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Premessa: non leggere la seguente recensione se non conosci la fine del manga di "Naruto", altrimenti è tutto un enorme, gigantesco spoiler, e sopratutto non leggetela se considerate il capitolo 699 il finale della saga.

"Boruto: The Naruto Movie" è l'undicesimo film della famosissima e produttiva saga di "Naruto", uscito nelle sale giapponesi ad Agosto 2015. Come il precedente "The Last", anche in questo Kishimoto ne cura tutti gli aspetti, dal character designer, alla storia, alle animazioni. Questo film entra a capofitto nella nuova Era, nella nuova generazione di "Naruto". Preparatevi a trovare tutti i personaggi accennati nel capitolo 700 del manga, e a vederli in azione. In particolare vi troverete una copia di Naruto d'inizio manga nel 1999, solo con una capigliatura diversa: ecco a voi Boruto!

Eccoci a Konoha, un villaggio prospero, ricco e abitato da tantissime persone, un villaggio che ormai segue i tempi e apre le porte alla tecnologia. In tutti gli schermi giganti c'è sempre un'intervista di Naruto Uzumaki, settimo Hokage, salvatore del mondo. Tutta questa popolarità non è accettata dal suo primogenito, Boruto. Il ragazzino è sempre stizzito col padre, perché non lo degna mai di attenzioni, e nemmeno la sorellina Himawari per il suo compleanno.
In vista degli esami per i chunin, a seguito di un incontro casuale con Sasuke Uchiha, Boruto chiede all'antico rivale di suo padre di addestrarlo. Intanto uno scienziato del villaggio propone a Naruto di far utilizzare un marchingegno che replica le tecniche ninja conosciute durante gli esami, ma l'Hokage rifiuta categoricamente perché così falserebbe le capacità dei concorrenti che dovranno farcela con le proprie forze. Durante la terza prova, dopo uno sgradevole avvenimento, entrano in scena due discendenti del clan Otsutsuki, già affrontati da Sasuke qualche tempo prima. Il loro obbiettivo è prelevare da Naruto la volpe a nove code, Kurama. L'arena degli esami si trasforma in un campo di battaglia, e Naruto si sacrifica, proteggendo tutti e facendosi rapire. I quattro kage, assieme a Sasuke e allo stesso Boruto, partono dunque in missione di salvataggio.

Se in "Naruto" il giovane è ribelle perché cerca attenzioni da parte del villaggio, qui in "Boruto" son proprio le attenzioni del padre, quelle che si cercano. Boruto sarà molto duro col padre, invidiandolo per la sua condizione di orfano, perché essere Hokage è solo una scocciatura per lui. Sarà Sasuke a far aprire gli occhi a Boruto, cercando di farlo ragionare su come sia oggi il padre, guardando al passato. La missione di salvataggio servirà a far crescere il giovane Uzumaki e a far maturare ancora di più il settimo Hokage. Mi è piaciuto un sacco questo conflitto generazionale, è attuale secondo me. In questo film avremo modo di conoscere un po' di più anche i membri della squadra di Boruto, ovvero Sarada Uchiha (figlia di Sakura e Sasuke) e Mitsuki (i cui genitori verranno rivelati solo a fine film). E' molto bello rivedere vecchie conoscenze, e conoscerne la progenie. E' come se si facesse un tuffo nel passato, ma allo stesso tempo ci si accorge di essere in una nuova Era. Il tutto è mescolato molto bene, ma non si perde mai il credo ninja, quello rimane immutato. Se cambiasse, non saremmo più nel mondo di Naruto, no?

Il film è realizzato in maniera impeccabile, con animazioni veramente eccellenti, musiche incalzanti, ritmo adeguato a una trama di formazione del giovane Boruto, unita a tanta azione nei combattimenti finali. Come per il precedente lungometraggio, posso dire ben poco in questo frangente, ho le mani legate. Un'attenzione speciale la ripongo sull'ending del film, nella quale vediamo disegni fantastici di Kishimoto. Non posso che assegnare un 10 pieno a questo film pieno di novità, freschezza, ma che conserva lo spirito che lo caratterizza dal 1999 ad oggi. Mi ha emozionato moltissimo il conflitto interiore di Boruto nei confronti del padre, e mi è piaciuto tanto il finale. In qualunque mondo siamo, la famiglia è sempre l'elemento più importante, e va coltivato nel tempo e fatto crescere con i propri tempi, le proprie preoccupazioni, sia dalla parte dei genitori, che dalla parte dei figli. Se il finale del manga vi è piaciuto e vi ha incuriosito, questo film (non filler, e ci tengo a sottolinearlo) è un degno sequel per vedere le capacità di tutti i protagonisti, grandi e piccoli.