ai suoi desideri grazie al progresso scientifico, che ormai da anni sta crescendo a ritmi vertiginosi, la trama di questo anime sembra assumere l'atmosfera frizzante e frenetica di questo periodo storico, e giovarsene per arricchire il suo ritmo e i vari colpi di scena che vivremo nel corso degli episodi.
All'interno di questo plot abbastanza impegnativo ed intrigante, si muovono i protagonisti ed i personaggi secondari, tutti ben caratterizzati, con i loro vissuti e i loro drammi, sempre ben presenti nelle loro azioni. A questo proposito voglio spezzare una lancia in favore di Nadia, la protagonista principale insieme a Jean. E' verissimo che la sua figura risulta davvero odiosa in più di un'occasione, poiché caratterizzata da un comportamento costantemente instabile, capriccioso, egoista e stupidamente testardo, ma tutto questo si può tranquillamente giustificare valutando la vita difficilissima avuta dalla ragazzina, personaggio davvero complesso. Per cui, se è vero che in più di un'occasione rimarremo allibiti dalla pazienza leggendaria di Jean, nei confronti della sua amata, è vero anche che le sfaccettature che sono state date alla ragazza, sono molteplici e coerenti, seppur nella loro negatività, e questo non può che essere sottolineato con un plauso agli autori.
Assolutamente positivo il lavoro fatto in sede di caratterizzazione degli altri personaggi, specialmente quelli "secondari", come i membri del Nautilus. Essi, in particolare, per ovvi motivi, Electra e Nemo, sono anime tormentate dal desiderio di vendetta e di riscatto e non mancheranno di dover compiere scelte difficili e drammatiche in nome di queste fortissime pulsioni, salvo poi trovare la serenità che meritano, attraverso forme diverse di amore.
Ho apprezzato moltissimo, seppur nella sua terrificante malvagità, anche Gargoyle, il capo dei cattivi, che rimane sempre credibile, pur nelle sue sadiche e costanti manifestazioni di disprezzo della vita umana.
Ottimo il comparto sonoro, con una OST sempre adatta e calzante alle varie situazioni, soprattutto nelle fasi di combattimento dove gli accordi sembrano sottolineare costantemente l'epicità dello scontro.
Bellissime anche le sigle, poco conosciute da noi, per colpa della solita localizzazione di Mediaset, e che consiglio di andare a scoprire grazie a Youtube.
E veniamo a quella che è la prima magagna dell'anime: la componente visiva. Se nella fase iniziale dell'anime, fino alla permanenza dei nostri eroi sul Nautilus, i disegnatori svolgono un eccellente lavoro con ottimi dettagli per sfondi, chara, e mecha design. Si assiste, nella parte centrale dell'anime, a un decadimento evidente della qualità che troverà il suo apice nella fase "africana", davvero esteticamente povera e con animazioni veramente penose. Si ritorna a buoni standard nella fase finale, quando arriveremo alla resa dei conti tra il Nautilus e Neo Atlantide, ma ormai gli episodi negativi sono troppi per poter chiudere un occhio di fronte a questo elemento. Anche perché, e qui chiudiamo il cerchio degli aspetti negativi dell'anime che gli impediscono di arrivare a una valutazione più alta del "sette", oltre al decadimento grafico, si assiste anche a una serie di episodi letteralmente inutili, veri e propri filler, che non solo si rivelano noiosissimi ma finiscono per spezzare la bellissima tensione che la serie aveva creato fino a quel momento. E poco può consolarci la giustificazione che problemi di budget abbiano causato la pessima riuscita di questa manciata di episodi da dimenticare... Un vero peccato!
Cosa aggiungere ancora? Un anime che comunque consiglio a chi ancora non l'ha visionato poiché, per quanto non esente da difetti, riesce a destare un notevole interesse nello spettatore, con il piacevole intrico di avventura, mistero, fantascienza e vari tipi di sentimento di cui il plot è intriso.
Il punto di forza su cui senz'altro l'avventura di Nadia e dei suoi amici può contare è senz'altro la trama. Posizionata in un periodo storico molto stimolante, la fine del diciannovesimo secolo, impregnata di ottimismo e di rinnovata fiducia nella capacità dell'uomo di plasmare la realtà ai suoi desideri grazie al progresso scientifico, che ormai da anni sta crescendo a ritmi vertiginosi, la trama di questo anime sembra assumere l'atmosfera frizzante e frenetica di questo periodo storico, e giovarsene per arricchire il suo ritmo e i vari colpi di scena che vivremo nel corso degli episodi.
All'interno di questo plot abbastanza impegnativo ed intrigante, si muovono i protagonisti ed i personaggi secondari, tutti ben caratterizzati, con i loro vissuti e i loro drammi, sempre ben presenti nelle loro azioni. A questo proposito voglio spezzare una lancia in favore di Nadia, la protagonista principale insieme a Jean. E' verissimo che la sua figura risulta davvero odiosa in più di un'occasione, poiché caratterizzata da un comportamento costantemente instabile, capriccioso, egoista e stupidamente testardo, ma tutto questo si può tranquillamente giustificare valutando la vita difficilissima avuta dalla ragazzina, personaggio davvero complesso. Per cui, se è vero che in più di un'occasione rimarremo allibiti dalla pazienza leggendaria di Jean, nei confronti della sua amata, è vero anche che le sfaccettature che sono state date alla ragazza, sono molteplici e coerenti, seppur nella loro negatività, e questo non può che essere sottolineato con un plauso agli autori.
Assolutamente positivo il lavoro fatto in sede di caratterizzazione degli altri personaggi, specialmente quelli "secondari", come i membri del Nautilus. Essi, in particolare, per ovvi motivi, Electra e Nemo, sono anime tormentate dal desiderio di vendetta e di riscatto e non mancheranno di dover compiere scelte difficili e drammatiche in nome di queste fortissime pulsioni, salvo poi trovare la serenità che meritano, attraverso forme diverse di amore.
Ho apprezzato moltissimo, seppur nella sua terrificante malvagità, anche Gargoyle, il capo dei cattivi, che rimane sempre credibile, pur nelle sue sadiche e costanti manifestazioni di disprezzo della vita umana.
Ottimo il comparto sonoro, con una OST sempre adatta e calzante alle varie situazioni, soprattutto nelle fasi di combattimento dove gli accordi sembrano sottolineare costantemente l'epicità dello scontro.
Bellissime anche le sigle, poco conosciute da noi, per colpa della solita localizzazione di Mediaset, e che consiglio di andare a scoprire grazie a Youtube.
E veniamo a quella che è la prima magagna dell'anime: la componente visiva. Se nella fase iniziale dell'anime, fino alla permanenza dei nostri eroi sul Nautilus, i disegnatori svolgono un eccellente lavoro con ottimi dettagli per sfondi, chara, e mecha design. Si assiste, nella parte centrale dell'anime, a un decadimento evidente della qualità che troverà il suo apice nella fase "africana", davvero esteticamente povera e con animazioni veramente penose. Si ritorna a buoni standard nella fase finale, quando arriveremo alla resa dei conti tra il Nautilus e Neo Atlantide, ma ormai gli episodi negativi sono troppi per poter chiudere un occhio di fronte a questo elemento. Anche perché, e qui chiudiamo il cerchio degli aspetti negativi dell'anime che gli impediscono di arrivare a una valutazione più alta del "sette", oltre al decadimento grafico, si assiste anche a una serie di episodi letteralmente inutili, veri e propri filler, che non solo si rivelano noiosissimi ma finiscono per spezzare la bellissima tensione che la serie aveva creato fino a quel momento. E poco può consolarci la giustificazione che problemi di budget abbiano causato la pessima riuscita di questa manciata di episodi da dimenticare... Un vero peccato!
Cosa aggiungere ancora? Un anime che comunque consiglio a chi ancora non l'ha visionato poiché, per quanto non esente da difetti, riesce a destare un notevole interesse nello spettatore, con il piacevole intrico di avventura, mistero, fantascienza e vari tipi di sentimento di cui il plot è intriso.
Neon Genesis Evangelion
10.0/10
Buio.
Un punto luminoso brilla al centro per un istante.
Un'onda d'urto si espande e in un attimo invade lo schermo.
Il Big Bang.
Così comincia "Neon Genesis Evangelion". Dalla sigla iniziale che funge sia da prologo sia da riassunto/spiegazione. Da subito sembra di essere entrati in una nuova realtà e Eva ne è il suo "Vangelo" (questo significa il titolo: Vangelo del nuovo millennio).
Personalmente ritengo Eva un capolavoro e uno dei migliori anime di tutti i tempi.
La cosa che prima fra tutte mi fa definire Eva un caposaldo dell'animazione è la sua stratificazione significante: come per i capolavori del cinema "live", Eva presenta diversi e profondi livelli di lettura. Psicanalisi, filosofia, religione, politica, sono alcune delle chiavi interpretative che s'intrecciano e contribuiscono a fare di ogni visione una nuova scoperta. Questo soprattutto perché le diverse interpretazioni possibili e il gioco di rimandi, citazioni e collegamenti (interni e non) non si esauriscono con il loro rivelarsi, ma sono fili che cuciti insieme con cura e precisione mostrano la "trama" di questo tessuto elaborato e dettagliato che rappresenta la storia che Hideaki Anno e gli altri autori ci vogliono raccontare.
La sceneggiatura infatti è un altro aspetto di primaria importanza in Eva. Il numero degli episodi (solo 26 nel 1995 era quasi una novità, in seguito divenne uno standard) permette agli autori di sviluppare una trama molto compatta e dettagliata, con una progressione drammatica notevole che più volte raggiunge vette emotive autenticamente epiche.
La serie, infatti, sembra più un lungo film che non una sequela di episodi autoconclusivi con una flebile trama a fare da collante. Questo provoca benefici sia agli episodi stessi: ognuno di essi è una parte importante e ineludibile di una storia più grande; e sia per la trama, che non perde né mordente né tempo con filler e puntate deboli, ma si concentra su una narrazione asciutta e organica. Non viene mai contemplato il superfluo e ogni dettaglio ha la sua importanza nell'economia globale della serie.
A dire il vero ci sono alcuni momenti meno riusciti di altri dal punto di vista narrativo: alcune sequenze di sospensione e divagazione nella prima parte sono forse eccessivamente prolungate e rallentano sensibilmente la narrazione che fatica a ingranare, ma superata questa fase le invenzioni e le sorprese sono continue e in alcuni casi davvero scioccanti. I misteri che si affastellano uno dopo l'altro non lasciano tregua e incalzano lo spettatore costringendolo a cercare una spiegazione che provi a dare un significato alle tante vicende ombrose, alle ellissi che, distribuite sapientemente, tengono alta la tensione e la progressione drammatica.
E' in parte vero il fatto che la storia ad un certo punto si "congela" e si lasciano in sospeso parecchie sottotrame. Tuttavia la fine della serie risolve il conflitto psicologico che era uno dei temi principali, mentre il film "The End of Evangelion" fornisce qualche risposta e fuga alcuni dei dubbi che ancora lasciavano molti spettatori insoddisfatti. E' però vero anche che una parte del fascino di Eva (e della sua fortuna, inutile negarlo) sta proprio in questa sua incertezza, nel fatto di fornire più domande che risposte certe e preconfezionate. E' una scelta rischiosa perché molti possono essere infastiditi da un anime troppo astruso, ma per chi invece è stimolato ad approfondire si può aprire un mondo che neppure avrebbe immaginato.
Altro aspetto fondamentale di Eva è quello relativo ai personaggi. Gli autori (soprattutto nella persona di Hideaki Anno) hanno svolto un lavoro di precisione maniacale per creare un background solido e credibile nella caratterizzazione sia dei protagonisti e sia dei comprimari, di modo che lo spettatore si trova di fronte a personaggi tridimensionali (si usa dire), dai comportamenti coerenti, motivati da un'ideologia personale propria e che affrontano tutti un cambiamento o un'evoluzione nel corso degli avvenimenti.
Siamo lontani dai personaggi stereotipati o dalle macchiette senz'anima. In Eva ogni personaggio ha una storia da raccontare, un passato tenuto nascosto a fatica e una forte personalità caratterizzante. La profondità psicologica raggiunge livelli non comuni per un anime e (anche questo) stabilirà in futuro uno standard se non quantomeno una pietra di paragone per i lavori successivi, seriali e non.
L'attrazione e il fascino che suscitano i personaggi sono dati in larga misura dalla psicologia e dal background narrativo che portano, ma non bisogna trascurare nemmeno l'aspetto visivo. Il character design infatti è opera di Yoshiyuki Sadamoto, autore anche del manga omonimo. Rispetto ai lavori precedenti (si veda "Le Ali di Honneamise") il tratto si fa più spigoloso e le figure più slanciate (rimanendo sempre realistiche) e, pur nella loro stilizzazione, sono fortemente espressive e paradigmatiche. Si veda ad esempio la figura di Gendou Hikari o di Rei Ayanami. Quest'ultima è il risultato di una felicissima ispirazione sia da parte di Anno e sia di Sadamoto, i quali plasmano un personaggio tra i più interessanti e rappresentativi della storia degli anime. Essa infatti è diventata nel tempo quasi un logo dell'Evangelion franchise e continua tuttora a fare da modello per innumerevoli imitazioni.
Non si può non citare il mecha-design realizzato da Ikuto Yamashita e Hideaki Anno. Veramente innovativo e originale nell'introdurre (memore di Mamoru Oshii tra gli altri) l'elemento biologico in un anime robotico, e non come orpello decorativo o un vezzo stilistico ma come elemento tematico centrale di un discorso su cui si posa l'intero impianto della serie.
Anche gli angeli (i nemici della serie) colpiscono per varietà e fantasia nella realizzazione. Non ce n'è uno simile all'altro e tutti adottano strategie diverse e sempre più perfezionate per raggiungere il proprio obiettivo.
L'aspetto visivo e l'animazione in generale sono un capitolo a parte. Come molti sanno verso il 16° episodio alla Gainax si accorsero che i soldi del budget non bastavano per terminare la serie con gli stessi standard qualitativi (alti) mantenuti fino a quel momento, dato che inizialmente la serie non ottenne il successo che avrebbe avuto in futuro. Pur di terminare la serie, quindi, si dovettero fare delle scelte obbligate sia a livello visivo sia di sceneggiatura.
Nonostante questo stupisce la maniera in cui, a fronte di una situazione castrante, gli autori abbiano trovato il modo di rendere compiuta un'opera che rischiava di non esserlo. In sceneggiatura si dovette sacrificare l'aspetto narrativo e puntare sull'interiorità dei personaggi, con maggior attenzione a Shinji. A livello visivo si sono adottate tecniche per nascondere la povertà di mezzi, quali ad esempio lente carrellate, inquadrature fisse, sfondi poco dettagliati, ecc. Il tutto però è in un certo senso in linea con le scelte registiche e foto-luministiche adottate anche per gli episodi precedenti, di modo che lo scarto non è così netto e traumatico come avrebbe potuto essere. Tuttavia verso l'epilogo si utilizzano anche semplici schizzi o Kanji in sovraimpressione per sopperire all'assenza di disegni veri e propri da animare. Se si considera però che quanto ci viene mostrato è, di fatto, il flusso di coscienza dei personaggi, e se si è ben disposti verso le oggettive difficoltà appena descritte, è possibile giudicare con condiscendenza e premiare la passione dimostrata dagli autori. Nonostante i suddetti limiti, comunque, non si contano le invenzioni visive e le soluzioni registiche che si trovano in Eva: il Geo-Front e Neo-Tokyo 3 con i suoi palazzi/fortezze, il taglio espressionista di molte inquadrature, le sequenze oniriche/mentali, le case come specchio dei rispettivi inquilini, ecc.
In conclusione una menzione speciale per il doppiaggio italiano che non sfigura con la controparte giapponese e si avvale di intense interpretazioni molto ben calibrate nelle sfumature e dalla notevole espressività.
Fly me to the moon and let me play among the stars...
Un punto luminoso brilla al centro per un istante.
Un'onda d'urto si espande e in un attimo invade lo schermo.
Il Big Bang.
Così comincia "Neon Genesis Evangelion". Dalla sigla iniziale che funge sia da prologo sia da riassunto/spiegazione. Da subito sembra di essere entrati in una nuova realtà e Eva ne è il suo "Vangelo" (questo significa il titolo: Vangelo del nuovo millennio).
Personalmente ritengo Eva un capolavoro e uno dei migliori anime di tutti i tempi.
La cosa che prima fra tutte mi fa definire Eva un caposaldo dell'animazione è la sua stratificazione significante: come per i capolavori del cinema "live", Eva presenta diversi e profondi livelli di lettura. Psicanalisi, filosofia, religione, politica, sono alcune delle chiavi interpretative che s'intrecciano e contribuiscono a fare di ogni visione una nuova scoperta. Questo soprattutto perché le diverse interpretazioni possibili e il gioco di rimandi, citazioni e collegamenti (interni e non) non si esauriscono con il loro rivelarsi, ma sono fili che cuciti insieme con cura e precisione mostrano la "trama" di questo tessuto elaborato e dettagliato che rappresenta la storia che Hideaki Anno e gli altri autori ci vogliono raccontare.
La sceneggiatura infatti è un altro aspetto di primaria importanza in Eva. Il numero degli episodi (solo 26 nel 1995 era quasi una novità, in seguito divenne uno standard) permette agli autori di sviluppare una trama molto compatta e dettagliata, con una progressione drammatica notevole che più volte raggiunge vette emotive autenticamente epiche.
La serie, infatti, sembra più un lungo film che non una sequela di episodi autoconclusivi con una flebile trama a fare da collante. Questo provoca benefici sia agli episodi stessi: ognuno di essi è una parte importante e ineludibile di una storia più grande; e sia per la trama, che non perde né mordente né tempo con filler e puntate deboli, ma si concentra su una narrazione asciutta e organica. Non viene mai contemplato il superfluo e ogni dettaglio ha la sua importanza nell'economia globale della serie.
A dire il vero ci sono alcuni momenti meno riusciti di altri dal punto di vista narrativo: alcune sequenze di sospensione e divagazione nella prima parte sono forse eccessivamente prolungate e rallentano sensibilmente la narrazione che fatica a ingranare, ma superata questa fase le invenzioni e le sorprese sono continue e in alcuni casi davvero scioccanti. I misteri che si affastellano uno dopo l'altro non lasciano tregua e incalzano lo spettatore costringendolo a cercare una spiegazione che provi a dare un significato alle tante vicende ombrose, alle ellissi che, distribuite sapientemente, tengono alta la tensione e la progressione drammatica.
E' in parte vero il fatto che la storia ad un certo punto si "congela" e si lasciano in sospeso parecchie sottotrame. Tuttavia la fine della serie risolve il conflitto psicologico che era uno dei temi principali, mentre il film "The End of Evangelion" fornisce qualche risposta e fuga alcuni dei dubbi che ancora lasciavano molti spettatori insoddisfatti. E' però vero anche che una parte del fascino di Eva (e della sua fortuna, inutile negarlo) sta proprio in questa sua incertezza, nel fatto di fornire più domande che risposte certe e preconfezionate. E' una scelta rischiosa perché molti possono essere infastiditi da un anime troppo astruso, ma per chi invece è stimolato ad approfondire si può aprire un mondo che neppure avrebbe immaginato.
Altro aspetto fondamentale di Eva è quello relativo ai personaggi. Gli autori (soprattutto nella persona di Hideaki Anno) hanno svolto un lavoro di precisione maniacale per creare un background solido e credibile nella caratterizzazione sia dei protagonisti e sia dei comprimari, di modo che lo spettatore si trova di fronte a personaggi tridimensionali (si usa dire), dai comportamenti coerenti, motivati da un'ideologia personale propria e che affrontano tutti un cambiamento o un'evoluzione nel corso degli avvenimenti.
Siamo lontani dai personaggi stereotipati o dalle macchiette senz'anima. In Eva ogni personaggio ha una storia da raccontare, un passato tenuto nascosto a fatica e una forte personalità caratterizzante. La profondità psicologica raggiunge livelli non comuni per un anime e (anche questo) stabilirà in futuro uno standard se non quantomeno una pietra di paragone per i lavori successivi, seriali e non.
L'attrazione e il fascino che suscitano i personaggi sono dati in larga misura dalla psicologia e dal background narrativo che portano, ma non bisogna trascurare nemmeno l'aspetto visivo. Il character design infatti è opera di Yoshiyuki Sadamoto, autore anche del manga omonimo. Rispetto ai lavori precedenti (si veda "Le Ali di Honneamise") il tratto si fa più spigoloso e le figure più slanciate (rimanendo sempre realistiche) e, pur nella loro stilizzazione, sono fortemente espressive e paradigmatiche. Si veda ad esempio la figura di Gendou Hikari o di Rei Ayanami. Quest'ultima è il risultato di una felicissima ispirazione sia da parte di Anno e sia di Sadamoto, i quali plasmano un personaggio tra i più interessanti e rappresentativi della storia degli anime. Essa infatti è diventata nel tempo quasi un logo dell'Evangelion franchise e continua tuttora a fare da modello per innumerevoli imitazioni.
Non si può non citare il mecha-design realizzato da Ikuto Yamashita e Hideaki Anno. Veramente innovativo e originale nell'introdurre (memore di Mamoru Oshii tra gli altri) l'elemento biologico in un anime robotico, e non come orpello decorativo o un vezzo stilistico ma come elemento tematico centrale di un discorso su cui si posa l'intero impianto della serie.
Anche gli angeli (i nemici della serie) colpiscono per varietà e fantasia nella realizzazione. Non ce n'è uno simile all'altro e tutti adottano strategie diverse e sempre più perfezionate per raggiungere il proprio obiettivo.
L'aspetto visivo e l'animazione in generale sono un capitolo a parte. Come molti sanno verso il 16° episodio alla Gainax si accorsero che i soldi del budget non bastavano per terminare la serie con gli stessi standard qualitativi (alti) mantenuti fino a quel momento, dato che inizialmente la serie non ottenne il successo che avrebbe avuto in futuro. Pur di terminare la serie, quindi, si dovettero fare delle scelte obbligate sia a livello visivo sia di sceneggiatura.
Nonostante questo stupisce la maniera in cui, a fronte di una situazione castrante, gli autori abbiano trovato il modo di rendere compiuta un'opera che rischiava di non esserlo. In sceneggiatura si dovette sacrificare l'aspetto narrativo e puntare sull'interiorità dei personaggi, con maggior attenzione a Shinji. A livello visivo si sono adottate tecniche per nascondere la povertà di mezzi, quali ad esempio lente carrellate, inquadrature fisse, sfondi poco dettagliati, ecc. Il tutto però è in un certo senso in linea con le scelte registiche e foto-luministiche adottate anche per gli episodi precedenti, di modo che lo scarto non è così netto e traumatico come avrebbe potuto essere. Tuttavia verso l'epilogo si utilizzano anche semplici schizzi o Kanji in sovraimpressione per sopperire all'assenza di disegni veri e propri da animare. Se si considera però che quanto ci viene mostrato è, di fatto, il flusso di coscienza dei personaggi, e se si è ben disposti verso le oggettive difficoltà appena descritte, è possibile giudicare con condiscendenza e premiare la passione dimostrata dagli autori. Nonostante i suddetti limiti, comunque, non si contano le invenzioni visive e le soluzioni registiche che si trovano in Eva: il Geo-Front e Neo-Tokyo 3 con i suoi palazzi/fortezze, il taglio espressionista di molte inquadrature, le sequenze oniriche/mentali, le case come specchio dei rispettivi inquilini, ecc.
In conclusione una menzione speciale per il doppiaggio italiano che non sfigura con la controparte giapponese e si avvale di intense interpretazioni molto ben calibrate nelle sfumature e dalla notevole espressività.
Fly me to the moon and let me play among the stars...
Recensione di AkiraSakura
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Il crescendo cosmico di "Ideon", la corazzata spaziale Yamato, la mezzaluna di "Zambot 3", la comicità di "Daitarn 3", il carisma di "Capitan Harlock", il pugno incrociato di "Rocky Joe", le dimensioni parallele (cliché sfruttatissimo da innumerevoli robotici), il pianeta che si schianta contro la Terra (nel nostro caso la Luna) e il relativo governo politico pre-apocalittico di "Queen Millennia", il colossale robottone/astronave di "Macross" (potrei andare avanti per ore, quindi mi fermo: fare un elenco completo delle citazioni non è lo scopo della mia recensione.) Al di là del mero citazionismo ed auto-citazionismo ("Diebuster" in primis), "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" si ispira principalmente al manga di "Getter Robot" (da cui prende le trivelle, la "tamarraggine", gli uomini-bestia, alcune scelte di design e tante altre belle cose), aggiornandolo in modo da far colpo sulle nuove generazioni di otaku che non hanno avuto modo di leggere il manga di Ken Ishikawa e di confrontarsi con le parodie del genere robotico tominiane ("Xabungle", Daitarn 3").
Voglio essere franco: "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" non propone nulla che non si sia già visto in altri anime o manga. Inoltre le opere che ho elencato appartengono a periodi diversi, contesti diversi, generazioni diverse: l'atmosfera che si respira in esse è più poetica, più romantica, più sublime, più sostanziale (anche Go Nagai, la maggiore fonte di ispirazione di Imaishi, sapeva essere lirico, melodrammatico e sostanziale, basta pensare al suo "Devilman"). I titoli tanto citati dallo staff della GAINAX si distaccano completamente dai contenuti da shonen-standard di "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann", che consistono semplicemente nell'esaltazione dell'amicizia e della trivella/volontà di vivere, che spesso sembra rappresentare, più di ogni altra cosa, una mera estensione del fallo degli sfacciati personaggi principali.
Siamo quindi di fronte a un classico shonen, in cui il protagonista, Simon, compirà un viaggio di formazione accompagnato da Kamina, una sorta di figura paterna, e altri tamarrissimi compagni. Le avventure della brigata Gurren saranno, fino all'ottavo episodio, assai demenziali, in puro stile "FLCL" e da parodia robotica di basso rango. In seguito diventeranno più seriose e (relativamente) drammatiche, sopratutto nel secondo arco della serie, in cui si compirà un balzo di sette anni avanti nel tempo. Questo passaggio, che non è affatto originale ed è stato preso in prestito da "Layzner", è piuttosto forzato, così come lo sono i cambiamenti repentini che affliggono alcuni protagonisti ormai adulti. Un esempio lampante è il caso della tenerissima Nia, la cui trasformazione, a chi ha avuto la fortuna di giocare all'epocale GDR robotico "Xenogears", ricorderà molto il dualismo "Elly/Miang" riguardante la fidanzata di Fei, il protagonista del gioco, che diventerà cattiva a causa dei veri cattivi che hanno modificato il suo DNA, e così via.
La storia quindi è molto lineare, e si sviluppa mediante la sconfitta del nemico di turno attraverso i soliti power-up, che spesso sono molto, ma molto esagerati: a volte, durante la visione, mi chiedevo se il Gurren-Lagann avesse la capacità di trasformarsi direttamente in un clone di Chuck Norris grande quanto una galassia munito di trivelle uscenti dal naso, il cui calcio rotante avrebbe compresso la materia oscura lungo la traiettoria quantistica di Schrödinger attraverso l'equazione di Nobunaga-Schwinger. Sì, avete ragione, sto sparando nozioni scientifiche a caso, esattamente come la testa sottaceto di Lord Genome. Quelli della GAINAX con "Evangelion" almeno si documentavano un po', ma adesso non hanno neanche più voglia di aprire un libro di fisica delle superiori o una qualche rivista sulla Kabbalah Ebraica. Comunque, dire cose complicate a caso fa sempre figo e rende l'opera più seriosa di quanto lo sia veramente (perché comunque questo anime vuole lasciare il segno, e per lasciare il segno ci vuole qualcosa di serio: magari qualche morte tragica che stona un po' con la vena demenziale di fondo dell'opera, qualche frase ad effetto...)
A livello di sostanza, di trama e personaggi non ho quindi notato nulla di nuovo. Anche i contenuti più "seri" dell'anime, che sono la fiducia nell'evoluzione della razza umana, il superamento dei propri limiti e l'acquisizione della fiducia in sé stessi, sono palesemente mutuati da "Gundam". Ricordate tutto il discorso sui newtype del film "Incontro nello spazio" e il celebre finale? Bene, meditate otaku della nuova generazione, meditate!
Sì, lo so, sono ipercritico. Questo mio atteggiamento è dovuto a un profondo amore e rispetto per gli anime giapponesi, che ultimamente stanno degenerando sempre di più: sono ben poche le novità recenti in grado di competere con i mostri sacri del passato. Vorrei vedere qualcosa di nuovo che mi butti giù dalla sedia con la sua innovazione e coinvolgimento emotivo, come ai vecchi tempi, e non il solito citazionismo esasperato della GAINAX, con qualche colpo di scena studiato a tavolino per necessità di copione e per far sembrare l'opera più matura di quanto lo sia in realtà. Detto questo, "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è comunque un buon anime, sicuramente sopra la media qualitativa del suo periodo. Inoltre, riconosco che fa bene il suo dovere e intrattiene lo spettatore fino alla fine, anche se siamo ben lontani dal capolavoro che tutti acclamano.
In conclusione, vorrei valutare "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" per quello che effettivamente è: un buon shonen con un grande budget a disposizione. Più che "dare un calcio alla ragione e far spazio all'impossibile", bisognerebbe dare un calcio al genere mecha, che ha già detto tutto quello che doveva dire negli anni '70, '80 e '90, e far spazio a qualche idea vagamente originale. Se comunque amate la "tamarraggine", l'esagerazione e la mancanza di realismo, questo titolo è assolutamente da vedere.
Voto: 6,5 arrotondato per eccesso a causa dell'ottimo lavoro della Dynit, che ci offre un bellissimo cofanetto di quattro DVD tutto colorato, un doppiaggio spettacolare e una risoluzione grafica da paura. E non pensate che io sia un "girellaro" nostalgico che vuole ingiustamente sminuire un anime considerato dalla maggior parte delle persone come un capolavoro: i veri "girellari" sono quelli della GAINAX, che hanno fatto un mucchio di quattrini con la loro profonda cultura otaku, proponendo un ammasso di citazioni e di cliché robotici già visti che viene scambiato dai "non girellari" per qualcosa di grandioso, innovativo e originale.
Voglio essere franco: "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" non propone nulla che non si sia già visto in altri anime o manga. Inoltre le opere che ho elencato appartengono a periodi diversi, contesti diversi, generazioni diverse: l'atmosfera che si respira in esse è più poetica, più romantica, più sublime, più sostanziale (anche Go Nagai, la maggiore fonte di ispirazione di Imaishi, sapeva essere lirico, melodrammatico e sostanziale, basta pensare al suo "Devilman"). I titoli tanto citati dallo staff della GAINAX si distaccano completamente dai contenuti da shonen-standard di "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann", che consistono semplicemente nell'esaltazione dell'amicizia e della trivella/volontà di vivere, che spesso sembra rappresentare, più di ogni altra cosa, una mera estensione del fallo degli sfacciati personaggi principali.
Siamo quindi di fronte a un classico shonen, in cui il protagonista, Simon, compirà un viaggio di formazione accompagnato da Kamina, una sorta di figura paterna, e altri tamarrissimi compagni. Le avventure della brigata Gurren saranno, fino all'ottavo episodio, assai demenziali, in puro stile "FLCL" e da parodia robotica di basso rango. In seguito diventeranno più seriose e (relativamente) drammatiche, sopratutto nel secondo arco della serie, in cui si compirà un balzo di sette anni avanti nel tempo. Questo passaggio, che non è affatto originale ed è stato preso in prestito da "Layzner", è piuttosto forzato, così come lo sono i cambiamenti repentini che affliggono alcuni protagonisti ormai adulti. Un esempio lampante è il caso della tenerissima Nia, la cui trasformazione, a chi ha avuto la fortuna di giocare all'epocale GDR robotico "Xenogears", ricorderà molto il dualismo "Elly/Miang" riguardante la fidanzata di Fei, il protagonista del gioco, che diventerà cattiva a causa dei veri cattivi che hanno modificato il suo DNA, e così via.
La storia quindi è molto lineare, e si sviluppa mediante la sconfitta del nemico di turno attraverso i soliti power-up, che spesso sono molto, ma molto esagerati: a volte, durante la visione, mi chiedevo se il Gurren-Lagann avesse la capacità di trasformarsi direttamente in un clone di Chuck Norris grande quanto una galassia munito di trivelle uscenti dal naso, il cui calcio rotante avrebbe compresso la materia oscura lungo la traiettoria quantistica di Schrödinger attraverso l'equazione di Nobunaga-Schwinger. Sì, avete ragione, sto sparando nozioni scientifiche a caso, esattamente come la testa sottaceto di Lord Genome. Quelli della GAINAX con "Evangelion" almeno si documentavano un po', ma adesso non hanno neanche più voglia di aprire un libro di fisica delle superiori o una qualche rivista sulla Kabbalah Ebraica. Comunque, dire cose complicate a caso fa sempre figo e rende l'opera più seriosa di quanto lo sia veramente (perché comunque questo anime vuole lasciare il segno, e per lasciare il segno ci vuole qualcosa di serio: magari qualche morte tragica che stona un po' con la vena demenziale di fondo dell'opera, qualche frase ad effetto...)
A livello di sostanza, di trama e personaggi non ho quindi notato nulla di nuovo. Anche i contenuti più "seri" dell'anime, che sono la fiducia nell'evoluzione della razza umana, il superamento dei propri limiti e l'acquisizione della fiducia in sé stessi, sono palesemente mutuati da "Gundam". Ricordate tutto il discorso sui newtype del film "Incontro nello spazio" e il celebre finale? Bene, meditate otaku della nuova generazione, meditate!
Sì, lo so, sono ipercritico. Questo mio atteggiamento è dovuto a un profondo amore e rispetto per gli anime giapponesi, che ultimamente stanno degenerando sempre di più: sono ben poche le novità recenti in grado di competere con i mostri sacri del passato. Vorrei vedere qualcosa di nuovo che mi butti giù dalla sedia con la sua innovazione e coinvolgimento emotivo, come ai vecchi tempi, e non il solito citazionismo esasperato della GAINAX, con qualche colpo di scena studiato a tavolino per necessità di copione e per far sembrare l'opera più matura di quanto lo sia in realtà. Detto questo, "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è comunque un buon anime, sicuramente sopra la media qualitativa del suo periodo. Inoltre, riconosco che fa bene il suo dovere e intrattiene lo spettatore fino alla fine, anche se siamo ben lontani dal capolavoro che tutti acclamano.
In conclusione, vorrei valutare "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" per quello che effettivamente è: un buon shonen con un grande budget a disposizione. Più che "dare un calcio alla ragione e far spazio all'impossibile", bisognerebbe dare un calcio al genere mecha, che ha già detto tutto quello che doveva dire negli anni '70, '80 e '90, e far spazio a qualche idea vagamente originale. Se comunque amate la "tamarraggine", l'esagerazione e la mancanza di realismo, questo titolo è assolutamente da vedere.
Voto: 6,5 arrotondato per eccesso a causa dell'ottimo lavoro della Dynit, che ci offre un bellissimo cofanetto di quattro DVD tutto colorato, un doppiaggio spettacolare e una risoluzione grafica da paura. E non pensate che io sia un "girellaro" nostalgico che vuole ingiustamente sminuire un anime considerato dalla maggior parte delle persone come un capolavoro: i veri "girellari" sono quelli della GAINAX, che hanno fatto un mucchio di quattrini con la loro profonda cultura otaku, proponendo un ammasso di citazioni e di cliché robotici già visti che viene scambiato dai "non girellari" per qualcosa di grandioso, innovativo e originale.
Di Evangelion ormai c'è ben poco da dire, un titolo tanto complesso quanto interessante, tant'è che le opinioni su di esso sono tantissime e una diversa dall'altra. Capolavoro? Schifezza? Questo non posso dirlo, ma chiunque dovrebbe vederlo almeno una volta, su questo non c'è dubbio. Almeno per avere una propria opinione su di esso. Peccato che per capirci qualcosa bisognerebbe vederlo per intero almeno un paio di volte xD
E solo adesso vengo a sapere che è di Anno...
Neon Genesis Evangelion è un capolavoro, io gli do 9, ma il 10 va bene lo stesso. La gente che lo critica in negativo beh....non so che dire. Poi non esiste solo la storia, ma anche la regia, messa in scena, animazioni, musiche etc...e l'anime oggettivamente in ciò eccelle.
Il messaggio di fondo è semplice, Anno vuole che l'individuo esca dal suo microcosmo e si apra al mondo, senza aver paura di fallire perchè l'essere umano è un animale sociale e se fallisce non deve aver paura, ma deve rialzarsi grazie all'aiuto altrui. Fa molto il concetto Leopardiano di "Social Catena" per affrontare le avversità della vita.
In un momento di profonda crisi economica per il Giappone di quel periodo, un anime di questo tipo era un inno alla speranza visto che infondeva un messaggio positivo.
Anche un pessimista come me l'ha apprezzato, poichè il messaggio è ben veicolato.
La serie TV ha il suo finale, sinceramente non ho sentito la necessità di dovermi vedere il film o altra roba. Il finale è facile da capire se si è capito che il messaggio dell'autore era quello, poi se si è perso il tempo dietro alle cose inutili della serie beh...è logico dire che è sconclusionato. Il nocciolo delle due puntate finale è di una facilità impressionante da capire e il qui presente, non è certo un campione di interpretazioni.
ehm kabuto.... il finale di eva è nei film...
Su Evangelion niente da aggiungere a quanto scritto da Darayava, per quel che mi riguarda è un capolavoro assoluto.
Su Gurren Lagann, pur apprezzando il lavoro di AkiraSakura nel trovare gli anime a cui questa serie si rifà (ance se la mia ignoranza di molti titoli non mi permette di valutare quanto sia accurata), non sono d'accordo col suo giudizio: vero che Gurren Lagann non innova (e credo non voglia innovare) niente, ma riesce a regalare così tante emozioni e a coinvolgere lo spettatore che tutto il resto secondo me passa in secondo piano.
Personalmente non ho trovato nessun'altra serie che riesca a caricarmi così tanto quanto questa.
Neon Genesis Evangelion è il mio secondo anime preferito di sempre e un giorno dovrò trovare il coraggio di (ri)scrivere una recensione. Intanto faccio i miei complimenti a Darayava.
Di "Nadia" ho un bellissimo ricordo che vorrei al più presto rinfrescare con una visione dotata di qualità audio/video decente e adattamento fedele ;(
Lo stesso vale per eva: serie tv, manga, film, reboot con quadrilogia e nel futuro ci saranno sicuramente altri film e più si va avanti e più si incasina il tutto.
Il vero finale? forse è meglio che ognuno si immagini il suo lol
Comunque prima o poi dovrò vedere di recuerare DVD o quello che sia e mi metterò l'animo in pace.
Evangelion che dire, sono uno di quelli che ha amato il finale psicologico realizzato al risparmio e per i miei gusti il 10 se lo merita tutto, nulla da dire.
Gurren lagan è un discorso più complesso, il genere mecha non è mai stato il mio preferito ed ho guardato la serie solo di recente (dato che tutti osannavano kill la kill in quanto figlio di questa serie l'ho recuperato), quindi la mia opinione è diversa da quella di Akirasakura in quanto io sono un profano, lui un fan sfegatato del genere mecha, quindi lo abbiamo di certo guardato con occhi diversi.
Detto questo potrebbe sembrare che io abbia adorato questa serie, in realtà non è così, nonostante alla fine gli abbia appioppato un 8 questa serie mi ha deluso in uno degli elementi a cui do maggiore importanza in una serie, la caratterizzazione dei personaggi, infatti ad eccezzione di Kamina (personaggio superbo, tanto che tutti gli altri camperanno di rendita sulle sue spalle per il resto della serie) e Rossiu, la maggior parte saranno personaggi abbastanza anonimi e mai sviluppati (ne spunteranno improvvisamente fuori anche alcuni da qualche "buco" probabilmente).
Personaggio peggiore sarà proprio il protagonista, in lui infatti invece di esserci il rimorso per essere la causa di quanto avvenuto a suo "fratello" importerà più il fatto di sentirsi inutile e non al suo livello... e soprattutto si dimenticherà di chiarire la cosa con Yoko perché troppo impegnato a guardarsi la sua nuova pulzella in costume... da quel momento ho odiato profondamente questo personaggio insulso...
Adesso mi sa che prenderò almeno una ventina di pollici rossi XD
Detto questo tutte ottime recensioni.
A Nadia darei un 8, l'ho rivisto l'anno scorso grazie ai DVD Yamato, col nuovo doppiaggio fedele. Forse la parte centrale è un po' noiosa, e lì perde parecchio in qualità, sia nella trama che nei disegni, ma si riprende nel finale.
Il film può fare quel che vuole, la Serie Tv ha il suo finale perfettamente in regola con ciò che Anno per tutta la serie ha insistito.
La serie TV concettualmente non è incompleta.
Da non dormirci la notte.
(che poi, un sacco di citazioni inventate e non si nomina neanche Nagai, che è palesemente una delle maggiori fonti di ispirazione di Imaishi... vabbè)
Comunque in disaccordo con la recensione di Gurren Lagann! Forse la cosa è strettamente soggettiva e dipende da come lo si vede e comprende.
Ma per me GL è da 10. Personalmente unico anime a cui darei il 10 pieno e mia serie preferita...del tipo che non è di sicuro perfetto, ma se non dò 10 a lui, non lo darei davvero a nessun altroXD
Leggere che quel 7 in realtà è un 6 1/2 arrotondato m'ha fatto piangere il cuore D:
Dopo un'ulteriore visione comunque mi cimenterò anche io in una recensione che al momento non avevo ancora fatto solo perchè non mi sentivo all'altezza. Può sembrare banale agli occhi di chi lo guarda in modo fin troppo spensierato, ma invece in GL c'è davvero tanto...al suo interno c'è davvero di tutto e di più!
E' un'opera molto amata (dagli altri) ma non la seguii mai con costanza, c'era qualcosa che non riuscivo proprio a farmi piacere, probabilmente legato a delle atmosfere e ad alcuni personaggi non proprio seriosi.
Evangelion devo ancora vedere la fine della prima serie -_-'
Ma, pur non amando affatto il genere mecha fantascientifico, sicuramente gli attribuirei anch'io almeno un 7, che è un votone per chi non sopporta il genere di appartenenza. Concordo con l'autore della rece quando elogia il doppiaggio italiano di quest'opera, è raro poterlo fare ma in questo caso è doveroso.
Gurren Laggan invece è distante anni luce dal potermi piacere ^__^' Troppo follemente delirante per i miei gusti.
L'unica cosa buona che ha portato quest'opera, anche a chi - come me - non è riuscito ad apprezzarla, è una fantastica eroina dal grande fascino.
Parlo di Yoko ovviamente
A ogni semplice rotazione, anche se di poco, noi avanziamo... come la spirale della trivella!
Sei tu che hai dei limiti! Tu che sentendoti pari a un re hai voluto imprigionare tutte le altre forme di vita all'interno di un universo chiuso e separato!
E poi, tra gli esseri umani, c'era un uomo grandissimo e meraviglioso ed è in suo onore che noi continueremo a percorrere questa strada!
Il cuore dell'uomo è infinito e anche io ho scommesso sulla sua grandezza!
Ricorda bene.
Questa trivella aprirà un varco nell'universo che si trasformerà nella strada per le generazioni a venire. Il desiderio di chi non ce l'ha fatta, la speranza di chi verrà domani...
Intrecceremo questi due sentimenti in una doppia spirale e scaveremo la strada che ci collegherà al futuro!
QUESTO È LO SFONDAMENTO DEI CIELI! QUESTO È IL GURREN LAGANN!
Perché grazie alla mia trivella io posso sfondare anche il cielo!
- Brigata Gurren - Tengen Toppa Gurren Lagann.
Complimenti agli altri recensori. Gurren Lagann l'ho finito da poco e mi e' piaciuto un sacco, Nadia lo vidi da sbarbatello in tv ma non ricordo quasi nulla, dovrei recuperarlo perche'ultimamente ho letto parecchi commenti positivi.
WAT?
Poi leggo le recensioni...
Sto male.
Che dire, un anime in grado di darti una carica assurda e di trasmetterti forti emozioni...
È palese che si ispiri a Nagai (tra l'altro non citato dal recensore) ma non si può per questo farne una critica! Evidentemente a certa gente piace solo vivere nel passato convincendosi che nulla potrà raggiungere le vecchie glorie... Che cosa triste
Evangelion lo vidi quando lo trasmisero su MTV per la prima volta: bello, interessante, profondo, tecnicamente superbo, musiche talmente belle che cominciai a vederlo solo perché la sigla era figa, ma una volta finito (e che finale...) non mi ha colpito più di tanto, quindi per quanto bello rimarrà sempre solo "una delle serie che ho visto", senza spingermi a vedere film, remake, spin off e quant'altro.
Gurren Lagann è stato una piacevolissima sorpresa. Non amo molto le serie di robot, ma questa invece mi è piaciuta tantissimo. Sono d'accordo col recensore quando dice che, alla fin fine, non c'è nulla di veramente originale, perché Gurren Lagann tutto sommato è il solito racconto shounen di formazione come ce ne sono già tanti, solo riaggiornato con grafica figa all'ultima moda, personaggi tamarri e più tette in bella vista. Tutto sommato, però, va bene così. Il racconto shounen di formazione alla giapponese, se raccontato bene, funziona ed emoziona sempre, e Gurren Lagann non fallisce, rivelandosi come una delle storie più coinvolgenti mai narrate. Del resto, non tutti i giapponesi hanno cinquant'anni, non tutti i giapponesi han visto tutti i cartoni animati esistenti, quindi il tutto italiano lamentarsi del "già visto" non sempre ha senso, di fronte a prodotti pensati per un pubblico di "nuovi" ragazzi che, in virtù della loro giovane età, non sono tenuti ad aver visto tutte le serie di venti, trenta, quarant'anni fa ma hanno anche loro il diritto di esaltarsi, emozionarsi e sognare con una storia che gli insegni l'amicizia, la fiducia in sé e negli altri, il coraggio e molti altri valori importanti.
Non concordo del tutto, invece, con la recensione di Nadia, che è la mia serie anime preferita in assoluto e su cui non condivido le ripetute critiche alla parte delle isole, che sì, è uno stacco rispetto ai grandi eventi che vengono prima e dopo di lei, ma un po' di rilassamento nella trama a quel punto era necessario, e farlo con un po' di episodi che approfondiscano i sentimenti dei due protagonisti e continuino a pescare a piene mani da Verne e dalla narrativa ottocentesca per ragazzi, presentandoci isole misteriose, giungle, cacciatori e viaggi in mongolfiera, era il miglior modo possibile.
Ma io sono di parte, il sangue siciliano che mi scorre nelle vene mi farà sempre adorare una serie come questa, che ha "mare" anche nel titolo e che è uno straordinario inno all'avventura, ai sogni, all'amore, a quella sterminata distesa blu dalla quale nasce la vita stessa. Per me "Nadia" trascende gli aspetti tecnici, le magagne dietro la sua realizzazione, i nomi che ci stanno dietro e le opere successive che quei nomi realizzeranno. Tutto questo per me non ha alcuna importanza, per me "Nadia" è sempre stata una splendida avventura marinaresca che, fra un'isola e un oceano, fra un naufragio e un sottomarino, fra una Torre Eiffel e una sommersa Atlantide, fa riflettere lo spettatore più attento sui sentimenti umani, sul rapporto fra l'uomo e Dio, fra l'uomo e la natura, sul ruolo che la scienza gioca nella vita umana e su numerosi altri temi "alti". Riprende (anche abbastanza fedelmente in alcuni punti) il mio libro preferito, Ventimila leghe sotto i mari, e lo mischia con tanti di quegli altri temi che "Nadia" potrebbe davvero essere la serie anime perfetta, spartiacque fra meisaku e fantascienza, una serie che non può non affascinare, soprattutto nella nuova edizione Yamato dove la protagonista, già splendida di suo, è impreziosita dalla splendida e sofferta voce della mia amata Debora Magnaghi
;)
Non sono un estimatore degli shounen, ma fondare tutta la critica a "TTGL" solo sul fatto che non è innovativo mi pare forzato. Pensare di fare oggi qualcosa che non ricordi o citi il passato è praticamente impossibile. Nel caso in questione, la rielaborazione dei più classici cliché fatta dalla Gainax è secondo me di ottimo livello, nonostante il messaggio sia un po' troppo enfatico e ridondante. Cosa che penso sia stata fatta volutamente, e non perché ci si creda, ma unicamente per amplificare l'effetto 'tamarro' dell'anime, che, alla fine, insieme all'impatto visivo, è il vero motivo per cui lo si apprezza.
La rece di Darayava su Eva e` er mejo e sono pienamente d' accordo con il voto.
Riguardo TTGL, esso ha anche debiti con Getter Robot, G Gundam, Diebuster (della stessa Gainax) ecc. Cmq a lavori tamarri non do' mai piu` di 7, si veda la mia rece di Cyber city Oedo 808 (7 pieno). L'unica tamarrata a cui ho dato 9 e` Megazone 23 (e li c'e` Ishigoro alla regia, sti caxxi!)
Quindi non lamentatevi del voto!
@Chibi Goku
(che poi, un sacco di citazioni inventate e non si nomina neanche Nagai, che è palesemente una delle maggiori fonti di ispirazione di Imaishi... vabbè)
Scusa, quali sono le citazioni inventate? E` dai tempi di Gunbuster che la Gainax cita Ideon (citato tra l'altro anche in Eva!). Poi tutti dicono che questa serie cita anche Zambot 3 e Daitarn 3 (e quindi piu` Tomino che Nagai!)
Una delle poche cose di Nagai che ho visto in TTGL e` Getter robot (che mi sn dimeticato di mettere!).
Se avrò di nuovo un pc a disposizione
A livello di narrazione è immenso, i personaggi epocali rimangono dentro, c'è il trio migliore che anime e cinema abbiano mai conosciuto!
Le musiche sono meravigliose. La parte delle isole è la mia preferita! C'è una libertà incredibile, c'è genialità (oggi impossibile fare certe scelte), c'è comicità, insomma tutti compreso il regista la criticano per la scarsa animazione, quando è da studiare invece! Si può vedere come compensare la mancanza di tempo,soldi, animazione, con furbizia, storia e trovate registiche non banali. E' una serie che, chi ama l'animazione, deve assolutamente vedere (anche se è consigliabile a tutti). Veniva mandata su NHK, ci furono ritardi, battaglie, casini, i contenuti poi non sono semplici fantasie, ma racchiudono moltissime riflessioni!
@AkiraSakura I tre anime/manga che riprende di più in assoluto Gurren Lagann sono Diebuster, Getter Robot e Gaogaigar, quindi questi ultimi 2 dovevi assolutamente citarli visto che hai fatto un elenco di varie citazioni!
Riguardo ai voti mi sta bene il 10 a Eva, mentre alzerei di qualche punto quelli di Gurren Lagann e Nadia, nonostante la presenza in quest'ultima serie di qualche episodio di troppo nella parte centrale (il capitolo delle isole, per intenderci, che effettivamente è un po noiosetto).
Gaogaigar nn lo ho mai visto, Getter robot me so`dimenticato di metterlo LOL! Ma ne avevamo gia`parlato cmq!
Poi ricostruire TUTTE le citazioni a GL e` impossibile, sono veramente tante. Ho messo le prime che mi venivano in mente e che conoscevo meglio.
Cmq ripeto che ai lavori tamarri non metto piu` di 7. Scala di valutazione personale.
PS. mi fa ridere chi da' del girellaro a AkiraSakura quando ha poco piu' di vent'anni, ai tempi della girella non era neanche nato.
eheheh a te Nadia piace di piu`perche`e`un po' meisaku!
PS. mi fa ridere chi da' del girellaro a AkiraSakura quando ha poco piu' di vent'anni, ai tempi della girella non era neanche nato.
Infatti non conosco bene Go Nagai (di cui ho molto aprezzato il manga di Cutey Honey) e mi sn dimenticato di citarlo nella rece. Conosco di piu` i robotici anni '80 e '90, dei '70 conosco sopratutto i lavori di Ishiguro e Matsumoto.
Ehila`, l'anti-Gainax e` arrivato!
Non avercela tanto con gli otaku-parrucconi (cit.)
Già che mi hai dato del girellaro e qui ci sarebbe da ridire! Comunque, se hai già citato tu gli otaku parrucconi, non ho altro da aggiungere.
@Ilbellobellenda
i gusti sono gusti, potrà anche non piacerti ma quando qualcosa dal punto di vista psicologico, di profondità artistica ed esistenziale oltre che grande esempio di pathos e costruzione di trama spicca sul resto della concorrenza e diventa un vero e proprio cult, magari un paio di domande dovresti fartele. Nadia of Blue Seas viene prodotto nel periodo d'oro della gainax, che era antecedente ad Evangelion. almeno documentati.
Gurren Lagann? Voto 7?
AHAHAHAHAHA, troppo alti.
@Giuseppes93:
In questo caso non è convincersi, come spesso succede in altri casi. I veri mecha sono quelli di Go Nagai e simili, altro che questa robetta.
detto questo,voglio chiarire a tutti i fan della serie che anch'io ADORO Nadia...
chiarito questo però...in sede di recensione non si può non sottolineare pure i difetti di un prodotto che ahimè,non ne è immune,e questo finisce per abbassare il voto...
poi siamo sempre qui a divertirci a fare salotto su uno dei nostri passatempi preferiti...
se qualcuno vede Nadia come capolavoro da 10 o ciofeca da 2,io non mi permetto certo di criticare il suo giudizio...ma per il mio metro,per la mia scala di valutazione,Nadia si pone su un apprezzabilissimo 7...e se non avesse avuto quelle pecche che abbiamo ricordato,sarebbe nella mia personalissima elite...perchè a livello di trama,sono d'accordo con il nocciolo duro degli estimatori,siamo veramente al top.
Però a differenza di altri non ne ho concluso neanche uno!
Troppe poche puntate di Nadia e Neon Genesis Evangelion per poter sputacchiare saliva e dare commento..(finiti nel mio dimenticatoio)
Mentre per Gurren Lagann ho riservato destino peggiore..."drop"!
certo... capolavoro....capolavoro..pff
Guarda che io do del girellaro solo a micheles! Lolololol
Poi tu ormai guardi troppa roba nuova, prova invece a dare un'occhiata a Tenshi no Tamago, Z Gundam, Megazone 23 e Layzner... E che cakkio!
Comunque m'è parso che avessi dato pure a me del girellaro, e di roba più moderna dovresti guardarla pure tu. U.U
Noia perché non riesco a prendere la storia in modo serio; troppe assurdità tutte insieme...
Concordo pienamente con AkiraSakura.
Riguardo gli altri commenti, beh... Sorvolando sul solito eva-hating, non si può proprio dire che TTGL sia un capolavoro. Almeno, io non ci riesco.
Non hai visto gundam 0079 o i tre film dell'81? Queste sono le sole propedeuticita` a Z Gundam! Se non lo hai ancora fatto ti invito caldamente a dare alta priorita`a questi titoli, e`storia!
Non penso proprio di averti dato del girellaro, siccome guardi praticamente solo roba nuova (a parte il mitico film di Macross e i Transformers mi sembra). Al massimo lo ho detto a God (che mi ha subito cazziato lololol) e a micheles.
Evangelion me lo sono quasi dimenticato visto che ho rifiutato di vedere qualunque cosa sia uscita dopo la conclusione dell'anime, comunque secondo me non è il gran capolavoro che dicono (ma forse perchè io non apprezzo appieno le serie coi robottoni, comunque esse siano).
D'accordissimo con la recensione di Guren Lagann: mi aveva preso un sacco nelle prime puntate ma poi il voler aggiungere per forza situazioni serie (ma fuori di ogni logica...) mi ha dato veramente fastidio. Fra l'altro sono stata delusissima dal personaggio di Yoko, che pensavo essere stato introdotto per tette e botte quando invece era solo tette. Anche qui, come in (quasi) tutti gli anime i personaggi femminili sono una cosa insopportabile.
Comunque complimenti a tutti i recensori!
Per Evangelion beh, è la mia serie preferita, quindi non posso che essere d'accordo con la recensione di Darayava ! (molto bella tra l'altro )
SPOILER
Finisce con Shinji si apre al mondo...finale semplice, chiaro e limpido.
Se poi non è così profondo o aulico o filosofico come ti avevano predetto gli Eva-fanboy beh...problemi tuoi.
Gli episodi finali hanno eccome senso, non spariamo panzane. Gli episodi 25 e 26 sono perfettamente comprensibili se si è capito ciò che Anno per tutta la serie ha volutamente detto.
Neon Genesis Evangelion semplicemente "leggenda"
Per Il mistero della pietra azzurra beh lo guardato tanto tempo fa e come molti non mi ricordo più di niente, ma so che mi piaceva XD
Non è tanto il voto a non trovarmi d'accordo quanto la motivazione riportata.
mmmm
il primo l'ho visto ed è carino, il secondo intendo vederlo il terzo invece no.
Inoltre Anno in questa sua opera ha gettato le basi dei caratteri dei protagonisti che poi verranno meglio trattati con Evangelion. Ho notato anche che musiche di sottofondo di queste due serie animate sono intercambiabili, se metti una traccia di Nadia in evangelion è difficile accorgersene (quello che infatti succede nel terzo Rebuild)
Gurren Lagann lo devo assolutamente recuperare!!!
In molti me ne vorranno ma ritengo che "N.G.Evangelion" sia semplicemente uno degli anime più sopravvalutati della storia. Per me è solo uno degli anime che ho visto che non avrò voglia di riguardare.
No, non ho visto la trilogia, solamente 0079 tanti anni fa. Nella mia carriera guardai praticamente tutte le opere di Nagai in TV, Supercar Gattiger, Ken Falco, Carletto, Voltron e tutta quella sfilza di sere TV degli anni 70/80, non direi che guardo solo roba moderna visto che ho recuperato il film "The Five Star Stories".
Scoprendo Evangelion scoprii anche questo anime: non capii perché aveva avuto questro mostruoso successo, ancora lo ricordavo malissimo.
Poi lo rividi a 17 anni in una replica su bim bum bam: che dire? Lo trovai fantastico! Una trama articolatissima, avventurosa, piena di misteri, riferimenti biblici ed esoterici, tanto steampunk e moooolta meno pesantezza rispetto a Evangelion. Una serie veramente bella, io avrei dato un otto: è vero ci sono dell parti che andrebbero prese e tagliate via (il bello è che fu proprio la Gainax a imporre lo standard dei 26 episodi per serie!) perché praticamente inutili filler. Ma la parte finale vale oro colato, meravigliosa.
Inutile commentare!!
Evangelion si commenta da solo, Nadia lo vidi solo da bimbo e mi piaceva un casino anche se non me lo ricordo più e dovrei rivederlo, mentre Gurren Laggan dovrei vederlo dopo averlo snobbato a suo tempo...
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