Manca davvero poco al ritorno di Laid-Back Camp, l'amato anime che vede come protagoniste un gruppo di amiche appasionate di campeggio. Proprio in vista del debutto della seconda stagione, il sito giapponese di Business Insider ha intervistato il produttore della serie Shoichi Hotta, il quale ha voluto raccontare alcuni retroscena riguardanti il making-of dell'anime e soprattutto parlare di come è stato gestito il "fattore moe" in questo slice of life.

Hotta è partito subito affermando che il manga originale di Laid-Back Camp si discosta leggermente dalle altre serie pubblicate sulla rivista Manga Time Kirara perché il suo fascino non è unicamente incentrato sul moe o sul suo cast composto da "ragazze carine che fanno cose carine". Per questo motivo, in qualità di produttore ha dettato due linee guida importanti: evitare di far dire ai personaggi la frase "Che sei carina!" quando si complimentano a vicenda e cercare di non far sembrare loro troppo sdolcinate.
 
Laid-Back Camp

Stando alle parole del produttore, queste scelte sono state attuate in primis per rispetto nei confronti dell'opera originale e poi perché la presenza di certi cliché avrebbe indirizzato la visione di Laid-Back Camp solo ad una ristretta e specifica cerchia di spettatori. Hotta ha infatti detto di aver fissato questi paletti in modo che gli addetti ai lavori, in special modo coloro che non conoscevano la serie, evitassero di inserire nell'anime elementi estranei al manga, nonostante alcuni membri dello staff hanno fatto talvolta fatica a rinunciare a scene e momenti tipicamente moe ai quali sono loro stessi affezionati. Essendo lui stesso un lettore sin dalla pubblicazione del primo capitolo, ha sempre pensato che il moe non fosse il punto focale di Laid-Back Camp.

Cos'è stato fatto quindi per rendere speciale questo anime? Hotta e lo staff hanno voluto concentrarsi molto sulle interazioni fra le varie protagoniste. È stata perciò prestata molta attenzione ai dialoghi, sia per quanto riguarda le battute che le pause, così da rendereli genuini e naturali. Il produttore fa l'esempio della scena nell'episodio 3 della prima stagione dove Nadeshiko viene svegliata dalla sorella poco prima dell'alba. Il tema principale di Laid-Back Camp è il campeggio, il quale viene visto attraverso gli occhi di un principiante, e di conseguenza la produzione ha cercato di amalgamare in maniera equa la storia con l'attività all'aria aperta, facendo inoltre leva su quest'ultima per sviluppare le relazioni fra i personaggi.

Ci è stata data anche qualche piccola anticipazione su ciò che vedremo nella seconda stagione. Contrariamente alla prima serie, dove l'attenzione era appunto rivolta alle nuove amicizie forgiate fra le campeggiatrici, Hotta ha detto che d'ora in avanti Rin, Nadeshiko e le altre inizieranno a fare nuove esperienze in solitaria e per conto proprio. Questo non vuol dire che litighereranno o si separeranno, ma piuttosto ognuna di loro si prenderà il suo tempo per riflettere su cosa vogliono veramente. Citato testualmente: "Ci sarà da provare solitudine, ma sarà anche divertente. Ci sarà da divertirsi, ma lo si farà da soli."
 
Laid-Back Camp

La prima stagione di Laid-Back Camp è andata in onda nel 2018, mentre uno spin-off tratto dalla serie e intitolato Room Camp ha debuttato nel 2020. Entrambi sono disponibili su Crunchyroll, che trasmetterà inoltre la seconda stagione in simulcast. Dal manga originale, scritto e disegnato da Afro, è stata tratta anche una serie live action.


Fonte Consultata:
Anime News Network