logo AnimeClick.it

-

’Sta serie è troppo adulta, troppo maniacale e troppo porno. E va benissimo così. Gli anime (malgrado le mamme italiane e Mediaset) non sono roba da bambini. Perciò beccatevi ’sto bollino rosso e se siete minorenni… be’ vedetevela lo stesso – tanto prima o poi si cresce.
Praticamente Mnemosyne è un poliziesco/soprannaturale di sei episodi dilatati (40 minuti) incentrato sulle investigazioni di una supermaggiorata vogliosa (che ci sta sempre), aiutata nelle sue indagini dai risvolti molto sessuali – vedi come ottiene le informazioni – anche dalla sua assistente ubriacona (ambedue immortali). Così nell’arco di 60 anni vedremo la nostra eroina essere squartata e torturata atrocemente (che poi è immortale, quindi non porta a niente… le sue aguzzine devono essere proprio imbecilli!), e raccattare in modi più o meno fortuiti vari aiutanti; e vedremo anche ’sti poveri sfigati invecchiare in un lampo o crepare nei modi più brutali. Perché? Perché un moccioso pervertito amante del bondage sadico e violentissimo (ah, i bambini di oggi…) vuole succhiare tutti i frutti del tempo che galleggiano per il mondo, sparpagliati da una specie di albero mistico della vita che la gente normale non può vedere. Bene, ora, la serie non è che sia tutta ’sta profondità o abbia chissà quale gran messaggio da esprimere – nonostante il finale si atteggi a fare il figo sui misteri dell’essenza divina. E anche le parti più spinte (parecchio spinte, e parecchio esplicite) spesso sembrano fanservice messi lì giusto per far ribollire gli ormoni degli spettatori maschi (e perché no, anche femmine), e tranne alcuni casi volutamente dissacranti (l’orgia delle suore nel convento è favolosa. E anche le parti in cui le immortali vanno in calore sono fortissime), la cosa scade troppo nel sesso tanto per gradire, arrivando all’apoteosi dell’ammucchiata conclusiva con tette a destra e a manca che pare un pizzichino eccessiva. E sarà che io sono cresciuto con "Il Corvo" e Tarantino (aiutano a crescere bene – come il Fruttolo), ma la violenza di Mnemosyne non è poi così sconcertante. Per il resto non ci si annoia mai, la protagonista e gli altri personaggi non sono male ed è interessante vedere l’evoluzione della tecnologia dagli anni novanta (super computer da 360 megabyte di memoria! Tempi innocenti…) fino a un futuro dove l’informatica è shakerata a dosi massicce nella realtà materiale.
Niente di impegnato sul fronte orientale, si ci può dare un’occhiata (magari se siete tipi focosi, prendetevi una camomilla prima).