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Ho atteso con entusiasmo questa serie, visti i pareri positivi nei confronti della light novel, tuttavia dopo la visione dei primi sei episodi sono stato costretto a ricredermi.
La storia non brilla per originalità, ma sembrerebbe un utile spunto per vicende interessanti: il baldo giovane standard, denominato Huey, eredita da suo nonno una villa e tutto il suo contenuto. Si reca quindi nella sua nuova tenuta, e qui incontra Dalian, una graziosa ragazza che si rivela essere la custode di una magica biblioteca contenente libri antichissimi e dalle misteriose proprietà.
I protagonisti non dispiacciono, ma non riescono in alcun modo a interessare: Dalian è la tipica tsunderekko, Huey un bel ragazzo poco carismatico che sembra trovarsi lì quasi per caso. In seguito entreranno in scena altri personaggi importanti, ma su di essi non mi pronuncio per evitare spoiler; sono comunque tutto sommato apprezzabili. Peggio invece i personaggi secondari, che si riducono a mere comparse.

La serie si sviluppa infatti per episodi autoconclusivi di qualità variabile, in una ben poco interessante ripetizione di uno schema prestabilito. E in questo schema si fatica a trovare spazio per una caratterizzazione approfondita, riducendo così le figure di contorno a semplici scuse per iniziare una vicenda, in cui si inseriranno poi i protagonisti sbrigando il tutto abbastanza velocemente. Vista la natura soprannaturale dei diversi casi c'è ben poco da pensare per noi comuni mortali: l'unica spiegazione possibile è nella magia, che ovviamente sfugge alla logica, restituendo la sensazione le cose vadano in tal modo senza un motivo plausibile. I nemici sono anch'essi di origine magica e si arriva sempre allo scontro, ma parlare di combattimento sarebbe fuorviante, poiché l'eliminazione del mostro magico di turno avviene tramite la lunga recitazione di un libro magico random. Poetico e originale, ma l'azione ne risulta pesantemente penalizzata. A nulla valgono i dialoghi tra protagonisti: la cara, bella e soprattutto tsuntsun Dalian potrà tormentare quanto vuole il buon/paziente/masochista/ferrodastiro Huey, la sensazione è sempre quella di un copione già scritto.

Graficamente 'Dantalian no Shoka' si presenta poco curato ma non sgradevole: il chara è discreto in ogni senso, si limita a fare il suo dovere ma non entusiasma. Le persone sono persone, i vestiti vestiti, i mostri mostri. Delude non trovare niente di originale quando l'ambientazione storica e magica ha tanto da offrire.
I colori appaiono un po' spenti, specialmente le diverse tonalità di verde. La qualità dei fondali è altalenante: gli ambienti esterni sono gradevoli, mentre quelli interni sono spesso troppo cupi e poco definiti. Nota a parte per volti e capelli, che sono illuminati in modo eccessivo e illogico, tanto da sembrare di plastica. Problema che tuttavia si presenta solo con i fortunati protagonisti, visto che le anonime comparse possono bearsi di altrettanto anonime capigliature, ma esulteranno nel sapere che non sono plastificate!
Le animazioni sono soddisfacenti, anche se bisogna tenere conto del fatto che raramente si presentano scene molto dinamiche.
L'opening è molto soave, tuttavia incomprensibile, e accompagna scene discretamente evocative. L'ending è vagamente inquietante, e si fa notare per l'essere "live action". A me non piace, tuttavia è questione di gusti. In ogni caso è originale.

Insomma, al momento l'anime non è né bene né male, ha i suoi evidenti difetti ma si lascia guardare. La storia ha ancora la possibilità d'ingranare e prendere finalmente una direzione precisa. Resta comunque una delusione, accentuata dalla consapevolezza che con più attenzione sarebbe uscito fuori qualcosa di veramente pregevole.