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9.0/10
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Ho incominciato ad amare le storie di Ai Yazawa leggendo tempo addietro il primo bellissimo <i>Cortili del Cuore</i>, da allora non ho più lasciato questa grande autrice.
<i>NANA</i> è stata una splendida scoperta: ho iniziato ad acquistare la prima edizione di questo titolo, pubblicata in Italia da Panini previo il consueto e scomodo formato sottiletta, che è sì economico, ma ahimè termina pressoché subito una volta che si tiene il volume tra le mani a dispetto della collection fedele alla giapponese, dotata di sovracoperta come ogni tankobon che si rispetti.

E partiamo proprio dalle copertine dei volumi: se seguiamo l'edizione originale è infatti possibile vedere una cosa innovativa quanto curiosa nella serie. Previo le illustrazioni di Ai Yazawa, è possibile vedere di volume in volume, illustrazioni in <i>continuity</i> che ci mostrano le due protagoniste della serie svolgere una giornata tipo insieme, anziché concentrarsi come avviene in tantissime altre serie su illustrazioni random, eventi inerenti al contenuto del volume o primi piani dei diversi personaggi principali (tecnica adottata dalla stessa Yazawa proprio in <i>Cortili del Cuore</i> e <i>Paradise Kiss</i>).

Aprendo il volume è possibile capire già dalle prime righe, che la serie parte con un lungo flashback, visto che la voce narrante è la stessa protagonista della storia e parla come se si stesse rivolgendo agli eventi che ci apprestiamo a leggere, al passato. Ci troviamo di fronte alle vicende di due ragazze completamente differenti tra di loro: una dipendente dagli uomini, sognante, insicura e senza alcuna ambizione, modaiola ed un po' ingenuotta se vogliamo, ma con un profondo animo romantico, ed un'altra invece indipendente, matura, forte, determinata e testarda che non ha bisogno di niente e nessuno se non di inseguire il proprio sogno. Per una serie differente di motivi, le due finiscono per trasferirsi dai reciproci paesi natali nella città di Tokyo, dove accidentalmente si incontrano in treno e fanno amicizia. Che segreti porta loro il destino? Il fatto che entrambe portino lo stesso nome, Nana, e che pochi giorni dopo il loro avvento nella metropoli giapponese, finiscano per litigarsi l'affitto dello stesso fatiscente appartamento, decidendo infine di convivere sotto lo stesso tetto approfittando delle spese irrisorie: da qui in poi sarà un'escalation di amore, colpi di scena, tradimenti, fantasmi dal passato e quant'altro condito da musica, sesso, droga, sogni e speranze. Ma quello che la Yazawa ci regala non è una storia smielata ne tanto meno il cliché del <i>Sesso, Droga e Rock'n Roll</i>, bensì una storia d'Amore, di crescita e di delusioni in maniera totalmente sincera e reale, a tratti cruda e smaliziata dove vengono poco per volta approfondite le storie non solo tra le due protagoniste che, nonostante siano etero ed innamorate, vivono una sorta di Amore platonico mai confessato ma di cui i rispettivi pensieri che provano l'una per l'altra rendono vivibile e tattile, fosse quasi più di un'Amicizia o una Sorellanza; ma anche dei comprimari che interagiscono con loro mostrandoci luce ed oscurità delle reciproche personalità, facendo sì che il tutto finisca con l'intrecciarsi dando vita a situazioni tipiche di una soap-opera, ma coinvolgenti dal punto di vista dello spettatore che sentendo quanto annunciato dai pensieri delle protagonista mentre narrano i vari eventi, si preparano di volta in volta ad un crescendo di pathos che parrebbe condurre loro ad un colpo di scena talmente forte che cambierà la prospettiva della serie per sempre. E in un certo senso, malgrado una lunga attesa, sarà proprio quello che accadrà.

Il design di Ai Yazawa è in costante miglioramento, benché nonostante l'evoluzione tenga saldi alcuni dettagli e riferimenti tipici dell'autrice, come le figure magrissime ed altissime che l'hanno resa famosa (e qui non si sfugge, o si ama o si odia), gli abiti e il look di tutti i protagonisti è molto curato, vario e dettagliato così come gli arredamenti degli interni a metà fra il tradizionale giapponese e il classico occidentale, spaziando dal moderno mix fra entrambe le culture. Molto belle anche le ambientazioni della serie che ricalcano ruoli veramente esistenti nella realtà (il Jackson Hole, pub in cui si radunano i nostri per una bevuta serale) che rasentano il fotorealismo oltre che dimostrare un'accurata documentazione della stessa autrice.

In sintesi, ci si trova di fronte ad un'opera matura, reale, vivida ed appassionante, in cui i personaggi con il loro carisma causano un forte coinvolgimento nel lettore, colpevoli anche le assonanze con figure realmente esistenti (per certi versi riferimenti a Sid/Nancy e Kurt/Courtney sembrano all'ordine del giorno) le innumerevoli citazioni musicali (benché siamo ben lontani in materia dall'eccelso <i>BECK: Mongolian Chop Squad</i>) e l'evolversi della storia rendono <i>NANA</i> un eccellente shojo fruibile a target di tutte le età; se dovessi trovarvi un difetto non posso che parlare della longevità del titolo che rischia, introducendo continuamente nuovi elementi, di sfuggire al controllo della propria creatrice, rischiando di concludersi in modo mediocre a dispetto di come essa sia cominciata. Speriamo bene!