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"Il Mastino Tibetano" (The Tibetan Dog) è un film che nasce da una collaborazione fra Cina e Giappone e uscito nei cinema alla fine del 2011.
Questo piacevole lungometraggio tratta dell'avvento di un mastino tibetano, che entra a far parte nella vita di una popolazione tibetana che vive nelle praterie.
E' lì dove fa l'incontro con il piccolo Tianjin, appena arrivato dal padre Lageba in seguito alla morte della madre in città. All'inizio il bimbo farà fatica ad ambientarsi alla vita di campagna nella quale avrà il compito di far pascolare il gregge del padre medico. Tianjin dovrà anche fare i conti con l'ostilità di un gruppetto di bimbi locali prima, e poi con il gran problema delle accuse che pendono su Doogee, così ha chiamato il mastino dorato Yunjin arrivato da poco. Infatti da diverso tempo alcuni villaggi sono stati attaccati e distrutti da un animale gigante da tutti soprannominato "demone" o Luocha, che ha ucciso con brutalità molti uomini e animali senza essersene cibato.
E tutto inizierà quando viene ritrovato ucciso Fajie, fratello del capo di una banda di banditi Jialuo, il cui fratello cercherà il colpevole in Doogee prima di trovare il vero assassino.

A livello grafico è encomiabile la cura nei fondali, negli scenari e anche nei piccoli dettagli, come i fili d'erba piuttosto che le pietruzze sparse sui monti. L'occhio ne resta appagato. Mentre a livello di disegni dei personaggi si vede subito il tocco tipico di Naoki Urasawa quando guardiamo in volto i personaggi, soprattutto i banditi che hanno le tipiche espressioni facciali di altre sue opere sia cartacee sia trasposte in anime.
Anche le scelte dei colori sono azzeccate e ci fanno immergere in un mondo incontaminato dalla natura, da lunghe distese di verdissimi prati, profonde scarpate e ovviamente da gelidi scenari nelle alture prossime alle alte montagne.
Il sonoro non emerge affatto, a differenza della grafica, sia come BGM sia come canzone finale, l'unica che risalta visto che è passata durante i titoli di coda. A corredo di ciò il doppiaggio è sottotono e presumo sia stato fatto da "seiyuu" cinesi, considerati i dialoghi in linguaggio "bizzarro" e differente dal giapponese. Aldilà della provenienza infatti non sembra rendere giustizia al comparto grafico e a una buona sceneggiatura che scorre bene.

Sulla trama possiamo dire che non è nulla di particolare e altro non ci si poteva aspettare da un film che parla principalmente di animali, ma è comunque interessante conoscere alcune usanze del popolo tibetano, come usi e costumi. La trama primaria non è esente da forzature, come il combattimento finale di Doogee e della compagna Nari contro Luocha, piuttosto che la scelta registica consueta di rendere il tutto un grande flashback già vista molte volte (esempio disneyano che mi salta in mente: Balto).
Sfatati i difetti dell'intreccio, possiamo considerare che "The Tibetan Dog" resta comunque godibile e senza pretese. Doogee incarna tipicamente l'eroe ed è mosso da ideali di giustizia e vendetta al contempo. Avrà modo di riscattarsi dalle accuse infamanti mosse contro di lui e di essere amato dalla popolazione che lo incrocerà, incluso il branco del re Mastino Tibetano.
Già, perché quest'enorme "cane-leone" dalla testa piccola e la chioma enorme, entrerà nelle vite del popolo tibetano che rispetta la natura e di Tianjin che salva a più riprese e s'affezionerà a lui. Tutto parte con un salvataggio del bimbo da parte di Doogee da un orso bruno, gesto che poi il ragazzino ricambierà curandolo e salvandolo dalla caduta da una scarpata mentre lottava con Nari del branco del re Mastino Tibetano.
Oltre all'aspetto naturalistico e ai buoni insegnamenti della natura, sono sempre presenti sia la magnanimità dell'uomo verso il prossimo sia la natura della sua controparte crudele, malvagia e vendicativa.
Infine per quanto concerne il character design i personaggi risultano spesso solo abbozzati, non troppo approfonditi, e si dà più importanza alle loro azioni, mancate reazioni o espressioni facciali, appunto perché l'unica protagonista è la natura.

Concludendo, consiglio a tutti questo movie dalla grafica da sballo che fa da contorno a una storia immersa in uno scenario incontaminato, dove in apparenza il protagonista è Tianjin, quando non è nient'altro che la voce narrante.
Voto: 7.