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5.0/10
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Mi dispiace dover dare un giudizio così basso a un'opera della Ikeda, ma purtroppo questo manga per me è stato una grande delusione.

Andiamo per gradi: caratterizzazione dei personaggi.
Costruiti abbastanza bene ma i più importanti sono portati all'eccesso. La protagonista è eccessivamente debole, inutile e paranoica; la sua migliore amica, Tomoko, viene liquidata in fretta a causa di un fraintendimento; Saint Just rispecchia il solito ruolo del personaggio misterioso e affascinante, che tutte le ragazze dell'istituto ammirano ma che in fondo nasconde una grande sofferenza; Lady Miya è la fotocopia di Maria Antonietta, specie nella capigliatura e nei costumi, ma dalla quale caratterialmente prende solo il suo lato più freddo e spietato; Shinobu, nonostante sia il personaggio che ho preferito, è una pazza esaltata, maniaca, paranoica, appiccicosa e poco plausibile, anche se in seguito scopriremo le sue motivazioni; Kaoru è forse il personaggio meglio riuscito ed equilibrato della storia. Infine il "Caro Fratello" è una figura completamente assente, quasi inquietante rimanendo nei panni di corrispondente. All'inizio della storia non è ben chiaro cosa accada, del perchè la nostra protagonista entri così tanto in confidenza con lui ed è poco credibile che, data la relazione professionale tra i due, possa rimanere un rapporto di penna come niente fosse.

Veniamo ora alla trama! Praticamente tutte sono lesbiche (o quasi)! E per carità non che ci sia qualcosa di male, ma è assolutamente esagerata una situazione del genere! Ben due personaggi sono androgini (e qua il richiamo a Lady Oscar è lampante) scatenando l'attrazione delle altre ragazze dell'istituto, che è solo per un utenza femminile.

Le dinamiche che si creano intorno alla Sororoty sono a dir poco inquietanti, il richiamo alle divergenze che accadono tra le nobili francesi in Lady Oscar è palese. La Ikeda con questa opera, che ha fatto subito dopo Versailles no Bara, si è decisamente ripetuta, ma non avendo letto altre sue opere non so se sia un caso isolato.

La storia è eccessivamente drammatica, sembra quasi una soap opera stile Beautiful, come se l'autrice volesse a tutti i costi far fare una brutta fine ai suoi protagonisti. Tutti scoprono di essere fratelli e sorelle in modo improvviso. E nessuno di loro, protagonista a parte, sembra sano di mente. Dire che sono lunatici è riduttivo: qua tutti si amano e si odiano allo stesso tempo! Capisco la complessità della mente umana, ma qua esageriamo!

I disegni tuttavia sono belli e godibili, anche se ho trovato la divisione delle tavole molto confusa. In alcuni tratti ho fatto fatica a seguire la storia, complice la grande somiglianza tra i volti dei personaggi, decisamente molto simili tra loro a parte Shinobu. Un'altra cosa che non mi è piaciuta è l'utilizzo continuo di sguardi vuoti e privi di pupille per i personaggi, di cui l'autrice ha abusato anche nelle circostanze dove non serviva comunicare stati d'animo ansiosi o terrorizzati. Stesso discorso vale per il nudo, utilizzati quando i personaggi esprimono i loro pensieri o restano sconvolti nei momenti più introspettivi; decisamente fuori luogo.

Il finale poi è decisamente controverso... sembra prendere una piega migliore, finché la Ikeda con l'ultima vignetta non rovina tutta l'atmosfera, con un colpo di scena che lascia solo l'amaro in bocca e una sorta di finale aperto. Forse il male minore dell'intera opera.

L'edizione della Goen è oserei dire ottima: sovraccoperta molto curata, ottima grafica e pagine a colori. Carta bianca e poco trasparente. Tuttavia i capitoli, originariamente a colori, sono qui riproposti in bianco e nero. Le uniche pagine a colori sono quelle in cui vengono presentati i personaggi, oppure le illustrazioni prese dagli art book. Il rapporto qualità prezzo è ottimo, considerando che viene meno di 6 € e sono più di 200 pagine, e poi si tratta di una serie breve in due volumi, che da quanto so è uscita anche in cofanetto. (personalmente non sono riuscito a trovarlo)

Insomma una lettura che personalmente non consiglio se non per l'edizione, non è niente di particolarmente interessante e assolutamente esagerato nella sua direzione drammatica. Consigliato solo a chi vuole assolutamente tutte le opere della Ikeda. Forse negli anni '70 poteva essere un'opera interessante, ma al giorno d'oggi è solo un continuo rimando a un qualcosa di già visto, Versailles no Bara in primis!