Kaguya-sama: Love is War
Sono riuscito a leggere fino al termine l'infinito manga di Aka Akasaka scritto tra il 2015 e il 2022 di ventotto volumi e ben 281 capitoli, da cui è stata tratta questa prima serie di dodici episodi del 2019 che traspone i primi cinque volumi, e pertanto l'anime non rappresenta alcuna particolare sorpresa, se non nella piacevole constatazione che la serie è riuscita a trasmettere e a tratti anche ad accentuare in senso positivo i pregi iniziali di un manga che si è posto fin dall'inizio come un "quid novi" nel panorama delle rom-com ad ambientazione scolastica.
“La satira è una lezione, la parodia un gioco.” (V. Nabokov)
"Kaguya-sama: Love is War" a mio avviso va visto, soprattutto all'inizio, come una "parodia", anche intelligente, del classico genere delle rom-com scolastiche, e lo fa utilizzando quasi esclusivamente pochissimi personaggi molto caratterizzati all'estremo che incarnano i classici "tipi" del genere, esasperando il contrasto con il contesto e gli altri personaggi che incrociano nelle loro peripezie.
L'idea alla base è carina ma non proprio originalissima: l'amore come sfida e, soprattutto, come competizione ("war", o meglio "mind control") tra due ragazzi già belli che cotti l'una dell'altro ma troppo introversi (per motivazioni che si scopriranno man mano negli episodi) e orgogliosi per ciò che rappresentano, per lasciarsi andare e vivere la loro storia d'amore senza paturnie.
Uno dei personaggi "secondari" (o meglio una delle "eminenze grigie"), Ai Hayasaka, che è l'assistente personale della ricchissima protagonista Kaguya Shinomiya, in un momento di sconforto comico di fronte all'ennesimo "tentennamento" della sua "assistita", si lascia andare a una constatazione seria della situazione paradossale che sta vivendo e che suona più o meno così: i due innamorati sono sostanzialmente insopportabili e ridicoli, ma, in fondo, suscitano invidia per come gestiscono il loro "tirammolla" sentimentale, in cui vedono la loro storia d'amore potenziale come un "gioco", in cui approcciano all'amore con una visione "romantica" (quasi fanciullesca) e non come "sopraffazione" più tipica del mondo adulto.
Tutto è parodistico, a cominciare dai personaggi principali.
Miyuki Shirogane è il presidente del consiglio studentesco di una prestigiosissima scuola per i futuri rampolli delle famiglie più influenti, ricche e potenti del Giappone, ma lui, da quanto si inizia a intravedere, è "povero", si trova in quella scuola per una borsa di studio e studia come un pazzo, lavora e ha una weltanschauung del perfetto giapponese tutto sacrificio e dedizione in tutto ciò che fa, tanto da essere il miglior studente di tutta la scuola, con la conseguenza di aver il viso trasfigurato da queste immani fatiche (le famose occhiaie che gli conferiscono uno sguardo torvo, sinistro, ma tanto apprezzato da Kaguya). Ma è tremendamente introverso e impacciato quando si tratta di mettere in gioco sé stesso e i suoi sentimenti, al limite del risibile. Eppure, per i canoni nipponici è un "vincente".
Kaguya Shinomiya è la vice presidente appartenente a una famiglia ricchissima e potentissima, bravissima non solo nello studio (ma perennemente seconda al presidente) ma anche in tutte le discipline in cui si cimenta e applica. Rispetto all'amato Shirogane è più "machiavellica" e "acuta", e forse più talentuosa: non si ammazza come lui nello studio e gli enormi mezzi della famiglia le consentono di vivere come una nobile o una principessa. Ma è quasi bipolare: tanto scaltra, raffinata e determinata (educata al successo dai metodi opportunistici della famiglia), quanto ingenua, indifesa e incapace di prendere una decisione quando si tratta di lasciarsi andare o di prendersi i suoi spazi negli angusti e limitatissimi ambiti concessi da una famiglia tradizionale che sembra uscita dal periodo "Edo". Un altro esempio fulgido di figura "vincente" per il "sistema" competitivo nipponico, pure costruito a tavolino per i giochi di affermazione del potere.
Chika Fujiwara è un membro del consiglio studentesco figlia di diplomatici giapponesi e "Peter Pan" della serie. Surreale, fuori da ogni schema, tanto ingenua e infantile, quanto "kawaii" nelle fattezze (fantastico lo sguardo di Kaguya quando pensa al confronto delle "misure"), ma con l'abilità innata e inconsapevole di intromettersi (in realtà solo in apparenza...) come un virus del caos nelle scaramucce dei due sofisti mentali per sparigliare i loro piani. Lei rappresenta il fuoriclasse della serie, la scheggia impazzita, la variabile indipendente... e la serie (come il manga) devono molto del loro successo in chiave comica proprio a lei.
Yū Ishigami è il contabile o tesoriere del consiglio studentesco e amico di Shirogane. Il classico "otaku" tanto "insicuro" delle sue capacità quanto intelligente e sensibile. È l'altra faccia della medaglia di Chika, cupo, atarassico e ossessionato dalla sindrome dell'essere vittima di chissà quali macchinazioni ai suoi danni, fraintendendo sempre l'atteggiamento di chi si approccia a lui, anche per via di una visione pessimistica della vita dovuta ad esperienze dolorose vissute in precedenza. È il cliché dell'otaku, ma a suo modo divertente.
Voce narrante: assieme a Chika è l'altro "personaggio" che rende la serie ancor più "parodistica". Potrebbe non essere apprezzato da tutti per la sua verbosità insistita e didascalica nello spiegare situazioni già di per sé chiare, ma almeno riesce sempre a mantenere il "gioco" delle sfide, attribuendo la vittoria al loro termine o all'uno o all'altra o ad altri o a nessuno.
Con quattro "campioni" di questo tipo (più la voce fuori campo), sciroccati quanto basta, il contrasto con la realtà "normale" in cui si muovono è già di per sé "comica", e con i personaggi da Ai Hayasaka a Kei Shirogane e gli studenti dell'istituto, sono tutte persone che ragionano in modo "normale" e vedono gli accadimenti per quello che sono e non per chissà che... La serie illustra in modo divertente i punti di vista sia di Shirogane che di Shinomiya, facendoci calare nei panni di entrambi in modo alternato.
Le "battaglie" che inscenano questi due sono comunque delle "sciocchezze puerili" e, man mano che la serie avanza, si comincia a intuire che l'ostacolo principale al coronamento della storia d'amore dei due protagonisti non è rappresentato da un fantomatico "terzo incomodo" (Chika o altri pretendenti presunti o effettivi), bensì è l'infantilismo e l'insicurezza dei protagonisti stessi.
Dal punto vista tecnico, la prima serie, lato musicale è apprezzabile e curata. L'opening a me è piaciuta moltissimo ("Love Dramatic", di Masayuki Suzuki, Rikka Ihara, e Yoshiki Mizuno feat. Ihara Rikka), ma anche l'ending tutto sommato non mi dispiace ("Sentimental Crisis", di Halca). Lato disegni, sembrano molto fedeli a quelli del manga, conservano pregi e difetti di quest'ultimo. I visi sembrano tutti simili e standard, ma diventano talvolta apprezzabili soprattutto quando tendono a rappresentate gli sguardi di Kaguya (da risate e applausi quando diventa l'incubo di Shirogane nel momento in cui pronuncia la frase "Che tenero!" in modo tra il compassionevole e lo schifato - un meme già fatto). Sul resto, gli sfondi i disegni peccano spesso di dettaglio, non potendo essere pertanto paragonabili agli standard delle migliori produzioni artistiche.
Ho scritto all'inizio che "Kaguya-sama: Love is War" è una sorta di parodia del genere rom-com scolastico. È con questo spirito che va apprezzata la serie: decostruire e provare a reinterpretare tutti i tratti distintivi del genere, dandone una visione perlomeno più fresca e leggera (non mi azzardo a scrivere originale...).
Non voglio 'spoilerare', ma l'opera si evolverà successivamente, e sono curioso di verificare fin dove le animazioni si spingeranno alla trasposizione.
“La satira è una lezione, la parodia un gioco.” (V. Nabokov)
"Kaguya-sama: Love is War" a mio avviso va visto, soprattutto all'inizio, come una "parodia", anche intelligente, del classico genere delle rom-com scolastiche, e lo fa utilizzando quasi esclusivamente pochissimi personaggi molto caratterizzati all'estremo che incarnano i classici "tipi" del genere, esasperando il contrasto con il contesto e gli altri personaggi che incrociano nelle loro peripezie.
L'idea alla base è carina ma non proprio originalissima: l'amore come sfida e, soprattutto, come competizione ("war", o meglio "mind control") tra due ragazzi già belli che cotti l'una dell'altro ma troppo introversi (per motivazioni che si scopriranno man mano negli episodi) e orgogliosi per ciò che rappresentano, per lasciarsi andare e vivere la loro storia d'amore senza paturnie.
Uno dei personaggi "secondari" (o meglio una delle "eminenze grigie"), Ai Hayasaka, che è l'assistente personale della ricchissima protagonista Kaguya Shinomiya, in un momento di sconforto comico di fronte all'ennesimo "tentennamento" della sua "assistita", si lascia andare a una constatazione seria della situazione paradossale che sta vivendo e che suona più o meno così: i due innamorati sono sostanzialmente insopportabili e ridicoli, ma, in fondo, suscitano invidia per come gestiscono il loro "tirammolla" sentimentale, in cui vedono la loro storia d'amore potenziale come un "gioco", in cui approcciano all'amore con una visione "romantica" (quasi fanciullesca) e non come "sopraffazione" più tipica del mondo adulto.
Tutto è parodistico, a cominciare dai personaggi principali.
Miyuki Shirogane è il presidente del consiglio studentesco di una prestigiosissima scuola per i futuri rampolli delle famiglie più influenti, ricche e potenti del Giappone, ma lui, da quanto si inizia a intravedere, è "povero", si trova in quella scuola per una borsa di studio e studia come un pazzo, lavora e ha una weltanschauung del perfetto giapponese tutto sacrificio e dedizione in tutto ciò che fa, tanto da essere il miglior studente di tutta la scuola, con la conseguenza di aver il viso trasfigurato da queste immani fatiche (le famose occhiaie che gli conferiscono uno sguardo torvo, sinistro, ma tanto apprezzato da Kaguya). Ma è tremendamente introverso e impacciato quando si tratta di mettere in gioco sé stesso e i suoi sentimenti, al limite del risibile. Eppure, per i canoni nipponici è un "vincente".
Kaguya Shinomiya è la vice presidente appartenente a una famiglia ricchissima e potentissima, bravissima non solo nello studio (ma perennemente seconda al presidente) ma anche in tutte le discipline in cui si cimenta e applica. Rispetto all'amato Shirogane è più "machiavellica" e "acuta", e forse più talentuosa: non si ammazza come lui nello studio e gli enormi mezzi della famiglia le consentono di vivere come una nobile o una principessa. Ma è quasi bipolare: tanto scaltra, raffinata e determinata (educata al successo dai metodi opportunistici della famiglia), quanto ingenua, indifesa e incapace di prendere una decisione quando si tratta di lasciarsi andare o di prendersi i suoi spazi negli angusti e limitatissimi ambiti concessi da una famiglia tradizionale che sembra uscita dal periodo "Edo". Un altro esempio fulgido di figura "vincente" per il "sistema" competitivo nipponico, pure costruito a tavolino per i giochi di affermazione del potere.
Chika Fujiwara è un membro del consiglio studentesco figlia di diplomatici giapponesi e "Peter Pan" della serie. Surreale, fuori da ogni schema, tanto ingenua e infantile, quanto "kawaii" nelle fattezze (fantastico lo sguardo di Kaguya quando pensa al confronto delle "misure"), ma con l'abilità innata e inconsapevole di intromettersi (in realtà solo in apparenza...) come un virus del caos nelle scaramucce dei due sofisti mentali per sparigliare i loro piani. Lei rappresenta il fuoriclasse della serie, la scheggia impazzita, la variabile indipendente... e la serie (come il manga) devono molto del loro successo in chiave comica proprio a lei.
Yū Ishigami è il contabile o tesoriere del consiglio studentesco e amico di Shirogane. Il classico "otaku" tanto "insicuro" delle sue capacità quanto intelligente e sensibile. È l'altra faccia della medaglia di Chika, cupo, atarassico e ossessionato dalla sindrome dell'essere vittima di chissà quali macchinazioni ai suoi danni, fraintendendo sempre l'atteggiamento di chi si approccia a lui, anche per via di una visione pessimistica della vita dovuta ad esperienze dolorose vissute in precedenza. È il cliché dell'otaku, ma a suo modo divertente.
Voce narrante: assieme a Chika è l'altro "personaggio" che rende la serie ancor più "parodistica". Potrebbe non essere apprezzato da tutti per la sua verbosità insistita e didascalica nello spiegare situazioni già di per sé chiare, ma almeno riesce sempre a mantenere il "gioco" delle sfide, attribuendo la vittoria al loro termine o all'uno o all'altra o ad altri o a nessuno.
Con quattro "campioni" di questo tipo (più la voce fuori campo), sciroccati quanto basta, il contrasto con la realtà "normale" in cui si muovono è già di per sé "comica", e con i personaggi da Ai Hayasaka a Kei Shirogane e gli studenti dell'istituto, sono tutte persone che ragionano in modo "normale" e vedono gli accadimenti per quello che sono e non per chissà che... La serie illustra in modo divertente i punti di vista sia di Shirogane che di Shinomiya, facendoci calare nei panni di entrambi in modo alternato.
Le "battaglie" che inscenano questi due sono comunque delle "sciocchezze puerili" e, man mano che la serie avanza, si comincia a intuire che l'ostacolo principale al coronamento della storia d'amore dei due protagonisti non è rappresentato da un fantomatico "terzo incomodo" (Chika o altri pretendenti presunti o effettivi), bensì è l'infantilismo e l'insicurezza dei protagonisti stessi.
Dal punto vista tecnico, la prima serie, lato musicale è apprezzabile e curata. L'opening a me è piaciuta moltissimo ("Love Dramatic", di Masayuki Suzuki, Rikka Ihara, e Yoshiki Mizuno feat. Ihara Rikka), ma anche l'ending tutto sommato non mi dispiace ("Sentimental Crisis", di Halca). Lato disegni, sembrano molto fedeli a quelli del manga, conservano pregi e difetti di quest'ultimo. I visi sembrano tutti simili e standard, ma diventano talvolta apprezzabili soprattutto quando tendono a rappresentate gli sguardi di Kaguya (da risate e applausi quando diventa l'incubo di Shirogane nel momento in cui pronuncia la frase "Che tenero!" in modo tra il compassionevole e lo schifato - un meme già fatto). Sul resto, gli sfondi i disegni peccano spesso di dettaglio, non potendo essere pertanto paragonabili agli standard delle migliori produzioni artistiche.
Ho scritto all'inizio che "Kaguya-sama: Love is War" è una sorta di parodia del genere rom-com scolastico. È con questo spirito che va apprezzata la serie: decostruire e provare a reinterpretare tutti i tratti distintivi del genere, dandone una visione perlomeno più fresca e leggera (non mi azzardo a scrivere originale...).
Non voglio 'spoilerare', ma l'opera si evolverà successivamente, e sono curioso di verificare fin dove le animazioni si spingeranno alla trasposizione.
Ho iniziato questo anime per via delle moltissime citazioni che si trovano in rete. Ero alla ricerca di qualcosa di leggero e divertente e magari un po' romantico. E devo dire che mi sono divertito moltissimo, finendo col vedere entrambe le serie in poco tempo.
Non c'è molto da dilungarsi sulla storia, l'ambientazione non è certamente nulla di nuovo e le premesse sono piuttosto banali. Ma fin qui nulla di imprevisto, d'altronde si tratta di narrare le giornate passate in questa scuola dai vari personaggi che ne costituiscono il consiglio studentesco. L'anime è incentrato sulle loro relazioni. La bellissima Kaguya e Miyuki sono chiaramente innamorati l'uno dell'altro, ma troppo orgogliosi per fare il primo passo. Quindi tenteranno in ogni modo di provocare e "smascherare" i comportamenti affettuosi dell'altro. Che saranno peraltro moltissimi e sinceri, visto che i personaggi sono davvero delle persone genuine e di cuore.
Da questa premessa è subito evidente che il successo o meno della serie lo farà la simpatia dei protagonisti e dei personaggi che vi girano attorno. E qui non posso che parlarne bene. Gli episodi scorrono veloci e le risate non mancano davvero: le situazioni che si vengono a creare sono esilaranti e a tratti geniali. I personaggi sono ricchissimi e molto ben caratterizzati, oltre che, come dicevo, simpaticissimi e piacevoli e mai fastidiosi.
A primo impatto ero scettico sullo stile dei disegni, che invece ho rivalutato moltissimo (gusti personali, eh!). Non vi sono scene chissà quanto complesse, ma tutto quello che succede è animato con cura. Complimenti particolari alla regia, che riesce a colpire scena dopo scena, e ottima la colonna sonora. Non sono solito giudicare opening ed ending, perché me ne curo poco, ma qui ce ne sono alcune davvero interessanti.
Non c'è molto da dilungarsi sulla storia, l'ambientazione non è certamente nulla di nuovo e le premesse sono piuttosto banali. Ma fin qui nulla di imprevisto, d'altronde si tratta di narrare le giornate passate in questa scuola dai vari personaggi che ne costituiscono il consiglio studentesco. L'anime è incentrato sulle loro relazioni. La bellissima Kaguya e Miyuki sono chiaramente innamorati l'uno dell'altro, ma troppo orgogliosi per fare il primo passo. Quindi tenteranno in ogni modo di provocare e "smascherare" i comportamenti affettuosi dell'altro. Che saranno peraltro moltissimi e sinceri, visto che i personaggi sono davvero delle persone genuine e di cuore.
Da questa premessa è subito evidente che il successo o meno della serie lo farà la simpatia dei protagonisti e dei personaggi che vi girano attorno. E qui non posso che parlarne bene. Gli episodi scorrono veloci e le risate non mancano davvero: le situazioni che si vengono a creare sono esilaranti e a tratti geniali. I personaggi sono ricchissimi e molto ben caratterizzati, oltre che, come dicevo, simpaticissimi e piacevoli e mai fastidiosi.
A primo impatto ero scettico sullo stile dei disegni, che invece ho rivalutato moltissimo (gusti personali, eh!). Non vi sono scene chissà quanto complesse, ma tutto quello che succede è animato con cura. Complimenti particolari alla regia, che riesce a colpire scena dopo scena, e ottima la colonna sonora. Non sono solito giudicare opening ed ending, perché me ne curo poco, ma qui ce ne sono alcune davvero interessanti.
"Kaguya-sama: Love is War" è un adattamento animato dell'omonimo manga. La serie è diretta da Mamoru Hatakeyama, scritta da Yasuhiro Nakamishi e animata da A-1 Pictures. La prima puntata è stata trasmessa nel 2019.
L'anime parte con una premessa banalissima: i due protagonisti si amano, ma nessuno dei due vuole essere il primo a dichiarare i propri sentimenti all'altro (confessare i propri sentimenti sarebbe considerato un segno di debolezza). Insomma, un anime del genere era l'ultima cosa che volevo vedere.
Mi ha sorpreso. La premessa banale rimane, ma è il come viene raccontata la storia che è di buona fattura.
I protagonisti della storia sono Miyuki Shirogane e Kaguya Shinomiya, rispettivamente il presidente e la vice presidente del consiglio studentesco, entrambi menti geniali dell'acclamata Accademia Shuchiin. L'anime, come abbiamo già accennato, si basa proprio sui giochi mentali e di potere tra questi due protagonisti: ha inizio così una guerra d'amore nella quale ognuno dei due cerca di far confessare all'altro/a i propri sentimenti.
Da non dimenticare tutti i personaggi secondari che, in un modo o nell'altro, finiscono per rovinare i piani dei due protagonisti creando delle gag esilaranti.
Punto a sfavore per il design dei personaggi, molto classico e che sa di già visto.
Di base l'anime è leggerissimo, in ogni puntata accadono moltissime cose e, soprattutto, con zero tempi morti, riuscendo a non far annoiare mai lo spettatore. Tutto questo è dovuto in particolar modo alle fantastiche scelte di regia che ti "allargano" lo spazio entro cui i personaggi si muovono e alle animazioni di ottimo livello.
Pur avendo come punta di diamante il lato comico, l'anime in alcuni punti se ne sbarazza, lasciando spazio al lato emozionale della storia. Qui si ride, certo, ma non solo.
Consigliato a chi vuole vedere un anime senza pretese e solo per il gusto di divertirsi.
Punto bonus alla opening, che è orecchiabilissima.
L'anime parte con una premessa banalissima: i due protagonisti si amano, ma nessuno dei due vuole essere il primo a dichiarare i propri sentimenti all'altro (confessare i propri sentimenti sarebbe considerato un segno di debolezza). Insomma, un anime del genere era l'ultima cosa che volevo vedere.
Mi ha sorpreso. La premessa banale rimane, ma è il come viene raccontata la storia che è di buona fattura.
I protagonisti della storia sono Miyuki Shirogane e Kaguya Shinomiya, rispettivamente il presidente e la vice presidente del consiglio studentesco, entrambi menti geniali dell'acclamata Accademia Shuchiin. L'anime, come abbiamo già accennato, si basa proprio sui giochi mentali e di potere tra questi due protagonisti: ha inizio così una guerra d'amore nella quale ognuno dei due cerca di far confessare all'altro/a i propri sentimenti.
Da non dimenticare tutti i personaggi secondari che, in un modo o nell'altro, finiscono per rovinare i piani dei due protagonisti creando delle gag esilaranti.
Punto a sfavore per il design dei personaggi, molto classico e che sa di già visto.
Di base l'anime è leggerissimo, in ogni puntata accadono moltissime cose e, soprattutto, con zero tempi morti, riuscendo a non far annoiare mai lo spettatore. Tutto questo è dovuto in particolar modo alle fantastiche scelte di regia che ti "allargano" lo spazio entro cui i personaggi si muovono e alle animazioni di ottimo livello.
Pur avendo come punta di diamante il lato comico, l'anime in alcuni punti se ne sbarazza, lasciando spazio al lato emozionale della storia. Qui si ride, certo, ma non solo.
Consigliato a chi vuole vedere un anime senza pretese e solo per il gusto di divertirsi.
Punto bonus alla opening, che è orecchiabilissima.
Una graziosa commedia romantica senza pretese di realismo, che farà il possibile per estremizzare ogni scusa utile, indipendentemente da quanto futile essa sia. Che si tratti di buoni pasto, programmazione di viaggi, assaggi culinari, tutto farà brodo.
La serie si basa totalmente sull'accesa battaglia mentale tra il biondo presidente del comitato studentesco, Miyuki Shirogane, e la sua fiera vice-presidente Kaguya Shinomiya. Lui, lavoratore indefesso della classe media, oculato e con la faccia da teppista (stile Ryuji di "Toradora!"). Lei, ricca e dignitosa magrolina, leggermente egocentrica e dall'aria minacciosa. Entrambi sono cotti marci l'uno dell'altro, ma, come si suol dire, "Non si pigliano se non si rassomigliano!". Sia Shirogane che Shinomiya hanno infatti in comune molti aspetti caratteriali, ovvero: sono entrambi molto intelligenti e studiosi, si impegnano seriamente in ciò che fanno, sono decisamente orgogliosi, hanno la capoccia più dura del granito e, soprattutto, entrambi se la vogliono tirare in modo spaventoso per una sorta di preconcetto sull'equilibrio delle coppie.
L'idea iniziale non è malvagia, in effetti, si dice spesso che "In amor vince chi fugge", e pure che "In una coppia c'è sempre uno dei due che ama più dell'altro"... e che per questo è il più debole nel far valere la sua voce. Che dire? Saranno pure dei luoghi comuni, ma c'è del vero in entrambi, e di norma il corteggiamento, specie in Paesi come il nostro, richiede spesso qualche azione non proprio spontanea e magari pure martellante. Ecco, elevate questi concetti all'esasperazione e innestateli in una coppia che, non solo non si è ancora dichiarata, ma mantiene sempre, nonostante i progressi, una sorta di rispettosa formalità. Avrete così una mezza idea della loro 'guerra-fredda' e di come un problema inesistente possa diventare incredibilmente solido.
"Se faccio questo? No, penserebbe che ho dell'interesse. Sia mai!"
"Dovrei dirgli qualcosa? No, sarebbe un invito. Non se ne parla!"
"Se fa così e cosà, potrei concedergli il mio tempo. Si dia una mossa però!"
Mi rendo conto che, messa in questi termini, la descrizione sia poco invitante, ma effettivamente "Kaguya-sama: Love is War" è una bella torre 'Jenga' in cui i mattoncini sono i 'pipponi' mentali dei due protagonisti, che ad ogni mossa temeranno di far cascare l'intera struttura, rovinosamente e con loro dentro, riponderando quindi se proseguire, delegare o cambiare tattica. Ovviamente, questo atteggiamento cela al suo interno anche una bella quantità di timidezza, e al pari del classico personaggio belloccio-imbronciato che si appoggia con fare figo sul muro, isolandosi dagli altri, nel mondo reale equivarrebbe a una condanna alla solitudine, ma è proprio questa consapevolezza a renderli divertenti.
Il titolo però, citando solo Kaguya Shinomiya, potrebbe trarvi in inganno. É vero che lei è generalmente quella con i preparativi più accurati, i maggiori mezzi a disposizione e che tra i due inizia o introduce più spesso (indirettamente) i "campi di battaglia". È vero pure che, sotto certi aspetti, Miyuki Shirogane, figlio del proletariato, trovandosi in una struttura ricolma di eredi di gente altolocata e quindi potenzialmente spocchiosi, sia giustificato a volersi giocare più attentamente le sue carte, per risaltare positivamente, non fosse che, a parte Kaguya, nessuno studente dia minimamente l'impressione di essere fuori dall'ordinario ceto medio-basso. Alcuni dei nostri studenti del liceo classico sono dei mostri di altezzosità a confronto. La sua stessa vice-presidente, per quanto nei pensieri si atteggi a classista e abbia qualche piccolo desiderio di domarlo, rimane fondamentalmente di buon cuore e assolutamente libera da questi limiti.
Se c'è un aspetto positivo nella produzione, oltre al contenimento del fanservice, è che entrambi i ragazzi sono messi sullo stesso piano, mentale, morale e anche di vittorie e sconfitte, che a dirla tutta verranno assegnate a fine episodio da un narratore in maniera sempre poco convincente. Onestamente, la maggior parte dei risultati a me è parsa un pareggio. Kaguya, essendo più manipolatrice, forse ci metterà leggermente più tempo ad entrare in simpatia, ma presto verranno mostrati i suoi lati più teneri, l'imbarazzo le si farà più regolare e il problema si risolverà facilmente.
A fare da inconsapevoli sostenitori e guastatori alla potenziale coppietta, vi saranno principalmente tre personaggi: la florida e spensierata segretaria Chika Fujiwara, che fungerà spesso da terzo incomodo, l'estremamente paziente e composta Ai Hayasaka, che, essendo di buona famiglia, non si capisce perché faccia la cameriera-confidente, e infine, anche per ordine di comparsa, l'appassionato di videogiochi, emotivo e abile ragioniere, Yu Ishigami, un valido arricchimento comico, il cui passato potrebbe rivelarsi abbastanza interessante se approfondito. La segretaria Fujiwara poi, per quanto sprovveduta e di scarso intuito, ha conoscenze basilari superiori a quelle dell'intelligente amica Kaguya, e mostrerà a volte un bel caratterino e un'insospettata furbizia che le eviteranno l'etichetta di semplice oca giuliva. Nel suo caso, forse sarebbe più giusto considerarla una tara genetica, stile "Infermiera Joy". Infine, vale la pena ri-menzionare il narratore, che da buon telecronista, durante i rimpalli strategici dei due studenti, porterà sempre un carico di pepe, pure dove sarebbe difficile avvertirne la presenza o inutile aumentarne il carico.
"Kaguya-sama: Love is War" si è rivelato un anime assolutamente discreto per il suo genere. Purtroppo, va detto che ciò potrebbe non bastare a intrattenervi adeguatamente, vista una inevitabile ripetitività come perno centrale, la mancanza di azioni davvero rilevanti, e pure l'assenza di una vera conclusione. La seconda stagione è in arrivo, e non mancano certo validi appigli, soprattutto quelli familiari del quartetto principale, per poter proseguire la vicenda in modo efficace. Quel poco visto finora non ha avuto alcun peso, e francamente spero correggano il tiro, anche perché vorrei capire, ma so di pretendere troppo, secondo quale logica un senza-dote come Miyuki abbia speranze di essere accettato nella facoltosa famiglia Shinomiya.
Detto questo, una visione vi consiglio di dargliela, i personaggi sono gradevoli, le sigle ottime, gli episodi riescono a farti sorridere, nonostante l'uso di vecchi espedienti e... difficilmente vi risulterà pesante nonostante il tema amoroso, occasionalmente composto di imbarazzi.
P.S. Oh Kawaii Koto!
La serie si basa totalmente sull'accesa battaglia mentale tra il biondo presidente del comitato studentesco, Miyuki Shirogane, e la sua fiera vice-presidente Kaguya Shinomiya. Lui, lavoratore indefesso della classe media, oculato e con la faccia da teppista (stile Ryuji di "Toradora!"). Lei, ricca e dignitosa magrolina, leggermente egocentrica e dall'aria minacciosa. Entrambi sono cotti marci l'uno dell'altro, ma, come si suol dire, "Non si pigliano se non si rassomigliano!". Sia Shirogane che Shinomiya hanno infatti in comune molti aspetti caratteriali, ovvero: sono entrambi molto intelligenti e studiosi, si impegnano seriamente in ciò che fanno, sono decisamente orgogliosi, hanno la capoccia più dura del granito e, soprattutto, entrambi se la vogliono tirare in modo spaventoso per una sorta di preconcetto sull'equilibrio delle coppie.
L'idea iniziale non è malvagia, in effetti, si dice spesso che "In amor vince chi fugge", e pure che "In una coppia c'è sempre uno dei due che ama più dell'altro"... e che per questo è il più debole nel far valere la sua voce. Che dire? Saranno pure dei luoghi comuni, ma c'è del vero in entrambi, e di norma il corteggiamento, specie in Paesi come il nostro, richiede spesso qualche azione non proprio spontanea e magari pure martellante. Ecco, elevate questi concetti all'esasperazione e innestateli in una coppia che, non solo non si è ancora dichiarata, ma mantiene sempre, nonostante i progressi, una sorta di rispettosa formalità. Avrete così una mezza idea della loro 'guerra-fredda' e di come un problema inesistente possa diventare incredibilmente solido.
"Se faccio questo? No, penserebbe che ho dell'interesse. Sia mai!"
"Dovrei dirgli qualcosa? No, sarebbe un invito. Non se ne parla!"
"Se fa così e cosà, potrei concedergli il mio tempo. Si dia una mossa però!"
Mi rendo conto che, messa in questi termini, la descrizione sia poco invitante, ma effettivamente "Kaguya-sama: Love is War" è una bella torre 'Jenga' in cui i mattoncini sono i 'pipponi' mentali dei due protagonisti, che ad ogni mossa temeranno di far cascare l'intera struttura, rovinosamente e con loro dentro, riponderando quindi se proseguire, delegare o cambiare tattica. Ovviamente, questo atteggiamento cela al suo interno anche una bella quantità di timidezza, e al pari del classico personaggio belloccio-imbronciato che si appoggia con fare figo sul muro, isolandosi dagli altri, nel mondo reale equivarrebbe a una condanna alla solitudine, ma è proprio questa consapevolezza a renderli divertenti.
Il titolo però, citando solo Kaguya Shinomiya, potrebbe trarvi in inganno. É vero che lei è generalmente quella con i preparativi più accurati, i maggiori mezzi a disposizione e che tra i due inizia o introduce più spesso (indirettamente) i "campi di battaglia". È vero pure che, sotto certi aspetti, Miyuki Shirogane, figlio del proletariato, trovandosi in una struttura ricolma di eredi di gente altolocata e quindi potenzialmente spocchiosi, sia giustificato a volersi giocare più attentamente le sue carte, per risaltare positivamente, non fosse che, a parte Kaguya, nessuno studente dia minimamente l'impressione di essere fuori dall'ordinario ceto medio-basso. Alcuni dei nostri studenti del liceo classico sono dei mostri di altezzosità a confronto. La sua stessa vice-presidente, per quanto nei pensieri si atteggi a classista e abbia qualche piccolo desiderio di domarlo, rimane fondamentalmente di buon cuore e assolutamente libera da questi limiti.
Se c'è un aspetto positivo nella produzione, oltre al contenimento del fanservice, è che entrambi i ragazzi sono messi sullo stesso piano, mentale, morale e anche di vittorie e sconfitte, che a dirla tutta verranno assegnate a fine episodio da un narratore in maniera sempre poco convincente. Onestamente, la maggior parte dei risultati a me è parsa un pareggio. Kaguya, essendo più manipolatrice, forse ci metterà leggermente più tempo ad entrare in simpatia, ma presto verranno mostrati i suoi lati più teneri, l'imbarazzo le si farà più regolare e il problema si risolverà facilmente.
A fare da inconsapevoli sostenitori e guastatori alla potenziale coppietta, vi saranno principalmente tre personaggi: la florida e spensierata segretaria Chika Fujiwara, che fungerà spesso da terzo incomodo, l'estremamente paziente e composta Ai Hayasaka, che, essendo di buona famiglia, non si capisce perché faccia la cameriera-confidente, e infine, anche per ordine di comparsa, l'appassionato di videogiochi, emotivo e abile ragioniere, Yu Ishigami, un valido arricchimento comico, il cui passato potrebbe rivelarsi abbastanza interessante se approfondito. La segretaria Fujiwara poi, per quanto sprovveduta e di scarso intuito, ha conoscenze basilari superiori a quelle dell'intelligente amica Kaguya, e mostrerà a volte un bel caratterino e un'insospettata furbizia che le eviteranno l'etichetta di semplice oca giuliva. Nel suo caso, forse sarebbe più giusto considerarla una tara genetica, stile "Infermiera Joy". Infine, vale la pena ri-menzionare il narratore, che da buon telecronista, durante i rimpalli strategici dei due studenti, porterà sempre un carico di pepe, pure dove sarebbe difficile avvertirne la presenza o inutile aumentarne il carico.
"Kaguya-sama: Love is War" si è rivelato un anime assolutamente discreto per il suo genere. Purtroppo, va detto che ciò potrebbe non bastare a intrattenervi adeguatamente, vista una inevitabile ripetitività come perno centrale, la mancanza di azioni davvero rilevanti, e pure l'assenza di una vera conclusione. La seconda stagione è in arrivo, e non mancano certo validi appigli, soprattutto quelli familiari del quartetto principale, per poter proseguire la vicenda in modo efficace. Quel poco visto finora non ha avuto alcun peso, e francamente spero correggano il tiro, anche perché vorrei capire, ma so di pretendere troppo, secondo quale logica un senza-dote come Miyuki abbia speranze di essere accettato nella facoltosa famiglia Shinomiya.
Detto questo, una visione vi consiglio di dargliela, i personaggi sono gradevoli, le sigle ottime, gli episodi riescono a farti sorridere, nonostante l'uso di vecchi espedienti e... difficilmente vi risulterà pesante nonostante il tema amoroso, occasionalmente composto di imbarazzi.
P.S. Oh Kawaii Koto!
Il presidente Miyuki Shirogane, considerato da tutti un genio, dirige il consiglio studentesco della prestigiosa Shuichiin Academy. La bella e ricca Kaguya Shinomiya è il suo braccio destro.
Nonostante tra di loro non ci sia nessuna relazione amorosa, i due, spesso, vengono scambiati per una coppia... La coppia perfetta, considerati i loro rendimenti scolastici e la loro bellezza.
Tuttavia, trascorrendo molto tempo assieme, entrambi hanno davvero iniziato a provare qualcosa l'uno per l'altra, ma, poiché considerano un atto di debolezza il dichiararsi o il manifestare in qualsiasi altro modo i propri sentimenti, faranno di tutto affinché sia l'altro a cedere. Inizia così una vera e propria battaglia... d'amore!
Se mi si chiedesse di scegliere un unico termine per definire questo anime, sceglierei la parola "teatrale". Lo rappresenta appieno, secondo me, e nel significato più ampio possibile.
L'anime, per l'appunto, sembra proprio una rappresentazione teatrale, con pochissimi attori e sostanzialmente con un'unica ambientazione scenica, quella della sala del consiglio.
Inoltre, ogni episodio è suddiviso in tre segmenti, come se fossero i tre atti di un'opera.
E teatrali sono le dispute dei personaggi, che sono esilaranti, infantili, assurde, demenziali, comiche e... "plateali"!
La voce fuori campo, sempre presente, dà un altro tocco di teatralità, e sebbene all'inizio può sembrare fastidiosa e un pochino logorroica (tanto da rubare la scena ai veri protagonisti), poi, nel prosieguo della storia, diventa famigliare e addirittura necessaria, se vuoi ridere di gusto.
Sì, qui si ride. E se lo scopo di chi guarda è quello di trascorrere un poco di tempo senza pensieri (e pretese), e farsi due risate di pancia... Allora questo è l'anime giusto.
Contribuisce al sorriso anche uno studiato comparto grafico, che, fin da subito, regala allo spettatore la sensazione di seguire un serrato match di tennis o... un'intricata partita a scacchi! Ovvio che, con questi presupposti, un narratore a far da arbitro diventa essenziale. Senza, si perderebbe il gusto della sfida. Tant'è, che, ad ogni fine episodio, lo speaker in questione annuncerà ogni volta il vincitore del giorno.
Bravi quindi gli autori a mantenere così una buona attenzione per tutta la durata della serie, nonostante la pochissima varietà di ambientazioni e il numero ridottissimo dei personaggi.
Anzi, direi che, furbescamente, son stati tirati fuori personaggi strategici (come assi nelle maniche... tanto per stare in tema di giochi e sfide), proprio al momento giusto, con lo scopo di non far calare l'interesse.
Chika, Ishigami, la domestica e Kei son tutti personaggi secondari, ma ben costruiti e a loro modo divertenti. Soprattutto Chika, sempre presente in sala consiglio, e Ishigami, il tesoriere del consiglio studentesco, formeranno un duetto comico davvero irresistibile. I loro interventi, immancabilmente, risolveranno o peggioreranno ogni situazione, rendendo il tutto ancora più demenziale. Una serie dedicata solo a loro due sarebbe proprio da vedere!
Opening davvero azzeccata per il tipo di anime, incalzante e orecchiabile. Anche l'ending è piacevole, ma il balletto finale di Chika alla terza puntata... Signori miei... Vince su tutto!
Finale aperto, ma c'era da aspettarselo, visto che la serie è tratta da un manga ancora in corso.
Aspetto con curiosità (e un sorriso) la prossima stagione.
Nonostante tra di loro non ci sia nessuna relazione amorosa, i due, spesso, vengono scambiati per una coppia... La coppia perfetta, considerati i loro rendimenti scolastici e la loro bellezza.
Tuttavia, trascorrendo molto tempo assieme, entrambi hanno davvero iniziato a provare qualcosa l'uno per l'altra, ma, poiché considerano un atto di debolezza il dichiararsi o il manifestare in qualsiasi altro modo i propri sentimenti, faranno di tutto affinché sia l'altro a cedere. Inizia così una vera e propria battaglia... d'amore!
Se mi si chiedesse di scegliere un unico termine per definire questo anime, sceglierei la parola "teatrale". Lo rappresenta appieno, secondo me, e nel significato più ampio possibile.
L'anime, per l'appunto, sembra proprio una rappresentazione teatrale, con pochissimi attori e sostanzialmente con un'unica ambientazione scenica, quella della sala del consiglio.
Inoltre, ogni episodio è suddiviso in tre segmenti, come se fossero i tre atti di un'opera.
E teatrali sono le dispute dei personaggi, che sono esilaranti, infantili, assurde, demenziali, comiche e... "plateali"!
La voce fuori campo, sempre presente, dà un altro tocco di teatralità, e sebbene all'inizio può sembrare fastidiosa e un pochino logorroica (tanto da rubare la scena ai veri protagonisti), poi, nel prosieguo della storia, diventa famigliare e addirittura necessaria, se vuoi ridere di gusto.
Sì, qui si ride. E se lo scopo di chi guarda è quello di trascorrere un poco di tempo senza pensieri (e pretese), e farsi due risate di pancia... Allora questo è l'anime giusto.
Contribuisce al sorriso anche uno studiato comparto grafico, che, fin da subito, regala allo spettatore la sensazione di seguire un serrato match di tennis o... un'intricata partita a scacchi! Ovvio che, con questi presupposti, un narratore a far da arbitro diventa essenziale. Senza, si perderebbe il gusto della sfida. Tant'è, che, ad ogni fine episodio, lo speaker in questione annuncerà ogni volta il vincitore del giorno.
Bravi quindi gli autori a mantenere così una buona attenzione per tutta la durata della serie, nonostante la pochissima varietà di ambientazioni e il numero ridottissimo dei personaggi.
Anzi, direi che, furbescamente, son stati tirati fuori personaggi strategici (come assi nelle maniche... tanto per stare in tema di giochi e sfide), proprio al momento giusto, con lo scopo di non far calare l'interesse.
Chika, Ishigami, la domestica e Kei son tutti personaggi secondari, ma ben costruiti e a loro modo divertenti. Soprattutto Chika, sempre presente in sala consiglio, e Ishigami, il tesoriere del consiglio studentesco, formeranno un duetto comico davvero irresistibile. I loro interventi, immancabilmente, risolveranno o peggioreranno ogni situazione, rendendo il tutto ancora più demenziale. Una serie dedicata solo a loro due sarebbe proprio da vedere!
Opening davvero azzeccata per il tipo di anime, incalzante e orecchiabile. Anche l'ending è piacevole, ma il balletto finale di Chika alla terza puntata... Signori miei... Vince su tutto!
Finale aperto, ma c'era da aspettarselo, visto che la serie è tratta da un manga ancora in corso.
Aspetto con curiosità (e un sorriso) la prossima stagione.
Mi trovo qui a scrivere questa recensione per un motivo in particolare. Navigando sui più autorevoli siti che parlano di animazione, questa serie viene universalmente considerata tra le più valide di quest'anno. Prendendo alla lettera le parole del buon Cartesio, "Il dubbio è l'inizio della saggezza", ho deciso di interrogarmi sul perché io l'abbia trovata mediocre.
Andiamo per punti solidi e tralasciamo la trama, di cui non importa a nessuno.
Personaggi: in dodici episodi non succede praticamente nulla. Non vi è, se non in modo impercettibile nell'ultimo episodio, salvo cadere nel nulla cosmico, nessuno sviluppo, nessuna crescita. Così sono e così rimangono. Del loro background si sa poco o niente, salvo trasparire una pseudo-sindrome dell'abbandono da parte Kaguya nell'episodio 12 (l'ultimo).
Trama: non vi è un vera trama orizzontale. Sono prettamente una sequela di episodi autoconclusivi estremamente ripetitivi. Se i primi comunque strappavano delle risate, man mano che ci si avvicinava alla conclusione, si sentiva quella pesantezza, quel baluginante desio di "dunque" che non arriva (il manga non finisce ed è confermata la seconda stagione).
Detto ciò, non voglio dilungarmi. Per me rimane una buona serie "da passeggio", ma da qui ad annoverarla tra le migliori di quest'anno ce ne passa.
Andiamo per punti solidi e tralasciamo la trama, di cui non importa a nessuno.
Personaggi: in dodici episodi non succede praticamente nulla. Non vi è, se non in modo impercettibile nell'ultimo episodio, salvo cadere nel nulla cosmico, nessuno sviluppo, nessuna crescita. Così sono e così rimangono. Del loro background si sa poco o niente, salvo trasparire una pseudo-sindrome dell'abbandono da parte Kaguya nell'episodio 12 (l'ultimo).
Trama: non vi è un vera trama orizzontale. Sono prettamente una sequela di episodi autoconclusivi estremamente ripetitivi. Se i primi comunque strappavano delle risate, man mano che ci si avvicinava alla conclusione, si sentiva quella pesantezza, quel baluginante desio di "dunque" che non arriva (il manga non finisce ed è confermata la seconda stagione).
Detto ciò, non voglio dilungarmi. Per me rimane una buona serie "da passeggio", ma da qui ad annoverarla tra le migliori di quest'anno ce ne passa.
Questa opera a mio giudizio è nella media. Bello lo start, chiunque si domanderebbe: "Cosa accadrà?" Mah, veramente poco. Dodici puntate e la scena più bella che ho visto è stata Chika Fujiwara che mangia il ramen con l'aglio. L'ho trovato molto monotono, con Yū Ishigami personaggio molto fiacco a mio parere. Quando Kaguya prende la febbre, perde l'autocontrollo e non si ricorda più niente... mah, anche poco realistico.
Insomma, avrei voluto più realismo su come vanno le cose quando due persone si devono confessare un amore. Capisco che è un anime, ma si allontana troppo dalla realtà. La qualità grafica è decente, anche se non lo consiglierei.
Insomma, avrei voluto più realismo su come vanno le cose quando due persone si devono confessare un amore. Capisco che è un anime, ma si allontana troppo dalla realtà. La qualità grafica è decente, anche se non lo consiglierei.
"Kaguya-sama: Love is War" è un anime di dodici episodi andato in onda da gennaio a marzo 2019.
Alla rinomata Accademia Shuchiin, Miyuki Shirogane e Kaguya Shinomiya sono rispettivamente il presidente e la vice-presidente del consiglio studentesco. Il primo è considerato un genio per il suo perfetto rendimento scolastico, posizionandosi al primo posto nella classifica nazionale, la seconda è la ricchissima erede del gruppo Shinomiya, capace di eccellere in qualsiasi campo immaginabile. Rispettati sia dai professori che dagli altri studenti, sono considerati la coppia perfetta. La verità è che, sebbene siano innamorati l’una dell’altro, nessuno dei due ha mai fatto la prima mossa. Confessare i propri sentimenti sarebbe considerato un segno di debolezza, ed entrambi sono troppo orgogliosi e testardi per cadere così in basso. Detto ciò, a nessuno dei due dispiacerebbe se l’altro confessasse il proprio amore, ed ecco che comincia un gioco di potere per spingere l’altro a fare la prima mossa. Cosa mai potrebbe andare storto?
Essendo il manga uno dei miei preferiti, aspettavo questa trasposizione con trepidazione e altissime aspettative, pronta a rotolarmi dalle risate e asciugarmi le lacrime dagli occhi. Immaginate la mia delusione quando il primo episodio non è riuscito a convincermi per nulla, lasciando me e molti altri fan della serie a chiedersi perché quella maledetta voce fuori campo non riuscisse a stare zitta per dieci secondi di fila. Per fortuna, già dalla seconda puntata in poi, la serie è riuscita a cancellare completamente la prima impressione negativa, conquistandomi completamente.
L’anime, infatti, si dimostra leggero, divertente, a tratti assurdo, concentrandosi sulle macchinazioni machiavelliche dei due protagonisti. Proprio loro, infatti, sono la chiave della serie. Entrambi sono considerati persone estremamente intelligenti e sicure di sé, quando in realtà sono molto insicure, in particolare in amore. Ecco, allora, che il loro cervello così sviluppato li porta verso tentativi improbabili per costringere l’altra persona a confessare i propri sentimenti. Inutile dire che i loro piani difficilmente andranno a buon fine, creando momenti di pura follia.
Non vanno però dimenticati i personaggi secondari: Chika, la segretaria del consiglio studentesco, è in grado di rubare lo show ai protagonisti con una parola o, meglio ancora, grazie all’ending a lei dedicata nel terzo episodio che ha letteralmente conquistato il web e la community. Ishigami il tesoriere, però, non è da meno, anche lui estremamente intelligente, non si applica minimamente nello studio e ha spesso delle uscite molto infelici che lo contraddistinguono come il caso umano della situazione, nella migliore accezione del temine. Questi due personaggi finiscono sempre bene o male per rovinare, inconsapevolmente, i piani dei protagonisti, creando delle situazioni imprevedibili ed esilaranti.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, il chara design è fedelissimo a quello del manga, e anche l’animazione è di ottimo livello. Molto particolari e interessanti risultano le scelte di regia, con inquadrature, zoom e prospettive diverse dall'ordinario che permettono di catturare l’attenzione dello spettatore, considerando che il 90% delle scene si svolge nella sala del consiglio studentesco. Meravigliosa sia l’opening, con un motivetto che una volta ascoltato non mi si è più tolto dalla testa, e la già citata ending con la Chika dance.
Riassumendolo in una frase o meno: "Quale reazione chimica si ottiene quando due tsundere si innamorano l’uno dell’altro?"
Alla rinomata Accademia Shuchiin, Miyuki Shirogane e Kaguya Shinomiya sono rispettivamente il presidente e la vice-presidente del consiglio studentesco. Il primo è considerato un genio per il suo perfetto rendimento scolastico, posizionandosi al primo posto nella classifica nazionale, la seconda è la ricchissima erede del gruppo Shinomiya, capace di eccellere in qualsiasi campo immaginabile. Rispettati sia dai professori che dagli altri studenti, sono considerati la coppia perfetta. La verità è che, sebbene siano innamorati l’una dell’altro, nessuno dei due ha mai fatto la prima mossa. Confessare i propri sentimenti sarebbe considerato un segno di debolezza, ed entrambi sono troppo orgogliosi e testardi per cadere così in basso. Detto ciò, a nessuno dei due dispiacerebbe se l’altro confessasse il proprio amore, ed ecco che comincia un gioco di potere per spingere l’altro a fare la prima mossa. Cosa mai potrebbe andare storto?
Essendo il manga uno dei miei preferiti, aspettavo questa trasposizione con trepidazione e altissime aspettative, pronta a rotolarmi dalle risate e asciugarmi le lacrime dagli occhi. Immaginate la mia delusione quando il primo episodio non è riuscito a convincermi per nulla, lasciando me e molti altri fan della serie a chiedersi perché quella maledetta voce fuori campo non riuscisse a stare zitta per dieci secondi di fila. Per fortuna, già dalla seconda puntata in poi, la serie è riuscita a cancellare completamente la prima impressione negativa, conquistandomi completamente.
L’anime, infatti, si dimostra leggero, divertente, a tratti assurdo, concentrandosi sulle macchinazioni machiavelliche dei due protagonisti. Proprio loro, infatti, sono la chiave della serie. Entrambi sono considerati persone estremamente intelligenti e sicure di sé, quando in realtà sono molto insicure, in particolare in amore. Ecco, allora, che il loro cervello così sviluppato li porta verso tentativi improbabili per costringere l’altra persona a confessare i propri sentimenti. Inutile dire che i loro piani difficilmente andranno a buon fine, creando momenti di pura follia.
Non vanno però dimenticati i personaggi secondari: Chika, la segretaria del consiglio studentesco, è in grado di rubare lo show ai protagonisti con una parola o, meglio ancora, grazie all’ending a lei dedicata nel terzo episodio che ha letteralmente conquistato il web e la community. Ishigami il tesoriere, però, non è da meno, anche lui estremamente intelligente, non si applica minimamente nello studio e ha spesso delle uscite molto infelici che lo contraddistinguono come il caso umano della situazione, nella migliore accezione del temine. Questi due personaggi finiscono sempre bene o male per rovinare, inconsapevolmente, i piani dei protagonisti, creando delle situazioni imprevedibili ed esilaranti.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, il chara design è fedelissimo a quello del manga, e anche l’animazione è di ottimo livello. Molto particolari e interessanti risultano le scelte di regia, con inquadrature, zoom e prospettive diverse dall'ordinario che permettono di catturare l’attenzione dello spettatore, considerando che il 90% delle scene si svolge nella sala del consiglio studentesco. Meravigliosa sia l’opening, con un motivetto che una volta ascoltato non mi si è più tolto dalla testa, e la già citata ending con la Chika dance.
Riassumendolo in una frase o meno: "Quale reazione chimica si ottiene quando due tsundere si innamorano l’uno dell’altro?"